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martedì 31 luglio 2007

Adinolfi ? Adinolfi chi ? Ah, Gabriele !

Dunque, ieri c'è stata la consacrazione (ma potrei dire, ecchissenè, tanto er capoccia sara VeltroncinoLupodelupis)dei candidati per la carica di Conducator del futuro ma poco futurista Partito Democratico, ennesimo nuovo nome del Partito Comunista Italiano. Tra i pretendenti risulta un certo Mario Adinolfi, il quale ha ricevuto l' appoggio di alcuni tocquevillani, che ancora si ostinano a definirsi di centroDestra. E volete sapere chi sono ? Ma naturalmente i soliti: qualche paperella, qualche cattofoba, qualche giovanetriste, insomma il fiorfiore dei Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò del neo-antifascismo tocquevillano, bravi giovani che pur non accettando mai lo scontro dialettico-politico, limitandosi a dar patenti di socialista senza scendere nei dettagli, considerano Feccia alcuni componenti di Tocqueville come me, Monsoreau, Lontana, Nessie, ilPizzino, lo Pseudosauro, Metafisico, Marshall e sicuramente molti altri politicamente scorretti che vorrebbero vedere espulsi da Tocqueville e magari esposti in Piazzale Loreto con qualche cartello al collo. Io, tra l'altro, il mio cartello ce l'ho già, da scegliere tra il primo in alto, ormai famoso, ed il secondo qui di lato, quello che portai a Roma il 2 Dicembre, in quella bella manifestazione unitaria tanto schifata e snobbata da questi tocquevillani oscillanti tra Badoglio e Saruman.

Ora, francamente, 'sto Mario Adinolfi lo frequento poco, direi che non lo conosco proprio (attenzione però, cari antifascisti: ieri nei servizi televisivi portava una polo nera...); ogni tanto mi hanno riferito qualcosina, ma di Adinolfi io ne conosco UNO e soltanto UNO: Gabriele Adinolfi (ci sarebbe anche Suo Figlio Carlomanno...). Ma se lo proponessi come nuovo leader di AN farei venire come minimo il travaso di bile a qualche maldestro...

Ora, io con Gabriele e con qualcun altro della Destra Radicale ho qualche differenza di idee, soprattutto su Israele e la guerra in Irak, ma è un discorso che è sempre stato presente anche nel Movimento Sociale Italiano, senza creare scompensi o divisioni.

Però voglio proporre un suo recente articolo, che non voglio commentare, se non porre l' accento su alcune sue frasi: "Quella generazione, a furia di voler essere accettata dagli altri ha inziato a riflettere la cultura altrui e ad accusare il fascismo e il neofascismo di quello che i comunisti del fascismo e del neofascismo dicevano, che era sempre falsissimo.". "Vollero non essere “maledetti” e, per farlo, si spinsero fino ad autentiche manifestazioni di antifascismo, cultuale e interiore, E accettarono tutte le menzogne senza mai aprire gli occhi per confrontarle con la verità.".

Più fascismo meno democrazia!

Campi Hobbit, tre decenni dopo. Personalmente ho tenuto un intervento critico e controcorrente. Ho ricordato che trent'anni fa, quando si tenne il primo Campo Hobbit, avevo ventitre anni ma non ci andai, come non andai a nessun altro Campo Hobbit. Non per avversione a quei tentativi ma perché avevo da tempo, con i miei camerati, deciso che non era più possibile illudersi di cambiare un partito, di offrire mutazioni dal basso in alto per delega. Credevo allora nell'azione diretta e non ho cambiato idea. Ciò premesso ci furono in quei Campi Hobbit eventi interessanti e meritevoli. Ne venne fuori una linea ecologica, l'immaginario di un'Europa da attraversare anche in tracking o in autostop e soprattutto, quando ci fu, una bella ironia che venne importata dalla Francia. Il bilancio però non è, a mio vedere, in positivo. Perché quella generazione chiedeva sostanzialmente due cose. La prima: di cambiare una classe dirigente sclerotica, sterile e fuorviante che invece restò in sella. La seconda: maggior partecipazione e una vera attualizzazione. Ma l'attualizzazione fu fittizia visto che ebbe bisogno di trasformarsi in fantasy (del resto quest'operazione se da Roma in giù fu innocente da Roma in su fu anche una fuga dalle bastonate che si lasciavano prendere agli altri, a quelli che non pensavano ai folletti...); e la partecipazione, soprattutto, si tinse di depravazione democratica. Perché ogni conoscenza tradizionale e gran parte dei suoi simboli c'insegnano che l'orizzontale ha senso solo se s'impernia sul verticale; su qualcosa di spirituale, gerarchico (alla Pavolini, senza fronzoli, funzionale, intercambiabile ma sempre e profondamente sacro). Se partecipazione diventa diritto d'opinare, se si dimentica che la conquista della cittadinanza, dunque del diritto, si ottiene solo dopo aver adempiuto al dovere (come insegnano i pellirossa, i romani, gli antichi), se si ragiona per individualismo e per diritti scontati dell'individuo, allora si è talmente orizzontali da essere stesi. E oggi siamo stesi. E lo siamo anche perché quella generazione, a furia di voler essere accettata dagli altri ha inziato a riflettere la cultura altrui e ad accusare il fascismo e il neofascismo di quello che i comunisti del fascismo e del neofascismo dicevano, che era sempre falsissimo. Molti di quella generazione non ressero la pressione e vollero dimostrare agli altri e a se stessi (amavano già il Grande Fratello?) di non essere come venivano dipinti; ovvero di non corrispondere a quello che la propaganda nemica attribuiva a noi. Se avessero rivendicato il vero contro la caricatura, se avessero dimostrato che fascisti vuol dire fascisti e non quel frankenstein di costruzione avversa, avrebbero avuto ragione ma cedettero alla caricatura; vollero non essere “maledetti” e, per farlo, si spinsero fino ad autentiche manifestazioni di antifascismo, cultuale e interiore, E accettarono tutte le menzogne senza mai aprire gli occhi per confrontarle con la verità. Ciò accadde per la vulgata della strategia della tensione ma anche per cose più spicciole. Ho letto di persone che avrebbero riaffermato il ruolo della donna in un mondo maschilista. Nello stesso mondo che aveva creato l'esercito femminile, le Ausiliarie, e che, proprio negli anni Settanta aveva in Terza Posizione cuib misti in cui si trovavano anche dirigenti femmine e persino responsabili regionali donne! Ma quell'impulso, quel volersi fare accettare dagli altri fu un peccato mortale e una mina del nostro stesso essere, una mina che deflagrò rovinosamente. Leggo che molti dell'amarcord dicono orgogliosi, parlando di Campo Hobbit, “Il Manifesto si accorse di noi”; difatti scoprì dei fascisti meno fascisti e più vicini alla generazione rossa di allora. Ebbene io rilancio il Lotta Continua de “Il superuomo di borgata esce allo scoperto” con tutta l'angoscia stupefatta dell'ultrasinsitra per lo “scippo” del proletariato operato dai fascisti. È di questo e solo di questo che sono nostalgico! Abbiamo il coraggio di riguardare agli anni Settanta e a quella generazione, la mia, con occhio critico! Fu una generazione orfana ma fu anche una generazione che volle uccidere il padre; e senza padre non esiste famiglia. Non sono i dico, sono i non-padri che minano la famiglia! E non solo la famiglia.C'è troppa orizzontalità, troppa poca verticalità anche quando pretendiamo di alzarci in piedi: la nostra torre, quella di cui oggi parliamo con nostalgia, più che ogni altra cosa fu una Torre di Babele.
E se oggi siamo ridotti così non è come andiamo dicendo perché ci temono e quindi ci dividono ma perché siamo dei nessuno, incapaci di qualsiasi armonia e di qualsiasi profondità. Perché abbiamo perso il centro, la verticalità e la coscienza. Perché abbiamo mutuato democrazia, e democrazia vuole anche dire lassismo, così come le piccole tirannidi sono da sempre l'ancora di momentaneo salvataggio dell'informità democratica alla deriva. Prima di cercare accordi, unioni, desistenze, cerchiamo noi stessi e, soprattutto, troviamoci!
Partiamo da qui, da queste considerazioni, per raggiungere ordine e armonia. Meno demcrazia, più fascismo, meno destra più fascismo. Anzi: fascismo e basta!
Gabriele Adinolfi

Ma certe testoline non possono o non vogliono capire... e preferiscono dialogare con il nemico, con chi si cadida a novello Prodi, dimenticando tutto quello che stiamo subendo da quando i sinistri sono al potere grazie ad elezioni di cui mai sapremo il vero esito, dato che i controlli MAI si faranno. E vanno a braccetto con chi, grazie a qualche vecchiettononeletto, continua a cancellare tutte le riforme del Governo Berlusconi, ci tartassa fiscalmente per realizzare il loro sogno, quello evidenziato nel mio striscione e che scorre in alto nel blog: far diventare gli Italiani tutti più poveri.

Dialogate,giocate, scherzate pure coi vostri sinistri democratici,NOI restero ANTICOMUNISTI. Da sempre e per sempre.

http://www.gabrieleadinolfi.it/

domenica 29 luglio 2007

Cavaliere, mi consenta:faccia outing e si dichiari omosessuale !

Caro Presidente Silvio Berlusconi, se mai leggesse questo mio post, non si arrabbi: so benissimo che abbiamo in comune la passione per le belle donne, alte e prosperose; io ho fatto voto di Fedeltà a Mia Moglie, Lei un po' meno, ma capisco che le tentazioni che le girano intorno sono tante, è stressato e deve rilassarsi...

Però, visto come vanno le cose in Italasia, dovrebbe prendere seriamente in considerazione il mio consiglio. La Cassazione ha dato ragione ad un negro che si è dichiarato pederasta per restare in Italia. E non si sa se lo sia o no. Due invertiti sorpresi nelle fratte dai Carabinieri si difendono ed urlano allo scandalo ed alla discriminazione, dichiarando trattavasi di un casto (!?*§@#?!) bacetto. E la stampa e le televisioni mettono in risalto le notizie.

Nel frattempo il perito Francesco Giuffrida che aveva fatto nascere il teorema "Mafia-Fininvest" per la gioia dei vari Santoro, Travaglio e Luttazzi, ammette di essersi sbagliato. Per carità, in buona fede, ma s' è sbagliato. Ma i giornali e le tv, che fanno di una notizia simile ? Articolini e pagine interne, perchè Lei, è sempre il male assoluto, caro Cavaliere.

Allora, dia ascolto a me: si dichiari omo, e vedrà che cambiamento ! Le si darà attenzione, magari subito si creerà un gabinetto apposta per Lei in Parlamento. Ed allora sì che si dirà che Lei è discriminato, poverino, e che i comunisti italiani sono come quelli cubani che ce l'hanno coi sodomiti !

Cavaliere, stavo scherzando, naturalmente, e fa bene a ridere: ma, per carità, NON si ritiri su un isoletta e porti la CdL al trionfo elettorale. Al più presto !

venerdì 27 luglio 2007

Arriva Buontempo: La Destra mi piace sempre di più !

Lenta, ma inesorabile, continua la fuoriuscita da Ambulanza Nazionale e l' adesione al Movimento di Storace: Teodoro Buontempo, storica figura del Movimento Sociale ha lasciato il partito neo-centrista del sig. Fini ed è stato eletto Presidente, con Segretario Storace. Oltre a loro, troviamo, tra parlamentari europei ed italiani, Stefano Lo Surdo, Nello Musumeci, Antonio Pezzella e Roberto Salerno.

Ed ecco lo Statuto:

STATUTO PROVVISORIO
ART. 1
E’ costituito il Movimento Politico denominato “La Destra” con sede in Roma ed avente come simbolo cerchio con la parte inferiore contenente tre bande da sinistra a destra verde, bianca e rossa, nella parte superiore con fondo blu una fiaccola di colore giallo oro nella parte sinistra e la dicitura “la” sovrastante la scritta “Destra” con caratteri più grandi di colore rosso nella parte destra. I principi fondamentali del movimento sono quelli della tradizione culturale e storica del popolo italiano nel rispetto della concezione spirituale della vita, contro ogni materialismo e relativismo: la libertà delle istituzioni rappresentative, elette a suffragio universale e diretto, la partecipazione dei cittadini, libera e garantita attraverso i più ampi strumenti di coinvolgimento democratico, la integrità Nazionale nell’assoluto rispetto della collocazione occidentale ed europea, le autonomie territoriali che si attuano attraverso la sussidiarietà sia verticale che orizzontale, i valori della solidarietà sociale, del diritto naturale, della tutela della famiglia, della maternità e dei minori e della pari opportunità tra i sessi. Il Movimento ripudia qualsiasi forma di violenza e discriminazione basata sulle differenze sociali, economiche, religiose ed etniche.
ART.2
Il Movimento è organizzato su base democratica e persegue l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione della Repubblica per il pieno riconoscimento della personalità giuridica dei partiti politici. Possono iscriversi al Movimento tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto il 16° anno di età. Possono altresì iscriversi tutti i cittadini dell’unione europea che abbiano stabile residenza, domicilio o dimora in Italia.
L’iscrizione è libera e si effettua tramite sottoscrizione di un modulo di adesione, corredato da copia di un documento di identità, ed invio della prescritta quota di iscrizione tramite bonifico bancario, conto corrente postale od altro mezzo di pagamento che consenta la massima trasparenza contabile e sulla effettiva identità del soggetto che effettua il versamento.
La quota di iscrizione e’ stabilita dal comitato politico nazionale, su proposta del segretario amministrativo.
Non è consentita l’iscrizione per interposta persona ed in assenza della sicura identificazione del soggetto richiedente e del pagamento della quota di iscrizione di cui il 50% verrà devoluta dal Movimento ad iniziative di volontariato sociale.
La struttura territoriale del Movimento, in sede di prima costituzione, è articolata in un organo di direzione politica ed amministrativa su base nazionale, ed in organi territoriale su base regionale, dotati di ampia autonomia nell’organizzazione territoriale e politica.
Possono federarsi con il movimento, associazioni e gruppi su base territoriale, che mantenendo la loro autonomia organizzativa dichiarino di aderire ai principi ispiratori del Movimento e lo sostengano nelle elezioni sia territoriali che nazionali.
E’ istituito il “Garante degli Iscritti” con il compito di dirimere qualsiasi questione relativa alle iscrizioni al Movimento, alla presentazione di liste per le elezioni degli organi interni, alle controversie relative alla disciplina interna ed ad ogni altra questione che ciascun iscritto intenda deferire all’Ufficio in materia di organizzazione interna del Movimento. Le modalita’ di nomina del Garante vengono stabilite dal congresso nazionale del movimento ed in sede di prima costituzione viene nominato dai fondatori del Movimento. Ha comunque potere di veto sulle determinazioni adottate dagli organi del Movimento, qualora ravvisi violazioni statutarie su segnalazione di iscritti, le sue decisioni sono comunque appellabili esclusivamente in sede giurisdizionale. Il Garante dura in carica un anno e non e’ immediatamente rinnovabile.
ART. 3
In sede di costituzione i fondatori eleggono il Segretario Nazionale, e su proposta del segretario nazionale, il Presidente Nazionale, il Segretario Amministrativo, il Garante degli Iscritti, il Collegio dei Revisori dei Conti. Il congresso nazionale delibera sui criteri di nomina e di revoca delle cariche qui indicate.
ART. 4
Il Segretario Nazionale ha la rappresenta giuridica e la direzione politica del Movimento e nomina transitoriamente sino all’assemblea costituente del Movimento i portavoce regionali che promuovono la costituzione in sede locale di circoli di iscritti e, d’intesa con i portavoce regionali, nomina fino all’assemblea costituente e congressuale i portavoce provinciali e i portavoce dei comuni capoluogo. Analogamente, nel territorio, gli altri incarichi sono devoluti ai portavoce regionali, che relazionano al segretario nazionale.
La permanenza nel Movimento come iscritto e’ conseguenza della determinazione politica del singolo aderente e non possono prevedersi sanzioni di alcun tipo relativamente ai convincimenti e ai comportamenti di carattere personale. In caso di incoerenza di atteggiamenti e/o comportamenti relativi a dirigenti si determina il comitato politico nazionale che in caso di necessita’ di rimozione da un incarico di natura elettiva interna procede senza indugio all’immediata convocazione dell’assemblea di riferimento senza soluzioni di tipo commissariale. Il congresso del Movimento determina le modalita’ operative.
ART. 5
Fino all’assemblea costituente del Movimento è costituito il Comitato Politico Nazionale che coadiuva il Segretario Nazionale nella direzione politica del movimento. Sono membri del Comitato il Segretario Nazionale, il Presidente, il Segretario Amministrativo e venti componenti nominati dal Segretario Nazionale. I portavoce regionali partecipano ai lavori del Comitato. Nell’ambito del comitato possono essere istituiti dei settori sia organizzativi che politici che vengono affidati ad uno o più componenti del Movimento, che vengono convocati ai lavori del comitato per la trattazione delle materie di competenza.
I fondatori rappresentano il Movimento nelle realta’ territoriali come membri di diritto; a tale scopo si determinera’ l’assemblea costituente.
Art. 6
I circoli fino all’assemblea costituente, si costituiscono sul territorio dandone comunicazione al Segretario Nazionale che li ratifica e li trasmette al portavoce regionale che ne informa il territorio.
ART. 7
Il Segretario Amministrativo rappresenta il Movimento nei rapporti economici con Enti ed Istituzioni sia pubblici che privati, è autorizzato d’intesa con il segretario nazionale ad aprire conti correnti sia bancari che postali ed ad emettere assegni su tali conti. Formula le linee guida della politica economica e finanziaria del Movimento e predispone la relazione contabile ed il bilancio preventivo e consuntivo del Movimento che, in sede di prima costituzione, sottopone al Comitato Politico Nazionale.
ART. 8
Il Collegio dei Revisori esamina il bilancio consuntivo e preventivo dando il proprio motivato parere, esamina trimestralmente la corrispondenza della situazione di cassa e delle voci iscritte nei libri contabili alle operazione effettuate.
ART. 9
Per qualsiasi controversia inerente all’interpretazione ed all’attuazione del presente atto è competente in via ordinaria il foro di Roma, a meno di contestuale determinazione delle parti ad affidarsi all’arbitrato del garante degli iscritti, il cui giudizio non e’ comunque preclusivo del ricorso alla sede giurisdizionale
ART. 10
Lo statuto definitivo del Movimento, che dovrà contenere i principi ispiratori di cui agli articoli 1 e 2, verrà approvato dall’assemblea costituente che verrà convocata entro 6 mesi dalla sottoscrizione dell’atto costitutivo. A seguito dell’approvazione dello statuto definitivo cesserà la validità del presente atto. Il presente statuto provvisorio ha privilegiato nella sua attuale formulazione principi ed obiettivi politici. Esso sara’ conformato ed adeguato, ove necessario, alle norme di legge vigenti nella sua stesura definitiva in sede di approvazione da parte dell’assemblea costituente.


Ed altre adesioni sono in arrivo...

mercoledì 25 luglio 2007

Finalmente un 25 Luglio sereno: chiuso il Gramigna !

Credo che i frequentatori del mio povero blog capiscano che ci sono determinate giornate che mi alzo con il malumore: 25, 28, e 29 Aprile, 1 Maggio, 14 Luglio e 25 Luglio ed 8 Settembre.

Ebbene, oggi invece, è un bel 25 Luglio, perchè è arrivata una splendida notizia: le Forze dell' Ordine hanno fatto irruzione nel Centro Sociale Gramigna di Padova, da cui spesso ultimamente si erano levate voci gravi di solidarietà per gli arrestati ed indagati per le Brigate Rosse. Speriamo però che le ruspe comunali facciano ora il loro dovere in fretta per impedire che venga di nuovo occupato, come è accaduto in passato. E soprattutto che nel prossimo imminente futuro, dopo la certa vittoria del centroDestra nelle elezioni politiche che una sinistra poltronista, sostenuta e salvata da arzilli vecchietti-non- eletti si incattivisce a voler rimandare, si vari una politica di assoluto rigore contro tutti i luoghi che possano dare adito a sospetti di connivenze con terroristi di ogni tipo; compresi alcuni luoghi di culto.

venerdì 20 luglio 2007

La Destra s' ingrossa: arriva Roberto Salerno.

Fossi il sig. Fini, comincerei davvero a preoccuparmi:dopo l' Onorevole Pezzella, Buonocore e molti altri dirigenti, anche l' Onorevole piemontese Roberto Salerno, presidente anche del Torino Calcio femminile, ha lasciato Ambulanza Nazionale e confluisce nel Progetto La Destra. Laureato in Economia e Commercio, esperto tributarista, appartiene a quell' area LiberalNazionale così diversa dai finti liberali che galleggiano in Tocqueville, quei miei cari amici giovanitristi che accusano di socialismo chiunque non la pensi come loro. Mi piacerebbe vedere le loro facce, insieme al paperello ed amiconi vari....

Salerno è primo firmatario di alcune proposte di legge interessanti, come questa:

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vittime italiane della repressione comunista sovietica

Presentata il 1o giugno 2006
Onorevoli Colleghi! - Obiettivo della presente proposta di legge è fare luce sulla sorte di migliaia di italiani (comunisti e no) emigrati nell'Unione Sovietica negli anni del «comunismo reale» e dei quali non si è saputo più nulla.
In un arco di tempo compreso tra la prima metà degli anni Venti e la fine degli anni Sessanta ci fu un «esodo» di migliaia di persone per le quali la rivoluzione d'ottobre costituì un forte richiamo ideologico. Si trattò di europei di varie nazionalità, comunisti e no, tra cui, appunto, molti italiani; migliaia di loro non tornarono più in Italia e solo negli anni compresi tra il 1991 e il 1993 si è saputo che molti di loro sono stati fucilati o sono morti nei gulag. Di migliaia di altri, appunto, non si è saputo più nulla.
L'apertura degli archivi di Mosca, avvenuta dopo il dissolvimento dei regimi comunisti dell'Europa dell'Est e il conseguente collasso dell'ex Unione Sovietica, ha aperto scenari sino ad ora rimasti oscuri sulla sorte di migliaia di nostri connazionali.
Sulla base dell'accesso a diversi documenti, alcuni lavori giornalistici riferiscono di oltre 1.000 italiani fucilati, e molti di più risulterebbero deportati nei gulag da dove, spesso, non hanno più fatto ritorno.
Oltre a questi, è doveroso ricordare anche le decine di migliaia di prigionieri italiani della seconda guerra mondiale che furono avviati ai campi di lavoro e lì furono tenuti anche dopo la cessazione delle ostilità, fino alla loro morte.
Questi dati emergono da vari libri scritti sull'argomento, che non lascerebbero dubbi sulla circostanza che il regime comunista sovietico di Stalin ha perpetrato un vero e proprio genocidio di italiani.
La realtà, infatti, che emerge da verbali di internamenti, condanne e interrogatori conferma l'ampiezza e la dimensione impressionante della tragedia italiana vissuta sotto il regime stalinista e durata, per la fine delle condanne, fino agli anni più recenti. Quali delitti hanno commesso i nostri connazionali per subire queste e altre pesanti condanne?
La storicizzazione del periodo comunista nell'ex Unione Sovietica permette di esaminare le vicende relative a quel periodo con serena obiettività e senza il rischio di cadere nell'equivoco di una discussione sull'attualità di tali ideologie, che non riguarda la presente proposta di inchiesta parlamentare.
Il compito della Commissione parlamentare di inchiesta di cui si chiede l'istituzione non è - e non vuole essere - quello di esprimere valutazioni di ordine politico, bensì quello di compiere accertamenti sulla vita e la morte di migliaia di italiani migrati in terra sovietica che, in molti casi, ancora oggi risultano sconosciute.
La Commissione di inchiesta avrà dunque la possibilità e il compito di richiedere e acquisire la documentazione contenuta negli archivi delle autorità di Mosca e anche di altri eventuali Paesi dell'Est, nonché di altri archivi italiani, verificarne l'autenticità e vagliarne il contenuto, al fine di chiarire date, nomi ed epiloghi.
La Commissione, composta da quindici senatori e da quindici deputati, sarà chiamata a concludere i propri lavori entro due anni dalla sua istituzione, con la presentazione al Parlamento di una relazione sull'attività svolta.
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. È istituita, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta, di seguito denominata «Commissione», con il compito di acquisire e verificare i documenti contenuti negli archivi delle autorità di sicurezza e negli archivi sociali dell'ex Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS), nonché negli archivi di altri Paesi dell'Europa orientale e italiani, in merito a internamenti, detenzioni, arresti, processi e condanne comminate ed eseguite nei confronti di cittadini italiani presenti nell'ex URSS a partire dal 1930.
2. La Commissione ha il compito di:

a) svolgere indagini sulla veridicità dei documenti contenuti negli archivi di cui al comma 1;

b) quantificare i procedimenti repressivi che hanno interessato cittadini italiani, stabilirne le cause e le ragioni e accertare, ove possibile, la sorte delle persone coinvolte;

c) verificare la effettiva conoscenza, da parte dei familiari residenti in Italia, della sorte dei propri congiunti;

d) acquisire informazioni sulle eventuali determinazioni assunte dai Governi dell'ex URSS in ordine alla revisione dei procedimenti repressivi di cui alla lettera b) e su eventuali indennizzi disposti in favore dei condannati o dei loro eredi.

Art. 2.

1. La Commissione è composta da quindici senatori e da quindici deputati nominati rispettivamente dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, in modo

che siano rappresentati tutti i gruppi costituiti in almeno un ramo del Parlamento, in proporzione alla loro consistenza numerica.
2. Con gli stessi criteri e la stessa procedura di cui al comma 1 si provvede alle eventuali sostituzioni in caso di dimissioni o di cessazione del mandato parlamentare dei membri della Commissione.
3. L'Ufficio di presidenza della Commissione, composto dal presidente, da due vicepresidenti e da due segretari, è eletto a scrutinio segreto dalla Commissione stessa tra i suoi componenti. Nella elezione del presidente, se nessun candidato riporta la maggioranza assoluta dei voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti, è proclamato eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.
4. La Commissione conclude i propri lavori entro due anni dalla sua costituzione, con la presentazione al Parlamento di una relazione finale sulle risultanze dell'attività svolta.

Art. 3.

1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Per le testimonianze rese davanti alla Commissione si applicano le disposizioni degli articoli da 366 a 371 e da 372 a 384-bis del codice penale.
2. La Commissione può ottenere, anche in deroga a quanto stabilito dall'articolo 329 del codice di procedura penale, copie di atti o documenti relativi a procedimenti o inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria. L'autorità giudiziaria provvede tempestivamente e può ritardare con decreto motivato, solo per ragioni di natura istruttoria, la trasmissione di copie degli atti e dei documenti richiesti. Il decreto ha efficacia per trenta giorni e può essere rinnovato. Quando le ragioni di natura istruttoria vengono meno, l'autorità giudiziaria provvedesenza ritardo a trasmettere quanto richiesto.
3. Alla Commissione, limitatamente all'oggetto delle indagini di sua competenza, non può essere opposto il segreto di Stato, d'ufficio e professionale. I documenti trasmessi dal Governo sotto il vincolo del segreto possono essere declassificati solo previo accordo tra il Governo e la Commissione. È sempre opponibile il segreto tra il difensore e il proprio assistito nell'ambito del mandato professionale.

Art. 4.

1. L'attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla Commissione stessa prima dell'inizio dei lavori. Ciascun componente può proporre la modifica delle norme regolamentari.
2. Per l'espletamento delle sue funzioni la Commissione fruisce di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dai Presidenti delle Camere, di intesa tra loro, e può avvalersi dell'opera e della collaborazione di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, nonché di qualsiasi altro pubblico dipendente, di consulenti e di esperti.

Art. 5.

1. La Commissione delibera di volta in volta quali sedute o parti di esse sono pubbliche e se e quali documenti possono essere pubblicati nel corso dei lavori, anche in relazione ad esigenze attinenti ad altri procedimenti o inchieste in corso.
2. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 1, i membri della Commissione, i funzionari addetti all'ufficio di segreteria e ogni altra persona che collabori con la Commissione stessa o compia o concorra a compiere atti di inchiesta o ne abbia comunque conoscenza sono obbligati al segreto per tutto ciò che riguarda gli atti medesimi e i documenti acquisiti. Devono in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimentigiudiziari nella fase delle indagini preliminari.
3. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, la violazione del segreto di cui al comma 2 è punita ai sensi dell'articolo 326 del codice penale.

Art. 6.

1. Le spese per il funzionamento della Commissione sono poste per metà a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica e per metà a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.

Art. 7.

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

e questa:

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato SALERNO

Disposizioni per l'incremento dell'edilizia carceraria

Presentata il 1o agosto 2006
Onorevoli Colleghi! - Il recente dibattito sull'indulto è servito pienamente a rappresentare quanto sia necessario incrementare, invece e fortemente, l'edilizia carceraria.
Alla base, infatti, di quest'ultimo provvedimento di clemenza la motivazione più addotta e convincente è stata proprio l'esigenza di «sfollare» le carceri italiane che starebbero, appunto, per «scoppiare» di detenuti.
Non solo l'indulto, ma anche altri istituti di depenalizzazione generica sono stati sollecitati nel tempo ed hanno operato in virtù di contingenze legate più al sovraffollamento delle carceri che a scelte morali o di «alta» politica.
La motivazione addotta in questi giorni di concedere benefìci e sconti di pena per il solo fatto che le carceri italiane sono sovraffollate è e resta una logica aberrante e inaccettabile in una nazione civile quale è l'Italia.
In altre nazioni, altrettanto importanti, del nostro occidente democratico, questo problema non è così grave in quanto è stato affrontato meglio e prima che potesse ingenerare problemi drammatici come è successo in Italia.
L'esempio del sindaco di New York, Giuliani, che fece corrispondere alla sua famosa «tolleranza zero» un incremento di edilizia e accoglienza carceraria è sicuramente quello migliore. La sua azione e l'obiettivo di un netto calo di delitti non si sarebbero potuti raggiungere se non ci fossero state le strutture in grado di accogliere e detenere i delinquenti e i fuorilegge.
Per tutti questi motivi, la presente proposta di legge va nella direzione semplice e diretta di stanziare i fondi necessari per un incremento, in ogni regione italiana, delle strutture di edilizia carceraria al fine di evitare che in futuro si mutuino ragioni aberranti di «sovraffollamento» per approvare i nuovi provvedimenti di clemenza che rimetteranno in libertà un genere di soggetti che noi vorremmo rimanessero a non nuocere in prigione fino alla totale espiazione della pena.
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Incremento dell'edilizia carceraria).

1. Entro l'anno 2007 il Ministro della giustizia, per ciascuna delle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale, ad eccezione della regione Valle d'Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano, approva un piano di incremento dell'edilizia e delle strutture carcerarie esistenti in misura tale da incrementare del 50 per cento la capacità ricettiva degli istituti di pena oggi esistenti.
2. Entro il termine di cui al comma 1, il Ministro della giustizia approva altresì un piano di reclutamento delle unità di polizia penitenziaria necessarie e conseguenti all'incremento di cui al medesimo comma 1, procedendo a specifici concorsi.

Art. 2.
(Termine di esecuzione del piano).

1. Il piano di cui all'articolo 1, comma 1, deve essere integralmente attuato entro l'anno 2010 mediante procedure urgenti di bando e appalto pubblico.

Art. 3.
(Risorse finanziarie).

1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 1 miliardo di euro per l'anno 2008. Le risorse di cui al precedente articolo sono integrate, con successivo provvedimento, nella misura necessaria fino a compimento del piano.
2. All'onere di cui al comma 1, pari a 1 miliardo di euro per l'anno 2008, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per il medesimo anno dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 4.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Due Leggi che mi sembrano, per spirito e carattere, proprio di Destra.

Avanti così !



mercoledì 18 luglio 2007

La gioia di Buonocore e la tristezza di Selva.

Mentre Gustavo Selva annuncia di voler ritirare le dimissioni, decisione con la quale ovviamente dissento, ecco invece, di contrapposto, passare con Storace Luciano Buonocore, membro dell' assemblea nazionale di AN e fondatore del partito, ma soprattutto che è stato il fondatore ed animatore con Adamo Degli Occhi e Massimo de Carolis della "Maggioranza Silenziosa", movimento spontaneo anticomunista nato nella Mia Milano negli anni '70, gli anni della Mia Gioventù, quando in pochi ci opponevamo alla barbarie comunista, anni che videro pagare un alto tributo di sangue da parte della Destra, con tanti, troppi giovani ammazzati, feriti o ridotti a larve umane dalle micidiali chiavi inglesi Hazet 36 della teppaglia rossa, che spadroneggiava forte di connivenze ed impunità fornite dall' Arco Costituzionale e dai pennivendoli con l' Eskimo che pullulavano nelle redazioni dei giornali di regime.

E mentre il mio pensiero corre a quegli anni, non posso che rammentare il Post di qualche giorno fa del mio amico Monsoreau:

http://blacknights1.blogspot.com/2007/07/giovani-gi-vecchi-e-vecchi-sempre.html#links

e notare che l' anagrafe non conta, ma conta il cuore. E penso con tristezza ai troppi "giovanitristi" piazzati in Tocqueville ed in AN, ragazzi invecchiati prima del tempo, già innamorati del vecchio e della poltrona, neoantifascisti di quasidestra che si gongolano davanti ad uno specchio pseudoliberale che, ahimè, nulla ha di liberale, ma nasconde vuoto e vecchiaia. Paladini del nulla.

Per questo mi appello ai giovani che frequentano il mio blog, e gli grido: "BOIA CHI MOLLA !". Insorgete, dunque, la Vita contro la Morte, la Lotta contro il Salotto, la Ricerca Culturale contro l' Appiattimento. Innamoratevi di quel Grande Patrimonio che rappresenta la Destra, urlate la gioia di essere di Destra, costruite il FUTURO !

PERCHE' IL DOMANI APPARTIENE A VOI !

E sappiate costruire una Grande Destra, quella voluta da Giorgio Almirante, l' uno fianco a fianco, come nella più bella immagine vista in un film italiano che raramente guardo: l' immagine finale di quegli Amici che uno dopo l'altro si inginocchiano accanto all' Amico nella "Notte prima degli esami".

Sul sito di Storace in Pdf l' intervista odierna a Buonocore su "Libero" :

http://www.storace.it/Galleria%20Multimediale/Download/libero18luglio%202007.pdf


martedì 17 luglio 2007

Süd-Tirol ist nicht Italien ?

Quella simpaticona di Eva Klotz, Consigliera della Provincia Autonoma di Bolzano per il Südtiroler Freiheit - Freies Bündnis für Tirol (Libertà per il Tirolo, ma loro lo scrivono solo in tedesco e ladino...), ma anche figlia del noto terrorista Georg Klotz, in Italiano Giorgio Dal Ceppo, noto come il Martellatore della Val Passiria, per via di quel suo vizietto di far saltare tralicci e caserme in quella Valle, ogni tanto torna a far parlare di sè e, dopo le esternazioni alle Olimpiadi di Torino, eccola pronta con le sue nuove provocazioni: come ha ricordato il Giornale il 14 Luglio:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=192755
la professoressa vuole esporre cartelli con la scritta "Süd-Tirol ist nicht Italien" (L' Alto Adige non è Italia) all' ingresso di 116 comuni italiani con popolazione a maggioranza di lingua tedesca.
Ora io sono notoriamente filo-tedesco e filo-austriaco, e soprattutto rimpiango l' Impero di Sua Maestà Imperiale Francesco Giuseppe perchè ha saputo incarnare l' Europa Cattolica e Tradizionale. Ma che la professoressa Dal Ceppo, pardòn, Klotz voglia rispolverare l'odio antiitaliano in Alto adige, beh, non ce n' era bisogno, come gli ultimi episodi giunti alle cronache dimostrano, come la ragazzina di Lingua Italiana discriminata a Villandro per il cognome ed apostrofata col termine dispregiativo di Walsche Sau (sporco Italiano) o altri studenti picchiati perchè indossavano la maglia della Nazionale Italiana. Oppure come il fatto che il 24 Giugno scorso, in occasione del 40esimo anniversario della Strage di Cima Vallona, in cui morirono 4 soldati italiani, la Provincia di Bolzano, retta dalla solita coalizione Ulivo-SVP, non ha partecipato alla commemorazione.
I cari Italiani di Lingua Tedesca, che tanto, troppo hanno ricevuto in questo dopoguerra, anche grazie alle connivenze della DC e di De Gasperi prima, e della sinistra poi, dovrebbero studiare meglio la Storia, soprattutto quella dell' Impero Austro-ungarico, dove i Cittadini Imperiali di Lingua Italiana erano molto ma molto meno discriminati di quanto non lo siano adesso; anzi erano rispettati ed amati, e loro stessi ricambiarono l' Impero, tant' è che molti Ufficiali Veneti parteciparono nelll' Imperial Marina alla Battaglia di Lissa. I cari Italiani di Lingua Tedesca dovrebbero chiedersi quello che è successo ai tanti Europei di Lingua Tedesca in altre Nazioni, nello scorso secolo, dalla Cecoslovacchia alla Polonia alla Romania finanche all' Unione Sovietica, dove milioni di Tedeschi furono sì vessati, discriminati ed anche eliminati, e segnarsi col gomito per quello ottenuto dalla Repubblica Italiana. Ma si sa, l' Italia antifascistanatadallaresistenza ha vuoti di memoria enormi, e soprattutto è pronta a tutelare le minoranze ed i terrorismi di tutto il mondo, vedasi Hamas, ma è pronta sempre a scordare i propri Eroi.

lunedì 16 luglio 2007

Veltroni, Casal Bertone e le barzellette.

Lupo de Lupis alias er Walter de noartri, l'unico iscritto alla FGCI mai stato comunista, a seguito degli incidenti di Casal Bertone, quartiere capitolino,dell' 11 notte, non ha perso tempo e si è accodato ai prodi sinistri che hanno condannato "la vile aggessione di migliaia di fascisti, nazisti e squadristi che, armati di bazooka, mitragliette UZI, polvere di antrace e gas tossici, hanno massacrato alcuni innoqui giovani di un centro sociale."

Peccato però per Veltroncino che poi il Prefetto Achille Serra abbia fornito una versione dei fatti molto simile a quella denunciata da Luca Romagnoli e Francesco Storace: una quindicina di militanti della Fiamma Tricolore che volevano attaccare alcuni manifesti, sono stati aggrediti da una cinquantina di no-global che, non contenti di aver mandato 4 giovani di Destra all' Ospedale, una volta diventati 200 da nuovi arrivi, si sono diretti verso un Circolo Futurista, devastandolo. Tant' è che i denunciati per possesso di sbarre di ferro sono sinistri.

Eppure Veltroncino, che è della mia generazione, certe barzellette dovrebbe conoscerle. No ??? Allora gliela ricordo:

Anni '70: un antifascista avvolto nella bandiera rossa viene trovato, pesto, ferito e sanguinante da alcuni suoi compagni. Agonizzante, prima di cadere in coma, alle domande degli attivisti comunisti che volevano sapere quello che era accaduto, riusciva solo a dire:"Compagni, mille contro uno ! Mille contro uno !". Il giorno dopo, tutta la stampa nazionale, non solo quella del PCI, usciva con titoloni a nove colonne: "Mille fascisti armati fino ai denti aggrediscono e riducono in fin di vita un militante comunista. Ora più che mai l' Arco Costituzionale deve mobilitarsi a salvaguardia dei valori della resistenza e vigilare contro i rigurgiti sconfitti dagli eroici partigiani". Passa un mese, e finalmente il poveretto esce dal coma e riprende l'uso della prola. Enrico Berlinguer in persona, accompagnato dal solito codazzo di pennivendoli, si reca allora in ospedale per congratularsi con l' eroico militante. "Allora, compagno, raccontaci come è andata !", gli chiede il marchese sardo capo del PCI. Ed il ferito:" Mille contro uno ! Mille contro uno ! Compagno Berlinguer, non ho mai visto UN fascista così inca****o !"


martedì 10 luglio 2007

Quando i froci ed i provocatori meritano l' Inferno.

Non so se questo mio post sarà aggregato su Tocqueville o riceverà il bollino rosso, ma non m' importa nulla. E mi scuso pure con i lettori del mio Blog per l' uso di una parola un po' pesante ed inusuale per chi mi conosce. Ma sappiamo che molti pederasti, nonostante tutto, amano essere chiamati così, e tra loro lo usano spesso, ed ecco che li accontento. D' altronde Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura della Mia Povera Milano, che più di una volta ho criticato, ha dichiarato che la mostra di arte omosessuale che si apre tra oggi e domani nella capitale lombarda avrebbe dovuto chiamarsi proprio "Froci". Dunque non si alterino i bravi omofili tocquevillani se oso chiamare queste persone con codesta parola.

Il fatto è che la mostra sarebbe passata inosservata senza le provocazioni di un paio di espositori per i quali non voglio e non posso usare la parola di artista. E nemmeno citarli per nome. Che hanno voluto proporre opere indegne e blasfeme. Una, che poi non è stata ammessa, mostrava il travestito reso celebre da Sircana con il volto di Gesù. L' altra è un vergognoso, provocatorio e squallido attacco pornografico a Sua Santità Benedetto XVI. Io non voglio sapere se questi "espositori" siano anche omosessuali, ma resta il fatto che le due opere stanno ricevendo le isteriche approvazioni di alcuni militanti omosessuali della frangia anticlericale; anzi, alla notizia che gli organizzatori della mostra hanno provveduto a bendare la statua per non offendere troppo il Santo Padre, qualche anima gaia ha commentato: "Meglio,così è anche sado-maso". A ulteriore conferma che l' alleanza tra i fautori e propagatori di certe forme di sessualità, dove l' amore è confuso con la sottomissione dell' altro, è ormai cosa assodata, senza scomodare troppo la psicanalisi.

Dunque, poichè son certo che le belle testoline di provocatori e di quei froci schierati in campo aperto contro la Fede Cattolica ( non di tutti, solo di quelli che sono ormai dichiaratamente blasfemi) non hanno timore della Morte nè del Giudizio, e nemmeno di Dio, e non curandosi di quanto fanno con la loro apologia pubblica del Peccato, ma anzi aggiungendo Peccato al Peccato, si sentono padroni della Vita, a queste categorie di anticlericali da avanspettacolo annuncio che l' Inferno, luogo al quale sicuramente non credono, è il posto che meritano. Non piangano poi, chè sarà troppo tardi.

PS,

caro Onorevole La Russa, autore di un breve saggio nel catalogo della mostra: è sicuro che "difendere i diritti degli omosessuali" come uomo di Destra come ha dichiarato, sia conciliabile con la blasfemia delle opere che ho descritto ? Oppure avete messo in soffitta anche certi versi ?

"L'ardito è bello, l'ardito è forte!
ama le donne, beve il buon vin;
per le sue fiamma color di morte
trema il nemico quando è vicin!"

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"Quando la bella mia m'ha salutato
piangendo m'ha donato il tricolore:
"Il bianco è tutto il pianto che ho versato,
il rosso è tutto il fuoco del mio amore,
il verde è la speranza
che un dì ritornerai,
e allor mi sposerai
s'io morta non sarò."

"L'alba spunta già, e se devi andar
per le vie del mondo, non tardar.
Ogni studentin gaio soldatin
lascia i libri e l'Università

Ciao biondina, ci rivedremo
un bel giorno ci incontreremo
da lontan, quando resterò
solo col mio cuor ti penserò.
Sognerò di baciare ancor
la tua treccia d'or,
addio biondona.
Ciao biondina, è giunta l'ora.
Ciao biondina, un bacio ancora.
Con ardor il goliardo va
senza mai esitar combatterà.
Ciao mio caro amor
presto torna vincitor.

Sfila il battaglion, rombano i motor
sempre in alto il cuore tricolor.
Vincere o morir, questo è l'avvenir
della più gagliarda gioventù.

Ciao biondina, ci rivedremo
un bel giorno ci incontreremo
da lontan, quando resterò
solo col mio cuor ti penserò.
Sognerò di baciare ancor
la tua treccia d'or,
addio biondona.
Ciao biondina, è giunta l'ora.
Ciao biondina, un bacio ancora.
Con ardor il goliardo va
senza mai esitar combatterà.
Ciao mio caro amor
presto torna vincitor."

***********************************************

"Addio mia piccola, partiamo intrepidi
contro il nemico che piegare si dovrà,
gli antichi barbari dovranno cedere,
per il trionfo di una nuova civiltà.
Addio mia piccola, nel sogno baciami
e vittorioso tornerò vicino a te
dobbiamo vincere e vinceremo
col nostro Duce per l'Italia e per il Re.

*******************************************************

"Tutte le sere
sotto quel fanal,
presso la caserma,
ti stavo ad aspettar.
Anche stasera aspetterò
e tutto il mondo scorderò,
con te, Lilì Marlen,
con te, Lilì Marlen.

O trombettiere,
stasera non suonar.
Una volta ancora
la voglio salutar.
Addio piccina, dolce amor,
ti porterò per sempre in cuor.
Con me, Lilì Marlen,
con me, Lilì Marlen.

Dammi una rosa
da tener sul cuor,
legala col filo
dei tuoi capelli d'or.
Forse domani piangerai
ma dopo tu sorriderai.
A chi Lilì Marle,
a chi Lilì Marlen?

Quando nel fango
debbo camminar,
sotto il mio fardello
mi sento vacillar.
Che cosa mai sarà di me
ma poi sorrido e penso a te.
A te Lilì Marlen,
a te Lilì Marlen.

Se chiudo gli occhi,
il viso tuo mi appar
come quella sera
nel cerchio del fanal...
Tutte le notti sogno allor
di ritornar... di riposar...
Con te, Lilì Marlen,
con te, Lilì Marlen."





mercoledì 4 luglio 2007

L' Onorevole Pezzella segue Storace: e Romagnoli tende la mano.

Nonostante certe teste "fini" di destreideali tocquevillane vicine ai Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò vedano nero il futuro per Storace, ex-missini ( uno Missino lo è per sempre, ma tant'è... ) che disprezzando pubblicamente nel proprio bloggettino Antonio Socci, Marcello Veneziani e Giuliano Ferrara mi rammentano la Volpe e l' Uva o certi tristi burocrati di partito da letteratura russa, giungono i primi segnali per Francesco Storace:l' Onorevole Antonio Pezzella (nella foto), eletto a Frattamaggiore (Na), ha dato le dimissioni da Alleanza Centrista ed ha deciso di seguire il Senatore Romano nella nuova avventura. Altri dirigenti del fine partito, come Costanza Afan de Rivera, Luisa Regimenti e Antonella Sambruni hanno deciso di appoggiare la Destra.

E Luca Romagnoli, Segretario della Fiamma Tricolore si è dichiarato pronto ad aprire il dialogo:

“Qualcosa si muove a destra, prospettive interessanti si materializzano”. Cosi’ commenta il Segretario della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli le dichiarazioni del sen. Francesco Storace.
“Siamo pronti a costruire una credibile alternativa politica che si collochi in modo trasparente alla destra della CDL e che sappia interpretare i sentimenti e gli ideali di chi non ha, mai digerito pienamente la svolta di Fiuggi”. Ha continuato Romagnoli.
“Caro Francesco, dobbiamo ora convocare un’assemblea costituente dove discutere e progettare il nostro percorso politico che puo’ essere comune se converrai con me che dobbiamo avere cura di verificare la rappresentativita’ – territoriale e numerica – dei gruppi che verranno a partecipare”.
“Dobbiamo inoltre allargare la base, anche a chi non proviene dall’esperienza del vecchio MSI, ma ha in comune con noi valori e amor di Patria”.
A breve quindi partiranno una serie di incontri per avviare il percorso verso la costituente."

Aspetto con interesse l'evolversi delle cose. Come diceva Almirante: "Non abbiate paura di aver coraggio".

martedì 3 luglio 2007

Storace: Nostalgia dell' Avvenire ?

Dunque, ci siamo: Francesco Storace ha lasciato Alleanza Centrista per dar vita a quel Partito che spero possa riattizzare le ceneri dell' UNICO partito che ha sempre rappresentato le mie idee, il Movimento Sociale Italiano che si riconosceva in Giorgio Almirante, il più grande uomo politico della Prima Repubblica, che seppe comprendere il valore delle Idee ed i Valori di Destra di fronte allo sfacelo di uno stato in balia del terrorismo rosso, del sindacalismo d' assalto, della dittatura degli intellettuali marxisti sostenuti da un PCI che, attraverso COOP e Feste dell' Unità raccoglieva consensi clientelari alla stessa stregua della DC, del PSI di Giacomino Mancini che preparava la strada a quello che Mani Pulite avrebbe scoperto. Una Povera Italia che senza Noi Ragazzi degli Anni '70 del MSI, del FdG, del Fuan, che, come in un Nostro Slogan, si opposero "Nelle Scuole, nelle Fabbriche, nelle Università" alla marmaglia rossa, oggi sarebbe probabilmente meno libera, e forse sarebbe entrata nell' abbraccio fraterno del Patto di Varsavia. Ragazzi che pagarono, col sangue, la vita e la galera, un tributo altissimo. E questo, Storace lo sa.

Ora non voglio farmi prendere da facili entusiasmi, e spero che questo non sia l'ennesimo tentativo di dare il via ad un altro partitino della diaspora Missina, ma auspico che finalmente si possano incanalare in un Partito veramente di Destra tutti coloro che non sono nè Fascisti senza però rinnegare le proprie Radici e Valori, ma neanche antifascisti che suona troppo di "Arco Costituzionale" e "Repubblicanatadallaresistenza" che ancora troppi cadaveri insepolti nega ai parenti di tanti Ragazzi della "Generazione che non si arrese" e che combatterono non dalla parte sbagliata, ma solamente da un' altra parte, per Idee nelle quali credevano e si riconoscevano, e che non consideravano il Fascismo come il Male Assoluto, ma una forma di governo alternativa alla Democrazia che nel 1919 era ostaggio dei bolscevichi italiani. Coloro che io chiamo Afascisti, termine coniato proprio da Almirante.

E dunque, spero che i tanti, troppi partiti della Destra Radicale, lasciando alle spalle protagonismi inutili, possano confluire presto in questa D-Destra, che, peraltro, un sondaggio di Luigi Crespi

http://www.clandestinoweb.com/ultime/storace-lascia-an-2.html

accredita già del 5,5 %. Per raccogliere e tramandare quella Fiamma che amo tanto.


lunedì 2 luglio 2007

Freedomland non è andato alla parata omo: PECCATO !

Leggo con stupore (hi hi hi...) dal Pizzino :

http://ilpizzino.blogspot.com/2007/07/levateje-er-vino-io-oggi-se-avessi.html#links

che uno dei giovanitristi, detti anche Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò, ha scritto qualche giorno fa che se avesse potuto, sarebbe andato al Gay Pride, pur essendo,dice lui, eterosessuale. Male, malissimo, il buon Freedomland avrebbe sicuramente imparato qualche slogan offensivo verso la Chiesa ed il Papa,dato che in Italia, ai tocquevillani rispettosi dei diritti di tutti, poco interessa dei diritti dei Cattolici ripetutamente offesi da comunisti, no-global, libertarian-radicali, omofili intolleranti, menti aperte e neo-illuministi, atei blasfemi e pseudo-scienziati da reality, maghelle strizzacervelli e tante altre brave personcine. E magari, come Cecchi Paone, avrebbe improvvisamente deciso di cambiare vita e sponda, e come lui dedicarsi alla caccia perenne degli omofobi cattivi e della Santa Inquisizione che ha deciso il rogo ai poveri omosessuali, così divertenti e carini a vestirsi da Cardinali e soprattutto da Suore barbute e baffute. Loro, questi mascherati bricconi, non lo fanno per essere irriverenti verso la fede di Noi Cattolici, noooo...Siamo Noi che capiamo male. Siamo Noi ad essere in mala fede.Loro, i liberali del quartierino, sanno tante cose più di Noi...

Comunque, sarò in malafede, però sono proprio contento di aver insistito per non dividere, con lui ed altri giovanitristi, il bungalow al Convegno di Azione Universitaria (Versilia 2006) circa un annetto fa: ognuno è libero delle proprie frequentazioni...

E di ritenere l' unica Famiglia possibile quella amata e descritta da Frank Capra.

domenica 1 luglio 2007

Chavez e Lukashenko s' incontrano, e l' Europa sta a guardare...

Mentre assistiamo ad una ripresa degli attacchi terroristici in Inghilterra e ci chiediamo dove armi, materiale esplosivo e terroristi possano transitare e trovare temporaneo rifugio, ecco che l' Europa, come sempre cieca, assiste impassibile ad un ennesimo incontro tra due dittatori nemici degli Stati Uniti ma anche di tutto l' Occidente e della libertà, esponenti di quel neo-comunismo terzomondista che non vuole arrendersi all' idea che l' ideologia barbara ed assassina che ha causato 100.000.000 di morti sia definitivamente sconfitta. Hugo Chavez, bollato da qualche tocquevillano di nazifascismo, in realtà più comunista di Fidèl Castro, si è recato a Minsk a visitare quel Lukashenko le cui iniziative mi preoccupano di più ogni giorno che passa (insieme a quelle del regime comunista/terrorista della inesistente ed autoproclamata Repubblica di Transnistria, dove le vessazioni e le violenze verso i Rumeni hanno incominciato ad essere una sorta di pulizia etnica, tant' è che mentre nel 1989 i Rumeni della Transnistria erano al 40 % contro il 28 % degli Ucraini ed il 24 % dei Russi, al 2004 i Rumeni sono scesi al 31, 9 % mentre i Russi sono saliti al 30 %) . Il presidente bielorusso ha offerto "fertilizzanti" al presidente Venezuelano in cambio del petrolio. E non occorre essere periti chimici per comprendere cosa possa essere classificato come "fertilizzanti".

Ma mentre l' Eurasia è percorsa ogni fine settimana da parate carnevalesche di pelosi e barbuti omuncoli rivestiti di tulle e paillettes o da manifestazioni di no-global al limite della banda armata, nessuno o quasi si accorge dei nuovi pericoli che abbiamo alle porte.