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martedì 24 ottobre 2006

Gyurcsany e Diliberto: i comunisti non cambiano mai !

Ostentano abiure e piagnistei, chiedono perdono di qui e di lì, ma i comunisti restano quelli di sempre, dall' Ungheria all' Italia.

A Budapest, nel corso delle manifestazioni non ufficiali per l' anniversario della Rivoluzione,, la polizia ha effettuato diverse cariche, sparando ad altezza d'uomo contro i manifestanti, che ancora una volta chiedevano le dimissioni del comunista Primo Ministro Ferenc Gyurcsany,che lo scorso mese in una registrazione finita in mano ai media aveva ammesso di aver mentito al Paese sullo stato dell'economia per vincere le elezioni di aprile. Ancora il sangue ungherese è stato versato, con 2 morti e 130 feriti per mano comunista.

In Italia, il comunista Oliviero Diliberto , di un governo che aveva dichiarato che NON AVREBBE MAI alzato le tasse, ha dichiarato in televisione, nel programma "Le invasioni barbariche", che tra l' andare a Villa Certosa e Il Bilionnaire, avrebbe scelto quest' ultimo, ma recandocisi " imbottito di tritolo". Scherzava, ha poi fatto capire. Io non saprei: so solo che i comunisti, sia che mantengano il vecchio nome, sia che mutino nome in neo-socialisti, come Gyurcsany, o come Iliescu in Romania, oppure che diventino democratici e di sinistra, non cambiano, non cambieranno mai, perchè il comunismo è sinonimo di sangue, orrore e morte.

2 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 24 Ottobre 2006 - 17:11

il nostro presidente della repubblica napolitano in un articolo su l'unità definì i partecipanti alla rivoluzione di budapest come un branco di delninquenti e giustificò così i massacri dell'esercito russo in ungheria!
thomasmore
#2 26 Ottobre 2006 - 16:07

I comunisti italiani definirono i Patrioti ungheresi "teppisti"; esattamente come nella Mia Romania Ceausescu nel 1989 ed Iliescu nel 1990 i Patrioti anticomunisti Rumeni.
Vandeaitaliana
#3 01 Novembre 2006 - 13:01

Quel monellaccio di Dilibetro!!!
Sono le regole del varietà, non faccaimone un dramma...
frou