Nonostante la presenza di Prodi in Tribuna (saranno contenti i sinistri, dopo che per le inquadrature di Ignazio La Russa avevano gridato allo scandalo),l' Italia ce l'ha fatta, dominando.
E per questo voglio ritornare sull' argomento che aveva indignato il solito solone che poi prende e se ne va; il mio post non era campato in aria, avendo anticipato un dibattito, quello sul Lombardo-Veneto, poi ripreso non solo da Il Giornale e Libero, ma anche dal Corriere della Sera.
Rimpiangere l' Europa efficiente proposta dagli Asburgo non significa assolutamente non sentirsi Italiano, ma caso mai EUROPEO, un Europa auspicata da molti, non questa basata su burocrati ottusi che vorrebbero misurare la pizza e vietare il Tokaj friulano, ma l' Europa delle Piccole Nazioni, o delle Macroregioni; un' Europa confederale dove i conflitti generati dai nazionalismi esasperati, figli della Rivoluzione Sanculotta non possano trovare spazio, regolati dalla Sovranità dell' Imperatore come fu anche nell' Antica Roma.
E per farlo, bisogna ristudiare la storia, accorgendosi che i tanto vituperati crucchi sono stati in passato molto più affidabili come alleati dei transalpini.
Transalpini che prima tentarono di imporci la loro rivoluzione , facendo finanche qualche annessione e fregandoci capolavori d'arte mai restituiti, con qualche massacro qui e lì. Ed uccidendo la Repubblica Veneta per sempre.
Dopo la Restaurazione , nonostante le veline di quei tempi spedite a Napoleone III, si son fregati Nizza e Savoia senza rispettare i patti, chiedendo paurosi subito l'armistizio a Franz Joseph.
Ma, soprattutto, nonostante l' intervento decisivo italiano nella Prima Guerra Civile Europea, ci tarparono le ali, non mantenendo le promesse come Dalmazia e colonie tedesche.
Francesi che, nonostante abbiano PERSO tutte le guerre del Novecento, hanno fatto la pezzentata di toglierci Tenda e Maddalena.
Ben altro spessore nel corso della Storia fu rappresentato da chi ammirava ed amava l' Italia, da Maria Teresa d' Austria al vituperatissimo Radetzky, passando per Goethe, che sull' Italia così scriveva:
"Chi vuol capire che cos'è la poesia
Deve andare nella terra della poesia;
Chi vuol capire i poeti
Deve andare nella terra dei poeti. "
E proprio attraversando l' Italia trovò l'ispirazione per il Faust, insieme alla Commedia dantesca , la migliore composizione Cristiana di sempre.
E leggiamo altri commenti di Goethe sul suo viaggio:
"Venezia, 28 settembre 1786.
Era dunque scritto sulla pagina della mia vita, nel libro del Destino, che io, la sera del 28 settembre 1786, alle ore cinque secondo i nostri orologi, viaggiando lungo il Brenta e raggiungendo le lagune, dovessi subito scorgere questa meravigliosa città insulare, e posarvi il piede per visitare la "repubblica di castori"....
...Dirò solo poche parole sul mio itinerario da Padova fin qui. Il viaggio sul Brenta, su una nave a servizio pubblico in compagnia di persone davvero a modo, è risultato comodo e piacevole: fra di loro gli italiani sono cortesi e pieni di riguardi. Le rive del fiume sono costellate di giardini e ville; si vedono piccoli villaggi che sorgono quasi sul corso d'acqua, che per lunghi tratti è rasentato da una strada molto animata."
"C'è una sola Roma al mondo, e io mi ci trovo bene come un pesce dentro l'acqua, e vi galleggio così come una palla di cannone galleggerebbe sul mercurio, mentre in qualsiasi altro liquido essa colerebbe a picco. Niente offusca l'orizzonte dei miei pensieri, fuorché il non poter condividere la mia felicità con quelli che amo. Ora il cielo è stupendamente sereno, solo al mattino e alla sera scende su Roma un po' di nebbia. Ma sui colli, ad Albano, a Castelgandolfo, a Frascati, dove la scorsa settimana trascorsi tre giorni, l'aria è costantemente pura e limpida. Là si può studiare una natura differente."
"Soltanto a Roma ho potuto ritrovare me stesso. Per la prima volta, mi sono sentito in armonia con me stesso, felice, ragionevole...''
Goethe ama la Campania, ma soprattutto ama Napoli. E' pieno di ammirazione per questa città e per i suoi abitanti:
"Anche a me qui sembra di essere un altro. Dunque le cose sono due: o ero pazzo prima di giungere qui, oppure lo sono adesso."
"E`vero, qui non si può fare qualche passo senza che ci si imbatta in individui mal vestiti, o vestiti persino solo di stracci, ma non per questo loro sono perdigiorno e fannulloni! Anzi, paradossalmente oserei dire che a Napoli il lavoro maggiore viene svolto dalle persone dei ceti bassi."
E: "...il cosiddetto lazzarone non è meno attivo di chi appartiene a una classe agiata, e tuttavia bisogna prendere nota che qui tutti lavorano non solo per vivere, ma anche per godersi la vita; pure nella fatica vogliono essere felici."
Quando mai un francese scrisse o scriverà parole simili sul Bel Paese ?
La FANTASIA Italiana e l' ORGANIZZAZIONE tedesca , collegate insieme, potrebbero fare da fulcro alla Nuova Europa.
E per chi non ne fosse convinto, chiedere ragguagli al Nostro Grande Santo Padre Benedetto XVI...
Un ringraziamento particolare al neo-Interista Grosso ...
3 commenti:
Ecco i commenti:
#1 05 Luglio 2006 - 19:37
Goethe era tedesco, non austriaco.
Nel 1866 eravamo alleati ai tedeschi, ma in guerra con l'Austria.
Però, solo 7 anni prima i Franciucchi ci avevano dato una bella mano.
Tanti cari saluti dal tuo amato Solone (quasi quasi, cambio il nick...... :-) )
etienne64
#2 05 Luglio 2006 - 23:12
Imperatora d'Europa? L'importante è che non sia una dinastia, e allora potrebbe anche andarmi bene.
P.s. Ringrazia l'assist del milanista Pirlo e di Gilardino.
ago86
#3 07 Luglio 2006 - 12:31
Goethe era Tedesco ? Ma va' ????
Se il nostro solone leggesse meglio i miei post, eviterebbe sagaci commenti:ho sempre parlato di Sacro Romano Impero, che nel 1437 venne ereditato dagli Asburgo, i cui confini travalicavano quelli Austriaci, pur escludendo territori appartenenti alla Corona come il Regno d' Ungheria e che formalmente resistette fino al 1806. Ed anche se i vari staterelli tedeschi erano di fatto indipendenti, Goethe, essendo nato a Francoforte nel 1749 , oltre al proprio Re, doveva render conto al proprio Imperatore, essendo l'autore profondamente Reazionario, Conservatore ed anti-giacobino (prese parte alle campagne di Francia del 1792 e 93), e rispettando quindi appieno la Gerarchia, tantopiù che il padre, Johann Kaspar , era Consigliere Imperiale Onorario.
SRI al quale ho sempre aggiunto l' Italia intera (comprensiva di Corsica, Nizza e Savoia, naturalmente), con l'esclusione del Lazio (tipo 1869, con Rieti italiana), lasciato al Papa Re , confederata .
Vandeaitaliana
#4 07 Luglio 2006 - 12:50
Sull' aiuto peloso datoci dai franzosi nel 1859 ho scritto:prima sollecitato dal massone Cavour tramite le Veline dell' epoca a Nap Trois , il quale pensò bene, CORAGGIOSAMENTE, quasi subito dopo Solferino, di chiedere l' armistizio, non volendo sfidare troppo l' Ira di Franz Joseph. Venendo meno ai patti, ma ciuffandosi Savoia e Contea di Nizza .I francesi sono così da sempre, vedasi il Novecento.
Nel 1866 eravamo alleati dei Tedeschi e nemici dell' Austria ? Altro "ma va' ????" : non lo sapevo !
Su circa i 1500 libri che posseggo, quanti credi siano di Storia ?
Il 1866 rappresente uno degli antefatti più tristi della Prima Guerra Civile Europea, naturale sbocco dei nazionalismi, figli della Rivoluzione , che turbarono l' Europa ottocenrtesca.E mi sembra d'avere già scritto di considerare alla stessa stregua l' imperialimo piemontese e quello prussiano, che si annesse Regni legittimi come la Baviera.
Via, l'Impero, è una cosa, i Regni, un'altra.
Vandeaitaliana
#5 07 Luglio 2006 - 13:04
Caro Ago, sul dinastico o sull' eleggibile, se ne può discutere, essendo abbastanza aperto ad entrambe le possibilità.
A me basterebbe che non ci fossero francesi ( e fors'anche inglesi).
Il Mio Amico Monsoreau credo non abbia dubbi su chi scegliere, da parte sua. Comincia per Ber...
Buoni gli assist: ma se vuoi proprio il nome del miglior bilan/ pardòn, milanista, credo che Gattuso , quando non bestemmia, sia una spalla sopra tutti. Avercelo, noi !
Credo che Zidane l'avrà negli incubi delle prossime 2 notti.
PS: al di là dell' ironia sulla "B", trovo scandalosa l'equiparazione della posizione rossonera a quella juventina: se si chiede la B per il Milan, credo che i bianconeri meritino ampiamente Eccellenza o Promozione, essendo troppo generose C2 o serie D.
Per il Milan, una penalizzazione basta ed avanza. Ma sappiamo chi si vuole colpire attraverso voi.
Completa solidarietà a voi cugini, quindi, da un Interista non sempre tenero nei vostri confronti
Vandeaitaliana
#6 07 Luglio 2006 - 13:50
Il fatto è che una dinastia alla fine si evolverebbe in qualcosa di decisamente "rappresentativo", non di più. E il concetto poi che sia una famiglia ad avere sempre il trono, non mi piace molto. Se fosse elettiva io, pur essendo per la repubblica, non mi farebbe né caldo né freddo.
Su Gattuso hai ragione. E su Borrelli poi.....il giulivo.com ha espresso bene che persona è.
ago86
Posta un commento