Beh, Zia, questo non me lo dovevi fare... Andartene mentre avevo preso una piccola vacanza per premiare Mia Figlia per la bella pagella ed i suoi 18 anni ! Insomma, sono partito che avevi superato anche la polmonite, in seguito al tuo ictus di qualche mese fa. Si, lo so che non ce l' avresti fatta a venire da noi come le ultime estati, ma speravo proprio di festeggiare i tuoi 100 anni il prossimo Marzo ! Lo sai che adesso non potrò mai più giocare a Scala 40 con Mia Moglie d' Agosto mentre tu ci guardavi felice dalla poltrona verde ? E accarezzavi Charlie, dicendogli che ruba il bene, quel cagnetto ! Chi ci dirà più "chi inscì l'è sempre festa" oppure "poca roba, nana" quando ti preparavo la pizza o le lasagne la sera ? Chi guarderà rapita Mia Figlia crescere di anno in anno, buttarsi in piscina, dove tu timidamente immergevi i piedini, magari sognando di entrarci ? E quelle ultime estati con Papà, a ricordare il passato, la Famiglia, i Vivi ed i Morti ?
Mi dicono che te ne sei andata nel sonno, in silenzio; con discrezione, senza voler disturbare, come in tutta la Tua Vita. La Notte tra il Sacro Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria, cui eri tanto devota, continuando le coincidenze che hanno fatto sì che Papà se ne andasse per la Beata Vergine del Rosario, che recitavi ogni giorno, nella speranza della Salvezza.
Sempre discreta, sempre ubbidiente, come quando dovesti rinunciare al Tuo Primo ( e forse unico) Amore, perchè non all' altezza del rango, ma che poi finalmente sposasti ad oltre ottantanni, celebrando il tuo sogno, una storia così simile a quella Mia e di Mia Moglie, anche se noi ci divise la politica che poi ci riunì, sedici anni dopo l' ultimo nostro incontro. Ora lo ritroverai, il Tuo Caro Attilio ! E non vi lascerete mai più, questa volta.
Quanti ricordi, Zietta: il mio primo grande dolore, quella ferita in bicicletta, con quel taglietto di cui conservo il segno sul piede destro. Ma anche mille gioie, di quel bimbo felice che arrivava da Milano, non vedendo l' ora di passare quei mesi in campagna, per giocare coi figli dei contadini, per partire all' alba sul trattore col Neno, per buttarsi fino al collo nei mucchi dei chicchi di mais stesi sull' aia al sole, per fingere di avere una spada fatta con le foglie verdi degli spadoni, a mangiare fichi e cachi del giardino oppure il mitico polpettone, per rubacchiare (ma tu lo sapevi...) la pasta sfoglia cruda, fatta di burro, zucchero, farina ed uova, per vedere togliere ogni giorno la panna dal latte, finendo poi per essere trasformata a mano in burro dalla Nonna. Ed infine per tornare a casa sporco come un maialino, per essere lavato e stirato ed infine finire nel letto reso accogliente dallo scaldino fatto colle braci ! Per ricominciare la giornata col venditore di gelati che veniva al Castello, dove lo versava nei bicchieri, o quello dei giornali; con le figurine dei soldatini della Pasta Gazzola, i panini col salame all' aglio, il dipinto sui muri, vicino alla pompa dell' acqua, di un signore con elmetto che mi sarebbe divenuto molto familiare qualche anno dopo...Con lo spauracchio del Pozzo delle Taglie, che non ho mai scoperto dove fosse, ma che salvò la vita al Nonno ed al Papà quando i partigiani della Stella Rossa li cercavano solo per denaro, non avendo commesso nulla di grave, anzi !
Secoli, secoli fa, Buon Tempo Antico che non tornerà mai più, bei ricordi che nulla potrà cancellare, di cui qualche volta ho parlato in questo ed altri blog, parlando di Papà, il cui discorso funebre che scrissi riuscì a commuovere persino un mio cugino che militò sul fronte comunista negli anni '70, che alla fine del Funerale mi si avvicinò con le lacrime dicendomi: "Vorrei che mio figlio possa scrivere su di me quello che hai scritto su Tuo Padre". I ricordi felici di un bimbetto felice, prima della Stagione degli Odi della Terza Guerra Civile Italiana.
Me l' hai fatta grossa, Zietta, ad andartene via senza che potessi ancora ringraziarti di quelle stagioni meravigliose. Io,Ti Ringrazio, e non sei tu a farlo come in quella letterina datata Dicembre 2003 che mi è stata consegnata ieri al mio rientro. Grazie anche per aver amato subito Doina, fin dal primo momento al Nostro Matrimonio, Lei che aveva lasciato in Romania i Suoi Parenti, i Suoi Affetti ed i Suoi Ricordi: un amore a prima vista e subito ricambiato tra due donnine così piene d' Amore e Dolcezza.
Grazie a te, Zietta, ed ora da lassù (dove dovrai aspettare ancora qualche annetto Papà, preso dalle solite marcette con Mussolini ed Almirante un pochino più in basso) recita quelle Preghiere per Noi di cui parli nella letterina; e come concludi la stessa:
Arrivederci in Cielo, Zia Pina !