A metà dell' Ottocento in America il conflitto latente tra Nord e Sud venne a galla: non voglio addentrarmi nello specifico, essendo la situazione di allora ed invece quella italiana di oggi molto diverse. Allora il mio cuore, come adesso, era con Dixie, con gli Stati dove la vita scorreva lenta come il Grande Fiume, ma intensa.
Ma il paragone che voglio fare è che allora gli Stati Centralisti ed Unionisti, sollecitati da quattro estremisti alla John Brown, terroristi feroci che insanguinarono il Sud, vollero imporre, senza trattativa, l' abolizione dello schiavismo a tutta l' Unione. Senza dubbio, gradatamente, anche gli Stati del Sud avrebbero preso questa decisione, ma non certo di punto in bianco, poichè la loro intera economia era basata sull' agricoltura.
Le bande di terroristi yankees erano soprannominate Jayhawkers, un piccolo rapace. Portarono morte e distruzione ben prima dello scoppio della Guerra di Secessione. Il clima era rovente, e il crescente potere degli abolizionisti, spalleggiati da molti che avevano interesse a dara una mazzata all' economia degli Stati del Sud, culminò infine con l' elezione del 6 Novembre 1860 di un personaggio pieno di buone intenzioni utopistiche, ma privo di lungimiranza: quell' Abramo Lincoln che rappresentava una chiara minaccia per la loro libertà. A partire dal Gennaio del 1861 i primi Stati Meridionali dichiararono la propria Indipendenza, garantita peraltro dallo Spirito del 1776. L' 11 Marzo dello stesso anno viene approvata la Costituzione che riuniva questi stati nella Confederazione degli Stati d' America, presidente Jefferson Davis.
Venerdì 12 Aprile 1861, a seguito del diniego di abbandonare Fort Sumter da parte degli Unionisti, considerati ormai truppa d' occupazione, cominciò una lunga Guerra Civile che forse avrebbe visto la vittoria degli Stati Confederati, poichè i loro soldati erano migliori cavalieri, migliori combattenti, più avvezzi all' uso delle armi ed eredi delle tattiche di combattimento dei Pellirosse e dei combattenti della Guerra del Texas. Ottimamente comandati dal miglior Generale di tutti i tempi, anche futuri, che vide l' America, Robert E. Lee.
Ma soprattutto i soldati del Sud combattevano per un ideale, il Diritto per un popolo di decidere della propria autodeterminazione, indipendenza e libertà.
Sappiamo poi come andò la guerra: i Nordisti, nonostante le solenni batoste sui campi di battaglia, vollero trasformare il conflitto in una Guerra Totale, che coinvolse anche la popolazione civile, attuando il blocco navale dei porti sudisti, Charleston in testa; minando l' Economia Confederata.
Oggi apprendiamo che l' Alitalia, compagnia aerea di bandiera di un Governo che non ha mai mostrato simpatie per il Nord , composto da un partito che similmente si chiama Unione, Governo centralista che propone il futuro voto a milioni di stranieri pur di rimanere a galla, questa Impresa statale per anni fabbrica di clientelismo senza fine, ha annunciato di voler abbandonare il progetto di Malpensa2000, mai decollato a causa di troppi ritardi dovuti propri da divieti di potentati romani ben sorridenti a quell' Abramo Veltroni, Lupo de Lupis buono buonissimo, pieno di utopie come suo zio Lincoln. Malpensa a cui fanno riferimento la stragrande maggioranza di imprenditori italiani che vogliano essere protagonisti del Mercato Mondiale.
Questa prima bordata, se sarà sparata, sarà molto, ma molto grave, ben più grave dei fucili minacciati o meno da Bossi.
Ed il Nord Italiano, sugli esempi della Guerra di Secessione Americana, non può permettersi una Nuova Charleston.
2 commenti:
Ecco i commenti:
#1 31 Agosto 2007 - 17:05
Da Nordista per la Storia Americana e da Nordista per nascita in Italia, pur non condividendo la tua visione della Guerra di Secessione (e ritenendo che una vittoria del Sud avrebbe indebolito gli Stati Uniti e non li avremmo conosciuti come oggi sono) ritengo azzeccato il paragone tra il blocco navale che strangolò il Sud e la politica, non solo su Malpensa e Alitalia, della sinistra che strangola l'Italia produttiva.
Monsoreau
#2 01 Settembre 2007 - 07:34
Una vittoria Confederata forse avrebbe indebolito l' America. Ma sicuramente avrebbe rafforzato gli Stati Europei Reazionari, Imperi Centrali in testa. Che avrebbero vinto la Prima Guerra Mondiale. Sconfiggendo poi Lenin, ed il Mondo non avrebbe conosciuto il comunismo reale. Ma neanche il nazionalsocialismo.
Ed il Nord Italia, riassorbito dall' Impero Austriaco, non avrebbe mai conosciuto Prodi....E sotto il Beato Carlo d' Asburgo avrebbe conosciuto anni di pace e serenità...
La California oggi , insieme alle Hawaii, sarebbe uno Stato dell' Impero Giapponese , piuttosto che diventare uno stato cino-ispanico come sembra le riservi il futuro.
Vandeaitaliana
#3 01 Settembre 2007 - 12:15
Coloro che sono avvezzi a parlate filosofiche, sanno che costoro, i filosofi, disdegnano i cosidetti "futuribili": cioè quelle parlate in cui ci si chiede come sarebbe stata l'Europa se Hitler avesse vinto la guerra, e via dicendo. Perciò comprendo bene che potrebbe essere una perdita di tempo discutere sui paragoni storici del nostro amico - paragoni peraltro davvero interessanti ed interpretazioni non del tutto rifiutabili - tuttavia la gravità di quanto esposto è davvero lampante. Purtroppo mi pare che nessuna delle parti però abbia davvero generali all'altezza della situazione, somiglianti piuttosto al famoso asin bigio di carducciana memoria. natanaele
natanaele
#4 01 Settembre 2007 - 13:14
Nataele, oggi chiudo il Blog, ma se vuoi, sui Generali Confederati possiamo ritornare.
Vandeaitaliana
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