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venerdì 28 ottobre 2016

Quella snobistica prevenzione di certi soloni destri contro il 28 ottobre a Predappio.

Non è la prima volta che debbo esprimermi contro gli strali di certi soloni, o peggio, “intellettuali” di destra ( Dio mi guardi dagli intellettuali: a destra abbiamo Uomini di Cultura, gli intellettuali li lascio alle zecche) che sputano su quello che in realtà è un fenomeno sociale, una sagra nazionalpopolare e populista, con pregi e difetti. Questa volta ho da dire contro una vecchia conoscenza, uno con cui già avevo litigato anni fa, tipo offensivo e parolacciaio (io che mai le dico e le sopporto, le parolacce, e me ne faccio un vanto), sprofondato nel niccianesimo, niccianesimo da me sempre additato come sommo problema dell’ Area. Infatti, l’ ex-dirigente del FdG Marco V. ieri ha duramente attaccato il 28 ottobre celebrato a Predappio, “carnevale dei Fasciotonti”, come li definisce.  Per lui, “risulta insopportabile, offensiva la kermesse che, puntualmente, ogni 28 ottobre e dintorni, una banda di idioti nerovestiti mette in piedi a Predappio. In quei giorni nella cittadina romagnola dai torpedoni sbarca — nello sconcerto di migliaia di visitatori fieri, rispettosi ed educati —  un’umanità devastata e grottesca: alcolisti in uniformi fantasia, reduci del nulla, ragazzini sbandati, rottami umani d’incerta provenienza. “. 
Bontà sua. Io invece trovo stucchevole ed insopportabile questo eterno sputare su una manifestazione spontanea, vero “momento di aggregazione”, per dirla alla sinistra, in cui in una giornata all’ anno, i “poteri forti” concedono ai Vinti di tutte le età di uscire dal ghetto e dalle fogne dove ci hanno costretti. Un po’ come quella barzelletta sull’ Inferno, poi si ritorna a testa in giù. Certo, come in molte sagre nazionalpopolari e populiste ci sono molte paccottaglie, esagerazioni, kitsch a go-gò, sangiovese a litri. Busti del Duce e qualche swastikah di troppo (simbolo indiano che non amo, a cui certi soloni in passato hanno fatto l’ occhiolino: e spesso ancora lo fanno...); bottiglie di vino col Puzzone ed odore di gnocco fritto. Chincaglierie comprate dal povero Benizzi Ferrini, prematuramente scomparso, vero genio creativo proprietario di Ferlandia, il negozio all’ entrata del paese. 
E alloraaaaa ? E aluraaa , per dirla in populistico milanese, ? Allora ? Cosa c’è di male se, proprio come a Carnevale, dove tutto vale, Predappio diventa lo sfogo di una parte di quei Destri che potrebbero essere milioni se non avessero avuto una classe dirigente che ha distrutto quei sogni che si chiamavano MSI e FdG. Sogni per cui molti, troppi ragazzi caddero. Classe dirigente che si perde in discussioni oniriche/odiniche, tra Guenon e Spengler, ma che non riesce a produrre da decenni un PARTITO degno del passato. Che passato non è e non sarà. Nonostante loro. 
Lasciateci questo magnifico Carnevale, dove rifugiarci come De Niro in “C’era una volta in America”, a riempirci di lambrusco piuttosto che di oppio; mentre voi, dirigenti ed intellettuali, dal vostro Olimpo ci guardate con disprezzo, noi “popolo del Ciclostilato in Proprio” come definisco gli oscuri militanti di sempre. Quelli che mai hanno cambiato, perchè si sa, solo i Fasciotonti non cambiano mai idea. 
Lasciateci i Saluti Romani, le Croci Celtiche Cristiane e le Camicie Nere, usate come sfogo in questa unica giornata ed unico luogo che l’ italiantifascistanatadallaresistenza ci concede. mentre voi “intellettuali” spesso amoreggiate coi sinistri, sentendovi in grado di sputar sentenze contro chiunque, non accorgendovi che voi siete fantasmi impolverati, convinti d’avere letto tutto ed il contrario di tutto, mentre esiste, magari, qualche militante che ha letto un libro o forse due in più di voi; e magari l’ ha pure capito. Italiaantifascistanatadallaresistenza che da sempre concede i restanti 364 giorni all’ anno ad assassini come Che Guevara (cui peraltro certi soloni destri guardano spesso...) di ergersi come icona sulle magliette. Che celebra una sconfitta Nazionale nata da tradimenti. Che concede il saluto a pugno chiuso, simbolo di cento milioni di morti. 
Avanti, intellettuali, se siete capaci, formate un partito che sappia catalizzare i voti, anche di noi Fasciotonti. Che consideriamo il 28 ottobre a Predappio un giorno di festa, un gioco, un carnevale dove affogare i rimpianti di quel sogno tradito da molti, voi compresi, saccenti, spocchiosi e sprezzanti soloni. Formate qualcosa, se siete capaci.

Noi Popolo del Ciclostilato in Proprio, Fasciotonti Idioti, ma Vivi, Veri e Sanguigni come il Lambrusco ed il Sangiovese di Predappio, non fantasmi impolverati, Noi che saremo sempre quelli del “Anche se tutti, Noi no !” vi sfidiamo a farlo, se siete capaci. Ma, come tutti gli intellettuali odiate il popolo ed il populismo e, quindi siete incapaci di ricreare quel Movimento Sociale Italiano in cui mi onoro di aver militato. Dunque lasciateci dormire e sognare, forse morire, un giorno all’ anno, in un posto chiamato Predappio.

PS: ci sarò stato solo 4 o 5 volte, in 61 anni della mia vita...ma sono stufo ogni anno di leggere certe cose...

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