Ogni tanto, come sanno i miei pochi ma affezionati lettori, ricevo le visite di colti ed imparziali sinistri, tronfi delle loro certezze maturate in quel labirinto di inesattezze e faziosità che è la Rete. Dominata da sguaiati copiaincollatori che riescono a infiltrarsi nelle varie pseudo-enciclopedie del web che andrebbero invece filtrate con serietà. Questi sinistri, che appaiono e scompaiono con la velocità del fulmine, col ditino inseriscono nei vari motori di ricerca le parole chiave, eppoi, invece di controllare le notizie in libri veri, si ergono a severi critici del Ventennio ed ineffabili storici. Ora, io non vorrei troppo soffermarmi sul fatto che le solite cose sui presunti Crimini Italiani in Africa siano tratte sempre da scritti dei soliti Rochat,Rainero, Del Boca, Santarelli, tutti autorevoli storici di provata fede antifassista e democratica. No, vorrei solo fare alcune precisazioni in risposta ad un qualcuno che, evidentemente dimostra di saperla lunga.
Dunque, nelle sue ultime risposte nel post precedente, pur di far passare come criminali gli italiani, non esita ad ergersi strenuo sostenitore dell' Etiopia. Questo nonostante il mio richiamo al povero Tito Minniti, aviatore a cui è intitolato l' Aereoporto di Reggio Calabria. A questo punto è giusto riportarne la triste storia:
TORTURA E DECAPITAZIONE DELL'AVIATORE MINNITI
Dichiarazione di tre membri della missione sanitaria egiziana:
Il giorno 15 febbraio 1935-XIV E.F. negli uffici di redazione del Giornale d'Oriente, si è presentato spontaneamente il signor Abdel Mohsein El Uisci cittadino egiziano, dimorante al Cairo, gia addetto in qualità di aiuto farmacista alla missione sanitaria egiziana in Abissinia, il quale ha fatto a me Zamboni dott. Filippo fu Albino, alla presenza di quattro testimoni: Tozzi Cav. Ing. Latino, Albanese prof. Arduino, Malesci prof Pier Luigi, Subhi Uehedah, le dichiarazioni seguenti confermate categoricamente dagli altri membri della Missione, signori Kamel Aluned e Labili Salamah, che hanno raccolto testimonianze concordi degne di fede, in Etiopia. Abdel Mohsein Uisci sotto il vincolo del giuramento ha dichiarato: « Il giorno 24 dicembre alle ore 16 circa, mentre uscivo dalla tenda dell’ ambulanza egiziana, a Bolali, ho visto passare un gruppo di armati abissini, al comando del graduato Manghestu, che trascinavano un individuo in tenuta di aviatore, il quale aveva le mani legate dietro la schiena. Dovendo recarmi a prendere acqua nella vicina località di Bìr, mi posi in cammino seguendo la stessa strada degli abissini. Essi si fermarono non molto lontano e, dopo avere tolta la tuta all'aviatore, gli misero ì ceppi anche ai piedi e lo legarono ad un albero.
« Chiamato dal graduato Manghestu, che mi chiese una sigaretta, mi avvicinai e, incuriosito, mi fermai a guardare, non prevedendo certamente lo spettacolo orribile a cui avrei dovuto assistere. I soldati, mentre il graduato seduto a terra fumava la sigaretta che gli avevo dato, slegarono le mani al prigioniero e, tenendolo fermo, gli mozzarono le dita. Manghestu, finito di fumare, si avvicinò al disgraziato che urlava di dolore, gli rimise i ferri ai polsi insanguinati, gli tolse la giacchetta e la camicia e gli sputò in faccia. Uno dei soldati gli recise un ciuffo di capelli dietro il capo, come gli abissini usano fare ai delinquenti, e lo consegnò al Manghestu. Quindi all'aviatore vennero liberati i piedi e tolti i pantaloni che, essendo stretti in fondo, furono tagliati col coltello. Egli rimase così completamente nudo. Un soldato gli rimise i ferri ai piedi e inginocchiatosi - premendo con la testa il ventre del disgraziato per tenerlo fermo - gli recise gli organi genitali. L'aviatore diede un urlo straziante, mentre il sangue usciva impetuoso dalla spaventosa ferita. « A questo punto io che ero rimasto inchiodato sul poso dall'orrore, mi sono dato a fuggire verso la tenda dell’ambulanza. Colà incontrai l’infermiere Mohamed Hassan al quale, appena fui in grado di farlo, raccontai con voce rotta dall'emozione, l'orrendo spettacolo a cui avevo assistito. « Ambedue tornammo sul posto per prendere la borraccia che, fuggendo, avevo lasciato a terra. « Ma una scena ancora più orribile ci attendeva: il disgraziato, ormai cadavere, era stato slegato e coricato per terra, dove giaceva immerso in un lago di sangue, mentre il graduato stava scorticandogli il petto. Inorriditi e vincendo il timore che ci incutevano gli armati etiopici, domandammo al Manghestu perché si accanisse ancora sul cadavere. Egli ci rispose che con la pelle del morto aveva in animo di farsi lui portasigarette che avrebbe usato soltanto nelle grandi solennità. « Terminata l'orribile operazione, il cadavere venne sezionato. La testa ed i piedi vennero infilati nelle baionette, mentre si tentava di bruciare gli altri miseri resti con petrolio preso in un accampamento di cammellieri somali poco distante. Poi gli armati, di cui uno portava infilata sulla baionetta la testa dell’aviatore, altri due i piedi, a cui erano state tolte le scarpe, un altro ancora gli indumenti e il Manghestu infine gli organi genitali, presero posto in un autocarro che parti verso Dagabur, Giggiga, Harrar. « Il giorno seguente, portando i rapporti medici a Wehib pascià, gli narrai la scena orribile a cui avevo assistito. Egli, a onore del vero, si dimostrò assai dispiaciuto, ma mi raccomandò di tacere. Anche il mio compagno Mohamed Hassan raccontò il fatto al dott. Mahmu Izzet, il quale gli ordinò di non allontanarsi dall’ospedaletto. « Tre giorni dopo il fatto, il Manghestu fece ritorno a Bolali. Egli dichiarò di aver ricevuto festosissime accoglienze a Dire Daua e ad Harrar quando era giunto colla testa e con i genitali dell’ aviatore italiano. Il Maghestu aggiunse che ad Harrar era stato formato un grande corteo che si era recato al palazzo del Governatore di quella provincia per mostrargli i macabri trofei. « Fu il quarto giorno, se ben ricordo, che gli aeroplani italiani compirono un'incursione lanciando dei manifesti a firma del generale Graziani in cui era detto circa così : «Avete assassinato un aviatore italiano, violando i principi dell'umanità per i quali i prigionieri sono sacri. Sarete puniti. Seppi allora che l'aviatore si chiamava Minniti. « Poco dopo infatti gli aeroplani italiani bombardarono la regione. L’ambulanza però non subì alcun danno. La bomba più vicina cadde a tre chilometri dalle nostre tende.Alcuni giorni dopo, dietro richiesta del Dott. Sakkani - dato che la zona era pericolosa per la vicinanza degli armati abissini, presi di mira dagli aeroplani italiani - l'ambulanza lasciò Bolali per Giggiga e Harrar. In questa ultima città incontrammo il dott. Abdel Hamid Sald, inviato dal comitato egiziano per la difesa dell’Abissinia F.to ABDEL MOHSEIN EL USCI Noi sottoscritti, Kaamel Aluned e Labib Salamah, membri della missione egiziana, confermiamo pienamente, sotto il vincolo del giuramento, le dichiarazioni fatte dal signor Abdel Mohsein Uisci. In merito al fatto di cui è stato testimone oculare abbiamo raccolto testimonianze concordi da persone degne di fede, in Etiopia.F.to Kamel Hamed F.to. Labib Salamah Noi sottoscritti Tozzi Condivi cav ing. Latino, prof Arduino Albanese, Malesci prof. Pierluigi Subri Ueredah, dichiariamo di aver udita la testimonianza del sig. Abdel Mohsein Uisci, fatta in nostra presenza. F.to LATINO TOZZI CONDIVI F.to ARDUINO ALBANESE F.to PIER LUIGI MALESCI F.to SUBRI UEREDAH F.to FILIPPO ZAMBONI Nel ASD- MAE Etiopia Fondo Guerra, 131/34 è depositato il verbale di una deposizione spontanea fatta da un aiuto farmacista egiziano facente parte della missione sanitaria egiziana di aiuto all’Abissinia che testimonia il martirio del nostro concittadino Tito Minniti medaglia d’oro al valor militare, al quale è intitolato l’aeroporto di Reggio Calabria. Il Verbale faceva parte di un dossier presentato dal Governo italiano del tempo alla Società delle Nazioni per denunciare le efferatezze degli abissini sui militari italiani che cadevano in mano degli etiopici. Infatti il caso dell’aviatore Minniti non fu l’unico relativo alla tortura ed alla barbara uccisione di prigionieri italiani.Non deve sorprendere perciò se a questa barbarie gli italiani reagivano con durezza.
Come conclude la relazione, il caso dell' Eroico Minniti non fu l' unico, ma moltissimi furono i torturati, mutilati e massacrati dai simpatici Etiopi, i quali sembrerebbero non aver perso tale vezzo, secondo il parere degli Eritrei che ben li conoscono e li hanno combattuti in questi ultimi anni. Etiopi che, per esempio, come racconta Arrigo Petacco in "Faccetta Nera" (pag.132), quando il Negus si recava in visita nei villaggi, era preceduto da simpaticissimi bandi dei ras locali che preavvertivano che se solo una spina avesse deturpato la tunica dell' Imperatore, sarebbero seguiti arresti ed impiccagioni.
Ma ad il nostro baldo ammiratore del Regime Schiavista questo non sembra interessare, tant'è che mi scrive:
Fazioso molto più di me è chi difende un'aggressione militare condotta con Irpite e gas asfissianti e un dominio coloniale mantenuto almeno fino al '37 col terrore e coi massacri. Con il Duce che telegrafava a Graziani:
«Per finirla con i ribelli...impieghi i gas. Autorizzo ancora una volta V.E. a iniziare e condurre sistematicamente la politica del terrore e dello sterminio contro i ribelli E LE POPOLAZIONI LORO COMPLICI»;
«È inteso che la popolazione maschile di Goggetti di età superiore ai 18 anni deve essere passata per le armi e il paese distrutto.»
Bene, veniamo all' Iprite (Irpite - testuale- ma la rabbia e la fretta sono amici del refuso, che perdono. Più grave è l' intervento precedente che parlava di "defoliante". Perchè non l' atomica ?). E' ancora il libro di Petacco a venirmi in aiuto (pag. 11), ricordando che tra la lunga polemica tra Indro Montanelli (peraltro presente sul posto all' epoca come Comandante di un reparto di Ascari) ed il simpaticissimo e già citato Angelo del Boca, cui i frequentatori dei molteplici siti antifassisti si ispirano per denigrare la Nostra Povera Patria parlando dell' uso del gas in Etiopia, intervenne sul Corriere della Sera Sergio Romano citando il rapporto del Capitano dei Marines americani Pedro A. Del Valle, poi diventato un pluridecorato Generale della II Guerra Mondiale, presente in Abissinia come osservatore internazionale. In questo rapporto l' ufficiale di origine portoricana, dopo aver sottolineato che la maschera antigas non era in dotazione all' Esercito Italiano, sostenne che l' Iprite venne usata solo in rarissime occasioni, come rappresaglia per le atrocità commesse contro il citato aviatore Minniti ed altri militi italiani. Solo rarissimi casi che secondo l' ufficiale non rappresentarono un fattore decisivo nel corso della guerra, ed a cui dedicò, nel lungo rapporto, non più di una dozzina di righe.
Questo nonostante i magazzini militari di mezzo mondo fossero pieni di Iprite nel periodo interbellico, pronto ad essere usato dalle varie parti come rappresaglia verso il nemico. Come testimonia, per esempio, il Massacro di Bari del 2 dicembre 1943, che sicuramente il nostro coltissimo contestatore conosce, ma che voglio brevemente riassumere. Dunque quel giorno, i criminali aerei della Luftwaffe, che avevano la pessima abitudine di bombardare le navi nemiche, a differenza degli Alleati che pochissimi mesi prima avevano fatto strage di abitazioni e civili nella vicinissima Foggia (tra l' altro mitragliando i civili in fuga), colsero una grossa vittoria affondando 17 navi angloamericane. Pochissime le case colpite. Ma disgraziatamente una delle navi, la John Harvey, trasportava 100 tonnellate di Iprite, pronta all' uso come deterrente, come ricordato dalla Dottoressa Saini Fasanotti, collaboratrice e ricercatrice dell' Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell' esercito, nonchè autrice del libro "La Gioia Violata" (che avevo citato nella mia risposta come esperta di Diritto Internazionale di Guerra). Iprite che causò la morte di oltre un migliaio di persone:250 civili baresi e oltre 800 militari e personale sanitario. Naturalmente i tedeschi erano all' oscuro del carico di morte alleato (mi sovviene il Mussolini ignaro delle camere a gas, tesi a cui qualcuno non crede...), totalmente top secret. Tant' è che per moltissimi anni gli alleati non resero pubblica la verità.
Passiamo ora alla prima frase imputata al Duce, più volte riscontrabile in rete; il fatto che ci siano tre puntini in mezzo avrebbe dovuto indurre alla prudenza qualcuno, per evitare le pessime figure che continua a voler fare, fidandosi del sentito dire. Infatti il testo completo del telegramma è questo: "Visto che gli abissini continuano ad usare pallottole Dum Dum/STOP/autorizzo V.E./STOP/se lo ritiene necessario/STOP/all' impiego del gas a titolo di RAPPRESAGLIA/STOP/ Esclusa l' Iprite, di cui Mussolini aveva conosciuto durante la Prima Guerra Mondiale gli effetti devastanti. (A. Petacco,pag. 161 op. cit.).
Ed anche le altre frasi sono decontestualizzate dagli effettivi testi dei telegrammi; ma,tuttavia,nella loro crudezza, sono imputabili al clima voluto dai massacri incominciati dagli Etiopi. E giustificate, ahinoi, dal Diritto Bellico allora vigente.
fine prima parte...continua...
17 commenti:
Ecco i commenti:
#1 28 Luglio 2009 - 15:59
Quando la Storia viene raccontata in rete dai marxisti:l' Etiopia.Parte Seconda.
...Continua....
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Continua poi qualcuno, nelle accuse a me rivolte:
"ignora i massacri di monaci operati dalle truppe italiane e dal nostro alleato islamista Mohamed Sultan; che si professa anti-giacobino ma che ritiene legittimo tutto questo col pretesto di esportare la Civiltà (?) e di debellare la schiavitù etìope anche a costo di migliaia di morti".
No, non li ignoro, ma non ne avevo avuto finora l' occasione di parlarne.
1)Innanzitutto i morti al monastero di Dobrà Libanòs furono circa quattrocento. Assolutamente fuorviante ed inesatta qualsiasi cifra riscontrabile in "rete". Sempre tanti e troppi,purtroppo.
Alcune ossa probabilmente appartengono a massacri e distruzioni di centinaia di anni prima.Sotto il regno di David III, nel XVIII Secolo, quando il Monastero fu già distrutto ed i Monaci furono già allora sterminati.
2)Tali morti, sempre troppe, vanno contestualizzate, entrando nel clima seguito all' attentato a Graziani del 16 Febbraio 1937; a reagire furono anche molti civili nostri compatrioti, spaventati dall' idea che i circa 100.000 abitanti di Addis Abeba avrebbero potuto fare a pezzi i circa 3000 Italiani presenti nella capitale, ringalluzziti dall' attentato.
3)Proprio a seguito di tale durezza nella rappresaglia Graziani (durezza forse dovuta anche al fatto che era circolata la voce che al Generale le bombe lo avevano privato della virilità.Notizia poi risultata infondata)venne sostituito da S.M. Amedeo d' Aosta.
4)Senza togliere nulla alla gravità dei fatti, vorrei ricordare infine una cosa a qualcuno; notizia che sicuramente è di sua conoscenza, ma colpevolmente IGNORATA in rete:
Il Cristianesimo Copto presente in Abissinia allora era molto lontano anche da quello dei Miei Fratelli Ortodossi. Senza Cresima ed Estrema Unzione, praticante la circoncisione; spesso permeato di animismo e magia. Sconfinante nel Rastafarianesimo. Molti Monaci allora erano schierati apertamente con il Negus e davano normalmente rifugio a partigiani anti-italiani.
Ed i partigiani etiopi continuamente foraggiati da Londra, come conferma Renzo De Felice ne "Gli anni del consenso", nel capitolo dedicato al Conflitto d' Etiopia.
I quali erano sempre debitori nei nostri confronti del Somaliland.
Vandeaitaliana
#2 28 Luglio 2009 - 16:08
No, la Guerra era di Legittima Difesa, come ho scritto nel precedente post:
Attacco al Consolato Italiano di Gondar e l' incidente di Ual-Ual.
Non per esportare Civiltà.
Vandeaitaliana
#3 28 Luglio 2009 - 17:34
ok ma dove vuoi arrivare...?
che furono i libici o gli etiopi ad invaderci e colonizzarci...?
dai non censurare come sempre, una volta tanto rispondi da uomo esci gli attributi!
io ho visto materiale footografico diun fotoreporter italiano in libia... logicamente materiale mai pubblicato ai tempi per via della censura e dopo semplcimente perchè ... "non era ilmomento..."
ebbene in queste foto io ho visto montagnole di mani mozzate da ridenti aguzzini italiani.
schiere di beduini impiccati da tronfi boia italiani.
decine e decine di internati pelle (scura) e ossa nei lager della cirenaica...
ma taci!
e porta rispetto col tuo silenzio a tutte quelle morti...
utente anonimo
#4 28 Luglio 2009 - 23:49
Vedo che mi si dedica un post, anzi due, che onore...!
Nel commento al post precedente lei scrive che «La manipolazione delle altrui parole è tecnica gradita ai comunisti fin dai tempi di Lenin...»
evidentemente anche di qualche blogger filo-fascista, visto chq mi si accusa di essere un ammiratore del regime schiavista del Negus solo perché condanno una guerra di conquista.
De Bono annotava nel suo diario che era già pronto un piano d'invasione già dal 1932, dopo che il Negus si era avvicinato economicamente all'Inghilterra e alla Svezia svincolandosi dalla sfera di influenza italiana.
Già dal '29 se non sbaglio il Duce rivendicava il diritto dell'Italia al suo "posto al sole" e alla pretesa restaurazione dell'Impero Romano, che guardacaso comprenteva anche l'Etiopia, che già subì un'invasione negli anni '90 del secolo precedente.
Le atrocità gratuite contro i nemici catturati purtroppo sono diffuse, anche se mai giustificabili, in contesti di questo genere. Un destino analogo tocco ad alcuni poveri soldati Piemontesi capitati nelle mani della Guerriglia Filo-Borbonica o a molti Napoleonici caduti nelle mani delle varie insorgenze europee in quegli anni, eppure se non sbaglio lei in questi casi ritiene che la "parte giusta" fosse quella degli insorti (e neanche io, almeno nel primo caso).
qualc1
#5 28 Luglio 2009 - 23:50
Ripeto: lei continua a darmi del fazioso e forse lo sono, ma se mi passa l'espressione triviale, e fatto salvo l'Onore delle nostre eventuali compagne, fa come il proverbiale becco che dice "cornuto" al bue.
qualc1
#6 30 Luglio 2009 - 12:40
Interessantisssssimo...
Unica cosa: da quel che posso capire io non si può dire legittima difesa. Lo stesso Mussolini sempre disse di volere un posto al sole etc etc.
Reazionario
#7 30 Luglio 2009 - 15:09
No, spesso ho letto cose tragicomiche in internet sul Colonialismo. Era da tempo che avrei dovuto scrivere qualcosa.
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Se vuole aggiungersi alla coda di quelli che mi danno del filo-fascista, faccia pure. Io, che da molti anni mi dichiaro Afascista ma MAI antifascista, come Giorgio Almirante ci insegnò, ne prendo atto:poi non dica che non è fazioso.
Il fatto che, a seconda del proprio orticello, i vari visitatori faziosissimi ed internetdipendenti mi definiscano:"razzista antisemita" o "servo degli ebrei"; "filoamericano" ed "antiamericano"; "socialista" e "liberalplutocratico"; "integralista Cattolico" e "bestemmiatore guerrafondaio", mi fanno pensare proprio che vado bene:non piaccio a chi non vuol ragionare ed usare lo strumento della critica e del dubbio.
Vede, non sono io che l' accuso:sono le cose che scrive, i suoi commenti, le sue mancate risposte,per esempio, sull' Aviatore Tito Minniti;sono le sue faziosità marcate dal tipico razzismo antiitaliano che da sempre pervade la sinistra dal 1945 ad oggi (ora mi verrà persino a raccontare di non essere di sinistra. Lo è, lo è dentro. Come Fini. Lasci che glielo dica.)che parlano per lei. Il Negus era e resta indifendibile. Sarebbe bastata una vera mediazione inglese, con la cessione del Somaliland (che ho nominato più volte, ma sulla quale, come spesso mi accade con i vari faziosi di turno, si tace. Rispondete saltando di palo in frasca;mentre io puntualizzo...), promesso più volte per l' entrata nella Grande Guerra (Laval, nonostante non ami i Francesi, per onor del vero era già pronto a consegnarci Gibuti...), ma soprattutto la cessazione di approvviggionare con armi e munizioni l' Etiopia (tra cui Dum Dum, insieme alla Svezia, come io ho affermato e da lei,tacitamente confermato) in funzione anti-italiana,nonostante il Trattato di Pace ventennale del 2 Agosto 1928 tra Italia ed Etiopia. Chi era dunque in torto:Mussolini o il Negus ? Qui non si tratta solo di economia, ma di ARMI.
Altro che aggressione ! O l' Italia doveva farsi prendere in giro come a Versailles oppure accontentarsi di Giarabub (peraltro ceduta dagli inglesi SOLO nel 1925, 7 anni dopo la fine del conflitto !)?
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Ma perchè non diamo le VERE colpe di tutto quello che accadde tra le due guerre agli infami trattati di pace in primis ed alla politica masochista e/o doppiogiochista francoinglese che spinse l' Italia in bocca alla Germania Nazionalsocialista ? Perchè non si proseguì con i vari patti antitedeschi (ed a scriverlo è il sottoscritto, decisamente filoteutonico . Ma antinazionalsocialista.), tipo quelli di Stresa dell' aprile 1935 ?
Dov' erano gli anglofrancesi quando Mussolini schierò le truppe al Brennero dopo l' invasione dell' Austria filofascista e filoitaliana ?
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Lasci perdere poi la Guerra d' Abissinia dell' Ottocento o la inondo di episodi di cannibalismo verso le nostre truppe...
Poveri Etiopi ! Chissà mai perchè gli Eritrei ci furono così sinceramente fedeli per anni !
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Scrive poi :
"Le atrocità gratuite contro i nemici catturati purtroppo sono diffuse, anche se mai giustificabili, in contesti di questo genere."
Ma no:le atrocità sono solo Fasciste e Cattoliche. Da sempre no !
Poveri noi ! Ebbravi gli Etiopi, i Libici, Tito, i Partigiani, i Russi, i Francesi, gli Inglesi. Ed infine pure i Piemontesi !
(continua...)
Vandeaitaliana
#8 30 Luglio 2009 - 15:30
Piemontesi.
Eggià, poveri piemontesi. Poverini.
Ma perchè, dico io, non vi informate dove scrivete ?
Vede, io sono talmente fazioso (bontà sua), da cambiare idea nel corso degli anni su certe cose proprio grazie alla lettura dei libri. Che ho delle varie fonti, naturalmente. E così, nel corso degli anni dall' innamoramento giovanile del Risorgimento, grazie al Revisionismo, ho maturato una miglior riflessione sull' ottocento Italiano. Una guerra di conquista piemontese e foraggiata in funzione antiCattolica dagli inglesi.
Poveri Piemontesi, fatti a pezzi a Pontelandolfo (ma poi fortemente vendicati...). Ma perchè ci dimentichiamo dei Lager in cui furono stipati i Soldati e gli Ufficiali Borbonici ? Niente da invidiare a Coltano ...
Vandeaitaliana
#9 30 Luglio 2009 - 15:37
Poveri Giacobini, caduti in mano agli Insorgenti !
Che magari avevano paura di finire come i Vandeani ! Massacrati in modo talmente sistematico ed orrendo da far cambiare idea persino al "comunista" Graccus Babeuf, di cui , naturalmente, lei avrà in casa il libro da lui scritto sull' accaduto...
Vandeaitaliana
#10 30 Luglio 2009 - 15:48
Come dicevo, io sono così fazioso che, grazie a libri giusti, posso anche farmi un' idea vera anche sulla Guerra in Cecenia. Grazie ai Libri di Anna Politkovskaja, per esempio. Cambiando parere, se informato.
Perchè la Storia è comprensibile solo se si legge tanto, di tutto e la si compara. SUI LIBRI, non su Internet. E se ci si accosta, ai libri, con spirito critico.
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Ma i massacri sono solo Fascisti e Cattolici, si sa.Ed i Tedeschi tutti nazionalsocialisti. I Confederati tutti schiavisti.
I buoni sono sempre i partigiani, i giacobini, Lincoln, Garibaldi, i "poveri" jugoslavi, gli Aztechi ed i Maya, Galilei, le Streghe. Evvia col liscio !
Vandeaitaliana
#11 30 Luglio 2009 - 16:06
Naturalmente nelle risposte si trovano gli argomenti per il signore del commento #3. Quello con gli attributi.
Il quale in un italiano impeccabile (strano che non abbia abbondato in "k" !!!), ci fa sapere di aver visto migliaia di foto dei poveri libici torturati...
Lui che ha libero accesso agli Archivi della Jamarria...!
Poveri noi !
Più topexan e meno internet !
Vandeaitaliana
#12 30 Luglio 2009 - 16:12
Concludendo, sulla faziosità, in base alla mole di quanto scritto, chi passa e legge è in grado di giudicare chi sia insieme mazziato e cornuto.
Vandeaitaliana
#13 30 Luglio 2009 - 16:26
Lei continua a stravolgere le mie parole ma stavolta ammetto che è colpa mia: ha sfruttato, forse con malizia, il mio refuso.
ho scritto "neanche io" al posto di "anche io": sicuramente ho posizioni abbastanza "revisioniste" (sì, ha letto bene) riguardo della resistenza Duo-Siciliana post-unitaria, e tendenzialmente anche riguardo alle insorgenze napoleoniche, anche se non ho abbastanza conoscenze sul tema: non amo l'Imperialismo e mi stanno simpatici i resistenti, questo lo avrà capito, spero.
Semplicemente le facevo notare come lei usi due pesi e due misure nel valutare fatti di questo genere, mentre io, per quanto fazioso (sempre meno di lei), e sinistrorso (non ho paura a definirmi tale), cerco di giudicare nel modo più obbiettivo possibile.
Le faccio notare che le ho dato del "filo-fascista", non del fascista, il mio era un termine puramente avalutativo (so usare anch'io l'alfa privativo, anche se, mi scusi la battuta pessima, il suo dirsi "a-fascista" mi fa pensare assai ad un vocativo romanesco), perché comunque nutre forti simpatie verso quell'ideologia ed in chi l'ha incarnata, quindi non vedo cosa ci sia di inesatto nella mia definizione, a differenza di lei che mi da del comunista (e qui ci siamo quasi), del filo-negussista, del filo-schiavista e addirittura del finiano: si decida almeno.
Curioso come lei rinfacci a me quanto fosse Perfida la cara vecchia Albione, come se io li avessi difesi da qualche parte.
Il caso Minniti è un crimine orribile e se fossi stato al posto del Negus avrei fatto fucilare questo Menghestu, ma, ripeto, il suo destino fu simile a quello che tocco ad alcuni poveri soldati piemontesi capitati nelle mano dei "Briganti" legittimamente insorti nel Mezzogiorno.
Il NegRus (ci metto pure il refuso volontario, così è più politicamente scorretto) era un despota e il sistema schiavistico Etiope deplorevole, ma non penso che il Tibet pre-maoista fosse molto più rispettoso dei suoi sudditi, eppure questo non giustifica l'aggressione cinese.
Quanto agli Eritrei era naturale che si alleassero coi nemici dei loro nemici, lo stesso vale per gli Etiopi, che accettarono le armi di Albione.
(Tra l'altro sono un ammiratore di personaggi come Amedeo Guillet, un vero combattente, a differenza dei Graziani e dei Badogli).
qualc1
#14 30 Luglio 2009 - 20:25
No, chi visita questa pagina vedrà come la mole di quanto lei ha scritto non corrisponda a qualità.
Apparte qualche argomentazione sulle provocazioni etiopiche e sul ruolo discutibile avuto da Francia e Inghilterra, per il resto sono piene di fraintendimenti, se non volontarie manipolazioni, delle mie parole e divagazioni, queste sì, di palo in frasca, su argomenti che non c'entrano nulla con ciò di cui si sta parlando, condite qua e là da qualche vago insulto.
qualc1
#15 31 Luglio 2009 - 15:33
No, avevo capito, nonostante il refuso che Lei nutriva simpatie (mal riposte, essendo tutti i combattenti Borbonici fortemente Reazionari e Cattolici) verso questi (ma non verso gli Insorgenti...). Ma questo dipende da un meridionalismo tipico della sinistra che grida allo scandalo se un deputato chiede applausi per la veneta nuotatrice Pellegrini ma non lo fa se come mi ricordo, la Nazionale di calcio fu fischiata a Cagliari da simpatici separatisti inalberanti la bandiera coi Mori. Mah ! E pensi che sono tuttaltro che leghista !
Altro che 2 pesi e 2 misure !
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Esiste un libro dettagliatissimo, sulle Insorgenze Italiane, di Massimo Viglione. Si chiama, manco a dirlo "La Vandea Italiana"...
Ma non credo le piacerebbe:troppi Nobili e Cardinali. Troppi Contadini Monarchici e Papisti. Eppoi l' Editore, così dannatamente filo-Fascista: Effedieffe ! Via !!!
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Ci vada piano, poi, coi resistenti. Ci sono resistenti e resistenti, come ho più volte scritto.
Ci sono gli Irlandesi che, come è ben visibile nel Museo della Rivoluzione a Dublino, cercarono fin da subito di dotarsi delle Divise Regolari, facendole fare dalle proprie madri, mogli,fidanzate e figlie.
Ci sono Resistenti che avevano Ufficiali in Divisa Completa, come in Vandea, in Calabria, in Baviera.
Ma ci sono resistenti senza divisa e mostrine che sparavano alla nuca di Carlo Borsani o mettevano le bombe in piazza per uccidere dei riservisti altoatesini più qualche italiano (ad un dodicenne romano di passaggio gli si staccò la testa. Chissà come l' hanno presa i parenti la sentenza della cassazione di pochi giorni fa che ha definito tale azione "atto di guerra" ? ).
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Mi spiace, non posso essere filo-fascista:dimentica i signori Scelba e Mancino ?
Mi limito a raccontare i fatti. Se i fatti assolvono o assolveranno il Fascismo, non è colpa mia. Ma i fatti non faziosamente privati della sua interezza.
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No, non ho definito lei filofiniano,ho definito Fini di sinistra.
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Non rinfaccio a lei di difendere i cari protestanti discendenti dell' usurpatrice Elisabetta. Domando e constato. Si rilegga i miei passaggi.
Cerco di andare alle radici dei fatti. Perchè si arrivò alla Seconda GM.
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(segue)
....
Caso Minniti.
Ma vede, io sono non solo un legalitario, ma mi metto anche dalla parte del nemico. Come raccontava l' Oriana ultimamente, anche se io, in questo, la precedetti.Modestamente, coi dovuti riguardi...
Dunque, se il povero Minniti fosse stato un infiltrato (ma non lo era), un sabotatore(ma non lo era), una spia (ma non lo era), avrebbe dovuto essere fucilato. Come ho sempre scritto che furono giuste le fucilazioni degli informatori della X MAS ad Anzio ed Ostia. Degli infiltrati Tedeschi delle Ardenne.
Questo secondo il Diritto allora vigente.
Dunque, il Negus avrebbe potuto far passare il Minniti come spia. Ma non lo era. Fucilarlo. E solo per questo gli Etiopi sarebberoo già condannabili per crimine di guerra. Ma il Minniti, pur non essendo neanche una spia,come tanti Italiani, subì ben peggio. Così come innumerevoli furono gli episodi di Cannibalismo Rituale nell' ottocento nella prima Guerra d' Abissinia.
Ci furono migliaia di Crimini di Guerra fatti dai vincitori. Oggi impuniti.
Ma ci strappiamo le vesti per un film fazioso,finanziato da Ghaddafi, come Il leone del deserto. Che strano paese, l' Italasia !
Despota il Neghus ? Eppure era riverito da Inglesi e Sovietici.
Prendo atto che lei giudica il Tibet governato dal Lama "poco rispettoso" dei propri sudditi. Che strano che sia così amato e rispettato, da quei sudditi.
Ma ci sono tanti despoti amati:prenda Napoleone. Se Mussolini non fosse entrato in guerra (costretto da Churchill), ora avrebbe vie e piazze, monumenti e date. Rimpianto da tutti gli italiani. Non solo da quelle migliaia e migliaia e migliaia e migliaia e migliaia (tutti filo-fascisti ?)che si recano a Predappio a rendergli omaggio (per la gioia dei sindaci comunisti, per la prosperità del paesello romagnolo) ogni anno !
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Veramente, se vogliamo, avrebbero dovuto avercela con noi, gli Eritrei. Invece ci adoravano. Ne ho incontrato pure uno proprio a Predappio, fuori dal Cimitero. Testimone Monsoreau. Corsi ad abbracciarlo.
E gli Etiopi avevano stipulato un patto con noi nel 1928 ! Di Pace ed Alleanza ! Mah !
Bricconi, non si fa. Bricconi !
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Povero Comandante Diavolo !
Così Fascista da essere Volontario in Spagna !
Grande Eroe e Mito anche per me.
Ma se catturato dagli Inglesi, avrebbero dovuto fucilarlo. Questa la differenza tra me e lei: capire le ragioni del nemico. la Guerra è sporca, ma qualcuno la deve fare. Ostinarsi a vedere i Crimini da una sola parte è molto limitativo e non rende onore a chi dimostra di essere così cieco. E fazioso. Mi spiace.
Vandeaitaliana
#16 31 Luglio 2009 - 15:44
#14.
Lei pensa ? Buon per lei.
Quanto agli insulti, mica le ho detto nulla. Se lei ignora, come diceva Almirante, non è colpa mia.
Faccia come me, che ad ogni libro che termino, mi rendo conto di essere ignorante. Legga qualche libro non della sua parte.
Vandeaitaliana
#17 31 Luglio 2009 - 15:50
Ho letto questo ultimo tuo post e i commenti come quando guardo i film horror: una mano con le dita aperte sugli occhi, veloce veloce, una riga si e una no. Quello che mi viene subito da pensare è la differenza culturale tra noi Italiani e "beduini, africani, asiatici". Lo scrivo tra virgolette perchè so che i commentatori mi daranno della razzista. Ho visto, per esempio, ai tempi della guerra hutu-tutsi, africani fare a pezzi tranquillamente altri uomini col machete. Così tranquillamente; ho pensato che non erano degli uomini ma dei demoni. E così, sempre tranquillamente dar fuoco a un uomo e allontanarsi. Estremi episodi di crudeltà li ho visti poi tra quei popoli summenzionati. Ne concludo che una cosa è la guerra, un'altra è la malvagità gratuita anche contro chi non t'ha fatto nulla. Il sentimento precipuo dell'educazione cristiana è l'empatia, cosa di cui sebrano totalmente privi popoli di altre culture. Quasi quasi bisognerebbe rilanciare la moda del colonialismo per dare a costoro un po' d'educazione...
kiokko
#18 31 Luglio 2009 - 16:26
Kiokko.
Mi sa che ti prenderai gli strali ed i rimbrotti del mio visitatore sinistro.
Poveri Noi Faziosi Cattolici e Patriottardi !
Ma vuoi mettere un bravo Cambogiano seguace di Pol Pot ?? Un Azteco che strappava i cuori durante i sacrifici ?
Però dovresti aprire un blog, Kiokko. Ormai è ora...
Ciao !
Vandeaitaliana
#19 01 Agosto 2009 - 11:47
Capite molte cose.
Reazionario
#20 01 Agosto 2009 - 12:59
E vedrai quello che scriverò su El Muktar , Massimiliano.
Solo che non so se farlo adesso oppure a Settembre.
Vandeaitaliana
#21 01 Agosto 2009 - 17:41
La guerra può essere fatta per difendere la propria terra e la propria digità, non per invadere terre altrui.
Quello che si ostina a vedere i crimini solo dalla parte altrui è lei: io non sono intervenuto per criticare i un post sugli omicidi partigiani, né sulle foibe (anche se potrei farle notare come si sia passati da un'omertà all'altra), né sui ragazzi ammazzati dai compagni negli anni '70; ho anche accennaro ai piemintesi crocefissi e mutilato dalla guerriglia filo-borbonica, pur considerando legittima quella insurrezione (pur sapenso l'ideologia che ne fu il collante, perché a differenza sua non considero a priori dalla parte del torto chi la pensa diverso da me).
Sono semplicemente intervenuto a contestare il suo aggettivo "SACROSANTA" riferito alla guerra di Etiopia, giustificata secondo lei da "casus belli" dai contorni tutt'ora poco chiari.
Poi chi sa come mai gia nel '29 il duce parlava di avere per l'Italia "un posto al sole" (forse parlava di un fotoromanzo) e aveva già un piano pronto.
Chi sa perché il cieco sarei io quando all'Anonimo che parla delle mani mozzate dei libici lei risponde facendo comparire magicamente brufoli sulla sua faccia.
Sul sistema Tibetano so che l'attuale Dalai Lama non ha certo troppe colpe, dato che è stato deposto a 15 anni, ma è normale che un popolo invaso con tale violenza si compatti attorno al suo leader, sia esso il Lama, Ailé Salassié (anch'egli ammantato di sacralità, essendo considerato erede di Salomone e della Regina di Saba), Francesco II o anche criminali come Stalin e Saddam.
Gli Eritrei ci volevano bene...
probabile! Ho parlato di crimini italiani contro gli Eritrei? No!
Ho parlato di crimini italiani contro gli Etiopi.
qualc1
#22 01 Agosto 2009 - 17:51
Ogni tato vado sul sito di Maurizio Blondet (e della sua Effedieffe) e non mi da tanto fastidio il suo filo-fascismo, né il suo ultra-tradizionalismo religioso.
Mi dispiace però il suo esasperato anti-ebraismo che gli fa vedere ovunque "perfidi giudei" che complottano contro l'umanità e ad abbracciare le tesi negazioniste dei vari don Nitroglia. Ed è un vero peccato perché questo fa perdere di credibilità anche ad alcune sue interessantissime indagini sul fondamentalismo evangelico cristiano-sionista o sulle molte ombre della politica estera americana.
qualc1
#23 03 Agosto 2009 - 14:22
Appunto. Difendere la propria terra significa tutelare i propri interessi. Tra cui la cosiddetta "Vittoria Mutilata". Tra le cose promesse e poi non mantenute c' era la Tunisia dai francesi più Gibuti ed il Somaliland dagli inglesi (per non parlare della Dalmazia...). Gli inglesi però paventavano che sulla via delle Indie si instaurasse una potenza nuova. Dunque, in assenza del Somaliland, più che SACROSANTO il desiderio di unire le 2 colonie, L' Eritrea a Nord, con la Somalia a Sud. Costruendo strade e ferrovie per aggirare eventuali blocchi futuri del Golfo di Aden. Punto strategico di rilevanza mondiale,oltre per le Indie, per il petrolio.
Gli Inglesi si impicciavano del Mediterraneo, con Gibilterra, Malta e Suez ? Vabbene, noi dovevamo pensare all' Italia ed agli Italiani.
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Lei, poi, continua a dimenticare il trattato di pace con l' Etiopia del 1928.E i continui sconfinamenti e gli episodi provocatori, circa 91, dopo quel patto. Tra cui:
1)Il 29 marzo 1929 oltre 500 armati etiopici circondarono a Rendacomo il fortino per conquistarlo senza che si fosse in stato di guerra. Furono respinti e mentre si davano alla fuga uccisero due donne, mutilarono un bambino e razziarono 200 capi di bestiame.
2)Il 4 novembre del 1934 dei soldati etiopici attaccarono il Consolato italiano di Gòndar. Avemmo un ascari ucciso e diversi feriti.
3)Il 5 dicembre 1934 alla frontiera della Somalia, ai pozzi di Uàl-Uàl, localizzati lungo la nostra zona di frontiera, altro grave incidente. Il presidio italiano comandato dal capitano Roberto Cimmaruta, viene attaccato da 1200 armati etiopici.
4)Mobilitazione generale in Etiopia da parte del Negus con liberazione di circa 50.000 tagliagole dalla carceri a patto di arruolarsi, nell' agosto 1935.
5)Gita turistica in zona della Home Fleet...
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Mani mozzate, spilloni nelle guance, polpastrelli bruciati...
Come no ! In più condanna dei catturati libici a vedere filmati sul Soccer americano, sul Baseball tedesco, sul Basket irlandese e sulla Pallanuoto svizzera !!!!
Ma a Settembre sulla Libia mi divertirò, come ho promesso a Massimiliano.
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Sulla Sacralità del Negus ho citato l' episodio gustoso delle spine.
Ben altri sono i Re e gli Imperatori.
Vandeaitaliana
#24 03 Agosto 2009 - 14:30
E sui crimini ho ampiamente risposto su chi avesse incominciato per primo.
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Non solo gli Eritrei ci amavano. Anche parecchi Etiopi vedevano in noi i liberatori, non solo per via della schivitù.
Per esempio, il 14 ottobre al Generale Maravigna, entrato nella città santa di Axum alla testa della III brigata indigeni, il Capo del Clero Copto rivolgeva queste parole: "Noi sappiamo che da Roma é sempre partita la Civiltà, anche per quanto riguarda la nostra Chiesa e la nostra religione. Il diritto di Roma a dominare é diritto spirituale, che deriva dalla bontà e dalla forza delle sue leggi".
Vandeaitaliana
#25 03 Agosto 2009 - 14:41
Non è detto che tutte le posizioni di Blondet coincidano con le mie idee.
Soprattutto sul complottismo e sull' antisionismo. Tesi che trovano stesso, guardi un po', a braccetto no-global ed estremisti filonazionalsocialisti. Ma non per niente comunismo e nazionalsocialismo sono spesso assieme, sia in in passato (Molotov e Ribbentrop) che in un recente passato(Baat nazionalcomunista in Siria e Baat nazionalsocialista in Irak).
Vandeaitaliana
#26 03 Agosto 2009 - 16:25
A proposito dei bravi Etiopi Cristiani, ho appena pubblicato in Morti Dimenticati:
http://mortidimenticati.blogspot.com/2009/08/padre-reginaldo-giuliani-medaglia-d-oro.html#links
Vandeaitaliana
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