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martedì 30 giugno 2009

Lasciate che i clandestini vengano a me...

Fini da Madrid:"Un rigoroso controllo nazionale per la sussistenza dei requisiti per chiedere asilo deve esserci, tuttavia sarebbe immorale dire subito 'sei clandestino e ti rimando al tuo paese".

Che bello ricevere lezioni di moralità da chi cambia parere in continuazione e dimentica i Veri Valori Morali della Destra fondata sul Cattolicesimo, la Terra ed una Famiglia Normale ed Unica...

lunedì 29 giugno 2009

Domanda alla Bolivia:

Ma chi è che continua a visitarmi da quel paese ? Senza lasciarmi poi commenti. Sono curioso...

venerdì 26 giugno 2009

Totò, Peppino e le Malafemmine...

Che volete che vi dica:da quando sono tornato dalla vacanza, ed ho letto gli arretrati dei giornali, un piccolo tarlo, peraltro che da molto tempo avevo già proposto in altro post, è tornato violentemente a riproporsi nella mia testolina balorda. Se pensiamo che il tutto è partito dalle accennate invettive scandalizzate sulle minorenni che ronzerebbero intorno ad un uomo che dorme 2 ore di notte e lavora 22, peraltro operato di prostata, da parte di un sito molto vicino a chi ha rinnegato tutto e tutti, persino Giorgio Almirante, e poi guardiamo a quello che sta accadendo, dopo le dichiarazioni di capitanfindusominocoibaffi, non dimenticando l' ottimo rapporto che lega questa strana coppia, ecco che questo tarlo cresce e rimbomba.

Come ho scritto spesso: a pensar male spesso si azzecca...

giovedì 25 giugno 2009

Ciao, Mia Piccola ma Grande Zia Pina !

Beh, Zia, questo non me lo dovevi fare... Andartene mentre avevo preso una piccola vacanza per premiare Mia Figlia per la bella pagella ed i suoi 18 anni ! Insomma, sono partito che avevi superato anche la polmonite, in seguito al tuo ictus di qualche mese fa. Si, lo so che non ce l' avresti fatta a venire da noi come le ultime estati, ma speravo proprio di festeggiare i tuoi 100 anni il prossimo Marzo ! Lo sai che adesso non potrò mai più giocare a Scala 40 con Mia Moglie d' Agosto mentre tu ci guardavi felice dalla poltrona verde ? E accarezzavi Charlie, dicendogli che ruba il bene, quel cagnetto ! Chi ci dirà più "chi inscì l'è sempre festa" oppure "poca roba, nana" quando ti preparavo la pizza o le lasagne la sera ? Chi guarderà rapita Mia Figlia crescere di anno in anno, buttarsi in piscina, dove tu timidamente immergevi i piedini, magari sognando di entrarci ? E quelle ultime estati con Papà, a ricordare il passato, la Famiglia, i Vivi ed i Morti ?

Mi dicono che te ne sei andata nel sonno, in silenzio; con discrezione, senza voler disturbare, come in tutta la Tua Vita. La Notte tra il Sacro Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria, cui eri tanto devota, continuando le coincidenze che hanno fatto sì che Papà se ne andasse per la Beata Vergine del Rosario, che recitavi ogni giorno, nella speranza della Salvezza.

Sempre discreta, sempre ubbidiente, come quando dovesti rinunciare al Tuo Primo ( e forse unico) Amore, perchè non all' altezza del rango, ma che poi finalmente sposasti ad oltre ottantanni, celebrando il tuo sogno, una storia così simile a quella Mia e di Mia Moglie, anche se noi ci divise la politica che poi ci riunì, sedici anni dopo l' ultimo nostro incontro. Ora lo ritroverai, il Tuo Caro Attilio ! E non vi lascerete mai più, questa volta.

Quanti ricordi, Zietta: il mio primo grande dolore, quella ferita in bicicletta, con quel taglietto di cui conservo il segno sul piede destro. Ma anche mille gioie, di quel bimbo felice che arrivava da Milano, non vedendo l' ora di passare quei mesi in campagna, per giocare coi figli dei contadini, per partire all' alba sul trattore col Neno, per buttarsi fino al collo nei mucchi dei chicchi di mais stesi sull' aia al sole, per fingere di avere una spada fatta con le foglie verdi degli spadoni, a mangiare fichi e cachi del giardino oppure il mitico polpettone, per rubacchiare (ma tu lo sapevi...) la pasta sfoglia cruda, fatta di burro, zucchero, farina ed uova, per vedere togliere ogni giorno la panna dal latte, finendo poi per essere trasformata a mano in burro dalla Nonna. Ed infine per tornare a casa sporco come un maialino, per essere lavato e stirato ed infine finire nel letto reso accogliente dallo scaldino fatto colle braci ! Per ricominciare la giornata col venditore di gelati che veniva al Castello, dove lo versava nei bicchieri, o quello dei giornali; con le figurine dei soldatini della Pasta Gazzola, i panini col salame all' aglio, il dipinto sui muri, vicino alla pompa dell' acqua, di un signore con elmetto che mi sarebbe divenuto molto familiare qualche anno dopo...Con lo spauracchio del Pozzo delle Taglie, che non ho mai scoperto dove fosse, ma che salvò la vita al Nonno ed al Papà quando i partigiani della Stella Rossa li cercavano solo per denaro, non avendo commesso nulla di grave, anzi !

Secoli, secoli fa, Buon Tempo Antico che non tornerà mai più, bei ricordi che nulla potrà cancellare, di cui qualche volta ho parlato in questo ed altri blog, parlando di Papà, il cui discorso funebre che scrissi riuscì a commuovere persino un mio cugino che militò sul fronte comunista negli anni '70, che alla fine del Funerale mi si avvicinò con le lacrime dicendomi: "Vorrei che mio figlio possa scrivere su di me quello che hai scritto su Tuo Padre". I ricordi felici di un bimbetto felice, prima della Stagione degli Odi della Terza Guerra Civile Italiana.

Me l' hai fatta grossa, Zietta, ad andartene via senza che potessi ancora ringraziarti di quelle stagioni meravigliose. Io,Ti Ringrazio, e non sei tu a farlo come in quella letterina datata Dicembre 2003 che mi è stata consegnata ieri al mio rientro. Grazie anche per aver amato subito Doina, fin dal primo momento al Nostro Matrimonio, Lei che aveva lasciato in Romania i Suoi Parenti, i Suoi Affetti ed i Suoi Ricordi: un amore a prima vista e subito ricambiato tra due donnine così piene d' Amore e Dolcezza.

Grazie a te, Zietta, ed ora da lassù (dove dovrai aspettare ancora qualche annetto Papà, preso dalle solite marcette con Mussolini ed Almirante un pochino più in basso) recita quelle Preghiere per Noi di cui parli nella letterina; e come concludi la stessa:

Arrivederci in Cielo, Zia Pina !

lunedì 15 giugno 2009

Parto per una vacanza all' estero...

e così niente referendum....

Salutoni a tutti:ci sentiamo verso il 25 Giugno ! Ciao !

Tempo di Revisionismi, anche per Tex Willer.

Chi mi conosce bene sa che sono un appassionato da sempre di fumetti, di cui ne posseggo ancora una bella collezione, da Mandrake a Topolino, dai Marvel a Zio Tibia, fino a Gordon, che ho fatto rilegare. Ma Tex Willer è presente al completo in casa mia, dal numero 1, "La Mano Rossa" fino all' ultimo uscito pochi giorni fa, "I due guerriglieri", N.584; Almanacchi, Texoni e supplementi vari compresi.

Tex, al contrario di quanto affermato dai vari estimatori sinistri, ha sempre incarnato valori di Destra. Tant' è che pure Lanna e Rossi nel da me pluricitato "Fascisti Immaginari" gli dedicarono un capitolo. Dal Cameratismo verso i propri Pards, al senso dell' Onore; dal rispetto verso la parola data al Grande ed Unico Amore ( e pure sfortunato, dato che era vedovo); dal disprezzo verso i politicanti di professione fino al rispetto per la Tradizione, rappresentata dagli Indiani con le loro Gerarchie e Religiosità.

Unico neo: nonostante fosse nato in Texas, Tex dovette abbassarsi al politicamente corretto, arruolandosi nell' Esercito Nordista, pure se come semplice Esploratore e con l' impegno a non dover sparare verso gli Starsandbars se non per legittima difesa. Ma eravamo negli anni '70, anzi,per la precisione nel Marzo ed Aprile del 1970, quando uscirono "Tra due bandiere" e "Quando tuona il cannone". Posso dunque capire la Famiglia Bonelli, che stimo moltissimo, che doveva pur cercare di non farsi assaltare la sede in nome dell' antifascismo militante. E, d' altro canto, pure il grandissimo Hugo Pratt, l' autore di Corto Maltese, dovette celare per anni le proprie idee.

A distanza di tanti, molti e troppi anni, ecco l' uscita che aspettavo, due numeri pieni di Revisionismo per nulla velato, dove le bande di Jayhawkers, criminali nordisti per la maggior parte del Kansas che assaltavano villaggi del Missouri o case isolate solo per il semplice sospetto di simpatie verso il Sud, seminando orrore e morte, ricordano tanto, tantissimo certe bande dalla stella rossa che si resero famose in Italia verso la fine della Seconda Guerra Civile Italiana. Tant' è che a pag. 29 di "Missouri", Tex dichiara:"I metodi dei PARTIGIANI della libertà si rivelarono non molto diversi da quelli degli schiavisti". E nel corso dell' album, abbiamo una strage sommaria solo per le idee di alcuni secessionisti che tanto ricorda quelle del Triangolo Rosso emiliano.

Era un atto dovuto, che attendevo da anni. Grazie.

sabato 13 giugno 2009

I bravi "resistenti" libici nelle pagine dei giornalisti francesi dell' epoca.

A chi, italiano (e questo è peggio...) o libico, si lamenta poi delle presunte barbarie italiane nella Nostra Quarta Sponda, dedico due articoli di due giornalisti transalpini ( e quindi neutrali) usciti all' epoca della Guerra Italo-Turca del 1911-12, in particolare dopo i massacri di Nostri Soldati nel villaggio di Henni e nel Cimitero di Chui del 23 e 26 Ottobre 1911.

Dal Journal:

"Ho visto, in una sola moschea, diciassette Italiani crocifissi, con i corpi ridotti allo stato di cenci sanguinolenti ed informi; ma i cui volti serbano ancora le tracce di un'infernale agonia. Si è passati per il collo di questi disgraziati una lunga canna e le braccia riposano su questa canna. Sono stati poi inchiodati al muro, e morirono a piccolo fuoco, fra sofferenze inenarrabili. Dipingervi il quadro orrendo di queste carni decomposte, che pendono pietosamente sulla muraglia insanguinata è impossibile. In un angolo un altro corpo è crocifisso, ma siccome era quello di un ufficiale, si sono raffinate le sue sofferenze. Gli si cucirono gli occhi. Tutti i cadaveri, ben inteso, erano mutilati, evirati, in modo indescrivibile ed i corpi apparivano, gonfi come informi carogne. Ma non è tutto! Nel cimitero di Chui, che serviva di rifugio ai turchi e donde tiravano, da lontano potemmo vedere un altro spettacolo. Sotto la porta stessa di fronte alle trincee italiane, cinque soldati erano stati sepolti fino alle spalle; le teste emergevano dalla sabbia, nera del loro sangue: teste orribili a vedersi; vi si leggevano tutte le torture della fame e della sete. Debbo ancora parlarvi di tutti gli altri orrori, debbo descrivere tutti quegli altri corpi che sono stati trovati sparsi nei palmeti fra i cadaveri degli indigeni? Lo spettacolo è indescrivibile. È un calvario spaventoso, del quale ho seguito le fasi con le lagrime agli occhi, pieno d'immensa pietà, pensando alle madri di quei disgraziati figliuoli".

Dal Matin, a firma di Gastone Leroug :

"I piccoli bersaglieri, caduti il 23 ottobre, non morirono solamente da eroi, ma anche da martiri. Non trovo parole adatte per esprimere l'orrore provato oggi, quando in un cimitero abbandonato abbiamo scoperto questi miseri avanzi. Nel villaggio di Henni e nel cimitero arabo era stato operato un vero macello: degli ottanta infelici fatti prigionieri, i cui cadaveri si trovavano lì, è certo che almeno la metà, erano caduti vivi nelle mani degli arabi e che tutti sono stati portati in questo luogo cintato da mura, dove gli arabi erano al riparo dal piombo italiano. Allora è avvenuta la più terribile e ignobile carneficina che si possa immaginare. Si sono loro tagliati i piedi, strappate le mani, evirati; poi sono stati crocifissi. Un bersagliere ha la bocca squarciata fino alle orecchie, un altro ha il naso segato in piccoli tratti, un terzo ha infine le palpebre cucite con spago da sacco. Quando si pensi che due ore prima di cadere questi eroi avevano diviso amichevolmente il rancio con gli arabi che dovevano torturarli, non si può non provare un indicibile senso di stupore e di orrore".

Chi portò la Civiltà e chi le Barbarie ?

Chi deve chiedere scusa a chi ?

(nelle immagini, rovine Romane in Libia)

venerdì 12 giugno 2009

Il razzismo antiitaliano dei cattivi maestri filolibici.

Mi aspettavo esattamente i tipi di risposta filolibici al mio post di ieri. Da tempo, purtroppo anche da parte italiana, è in atto una pessima informazione tendente a criminalizzare il Colonialismo Italiano. Poichè non mi è dato di sapere se certi scrittori e giornalisti siano stati foraggiati dai petrodollari del civilissimo dittatore libico, visitator cortese dei cieli britannici, in particolar Lockerbie, vediamo di riportare al vero la Storia e correggere certe infamie.

L' interesse italiano alla Libia, peraltro resa civile dall' Impero Romano, risale al lontano 1825, quando il Re Sabaudo Carlo Felice inviò al comando del Capitano di Vascello Francesco Sivori una squadra navale contro Tripoli per minacciare il Bey Jussuf, che dopo aver preteso tributi consolari dal Regno Piemontese, al rifiuto, aveva cominciato ad arrestare i pochi cittadini savoiardi presenti nel territorio libico. Dopo un inutile trattativa pacifica, sbarcarono 260 Lanceri al comando del Luogotenente Giorgio Mameli, il padre dell' autore del Nostro Inno. I quali, con un ottima azione militare incendiarono tre navi nemiche, costringendo il Bey a più miti pretese. Ma l' arte del taglieggiare insieme a quella piratesca erano patrimonio della dominazione turca di Tripoli, iniziata nel 1551. Pirati, criminali e terroristi furono dunque per diversi secoli tra la maggior parte di coloro che avevano invaso quelle terre che avevano conosciuto l' alta Civiltà Romana. Terre ridotte alla miseria ed alla barbarie.

Dopo l' Unità Italiana, ritornò l' interesse della nostra giovane Monarchia per le coste libiche, su consiglio di Bismarck al Congresso di Berlino del 1878, per contrastare le mire francesi sulla Tunisia, vero primitivo obbiettivo italico. Congresso che avrebbe dovuto sancire il passaggio del Trentino all' Italia per compensare il silenzio/assenso sull' occupazione austriaca della Bosnia; cosa che avrebbe probabilmente evitato la Prima Guerra Mondiale (e dunque poi la Seconda...) al Nostro Paese. Ma l' inettitudine dimostrata dall' allora Ministro degli Esteri (una costante, poi, per altri esponenti della Farnesina nel corso degli anni, vedasi Trattato di Versailles...), Luigi Corti, fece sì che tornammo a casa a mani vuote, cornuti e mazziati. Dopo aver constatato tali inettitudini, crebbe allora l' interesse di Bismarck e dell' Impero Germanico per la Libia; tant' è che finalmente Giolitti ed il Ministro degli Esteri , Antonino Paternò-Castello,Marchese di San Giuliano, dopo la Crisi di Agadir tra Francia e Germania per il possesso del Marocco, capirono finalmente che stavamo per prendere altri sonori schiaffoni. Fu deciso dunque di mandare i primi Esploratori Militari, alcuni dei quali furono trucidati dai simpatici e civilissimi locali. Tanto per cominciare... Le ultime titubanze furono dunque messe da parte, ed il Governo dichiarò guerra alla Turchia, dopo un ultimatum. Occupata Tripoli con forze terrestri e Tobruck con forze navali, i Turchi si ritirarono, addestrando alla guerriglia ed al sabotaggio gli arabi locali. Con una crudeltà che le Truppe Australiane avrebbero poi conosciuto durante gli scontri di Gallipoli della Prima Guerra Mondiale: niente prigionieri !!! Mentre le tecniche di guerriglia arabo-turche, per dare un esempio recente, erano simili a quelle dei Vietkong. Turchi che godettero dell' appoggio francese, come dimostra l' intercettamento dei piroscafi francesi Carthage e Manouba, che invece dei CARICHI UMANITARI dichiarati (medici e medicine), portavano ufficiali, soldati ed armi.

Nonostante il Trattato di Losanna del 18 Ottobre 1912 che sancì il passaggio della Libia dall' Impero Ottomano al Regno d' Italia, numerosi militari turchi rimasero nel territorio, addestrando alla guerra partigiana (ehm ehm...) i Senussi. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale portò all' intensificarsi della guerriglia antiitaliana, con l' aggiunta di addetti militari tedeschi; le nostre truppe si ritirarono sulla costa. Diversi italiani caddero in imboscate.

Terminata la Prima Guerra Mondiale, fu deciso di rioccupare le terre, e gli sviluppi furono diversi in Tripolitania,Fezzan e Cirenaica, ossia le 3 regioni libiche.

In Tripolitania le operazioni incominciarono nell' Aprile del 1922 e terminarono il 17 ottobre dello stesso anno. Qualche giorno prima della Rivoluzione Fascista, dunque. Qualche focolaio partigiano rimase, ma di poca importanza.

In Cirenaica le operazioni militari italiane furono più lunghe e complesse, anche grazie al maggior numero di volontari nazionalisti turchi e soldati tedeschi durante la Grande Guerra.

La guerra Italo-turca del 1911-12 costò alla Nostra Patria 1432 morti e 4220 feriti. Ma se la conta TOTALE dei Nostri Militari caduti in Libia tra il 1911 ed il 1939 sale a 8898, ecco che quasi 7500 sono gli Italiani che caddero per mano dei "bravi resistenti" oggi così osannati dai pacifinti nostrani e dai loro sodali sinistri.

7500 caduti per mano terrorista nonostante i trattati di pace, anche per volontà di quel criminale assassino che risponde al nome di Omar al-Mukhtar.

7500 caduti che urlano: "Niente scuse a Ghaddafi !".

Molti di quei caduti furono espulsi negli anni '70 dai cimiteri libici, insieme ai nostri connazionali privati di ogni avere.

Niente scuse a Ghaddafi !

mercoledì 10 giugno 2009

Quelle mani libiche grondanti sangue.

Non chiedo scusa, io, a Ghaddafi:chieda scusa lui ai parenti dei morti di Lockerbie. Chieda scusa ai parenti degli uccisi dalle varie organizzazioni terroristiche mondiali. Chieda scusa agli Italiani espulsi nel 1970 e chieda scusa per essersi presentato all' arrivo in Italia con una maglietta con la foto di quel terrorista assassino chiamato Omar al-Mukhtar , colpevole di avere torturato ed ucciso prigionieri italiani.

martedì 9 giugno 2009

Non mollare mai.

Cadrò una, due volte , mille volte ancora, ma ogni volta mi rialzerò per tornare all'assalto, da uomo libero.

Nanni De Angelis

sabato 6 giugno 2009

Caro Silvio, non posso votarti...

Per una volta, sono in disaccordo con Monsoreau. Succede raramente, sugli Indiani e sull' Irlanda, e su poco, pochissimo altro.

Confesso che la sinistra, i giornalisti e la magistratura hanno fatto di tutto per cercare di convincermi a votare Berlusconi. E quasi ci sono riusciti. Come hanno convinto appunto Massimo:

http://blacknights1.blogspot.com/2009/06/dedico-il-mio-voto.html#links

E forse,Silvio, ti avrei votato, alla fine. Ma poi quel tuo appello in questi ultimi 2 giorni a non votare i Piccoli Partiti mi ha ricordato troppo quel tuo "Vi supplico, NON votate la Destra" delle ultime Elezioni 2008. Ed allora, in un clima di assenza delle Ideologie ma anche degli Ideali, non posso che votare coerentemente per VERI Partiti di Destra. Dunque, alle Europee voterò senz'altro per il Mio Partito, dando la preferenza a quel Paolo Scaravelli che per anni fu uno dei tre componenti degli ZetaPiEmme, uno dei gruppi storici della Musica Alternativa.

Autori, tra l'altro, di una bellissima canzone su Sergio Ramelli, oltre ad altre ballate della Mia Gioventù:

Primavera a Marzo era entrata,
era entrata a Milano,
ne avvertivi il tepore
e tra il fumo e il cielo lontano
ne avvertivi la gioia
nella ragazza che tu
tenevi per mano.
Finalmente l'ultima campana,
è finita la scuola
anche per oggi potrai tornare
a casa tua per riposare
ma sotto casa,
davanti al portone,
ti attendeva la morte,
non me immaginavi l'assurda ragione.
Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,
finché non furon certi di averti finito
i loro volti eran coperti dal rosso
come il tuo volto dal sangue
che avevi già addosso.
La morte di un tempo aveva la falce,
la morte di oggi ha pure il martello,
lasciò la sua firma su quel muro di casa,
proprio di fronte al tuo cancello. Per quarantasette giorni una madre
ha sperato e pregato accanto
al letto del figlio morente
fino a quando il suo cuore a ceduto
ma alla gente non importò niente.
Era morto un "Fascista",
non valeva la pena
guastarsi l'appetito
o rovinarsi la cena.
Era morto un "Fascista"
andava preso e sepolto
avevan paura anche,
di un morto.
Andava sepolto e dimenticato
perchè così vuole
la giustizia del proletariato
Era morto un "Fascista"
e andava in fretta sepolto,
avevan paura
anche di un morto.


Mentre invece per le Provinciali, nella dolorosa assenza della Destra, per coerenza il mio voto andrà a Forza Nuova, anche se non in tutto concordo con le Idee del Partito di Fiore .

Nella quasi certezza che in altri paesi europei come in Olanda e Gran Bretagna altri Partiti Identitari ed Occidentali troveranno vasti consensi in questa tornata elettorale.

Silvio, mi spiace, credimi, non posso...