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sabato 6 novembre 2010

Piero Sansonetti scopre quanto siano democratici i comunisti.

Tra i tanti sinistri trinariciuti, ogni tanto ce n'è qualcuno non trinariciuto che tenta un dialogo. Come accaduto a volte anche in questo blog, in passato. A totale smentita di coloro che mi accusano di non essere disponibile. Il fatto è che se uno entra in casa mia a piedi giunti, non può aspettarsi certo che io mostri l'altra guancia, come il titolo lascia presagire.
Per questo seguivo da giorni con interesse come sarebbe andata a finire il preannunciato incontro tra Piero Sansonetti, ex-vicedirettore dell' Unità prima, poi direttore di Liberazione, ed alcuni esponenti di Forza Nuova, Roberto Fiore in testa, che avrebbe dovuto svolgersi ieri nella mia Milano in Piazza Aspromonte. Da tempo però Sansonetti aveva subito pesanti attacchi dai suoi stessi compagni, incominciando da "Il Fatto". Non era nuovo, a queste cose:già lo scorso anno, in contrapposizione alla Hack ed ad Asor Rosa, si era schierato a favore di un corteo di FN a Roma, in nome di quella libertà di pensiero che in Italia è sottoposta alle limitazioni della Scelba e della Mancino. Violenti attacchi si sono ripetuti durante tutti questi giorni contro Sansonetti ("così legittimi i Fascisti" e via andando...) e credo, ahimè, che abbia anche ricevuto qualche minaccia. Fatto sta che ha infine dovuto rinunciare a malincuore, scrivendo questa lettera:

"Carissimi,
mi dispiace molto, ma non sarò alla vostra iniziativa di venerdì. Anche se so benissimo che l’avevamo concordata insieme.
Non ci sarò per una ragione molto semplice:tutti i miei amici, i miei compagni, i miei fratelli – tutti, proprio tutti – mi hanno detto in queste ultime ore che non devo andare. Sapete, a me piace fare le battaglie minoritarie. Non sono mai stato in maggioranza in vita mia. Però, una cosa è essere minoranza, anche piccola minoranza, una cosa diversa è sentirsi assolutamente solo. Penso che talvolta bisogna avere l’umiltà di pensare: “Forse sono io che sbaglio”. E di considerare l’ipotesi che l’anticonformismo, quando è assolutamente isolato, diventa goliardia. 
Carissimi, mi dispiace per i danni che vi creo con questa mia decisione così tardiva. Ma è inevitabile. Per me è una sconfitta: in politica esistono le sconfitte, anche se in genere le si nega. Resto convinto che il dialogo sia l’unica forma civile di rapporto tra esseri umani. Il dialogo con tutti. Tutti. Penso che prima o poi riusciremo a riprendere il dialogo anche con Voi.

Vi faccio gli auguri di buon lavoro. In bocca al lupo

Piero Sansonetti"


Il giornalista, tra l'altro, nello spirito dell' incontro, sarebbe andato a sostenere il proprio antifascismo, ben deciso a far valere le proprie ragioni. Così come Fiore avrebbe deciso di far valere e spiegare come un certo antifascismo sia indifendibile. Spiace che l' incontro sia saltato, dimostrando così che la pregiudiziale antifascista dimostri,ancora una volta, il proprio volto. Che non ammette dissenso neanche al proprio interno, e tarpi le ali a chi, a sinistra, non voglia farsi catalogare come i tanti, troppi trinariciuti di guareschiana memoria.
Facendomi così arrivare, per l' ennesima volta, alla solita conclusione, cara anche a Berlusconi: Sono e saranno sempre i soliti COMUNISTI !!!

A Piero Sansonetti, invece, tutta la mia solidarietà.

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