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mercoledì 7 novembre 2007

Romania,parte terza. Quando i Rrom ed i Minatori aiutarono Iliescu.

Ed eccoci infine alla terza parte del mio racconto, che vuole spiegare come il mancato decollo dell' economia Rumena sia dovuta al reintegramento parziale nella vita politica del paese di molti dirigenti comunisti. Soprattutto ad opera di Ion Iliescu, il quale è solo apparentemente in secondo piano, oggi come oggi.

Abbiamo lasciato Iliescu capo del FSN, traghettatore della Romania post-rivoluzionaria del 1990 verso le elezioni di Maggio. In realtà molti sapevano non solo del suo passato di comunista duro e puro (qui lo vediamo in un poster elettorale del 1965), ma anche della sua amicizia con Gorbaciov, il quale dietro le varie aperture voleva in realtà salvare il comunismo. E così, molti studenti e giovani, che in dicembre avevano pagato un alto tributo di sangue alla causa della Rivoluzione, decisero di organizzarsi per impedire che la Rivoluzione stessa venisse "furata" (rubata), consci, a differenza di tanti italioti, che non esiste un comunismo dal volto umano. Nacque così Golania, dal termine Golan (teppista), usato prima da Ceausescu e poi da Iliescu per offendere chi era veramente anticomunista. Golania era una tendopoli in Piazza dell' Università, dove campeggiavano, oltre al Tricolore Nazionale, anche le tre bandiere degli Stati Baltici (Lettonia, Estonia e Lituania), in onore alla loro secessione anticomunista dall' URSS, anche per ribadire che il taglio ombelicale con l' Orso Russo avrebbe dovuto essere netto e definitivo, essendo la Russia non solo nemico storico della Romania, ma anche occupante il territorio della Bassarabia, oggi Repubblica di Moldavia. Golania aveva lo scopo di informare la popolazione delle reali intenzioni di Iliescu e del Fronte di Salvezza Nazionale, ed ebbe l' appoggio dei due rinascenti Partito Nazional-Cristiano Contadino e Partito Liberale. Nella piazza campeggiavano grandi ritratti di Mihail Eminescu e della Madonna, a ribadire che l' anima della Romania era fortemente Conservatrice e Cristiana, come potete vedere nelle 2 mie fotografie, insieme alle bandiere citate. Ma altrettanto forte era la campagna discriminatoria verso Golania e gli studenti messa in atto dai neocomunisti del FSN, attraverso i tantissimi Activist (Attivisti), che altro non erano che agenti della Securitate, e con l' appoggio della Televisione, fortemente in mano al Fronte, campagna tesa a dimostrare che gli studenti altri non erano che nullafacenti teppisti ed Uligani (da hooligan). Inoltre Bucarest fu invasa un paio di volte dai Minatori, classe lavoratrice coccolata e privilegiata da Ceausescu, spaventati dalla possibilità di perdere tali privilegi, che devastarono a più riprese le sedi dei 2 partiti di Destra di cui sopra, il PNTCD ed il PNL, e cercarono di scacciare gli studenti; che ritornavano ad abitare Golania ogni volta che questi individui, mi spiace dirlo, abbruttiti e brutali, senza cultura e, spesso, cognizione di quello che facevano, ritornavano nelle loro miniere. Ma Iliescu,il volpon, sapeva bene che non poteva tirare troppo la corda per non allarmare non solo i giornalisti occidentali presenti in massa, ma anche i molti osservatori europei ed americani, almeno fino alle elezioni.

Ed in Golania stavano prendendo forma antiche idee, sulle ceneri della Tradizione Nazionale e Cristiana creata da Corneliu Zelea Codreanu e la sua Legione dell' Arcangelo Michele, cui aderirono il fior fiore della gioventù rumena tra le due guerre, da Mircea Eliade stesso a Cioran, passando attraverso il Professor Nae Ionescu, poco conosciuto in Italia, ma stimatissimo nella sua Patria. Idee tese alla Terza Via, metafisica ed eroica, antimaterialistica ed antiusurara, idee che non solo non potevano piacere al materialista marxista Iliescu, ma anche all' altro capo del FSN, Petre Roman, il cui padre Valter combattè in Spagna nelle Brigate Internazionali comuniste insieme ad altri volontari ebrei e che fu un esponente di altissimo rilievo nella Romania comunista. Valter Roman legatissimo non solo all' URSS ma anche all' Ungheria, tant' è che l' ex-capo della Securitate Ion Mihai Pacepa (di cui ho parlato spesso), fuggito negli Stati Uniti, ha rivelato l' intenzione del Generale Valter di trasformare la Transilvania in stato indipendente ed il suo ruolo nell' arresto di Imre Nagy nel 1956. Idee dei Golani che propugnavano il Ritorno del Re Michele (nell' immagine a fianco la ragazza con i fiocchi rosa in testa sventola una foto del Monarca durante una dimostrazione), che avrebbe significato la garanzia dell' irreversibilità della Rivoluzione. Ma Iliescu aveva solo rimandato il progetto.

Progetto che ebbe l' insperato aiuto dei Rrom, i quali, si sa, per i motivi che molti degli zingari intervistati in questi giorni hanno non ammesso, ma proclamato quasi con fierezza, amano gli assembramenti. E dunque, intorno alla piazza cominciò a fiorire, all' esterno, un mercato all' aperto di merce di ogni genere, spesso rubata, simile a quelli oggi presenti anche nelle periferie italiane, quasi sempre abusivi. Così le persone che, andando al lavoro, passavano per Piazza dell' Università, si fermavano alla cerchia esterna, zeppa di rifiuti e brulicante di zingari insistenti (con relativo alleggerimento, spesso e volentieri del portafoglio...), ed alla fine arrivavano alla errata conclusione propinata da Televisione, Activist e FSN: gli occupanti erano solo Golani e Uligani, TEPPISTI. Più volte chiesi agli studenti perchè non cacciassero questa corte dei miracoli, ma mi spiegarono che erano stati minacciati da noti personaggi dal giubbotto nero di finta pelle, la quasi divisa dei Securisti, che facevano esibizione di pistola sotto il giubbotto (se guardate bene la foto, vedrete ben in vista i cari Rrom all' esterno...)

Dunque, il 20 Maggio 1990 ci furono le elezioni, dove il FSN vinse alla grande. Ma Golania non cadeva, resisteva. Striscioni con la scritta "Abbasso i neocomunisti !" vennero aggiunti alle bandiere. Poco dopo le elezioni, partirono giornalisti ed osservatori. Io invece, come tutti i mesi, tornai a Bucarest, quel 13 Giugno 1990. Dove calarono i barbari, portati con autobus a migliaia dalle miniere. Fu una caccia all' uomo barbara ed inumana: veniva pestato chiunque avesse l' aria da studente, professore, intellettuale. Anche gli zingari, per dare più credibilità alla cosa, subirono pestaggi. Anche parecchi stranieri furono aggrediti, io stesso fui salvato dal mio taxista. La gente veniva aggredita dai Minatori che puzzavano di Tuica (grappa), che era stata generosamente elargita loro dagli Activist, con i picconi, ma non con i manici, ma con la punta. E ci fu anche chi applaudiva, contenti che pulizia fosse fatta. I morti furono almeno un centinaio, i feriti migliaia, tra cui lo stesso leader Marian Munteanu, ferito, nuovamente aggredito nell' ospedale dove era ricoverato, ed infine arrestato. La Televisione, con servizi pilotati, plaudì all' iniziativa dei Minatori. Dopo tre giorni di sangue Golania cessava di esistere.

Finiva così il tentativo di Bucarest di rimanere libera dai comunisti.

Nel frattempo molti esponenti di spicco del FSN si accappararono dell' economia rumena, creando notevoli rallentamenti allo sviluppo del paese per anni ed anni.

1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 07 Novembre 2007 - 11:26

Non conoscevo questi fatti, altrimenti non mi sarei spinto, nel mio post, a pronosticare 20 e 50 anni il tempo necessario alla Romania per mettersi alla pari con gli altri paesi d'Europa, ed a sorpassare l'Italia quanto a benessere e qualità di vita. Sono stato troppo ottimista. Il comunismo domina sempre da quelle parti, e quindi le mie previsioni sono saltate.

Marshall
utente anonimo
#2 07 Novembre 2007 - 18:44

Santa Madre!!!

Massimiliano
utente anonimo