Si, avete letto bene il titolo: l' assessore alla cultura della mia Povera Milano, il liberal/libertario Vittorio Sgarbi, che più volte ho criticato sia per l'appoggio dato alla Mostra blasfema sull'omosessualità che per gli elogi ai graffitari, ne ha fatta un' altra delle sue: presso gli sportelli milanesi dell' Urban Center e dell' Info Point Famiglia si regalano biglietti per andare a Teatro. Fin qui, nulla di male:il fatto è che tra gli spettacoli gratuti c' è pure "Morte accidentale di un anarchico" di Dario Fo, già allievo Paracadutista della Guardia Nazionale Repubblicana come volontario del Battaglione Mazzarini (nella foto a fianco, alcuni Paracadutisti del Mazzarini), di scena al Teatro Leonardo. E chi è della mia generazione (ma spero molti altri), sa cosa ha rappresentato questa farsa per i Cattivi Maestri che giudicarono e condannarono a morte il povero Commissario Luigi Calabresi per una morte, come stabilirono le indagini, assolutamente accidentale dell' anarchico Giuseppe Pinelli (Così il giudice d'Ambrosio scrisse nella sentenza : "L'istruttoria lascia tranquillamente ritenere che il commissario Calabresi non era nel suo ufficio al momento della morte di Pinelli".) Questa farsa ispirò pure la lettera che uscì sull' Espresso firmata da 800 intellettuali, di cui alcuni di loro, ma solo alcuni, chiesero poi tardivamente scusa.
sabato 3 novembre 2007, ore 15.30
Teatridithalia
MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO
di Dario Fo
con Ferdinando Bruni, Luca Toracca, Paolo Pierobon, Gianni Palladino,
Mercedes Martini, Vittorio Attene
regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci
capienza sala: 488 posti
ritiro inviti a partire dal 25 ottobre N. 30 inviti
Vediamo un po' di rinfrescare la memoria sul clima che decretò l' infame omicidio del Commissario Calabresi:
"Dovrà rispondere di tutto. Gli siamo alle costole, ormai, ed è inutile che si dibatta come un bufalo inferocito (…) Qualcuno potrebbe esigere la denuncia di Calabresi per falso in atto pubblico. Noi, che più modestamente di questi nemici del popolo vogliamo la morte… »
(Camilla Cederna, Lotta Continua del 6 giugno 1970).
"Quella sera a Milano era caldo
Calabresi nervoso fumava.
“Tu Lograno apri un po’ la finestra”.
Ad un tratto Pinelli cascò.
“Poche storie, confessa, Pinelli,
c’è Valpreda che ha già parlato.
È l’autore di questo attentato
ed il complice è certo sei tu”.
“Impossibile - grida Pinelli -
un compagno non può averlo fatto.
E l’autore di questo delitto
tra i padroni bisogna cercar”.
“Stai attento indiziato Pinelli.
Questa stanza è già piena di fumo.
Se tu insisti apriam la finestra:
quattro piani son duri da far”.
Calabresi e tu Guida assassini
se un compagno avete ammazzato
questa lotta non avete fermato
la vendetta più dura sarà »
("La ballata del Pinelli", 45 giri pubblicato da Lotta Continua).
In quel periodo diversi giornalisti, non necessariamente legati a Lotta Continua, prestavano il loro nome firmando il giornale come direttore responsabile per consentirne la pubblicazione: Marco Pannella, Aloisio Rendi, Marcello Baraghini ed altri). A causa dei contenuti dei loro articoli, furono tutti inquisiti, insieme ad altri militanti, dai magistrati di Torino per "reati a mezzo stampa" come vilipendio all'esercito, istigazione alla diserzione ed a delinquere ed altri reati d'opinione.
Il settimanale L'Espresso, in tre successivi numeri apparsi in edicola a partire dal 13 giugno 1971, pubblicò la lettera di cui sopra. Tale documento, tra l'altro, definiva il commissario Luigi Calabresi «un torturatore», lo accusava quale «responsabile della morte di Pinelli» e chiedeva di ricusare i «commissari torturatori, i magistrati persecutori, i giudici indegni».
Tra i firmatari c'erano artisti, registi, editori, giornalisti, politici, accademici, filosofi, scienziati, sindacalisti e, in generale, molti tra i più noti esponenti della società e della cultura italiana del tempo. Ecco una lista con alcuni tra i più noti:
Giorgio Amendola, Giulio Carlo Argan, Gae Aulenti , Andrea Barbato, Franco Basaglia, Marco Bellocchio, Giorgio Benvenuto, Bernardo Bertolucci, Alberto Bevilacqua, Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Mauro Calamandrei, Pierre Carniti, Andrea Cascella, Liliana Cavani, Camilla Cederna, Lucio Colletti, Furio Colombo, Luigi Comencini, Gillo Dorfles,Umberto Eco, Giulio Einaudi , Federico Fellini, Inge Feltrinelli, Franco Fortini , Ugo Gregoretti, Renato Guttuso , Margherita Hack (!!!!!!), Vito Laterza, Carlo Levi, Primo Levi, Nanni Loy, Dacia Maraini, Carlo Mazzarella, Paolo Mieli, Giuliano Montaldo, Morando Morandini, Alberto Moravia, Toni Negri, Grazia Neri, Luigi Nono, Gian Carlo Pajetta, Pier Paolo Pasolini, Paola Pitagora, Fernanda Pivano, Giò Pomodoro, Gillo Pontecorvo, Paolo Portoghesi, Domenico Porzio, Giovanni Raboni, Carlo Ripa di Meana, Vittorio Ripa di Meana, Angelo Ripellino, Carlo Rognoni, Lalla Romano, Carlo Rossella (!!!!), Salvatore Samperi, Natalino Sapegno, Sergio Saviane, Eugenio Scalfari (!!!!!!), Enzo Siciliano, Mario Soldati, Paolo Spriano, Vittorio Taviani, Carlo Taviani, Paolo Taviani, Massimo Teodori, Umberto Terracini, Tiziano Terzani (!!!!!!!!), Duccio Tessari, Ernesto Treccani, Giuseppe Turani, Emilio Vedova, Lucio Villari , Livio Zanetti, Cesare Zavattini, Bruno Zevi.
A questo punto, caro assessore Sgarbi, perchè non invitare allo spettacolo anche Ovidio Bompressi, graziato da Giorgio Napolitano; Giorgio Pietrostefani, tuttora latitante; e Adriano Sofri, attualmente a piede libero per la convalescenza ? Tanto paghiamo noi, Meneghin e Cecca !
PS
Nel 1996, dopo la sconfitta alle elezioni nella circoscrizione del Veneto, Sgarbi reagì violentemente dichiarando: « [Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Str****. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. (...) Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di ca*** » Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, La Casta. Rizzoli, 2007, pg 164.