Premetto che questo post interesserà a pochi, ma se mi toccano Eliade, non posso tacere. Dunque ieri sera dopo cena stavo leggendo la pagina culturale de "Il Giornale" quando all' improvviso ho fatto un salto sulla poltrona leggendo questo breve ma interessante articolo di Giuseppe Conte:
«Sdoganare» Eliade? Grazie, non c’è bisogno.
Ci sono parole che subiscono un ben strano destino. Prendiamo il termine sdoganare. In un buon vocabolario (lettura che temo sia del tutto passata di moda, ovvero nessuno più consideri trendy e glamour) si legge la seguente definizione: «levar di dogana le mercanzie, pagando il dovuto dazio». Oggi invece sdoganare vuol dire nel gergo della cronaca culturale che uno scrittore (ma anche un regista, un giornalista, un cantante) considerato di destra, reazionario, infido, indegno, all'improvviso viene redento e benedetto da qualche mezzo guru della stampa sedicente di sinistra. Da allora quell'autore godrà di stima e rispetto. Io stimo e rispetto un autore per quello che produce e per la sua visione del mondo. Non mi chiedo in che parte del Parlamento italiano di siederebbe. Anche perché i problemi capitali dell'umanità oggi sfiorano appena quella non illustre sede. Ma certi hanno un bisogno modaiolo, mondano, da chiacchieroni e faccendieri, di mettere etichette, prendono quella facile di destra/sinistra e con essa timbrano le mercanzie (culturali). E così le levano di dogana. Naturalmente si dimenticano di pagare qualunque dazio. A quanti sdoganamenti abbiamo assistito. In tutti i campi. Ma quello di Mircea Eliade no, quello è troppo. Mircea Eliade è un gigante, mica uno del giro di Nuovi Argomenti. È un maestro che qualcuno di noi scoperse negli anni Settanta, e se ne vide cambiata la vita. La fenomenologia del sacro che Eliade mette in scena è un poderoso strumento per interpretare il mondo, oggi che il sacro e il religioso vi hanno fatto un ritorno che condiziona storia, economia, politica dell'Occidente e dell'Oriente. Credevo che per lo sdoganatore eccellente di Eliade, il critico romano Emanuele Trevi, il sacro fosse da liquidare come New Age. Mi compiaccio che non sia così. Ma il dazio? Trevi lo ha dimenticato, anche lui? Allora proviamo a immaginare che dazio dovrebbe pagare chi rivaluta Eliade soltanto oggi. Primo: ammettere di non aver capito niente per decenni del rapporto tra il mito, il sacro e la storia. Secondo: ammettere di non aver capito niente per decenni del bisogno dell'Occidente di abbeverarsi alle fonti del sapere orientale. Terzo: ammettere di non aver capito niente per decenni della crisi del modello interpretativo freudiano, su cui si è fondato, mescolandolo col marxismo, tanto superato Novecento. E si potrebbe continuare. Ma dazi così la gente preferisce ignorarli. Richiederebbero di fare sul serio, di tormentarsi. Trevi invece è un critico fico, trendy, glamour, almeno così me lo ricordo un giorno che l'ho visto a Capri, e preferirà sicuramente restarlo, e sdoganare come gli pare (tanto non frega niente quasi a nessuno).
Orbene, io non conosco questo Trevi, ma Nuovi Argomenti purtroppo si. Pallosissima rivista letteraria fondata da Moravia ed ora diretta da Dacia Maraini (ma guarda un po' !), non mancava mai negli anni '70 nei salotti radicalchic italiani ma anche nel tascapane di molti annoiati molotovisti che giocavano a fare i rivoluzionari, magari insieme al Manifesto, a Lotta Continua ed al Quotidiano dei Lavoratori. Purtroppo in quel tascapane spesso e volentieri c'era qualche sanpietrino, qualche chiave inglese Hazet 36 e, perchè no, appunto qualche Molotov. Spesso figli di papà, come quel Giangiacomo (Giangi) Feltrinelli dalla miccia corta, per sua sfortuna.
Questa rivista era un contenitore di coccio per spiegare il comunismo a noi occidentali, per farci intendere il lato buono del marxismo; e giù, nei salotti, interminabili discussioni su Lucaks, il Maggio francese, Mao ed Ho-chi min... Altro che la corazzata Potiomkin !
Francamente non pensavo esistesse ancora, ma ho scoperto essere di Mondadori.
Dunque, questo sig. Trevi vorrebbe sdoganare Eliade ? Ma si rende conto di parlare non solo di un grandissimo scrittore, ma di uno dei più grandi eruditi del Novecento e soprattutto del maggior storico e comparatore di religioni di tutti i tempi ? Di un genio che dormiva una o due ore a notte, impegnato a tradurre dal sanscrito al ebraico un testo ? E, bontà sua lo vorrebbe sdoganare ?
Ma è a conoscenza il sig. Trevi che Mircea Eliade fu in lizza ben 10 VOLTE per il Premio Nobel per la Letteratura, ma altrettante volte questo Premio gli fu negato per i veti non solo provenienti da Israele, ma da tutta la sinistra mondiale per il suo passato nella Guardia di Ferro di Codreanu ?
E' a conoscenza il sig. Trevi dei tentativi da parte della Securitate comunista di Ceausescu di uccidere Eliade in più riprese ?
Ed è infine a conoscenza tutta la sinistra radical-chic che invoca la libertà dell' assassino terrorista Cesare Battisti che il discepolo e continuatore dell' opera di Mircea Eliade, Ioan Culianu venne ucciso il 21 Maggio 1991 in modo misterioso dopo aver parlato male di Ion Iliescu e del regime neo-comunista che si era impossessato della Rivoluzione Rumena ?
Lasciate in pace Eliade, che non potete nè comprendere nè tantomeno sdoganare, voi che appartenete ad un mondo distante anni luce da una persona unica come Mircea Eliade.
Voi, tenetevi Gianni Vattimo.
2 commenti:
#1 21 Marzo 2007 - 19:19
finalmente un blog serio, con ideali seri e non standardizzato.
Bravo, complimenti!
utente anonimo
#2 22 Marzo 2007 - 00:47
mi rammarico per non esser riuscito ancora a leggere nulla di Eliade.
utente anonimo
#3 22 Marzo 2007 - 16:20
E Umberto Eco.
Lo PseudoSauro
utente anonimo
#4 22 Marzo 2007 - 23:28
Dacia Maraini è una da evitare a tutti i costi. Posso dire questo anche se l'ho conosciuta poco in rete, ma quel poco mi basta e avanza. Su di lei non ho intenzione di dire nulla, se vorrai dire qualcosa tu, te ne sarei grato. Per quanto riguarda Eliade, non posso che fare i complimenti ad un simile genio, oggi molto sminuito nell'ambiente filosofico italiano. E non si può, secondo me, sdoganare Eliade senza fare altrettanto con Papini, uno degli scrittori più amati da Eliade. Non riuscirà la sinistra a piegare alla sua interpretazione questo genio, non stavolta. Il prezzo che dovrebbe pagare sarebbe eccessivo.
ago86
#5 22 Marzo 2007 - 23:32
A proposito di fenomenologia religiosa: tu hai mai creduto alla vecchia storia che la religione nasce dalla paura, dal desiderio inconscio dei genitori, dall'ignoranza (ho dimenticato qualcosa?)? Io nemmeno quando ero ateo credevo a queste balle, e tu?
ago86
#6 23 Marzo 2007 - 16:03
Grazie per i complimenti, non fatemi arrossire...
Ago, se a Papini aggiungo Evola, che ospitò Eliade in Italia, dici che merito il rogo ?
Hi hi hi !
A chi ti dice tali cose, (paura, ignoranza, etc), rispondigli se conosce da quanti neuroni è formato il cervello umano. Beh, credere che da un big bang sia nato tutto questo, è divertente, per non dir di peggio....
Vandeaitaliana
#7 27 Marzo 2007 - 20:50
per me e' stato un punto di riferimento, mi ha aiutato a ragionare sul sacro
ciao
luciamerli
#8 28 Marzo 2007 - 13:43
Ago e Lucia, ho anticipato un po' l'articolo uscito Sabato sul Domenicale: non perdetelo. se non lo trovate più in edicola, ci sarà sul sito del Dom.
Vandeaitaliana
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