CLORO AL CLERO!
Continua l'offensiva contro il Cattolicesimo da parte dei no-global.
Non contenti dell'oltraggio alla Chiesa di S.Maria del Carmine a Torino,in questi giorni a Perugia si svolge la Sagra anticlericale umbra ,con tanto di cene blasfeme con fiumi di vino.Spicca domani il premio (100 euro) per il miglior discorso sul tema "Perché insegnare religione alle ragazze è una vigliaccata".
Come ricorda uno dei promotori,tale Carlo Romagnoli dei centri sociali,l'incontro deve essere "uno spazio di riflessione critica sui condizionamenti che tutte le religioni monoteiste impongono nelle diverse società.Per esempio in Italia è diventata forte la preoccupazione,da parte nostra,per la pretesa della Chiesa Cattolica di condizionare la società secondo le tesi che i diritti derivano da Dio e non dalle conquiste sociali degli uomini".
DOMANDA: manderanno a Perugia una delegazione,essendo così vicini,anche i Frati francescani che ad Assisi concedono spazi ai vari pacifinti di tutto il mondo o finalmente si sveglieranno ?
Capiranno certi religiosi che non si può più scherzare con certi elementi ?
Recepiranno finalmente i messaggi del Santo Padre che ammonisce contro i Relativismi pericolosi ?
Saranno cacciati (e non sospesi solamente)i vari Don Gallo e Don Vitaliano ?
SVEGLIA ! Cari sacerdoti che deturpate alcune Chiese con gli stracci iridati,non capite che state fornendo le corde con le quali vogliono impiccarci,parafrasando Marx ?????
23 commenti:
Commenti:
#1 29 Ottobre 2005 - 17:08
Possa lo spirito santo scendere su questi sacerdoti aprendo a loro gli occhi e la mente e finalmente poter discernere la verita' vera e non tutte le eresie e menzogne che ci girano intorno.
Ti abbraccio in Cristo fratello.
Histon
Ps:mi sono permesso di linkarti.
Histon
#2 30 Ottobre 2005 - 10:30
Quando si parla di quinte colonne .... ;-)
Monsoreau
#3 30 Ottobre 2005 - 18:35
La citazione giusta è una frase anarchica: "con le budella dell'ultimo re, impiccheremo l'ultimo papa". Quindi a te non ti tocca nessuno, non preoccuparti.
Sei fuori dal mondo.
PLAYAGIRON
#4 30 Ottobre 2005 - 18:45
Mi sa tanto invece che "con le budella dell'ultimo comunista, impiccheremo l'ultimo terrorista" ... ;-)
Monsoreau
#5 30 Ottobre 2005 - 18:51
La frase é ben inquadrata da una foto del quotidiano romano "Il Tempo".
A me forse non toccherà nessuno,non si può dire altrettanto per i Sacerdoti Cubani.
Sarei io fuori dal mondo,o chi insegue falsi miti di gente che creava lager come Guanaha ?
Vandeaitaliana
#6 30 Ottobre 2005 - 19:18
La frase dei no-global è ripresa da questa famosa frase. Purtroppo questi esagitati infangano anche il nome e il ricordo di chi lottò veramente per la giustizia sociale.
I sacerdoti cubani che furono passati per le armi, furono riconosciuti come collaboratori del regime di Batista. In una Rivoluzione cadono le teste. Che ti piaccia o no.
E oggi, specialmente dopo la visita del Papa, i rapporti fra Chiesa e Stato sono nettamente migliorati. Naturalmente la Chiesa deve stare al suo posto. Poi, se come mi disse una suora del convento di S.Brigida, all'Havana, le cubane "non tengono la vocacion..." Evidentemente riescono benissimo a vivere senza dipendere dai dettami religisi.
PLAYAGIRON
#7 30 Ottobre 2005 - 20:05
Riconosciuti da chi ?Dai loro criminali assassini ?Come i sacerdoti ammazzati in Vandea,in Spagna dai repubblicani e dai partigiani in Italia.
E che dire del resto ?
Le ragazze non tengono la vocacion perché han paura di fare la fine del Dottor Oscar Elias Biscet Gonzalez ,in galera da oltre 20 anni perché Cattolico ,Antiabortista e fondatore dell'Associazione Lawton Cubana per i Diritti Umani.
Ma come si fa a scrivere certe cose ?
Quanto alle Rivoluzioni,io ne ho combattuta una,1989,Bucarest.
Chissà che fine farà Fidél ?
Vandeaitaliana
#8 30 Ottobre 2005 - 20:33
Muore di vecchiaia, Fidel. Non preoccuparti. Di Cuba sai poco, lascia perdere. Se il convento era pieno di suore messicane, non capisco quale sarebbe stato il problema ad averne qualcuna cubana. La verità è che Cuba è uno Stato Sovrano, profondamente laico. E la donna a Cuba ha un tale grado di libertà e responsabilità che non vuole certo farsi imporre vecchi lacci e lacciuoli dalla morale cattolica. La religiosità a Cuba è sempre esisitita e a vedere il Papa erano in tanti. Ma l'immagine di Giovanni Paolo II la trovi in molte case insieme all'immagine del Che.
Prova ad imporre la fobia del sesso che hanno i cattolici più intransigenti (come te, probabilmente), ai cubani e vedrai che risate!
Indossare una tonaca, non è garanzia di rettitudine nell'operato di un uomo. Per qualche prete innocente, ce ne sono ancora tanti impuniti. Ti dice niente il nome Pio Laghi? Informati.
PLAYAGIRON
#9 31 Ottobre 2005 - 14:10
Che muoia di vecchiaia è ancora da dimostrare.Lo pensavano sia Nicolae che Elena Ceausescu....
Vediamo un pochino le realtà dei cosiddetti "ottimi rapporti" .Andiamo al 2003:
L´8 e il 9 marzo il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della congregazione vaticana De Propaganda Fide, ha fatto una visita all´Avana. E assieme a Fidel Castro ha inaugurato un nuovo convento delle suore di Santa Brigida. Castro ha abbracciato la badessa. E "Granma", il giornale ufficiale del partito comunista cubano, ha pubblicato la foto in prima pagina.
Ma la realtà è molto diversa da quella che sembra risultare da questo gesto apparentemente distensivo. A Cuba, tra il regime di Castro e la Chiesa c´è un contrasto crescente.
Alla cerimonia dell´inaugurazione del convento mancava l´arcivescovo dell´Avana, cardinale Jaime Ortega y Alamino.
E la sua assenza è suonata come un´ulteriore schiaffo al "líder máximo". Perché già due volte negli ultimi due mesi il cardinale Ortega ha fatto ciò che non aveva mai fatto in passato. Ha criticato pubblicamente il regime dispotico di Fidel Castro e ha proposto un disegno di stato alternativo: libero, giusto, solidale.
Non solo. Un altro segnale di rottura degli indugi è venuto dall´importante rivista cattolica "Vitral", il principale think tank dell´opposizione democratica.
"Vitral" ha così titolato un suo articolo dedicato ai fermenti di democrazia nell´isola, dopo decenni di dittatura immobile: "Algo se mueve en Cuba", qualcosa si muove a Cuba.
(segue)
"Vitral" è espressione del vivacissimo Centro Católico de Formación Cívica y Religiosa della diocesi di Pinar del Rio. L´ha fondata e la dirige Dagoberto Valdés Hernández, che è anche membro, in Vaticano, della pontificia commissione della giustizia e della pace.
Sia per il cardinale Ortega che per "Vitral" il punto di riferimento simbolico è Félix Varela, sacerdote, filosofo e politico della Cuba dell´Ottocento, padre dell´indipendenza dell´isola, maestro del liberalismo cattolico, un po´ come per l´Italia l´abate Antonio Rosmini e don Luigi Sturzo.
Di Varela, di cui è in corso la causa di beatificazione, ricorre quest´anno il 150.mo anniversario della morte. E il cardinale Ortega ha preso spunto da questo per scrivere una lettera pastorale ai fedeli, intitolata: "No hay Patria sin virtud", non c´è patria senza virtù.
La lettera porta la data del 25 febbraio. E si presenta come il manifesto di un radicale cambiamento - anzitutto di spirito e di cultura - della società cubana.
Il cardinale Ortega accusa il regime di Castro d´essere prigioniero del sistema di pensiero nato dalla Rivoluzione Francese: un sistema che volendo colpire la civilizzazione cristiana ha travolto anche le libertà e ha prodotto una «cultura di morte».
«Cuba è uno dei paesi dell´America Latina che ha più sofferto questa devastazione», scrive il cardinale, che nella sua lettera si astiene dall´entrare direttamente in questioni politiche.
"Vitral", invece, entra in pieno nel campo politico. Nell´articolo - impensabile sino a poco tempo fa - intitolato "Qualcosa si muove a Cuba", il suo direttore Valdés elenca tutti i segnali di movimento che dal 1970 a oggi, nell´isola, delineano un crescendo «hacia la madurez cívica», verso la maturità civica.
S´è cominciato - scrive - con pochissimi dissidenti isolati. Poi, nel 1976, nascono le prime associazioni per i diritti umani. All´inizio degli anni Novanta sorgono i primi partiti e movimenti d´opposizione politica, che si propongono di liberalizzare il paese con mezzi pacifici.
Nel 1996 gruppi e movimenti si collegano in una rete d´iniziative, il Concilio Cubano. Negli anni successivi fioriscono dalla società civile riviste, biblioteche, centri studi, cooperative agricole, gruppi professionali, mentre i partiti si affiliano alle rispettive famiglie internazionali, democratiche cristiane, socialiste, liberali. Nascono nuove reti di collegamento: la Asamblea para la Promoción de la Sociedad Civil, la Mesa de Reflexión Moderada. Attorno all´anno 2000 arrivano da fuori i primi importanti riconoscimenti: da parte dell´ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e dell´Unione Europea.
Ma l´iniziativa più clamorosa di questi ultimi anni, a Cuba, è il referendum per le libertà richiesto da più di 11 mila cittadini sulla base di un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Principale promotore dell´iniziativa è un cattolico fervente, Oswaldo Payá Sardiñas. L´iniziativa ha per nome "Proyecto Varela". Il regime impedisce che il referendum si svolga, ma esita a reagire con pesantezza. Oswaldo Payá è ormai una celebrità internazionale. Lo scorso 17 dicembre è in Europa, a Strasburgo, a ricevere dal parlamento europeo il Premio Sakharov 2002 per la libertà di coscienza, e "Vitral" dedica molte pagine all´avvenimento. L´8 gennaio di quest´anno Payá è a Roma e incontra Giovanni Paolo II.
La gerarchia della Chiesa, sia a Cuba che a Roma, ha seguito con molta cautela questi sviluppi. Nei cinque anni seguiti alla visita del papa a Cuba, Castro non ha concesso praticamente nulla nel campo essenziale delle libertà, anzi, ha più volte minacciato di ridurre al silenzio la stampa cattolica bollata come illegale, in primo luogo "Vitral". Ma da quest´anno lo stesso prudentissimo cardinale Ortega ha iniziato a levar alta la voce. Segno che anche ai vertici della Chiesa "algo se mueve" e si è stabilito di scendere in campo con decisione.
Vandeaitaliana
#10 31 Ottobre 2005 - 15:24
L'articolo precedente e quello che segue sono scritti da Sandro Magister,giornalista dell'Espresso e profondo conoscitore della politica estera Vaticana.Non certo dall'associazione italia-cuba....
ROMA, 14 settembre 2005 – Raúl Roa Kourí, il nuovo ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede nominato da Fidel Castro poco prima che Giovanni Paolo II morisse, ha inaugurato i festeggiamenti per i 70 anni di relazioni diplomatiche tra Cuba e il Vaticano con una intervista che un risultato immediato l’ha avuto: quello di far infuriare l’arcivescovo dell’Avana, cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino (nella foto).
Roa Kourí, 69 anni, è una figura di spicco della “nomenklatura” cubana. È figlio di uno degli intellettuali più vicini a Castro nella rivoluzione, Raúl Roa Garcia. Fu amicissimo di Ernesto Che Guevara ed è tutt’ora suo grande estimatore. Nel volume di memorie che ha da poco pubblicato, “En el Torrente”, fa sfilare accanto a sé molti protagonisti della storia della seconda metà del Novecento: Mao ed Eisenhower, Nehru e Kruscev, Nasser e Giovanni XXIII, da lui accostati nel corso della sua carriera diplomatica.
Ora però, a coronamento di questa carriera approdata all’incarico prestigioso di Roma, Roa Kourí ha provocato un’autentica sollevazione della conferenza episcopale di Cuba, di cui il cardinale Ortega è presidente.
L’ambasciatore di Cuba ha dato la sua intervista all’agenzia di Roma ASCA, che l’ha diffusa il 3 settembre. In essa, dopo aver reso omaggio al mito di Che Guevara e magnificato le virtù della rivoluzione castrista, egli traccia un profilo della Chiesa cattolica cubana nella quale la parte dei cattivi è tutta dei vescovi, salvo eccezioni, mentre i buoni sono i sacerdoti e il popolo, anche qui con le rispettive eccezioni. Essere cattivi significa stare con gli Stati Uniti e con gli espatriati di Miami. Essere buoni significa stare con la rivoluzione castrista. Il Vaticano? Sta con i buoni, secondo Roa Kourí. Quindi contro i vescovi.
L’intervista non aveva avuto quasi nessun risalto, sui media internazionali. Ma a darglielo è stata la replica infuocata dell’arcivescovo dell’Avana. Il 7 settembre, il cardinale Ortega ha stilato una dichiarazione di dura protesta, firmandola anche in qualità di presidente della conferenza episcopale cubana. L’ha inviata all’agenzia cattolica internazionale “Zenit”, distribuita on line in cinque lingue a una platea di oltre mezzo milione di lettori. E questa ne ha dato notizia in un suo dispaccio dell’11 settembre.
Ma prima ancora, il 9 settembre, è stata una fonte cubana a diffondere via e-mail in tutto il mondo i testi integrali delle due voci contrapposte: l’intervista dell’ambasciatore e la replica del cardinale.
Questa fonte cubana è il bollettino informativo della rivista “Vitral”, espressione del Centro di Formazione Civica e Religiosa della diocesi di Pinar del Rio, nell’ovest dell’isola, dove si coltiva il miglior tabacco del mondo.
“Vitral” e il Centro di Formazione hanno per patrono il vescovo della città, José Siro González Bacallao, molto vicino al cardinale Ortega, e per principale animatore Dagoberto Valdés Hernández, un ingegnere agronomo che è anche membro, in Vaticano, del Pontificio Consiglio dells Giustizia e della Pace. Finalità dichiarata della rivista e del centro è “la promozione dell’uomo come persona libera, responsabile e partecipativa, per la ricostruzione della società cubana nella prospettiva di un futuro più democratico”. Loro riferimenti ideali, anch’essi dichiarati, sono “la filosofia personalista di Emmanuel Mounier, la educazione liberatrice di Paulo Freire e la scuola di pensiero di Félix Varela, padre della cultura cubana”.
“Vitral” ha diffuso l’intervista dell’ambasciatore Roa Kourí e la replica del cardinale Ortega senza una riga di commento, nel suo bollettino informativo n. 131 del 9 settembre 2005.
(segue)
In effetti, i due testi parlano da sé. Ecco qui di seguito, integrale,la dichiarazione del 7 settembre dell’arcivescovo dell’Avana e presidente della conferenza dei vescovi cattolici di Cuba:
”Dividere i vescovi di Cuba dalla Santa Sede è una vecchia strategia”
del cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino
In un’intervista concessa di recente e resa pubblica dall’agenzia ASCA dello scorso 3 settembre, il signor Raúl Roa Kourí, ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, fa riferimento alle relazioni diplomatiche tra il nostro paese e la Sede Apostolica, esaltando da un lato l’atteggiamento positivo della Santa Sede in rapporto al governo di Cuba, e al tempo stesso accusando la gerarchia cattolica cubana di aver tenuto in proposito una posizione contraria alla Sede Romana, per far ricadere sui vescovi tutta la responsabilità delle difficili relazioni tra Chiesa e stato a Cuba, ignorando quanto è di responsabilità del governo del nostro paese.
Il signor Roa Kourí presenta l’episcopato cubano storicamente quasi come una pedina strategica degli Stati Uniti a Cuba. Noi vescovi di Cuba siamo abituati a leggere articoli giornalistici di ogni specie, nei quali ci si incolpa di essere “collaborazionisti col governo di Castro”, di appoggiare un determinato gruppo o leader dissidente e di altre cose tra loro contraddittorie. Ciò, per quanto spiacevole, è possibile che avvenga in articoli giornalistici, però l’insinuazione ripetuta dal signor Roa che la Chiesa di Cuba per mezzo dei suoi vescovi ha ubbidito sempre alle potenze straniere è totalmente nuova e gratuita, è fantasiosa, e nella bocca dell’ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede risulta veramente oltraggiosa. Le sue opinioni sui vescovi cubani e il loro distacco dai sacerdoti sono inaccettabili e false. In generale, le sue affermazioni sono tanto gratuite che non è necessario argomentare per ribatterle.
Lo sbrigativo riassunto della storia di Cuba fatto nell’intervista è deplorevole: prima dell’indipendenza di Cuba la Chiesa fu anti-indipendentista, e dopo l’indipendenza la Chiesa si sottomise agli Stati Uniti. Niente di più falso! Dove mette l’ambasciatore il Seminario di San Carlo, culla del nostro spirito nazionale? In che angolo della sua mente è finito il padre Félix Varela, padre del pensiero indipendentista cubano e opposto tanto quanto José Martí a qualsiasi sottomissione agli Stati Uniti? Il fatto di dividere e catalogare i vescovi cubani in “patriottici” e in quelli che hanno “la loro mente a Miami” è insultante. Questo vocabolario mi pare fuori della realtà e trovo in esso una consonanza con la Cina, quando evoca i “vescovi patriottici”. Nessuno di noi accetterebbe di essere assegnato a questo gruppo o all’altro. Siamo tutti vescovi cubani che amiamo la nostra nazione, e sebbene l’ambasciatore intende negarlo serviamo il nostro popolo e basta.
All’inizio della sua intervista il signor Roa ha parlato di lanciare ponti. Mi pare che le sue parole a proposito della Chiesa di Cuba smentiscano questo proposito, poiché mirano solo a dividere. Dividere la Chiesa di Cuba dalla Santa Sede. Dividere i vescovi in “patriottici” e pro-nordamericani. Dividere i sacerdoti dai vescovi... Questa è una vecchia strategia che conosciamo molto bene. Strana maniera del signor Raúl Roa Kourí di preparare i 70 anni dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra lo stato cubano e la Chiesa cattolica!
Voglia Dio che queste opinioni, che creano un clima tanto sfavorevole nelle relazione tra Chiesa e stato a Cuba, siano il prodotto di errori o pregiudizi personali e non la fondazione o l’annuncio di una posizione ufficiale nel rapporto con la Chiesa cattolica nel nostro paese. Questo non mi pare possibile, poiché le sue affermazioni contrastano con altre parole dei più alti dirigenti cubani che tendono a creare un clima molto diverso.
(segue)
Risultano pertanto inopportune, se non imprudenti, le dichiarazioni dell’ambasciatore. In questa intervista, nei passaggi che si riferiscono alla Chiesa a Cuba, l’ambasciatore Roa Kourí utilizza un linguaggio irrispettoso e a volte offensivo, mai usato prima da nessun ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede in documenti pubblici. Ciò costituisce una sgradevole sorpresa e tengo a ribadire il nostro rifiuto totale del contenuto delle sue parole e del suo stile irridente e per nulla conciliatore.
Vandeaitaliana
#11 31 Ottobre 2005 - 17:34
Se andiamo avanti a copia-incolla, non la finiamo più.
Da tutto questo popò di roba cosa si deduce? Che anche i preti hanno diritto di parola a Cuba.
E per favore non tirare in ballo Oswaldo Payà, perchè il "dissidente", lungi da entrare e uscire dalle carceri ha una certa libertà di movimento. A Cuba e all'estero. E non ha dato il benchè minimo appoggio alla manifestazione organizzata dalla Roque Cabello il 20 maggio scorso. Così come Elizardo Sanchez, o Menorio.
Senza dimenticare che le "damas de blanco", manifestano tranquillamente ogni settimana.
E se Nella Chiesa "algo se mueve", vuol dire che tutta questa repressione sanguinaria, non esiste. A Cuba nessuno viene passato per le armi, nessuno sparisce da un giorno per l'altro solo per essere in contrasto con il Lider Maximo. Non facciamo disinformazione, o propaganda.
PLAYAGIRON
#12 01 Novembre 2005 - 10:55
Il copia incolla in questo caso era ammissibile per illustrare le posizioni distanti tra Chiesa e Cuba.Mi sono astenuto da aggiungere le dichiarazioni dell'Ambasciatore per carità di patria .Tuttavia possono essere richieste al giornalista in questione.
Vedo però che il nostro (spero per lui giovanissimo)amico continua a ragionare secondo l'indottrinamento personale.Lungi da me volergli far cambiar parere:per gli altri visitatori,basterà ed avanzerà una corretta lettura dei 2 articoli.
Veniamo alla Pena di morte:secondo "Nessuno tocchi Caino" dal 1959 ad oggi sono 5.621 le esecuzioni effettuate sull'isola.La maggior parte per reati politici.E si tratta solo delle esecuzioni CONOSCIUTE.
Attualmente sono oltre 50 i detenuti nel braccio della morte.Nel 2004 una ventina di prigionieri sarebbero morti per mancata assistenza medica in carcere dove sono diffusi casi di scabbia,tubercolosi,infezioni varie e malnutrizione.A tutti viene negato il conforto della Bibbia.
Il 14 aprile 2005 la Commissione ONU per i Diritti Umani ha condannato la politica attuata dal governo castrista in tema di diritti umani.
Il 2 giugno 2005 Emma Bonino,nel corso della mostra "PROIBITO PENSARE,LE FACCE DELLA REPRESSIONE A CUBA" di Oliviero Toscani a Madrid ha ribadito la totale assenza di libertà nell'isola.Mostra che precedentemente era passata per diverse città italiane,Firenze compresa.
Mi fermo qui per non tediare il lettore non obnubilato dalla partigianeria.
Vandeaitaliana
#13 01 Novembre 2005 - 11:21
VENIAMO POI A SUA EMINENZA CARDINALE PIO LAGHI.
Sono a conoscenza delle varie calunnie presenti in rete conto l'alto prelato.
In siti in cui la magistratura dovrebbe intervenire da tempo.
Sono abituato a cose del genere:vorrei far rilevare il doppiopesismo della sinistra,pronta ad incensare Papa Giovanni Paolo II Magno per la visita a Cuba (più che altro per mancanza di approfondimento delle cose Vaticane e dei viaggi papali da parte di troppi politici abborracciati)e non inalberarsi per la nomina a Cardinale di Monsignor Laghi da parte dello stesso Papa.Cardinale che attualmente ricopre degnamente diverse cariche in Vaticano.
Poichè il titolo di questo blog è "NON PORGIAMO L'ALTRA GUANCIA",consiglio poi prudenza e cautela,in un eventuale replica , nel formulare accuse all'alto prelato;non vorrei essere costretto a segnalare alla segreteria di Sua Eminenza tale fatto.
E' anche per questo che nel mio blog non hanno possibilità di scrittura gli utenti anonimi.
Vandeaitaliana
#14 02 Novembre 2005 - 11:32
Oh, oh... siamo alla minaccia...
Naturalmente Pio Laghi è calunniato sulla rete...
Mentre l'impressionante mole di dati su Cuba, spesso forniti da siti americani o autentici siti-spazzatura gestiti dagli esuli di Miami, vanno presi per oro colato.
Credo che ci sia poco altro da aggiungere. Beato te che non hai dubbi. Ma che sciocco sono! E' evidente che le tue certezze discendono direttamente da Dio...
E poi, ormai Pio Laghi ha fatto quello che ha fatto... i desaparecidos non parlano più... scordammoce 'o passato... aumm aumm...
Bravo, bel metodo!
PLAYAGIRON
#15 02 Novembre 2005 - 15:19
Sapevo come avresti risposto.Siete sempre prevedibili.Lanciate il sasso e nascondete la mano.
Non è questione di minacce:dopo 5 anni a cercare di dialogare sono stufo.
Vedo poi che non mi leggi per intero.Come fate sempre.Un conto è postare 2 articoli di un giornale,RIPORTANDO NOME E COGNOME del giornalista,come ho fatto io.Un conto riportare accuse infondate dalla rete,dove si trova di tutto.Io ho infatti sempre riportato dai miei libri .Chi scrive un libro è a conoscenza che può essere querelabile.
Pertanto su Cuba ho riportato o notizie dal libro di Federico Guiglia oppure su rapporti di Amnesty o Nessuno Tocchi Caino che credibilità internazionale ne dovrebbero avere.O no ?
Anche Emma Bonino è una fuoruscita di Miami ?
E' un peccato vedere come una mente giovane non abbia il senso di autocritica per poter giudicare e discernere.
Quanto ai dubbi,chi mi legge e mi conosce con l'altro mio nick,sa che in rete ho sempre scritto di averne a bizzeffe.E che dopo ogni libro che leggo,mi sento sempre più ignorante.
Vandeaitaliana
#16 02 Novembre 2005 - 16:05
Hai proprio l'atteggiamento da pretino... Una buona risposta per tutti...
Non si possono utilizzare le parole di Amnesty o della Bonino solo quando fa comodo.
La campagna mediatica contro Cuba è orchestrata dall'America e segnatamente dalla lobby di Miami. Vari autori di testi (filo-americani) non fanno che da amplificatore. Io potrei postarti parole di filo-castristi che esaltano le conquiste cubane nel campo dell'educazione, della Sanità, della nutrizione... Potrei farlo, se volessi andare in quella esclusiva direzione! Me ne guardo bene, perchè non voglio fare il tuo errore. Anche se poi, i dati sulla mortalità infantile o sull'aspettativa di vita dei cubani, sono dati di fatto e non propaganda. E nessuno può arrivare o contestarli, a meno di creare clamorosi falsi.
La situazione della libertà d'espressione a Cuba la conosciamo un po' tutti. Io stesso ho criticato sul mio blog (e anche in loco, se ti interessa)l'apparente pluralità di televisioni e giornali del panorama cubano. Ciò non toglie che leggere quotidiane menzogne su Cuba può soddisfare il tuo ego e quello di coloro che la pensano come te, ma ciò non rappresenta la verità. Anche perchè, e soprattutto perchè, la realtà cubana va inserita nel contesto sud-americano. Nei confronti dell'Europa, Cuba vive peggio (ma stiamo appianando le differenze, in Italia specialmente), nei confronti del continente SudAmericano, Cuba è un'eccezione. In positivo. Anche se non lo vuoi capire.
PLAYAGIRON
#17 04 Novembre 2005 - 16:39
Pretino.Mai detto di esserlo.Sono peccatore,e molto ho peccato.
Se scoppiasse una bella rivoluzione anticastrista ,nonostante i miei annetti,mi sa che partirei.Come nel 1989.Ma mi auguro che non succeda,e che Castro muoia nel suo letto.Ma in fretta.Per il popolo cubano.
Nell'altro blog ho già spiegato come preferisca dar credito ad organismi internazionali e parlamentari europei,piuttosto che a propaggini cubane della Securitate.
Quanto alla mortalità,mi sa che tu non sappia dell'invenzione della penicillina e derivati:scoperta dal Che ?
Livello economico alto ?Come no,infatti come mai c'è una prostituzione maschile e femminile da far spavento?C'era proprio l'altra sera un documentario al riguardo su Rai3 (mica RETE4:RAI3!).
Che tanta valuta pregiata porta .
Per non parlare di certi aerei che trasportano merce di cui Maradona va ghiotto...Zucchero ?
Ma é propaganda della cricca di Miami e della CIA...
Vandeaitaliana
#18 04 Novembre 2005 - 18:04
Propaganda e banalità.
"Se scoppiasse una bella rivoluzione anticastrista ". In 47 anni gli unici pericoli per Castro sono venuti dall'esterno. E hanno profondamente segnato la popolazione, rafforzando il sentimento anti-americano.
"come preferisca dar credito ad organismi internazionali e parlamentari europei". Fallo magari anche quando denunciano il criminale blocco economico che limita le possibilità di Cuba di commerciare con il mondo.
"penicillina e derivati:scoperta dal Che ? ". Certo che no, il Che si è limitato a metterli a disposizione di TUTTI e non solo di chi può pagare.
Ad Haiti, un tiro sputo da Cuba, evidentemente non sanno neanche cosa sia la pennicillina (76 morti per 1000 bambini nati vivi, Cuba 6, Usa 7. E nel resto del continente, la media si aggira su 20-25.) E un cubano può sperare di arrivare a 76 anni. Chiedi che so... ad un honduregno.
"c'è una prostituzione maschile e femminile da far spavento?" La prostituzione era l'unica speranza di vita prima della Rivoluzione, oggi è il modo più immediato per fare soldi. Anche dettato dalla libertà dei costumi sessuali, che non castrati dalla morale cattolica lasciano le donne libere di fare sesso per piacere o per lucro. Magari per andare a cena in quel ristorante esclusivo... Perchè casi di denutrizione a Cuba non esistono. Prostituirsi è un mezzo per ottenere il più.
"aerei che trasportano merce di cui Maradona va ghiotto". Nessuna prova concreta, nessun fondamento, nessun legame accertato fra Castro e i narcotrafficanti. E sicuramente a Cuba non gira più droga che in altri posti. Non ultimo il caso di quel rampollo di ottima famiglia italiana, trovato imbottito di droga, nonostante dalla vita abbia avuto tutto.
Moralismo da quattro soldi il tuo. Pesunzione di ritenersi migliore dei cubani, mentre i vizi e difetti italici sono presenti in minima parte in quello che dipingi come l'Inferno ma che invece, nonostante tutto VIVE.
PLAYAGIRON
#19 05 Novembre 2005 - 16:32
1)In 47 anni il DSE ,il KGB Cubano,ha funzionato alla meraviglia.
2)Non son solo le Organizzazioni Internazionali.Chiedi qualcosa a Massimo Caprara,ex braccio destro di Togliatti.
Che ci ricorda come anche Paco Ignacio Taibo nel suo libro "Senza perdere la tenerezza" afferma che il "Che ripeteva" spesso questa frase pedagogica:"Prendete il fucile e sparate alla testa di ogni imperialista che abbia più di 15 anni.".
Perchè poi non parliamo dei fatti dell'aprile 1980 ,con i disperati rifugiati nell'Ambasciata del Perù a l'Avana ?
3)Geminello Alvi,a pag. 35 del Corriere della Sera ci dice invece che negli anni '50 Cuba era terza o quarta per reddito procapite,in America Latina;e per consumo di calorie procapite era al quinto posto.Per scolarizzazione era al quarto;solo Argentina ed Uruguay avevano più medici.
4)Bel modo di fare i soldi.Chissà com'è contenta una ragazza,magari minorenne,costretta ad andare con un vecchio pancione.Perchè questo dicevano,le ragazze ,nell'intervista:"lo facciamo per sopravvivere".
Allucinante,mi piacerebbe che quello che scrivi lo leggesse qualche collettivo femminista nostrano.
5)Maradona,in questi giorni,dimostra tante cosucce...
6)Mai detto di sentirmi migliore dei poveri oppressi cubani.CHE,NONOSTANTE CASTRO,VIVONO.
Vandeaitaliana
#20 05 Novembre 2005 - 20:01
Ah, mi deludi...
1° Questo continuo richiamarsi alla Securidad... Ma se Cuba oggi vive di turismo! Gli scambi culturali, le idee di libertà dovrebbero prosperare a Cuba, vista la massa di turisti che invade l'isola.
Un regime veramente dittatoriale e sanguinario non avrebbe interesse a permettere una cosa del genere. Dammi retta, il diavolo non è così brutto come lo si dipinge.
2°La frase non sarà pedagogica, ma rientra nella visione rivoluzionaria del Che. Bisognerebbe conoscere anche gli antefatti. Cuba non ha mai conosciuto la democrazia nella sua storia. E fino al '59 era solo una terra di ex-schiavi, sfruttati, tenuti nell'ignoranza. La violenza rivoluzionaria era solo la risposta a secoli di violenza imperialista.
3°I dati vanno anche interpretati. E' come per la statistica del pollo. Se tu mangi un pollo e io niente, la media ci accredita di mezzo pollo a testa.
Il discorso è lungo, ma Cuba che prima del '59 contava 6 milioni e mezzo di abitanti (oggi il doppio), vedeva una grande differenza nello stile di vita fra gli abitanti dell'Avana e quelli del resto del paese. L'Avana era la centrale del gioco d'azzardo, della prostituzione e dello spaccio. Non dubito che la media della disponibilità di calorie desse un buon risultato... E di fatto, l'analfabetismo in campagna superava il 40%. I medici poi... occorre vedere quanti di questi fossero realmente e gratuitamente al servizio della povera gente.
4° I cubani sono molto furbi. Cuba vive una doppia economia e una doppia informazione. Al mercato nero, trovi tutto il necessario per vivere, internet e la parabola non sono vietati (ma costano troppo per molti cubani, ecco la vera discriminante). Che vuol dire "sopravvivere", se non abbiamo casi di denutrizione, o baraccopoli, o analfabeti? I vecchi pancioni che vanno per sfruttare, in realtà vengono sfruttati dalle furbissime cubane, che hanno trovato il modo di fare soldi alle spalle di questi che si credono gran furbi. E invece vanno immancabilmente ad ingrassare il portafoglio di ragazze o ragazzi ben più furbi di loro. I casi di prostituzione minorile poi, sono duramente combattuti dal Governo, perchè questa era la realtà prima della Rivoluzione. Oggi casi sporadici, fanno notizia se acaduti a Cuba, mentre rientrano quasi nella normalità nei nostri ricchi paesi. E non dirmi che non accadono anche da noi fatti del genere.
5° Dimmi, dimmi cosa dimostrerebbe Maradona. Forse è solo gratitudine verso Fidel, che l'ha accolto come un figlio.
6° E se non ti senti migliore dei cubani, per rispetto nei loro confronti, smetti di indignarti per fatti che in altre realtà del Sudamerica assumono contorni ben più drammatici. E per altri fatti che vediamo anche nelle nostre città, e per le quali spesso tiriamo dritto, senza preoccuparci di procedere a processi sommari verso il nostro stile di vita e il nostro modo di concepire le cose.
PLAYAGIRON
#21 08 Novembre 2005 - 17:12
1)Il diavolo è molto più brutto di quanto si dipinga.Io il Comunismo l'ho vissuto per davvero.E se ci fosse stato anche per l'Est l'embargo,il muro sarebbe crollato prima.Quanto alla Securidad non è altro che la versione cubana di quella rumena,che ho conosciuto bene.
2)Conosco bene gli antefatti.E ti dirò di più,Batista era socialista,molto più a sinistra del primo Ernesto.E conosco altre frasi di quel criminale terrorista che ha insanguinato il sudamerica che risponde al nome di Che Guevara.COME QUELLE PRONUNCIATE ALLA TRICONTINENTALE: "L'odio sia elemento di lotta." Le conosci ? Vado avanti ?
3)Perchè adesso L'Avana cos'è ?
4)Ma li leggi,i post ? Ho vissuto in Romania,ho viaggiato in Ungheria,DDR,Jugoslavia,Cecoslovacchia,Cina,Birmania,Laos.Tutti paesi comunisti.Tutti uguali.Conosco il mercato nero e quello schifo del cambio in nero che molti italiani praticano anche a Cuba,e che mi sono sempre rifiutato di fare.Conosco l'infame pratica della prostituzione che troppi italiani cercano anche a Cuba.Furbissime cubane ?
Ma non ti rendi conto quanto sei insultante per povere ragazze che non hanno i soldi per la carta igienica od il sapone ?Hai mai fatto la fila per comprarti queste cose ? Io si,e tu meriteresti di fartela tutti i giorni.
Se tieni alla dignità del popolo Cubano,vai all'Avana e comincia a prendere a calci i turisti che cambiano al nero e vanno con quelle povere ragazze (e ragazzi).Prendi a calci gli agenti che prendono le tangenti su queste cose.Ma credo che tu non sia mai stato davvero laggiù.E vergognati,di scrivere certe cose.
Sai che felicità,a prostituirsi !
5)Maradona dimostra.Tutto qui.
6) Ma ti rendi conto che faresti ridere persino Gianni Minà,per la cecità che mostri in quello che scrivi ?
Nemmeno Italia Cuba scriverebbe frasi allucinanti sulla prostituzione come le hai scritte tu.VERGOGNATI,e chiedi scusa a chi conosce veramente la fame.
Vandeaitaliana
#22 09 Novembre 2005 - 18:25
Ma io non mi scuso di niente. Tu puoi aver girato tutto il mondo, ma a Cuba ci sei stato? La fame NON C'E! Ma tu puoi continuare a raccontare una Cuba che non è.
Vai avanti per luoghi comuni.
1° La polizia cubana non ha nulla a che spartire con quella rumena. C'è un forte controllo sul territorio, anche in spiaggia, ma tu all'Avana giri tranquillo. Perchè non vai a fare il turista in qualche quartiere di Città del Messico?
2°Ma ben venga l'odio come strumento di lotta, se deve servire a motivare la truppa, o a compattare un popolo. O pensi che un esercito irregolare si regga sui buoni sentimenti? E comunque ogni Rivoluzione è l'effetto di una violenza padronale e governativa antecedente. Tu non odi? Beato te...
3°L'Avana è una città con tanti problemi, ma è bellissima. E i servizi essenziali sono garantiti per tutti. Se c'è una critica da fare a Castro è di aver aperto troppo in fretta al turismo. Ora inizia a farsi largo la categoria dei "nuovi ricchi", accentuando le differenze con la campagna. O pensi realmente che chi gestisce una "casa particular" o un ristorante, vada a portare i soldi in banca? L'assurdità del sistema cubano semmai risede nel fatto che un tassista guadagni più di un chirurgo, ma queste sono le storture di un sistema. Da noi un attorucolo o un calciatore guadagnano enormemente di più di un luminare...
4°Il mercato nero? Doppio mercato, lo definisco io. Ed è un sistema che permette di vivere. Non nel lusso, ma neanche nella fame.
Il cambio a nero? Vai, e raccontami. Non saprai neanche della doppia circolazione... Meglio che non cambi mai per strada, saresti capace di prendere (per 100 euro) 200 pesos in Moneta Nazionale pensando di fare l'affare... E poi, le solite banalità sul sapone e la carta igienica... Si c'è stato un periodo in cui tutto era razionato, appena dopo il crollo del Muro, ma oggi certe scene non si vedono più. E i cubani sono uno dei popoli che tiene di più all'igiene personale. Figurati, non amavano particolarmente i russi perchè pensavano si lavassero poco...
La prostituzione poi... Basta con 'sta storia che lo fanno per fame. Non è vero. Lo fanno, nè più nè meno, come lo fanno studentesse e casalinghe qui in Italia, per i piaceri personali. Se a ciò aggiungi l'estrema libertà sessuale dei Caraibi... ma cosa puoi saperne te...
5° Maradona dimostra soprattutto che non bisogna mai farsi sconfiggere dalla vita.
6° Chiedi scusa te a chi soffre veramente la fame. I Cubani non sono fra i popoli che hanno questo problema.
PLAYAGIRON
#23 09 Novembre 2005 - 19:59
Se in Italia la nostra polizia avesse "un forte controllo del territorio" verrebbe chiamata "Fascista", "Nazista", "Assassina" ... basti pensare alle reazione per 4 scappellotti alla Diaz ...
Ogni Reazione è la conseguenza delle violenze bestiali di chi non ragiona ed è preda dei cattivi maestri. Il fascismo fu la reazione alle violenze socialiste...
I "nuovi richi" a Cuba ? Li devo ancora vedere ...
Il "doppio mercato" ... già e gli operatopri ecologici anzichè spazzini, i non vedenti per ciechi e gli operatori scolastici o personale non docente per bidelli ....
Maradona si è fatto troppo ed ha scambiato un criminale (Castro) per un santo ...
grande campione di calcio, maradona, pessimo esempio umano ...
Oggi, 9 novembre, i comunisti ed i lorotristi epigoni dovrebbero mettersi in ginocchio e chiedere scusa ai 100 milioni di morti che la loro barbara ideologia, la più infame piaga che abbia mai infestatoil nostro Pianeta, ha provocato.
Monsoreau
#24 10 Novembre 2005 - 17:50
E con questa bella infornata di banalità, credo che possiamo considerare chiuso l'argomento.
PLAYAGIRON
#25 10 Novembre 2005 - 19:05
Le banalità spesso sono la verità che, in quanto semplice, non piace alle menti contorte che preferiscono ingannare e ingannarsi parlando di "Il mercato nero? Doppio mercato", affermando che a L'Avana i "servizi essenziali sono garantiti per tutti", auspicando che "ben venga l'odio come strumento di lotta" e che "La polizia cubana non ha nulla a che spartire con quella rumena" (forse quest'ultima affermazione è quella che più si avvicina al vero: la polizia cubana è peggio di quella di Ceausescu.
Infine il "discorso" si chiuderà solo quando il criminale rosso di L'Avana avrà chiuso gli occhi.
Come Hitler, come Stalin, come Mao, come Ceausescu, come Arafat.
Monsoreau
#26 10 Novembre 2005 - 21:38
Allora visto che mi tiri per i capelli...
Ti indigni per il doppio mercato e non ti indigni per l'impossibilità di uno Stato Sovrano come Cuba, di commerciare liberamente con il mondo. Cuba è costretta o ad appoggiarsi a Stati amici (prima la Russia, ora Venezuela, Canada, Brasile...) o a sfruttare le "triangolazioni" per cui molte merci arrivano a Cuba dovendo passare prima per un altro Stato (Messico ad esempio). E poi magari qualcuno si indigna del fatto che talvolta esistano difficoltà d'approvvigionamento anche per beni di prima necessità... Vorrei vedere te a campare sfruttando la solidarietà dei vicini di casa o il buon cuore degli amici che si presentano ai negozi comprando di nascosto per te...
Servizi come l'Istruzione e la Sanità sono garantiti per tutti. E non solo ai Cubani ma anche a molti studenti o malati stranieri, che nei loro paesi non potrebbero permetterselo. Le statistiche parlano chiaro, e Cuba sotto questi aspetti si avvicina a standard europei. Se per te queste sono cose senza importanza, per chi ne usufruisce si tratta di eccezionali conquiste.
Noi abbiamo un Presidente del Consiglio che fa dell'odio anticomunista il collante della coalizione e strumento di analisi politica. Con la differenza che in Italia i comunisti si sono sempre mossi nella legalità e nel rispetto della Costituzione (e non tirare fuori i soldi del PCUS, perchè fanno il paio con i soldi della CIA). In effetti qui da noi, le uniche prove di tentativi di golpe portano la matrice della destra. Naturalmente in Italia, alla violenza verbale della destra si riponde solo a parole, nella Cuba degli anni '50, alla violenza delle milizie governative si poteva rispondere solo con l'odio mosso da un forte sentimento popolare.
La Polizia cubana è nè più nè meno la Polizia dei vari stati sudamericani. Solo che ti sconvolge il fatto che sia al servizio di uno stato socialista, mentre le polizie parallele che per anni hanno insanguinato l'area (Argentina, Brasile, Paraguay, Perù, Cile, Colombia e scusa se dimentico qualcuno...) ti andavano bene. E per di più, la situazione generale in una città come L'Avana e abbastanza tranquilla tanto da permetterti di girare tranquillamente anche nei quartieri meno turistici. Cosa che non puoi fare in quasi nessuna capitale, non solo sudamericana ma di tutto il Continente.
Il criminale rosso ha studiato dai gesuiti, se ti interessa. L'intransigenza di Castro rivela in fondo tutta la formazione culturale giovanile... Anche Curcio studiò dai preti. Ci sarà un nesso?
Fra i vari dittatori hai dimenticato di menzionare Mussolini, e perchè no anche Pinochet. Hai imparato bene la lezione dei nuovi manifesti di Forza Italia, vero?
PLAYAGIRON
#27 11 Novembre 2005 - 05:45
Le sanzioni sono un diritto contro gli stati canaglia.
Anzi, per l'esportazione che Cuba ha fatto di guerre, armi e violenza (una per tutte: Angola) sarebbe pienamente legittimato un intervento internazionale per catturare il criminale e processarlo come criminale di guerra, restituendo la libertà al popolo cubano.
I "servizi" che esistono a Cuba NON sono a livello europeo, perchè trasferiti da noi sarebbero al minimo dell'indigenza. Ancher nell'est europeo, sotto i comunisti, tutti avevano un acasa ... casa ... un cubicolo dove dormire ...
La polizia cubana è espressione della repressione necessaria a mantenere il criminale e i suoi sgherri al potere. Quelle che tu chiami "polizie parallele" erano la giusta e legittima risposta al terrorismo addestrato da Cuba (eccola !) e finanziato da Mosca nel quadro di un dominio comunista internazionale.
In Italia gli unici che predicano odio sono le sinistre: contro Berlusconi perchè ha sparigliato i loro sogni di egemonia.
Berlusconi fa affermazioni che ritengo anche moderate in considerazione dei crimini di cui si sono macchiati i comunisti.
Legalità ? E tutti gli assassinati nel "triangolo rosso" del dopo guerra ? E l'occultamento delle armi sottratte alla RSI e alla Wermacht ? E, sì, i soldi di Mosca: profondamente diversi da quelli (eventuali) della CIA, visto che provenivano da un paese nemico e soggetto a tirannia e non da un alleato democratico ?
Mussolini fu un dittatore, Hitler, Stalin, Mao, Arafat, Castro dei criminali sanguinari: se non capisci la differenza hai dei grossi problemi.
Pinochet fu un patriota cileno che, dopo aver impedito una deriva comunista organizzata da Cuba (eccola di nuovo !) si è ritirato a vita privata dopo un voto democratico, lasciando in eredita una costituzione moderna, una economia florida e una democrazia robusta, tanto
che il Cile di oggi (dove non c'è traccia della legislazione di allende) è figlio del Cile di Pinochet ed è il paese latino americano con la democrazia più forte e l'economia più stabile (cfr: http://blacknights1.blogspot.com/ indice storico, tre post dedicati a Pinochet).
Monsoreau
#28 11 Novembre 2005 - 16:30
Sei patetico. Rileggiti e se non trovi alcuna bestialità in quello che hai detto, hai tu seri problemi.
Ti elenco alcune "incongruenze":
"l'esportazione che Cuba ha fatto di guerre, armi e violenza (una per tutte: Angola) sarebbe pienamente legittimato un intervento internazionale per catturare il criminale e processarlo come criminale di guerra," VA BENE, poi processiamo però anche Bush (padre e figlio), Clinton, Berlusconi e tutti i presidenti americani che hanno appoggiato la guerra in Vietnam.
"servizi" che esistono a Cuba NON sono a livello europeo" WOW, che scopertona, e l'acqua calda quando la scopri? Neanche il livello di vita del continente Sudamericano è a livello europeo, se non lo sai. Mentre servizi come la Sanità e la Scuola, a Cuba lo sono. Mi dispiace per te.
""polizie parallele" erano la giusta e legittima risposta al terrorismo addestrato da Cuba (eccola !) e finanziato da Mosca nel quadro di un dominio comunista internazionale". Ah, ah, ah, bellissima questa. Cuba non ha mai addestrato nessuno. Falla finita. Per rispetto alle migliaia di desaparecidos che hanno avuto la sventura di imbattersi in queste milizie.
"gli assassinati nel "triangolo rosso" Vendette personali.
"Mussolini fu un dittatore, Hitler, Stalin, Mao, Arafat, Castro dei criminali sanguinari" Altra perla. Mussolini ha fatto uccidere, incarcerare, bastonare moltitudini di avversari. Costringendo le menti migliori all'esilio, o a subire il confino, o la privazione dei più elementari diritti di cittadinanza. Comunque da questo si deduce per te esistono dittatori buoni e dittatori cattivi. Fai bene, non per niente per me Castro è un dittatore illuminato.
"Pinochet fu un patriota cileno che, dopo aver impedito una deriva comunista organizzata da Cuba (eccola di nuovo !) si è ritirato a vita privata dopo un voto democratico" VERGOGNA e ancora VERGOGNA. 3000 morti della repressione poliziesca per te non contano. L'assassino Pinochet si è ritirato a vita privata cambiando la Costituzione e mantenendo un'alta carica statale che gli garantiva l'impunità. Per fortuna che molti giudici in Europa e Sudamerica gli stanno alle costole. Mi dispiacerebbe vederlo morire senza processo, ma gli auguro lo stesso molti patimenti nel breve (speriamo) futuro che lo attende. Allende era stato eletto democraticamente dal popolo. L'11 settembre del '73 è stata una delle pagine più brutte della storia mondiale.
Ma a chi vuoi darla a bere con i tuoi vaneggiamenti sui comunisti? Trema bimbo, che il 9 aprile si avvicina, e se per caso si dovesse vincere...
PLAYAGIRON
#29 11 Novembre 2005 - 16:33
Vedo che hai addirittura 48 anni. E ancora non hai imparato niente dalla vita...
PLAYAGIRON
#30 11 Novembre 2005 - 17:12
Proprio la mia età (quasi 49 più che 48) mi consente di aver vissuto in cronaca diretta gran parte di quegli eventi.
Aver conservato molte cronache del tempo e poter quindi confermare che Cuba, sotto la guida criminale di Castro ha esportato (o cercato di esportare) guerre, terrore e morte.
Che Pinochet fu legittimato da un voto del Parlamento del 22 agosto 1973 a sollevare dall'incarico Allende e la sua cricca socialcomunista.
Allende che, e nei giorni scorsi si p ricordato questo fatto, più che suicidarsi fu assassinato dalla sua "guardia cubana" per evitare che confessasse i suoi turpi connubi con il criminale cubano.
Quanto ai dittatori non esistono "dittaori buoni e cattivi", ma le loro azioni possono essere criminali (come quelle di Castro) o solo autoritarie (come quelle del Duce).
Il 9 aprile si avvicina e hai scritto bene "per caso" ... :-D
Monsoreau
#31 12 Novembre 2005 - 11:05
Inutile aggiungere che quello che ha scritto Monsoreau nei giorni della mia indisponibilità non possono che essere sottoscritti da chi sappia scegliere tra il Male assoluto ed il Bene.
Aggiungerei che non bisogna essere stati a Cuba per conoscere il comunismo.Quanto alla presunta libertà sessuale nei Caraibi,beh,sono stato alle Bahamas più d'una volta,e non c'è .Così come non c'è povertà.
Tranquillo,che Castro sta' tirando gli ultimi...
Vandeaitaliana
#32 13 Novembre 2005 - 12:22
Accidenti che esempio calzante...Le Bahamas, con una popolazione almeno 40 volte inferiore a Cuba... Paradiso fiscale per ladroni di tutto il mondo... Eh si, hai visto proprio la realtà dei Caraibi!
PLAYAGIRON
#33 16 Novembre 2005 - 16:02
O bella:è colpa mia se preferisco le Bahamas dove la gente non muore di fame e non si prostituisce ?
Ho ragione quando dico che:
I COMUNISTI AMANO TALMENTE I POVERI CHE VORREBBERO FAR DIVENTARE TUTTI POVERI !
Vandeaitaliana
#34 18 Novembre 2005 - 17:25
Ho visto come al solito PLAYAGIRON è un fedelissimo del regime castrista, ne è talmente innamorato che mi meraviglio che stia ancora in italia, comunque non intervengo fra voi, ma prendo ad esempio solo alcune sue affermazioni:
In una Rivoluzione cadono le teste. Che ti piaccia o no…. e poi ancora Naturalmente la Chiesa deve stare al suo posto. Ergo in una guerra ci sono dei caduti: che ti piaccia o no, ma non debbono essercene in Iraq, perché lì sono quei cattivoni degli alleati e allora attenzione!!! E quindi quale sarebbe il posto della chiesa? Fare il monumento perché gli stronzi ci piscino contro?
Ma la chiesa è fatta da uomini e non hanno questi il diritto di esprimersi?
Per PLAYAGIRON no ovviamente, debbono mettere il loro cervello e il loro cuore in pensione per i dittatori che lui ammira.
A proposito Vandea, quelli che approfittano del mio blog per usare avatar con la faccia del Che o di altri sanguinari massacratori di popolo come lui, io non li ospito e li cancello. PLAYAGIRON lo sa bene, che la mia tolleranza verso questi nuovi imitatori di dittatorucoli è praticamente nulla.
Ciaooooo
Lisistrata
#35 24 Novembre 2005 - 23:46
Ripassavo di qui...
L'accoppiata Vandea-Lisistrata è imperdibile e irresistibile.
Una somma di frustrazioni e rabbia repressa che mi par di sentirla anche da dietro uno schermo...
No Lisistrata, non in una guerra. In una Rivoluzione, una guerra si ma di popolo. La giusta reazione ad una violenza padronale o governativa che ha esacerbato la popolazione. Cadono le teste perchè nel succedersi tumultuoso degli eventi partono le vendette personali, perchè è talmente tanto l'odio accumulato che talvolta finiscono per capitolare anche teste di innocenti. In Iraq gli innocenti sono quelli sciolti dalle bombe al fosforo o straziati dalle autobombe. I militari americani o i miliziani di Al-Qaeda sono belligeranti. Non confondiamo.
E la Chiesa deve stare al suo posto, amministrando le anime e non lo Stato. Quale credibilità può avere un'associazione a fini di lucro come la Chiesa Cattolica?
In Italia dal 1870 dovremmo aver stabilito che il Papa-Re non esiste più. Purtroppo con Ratzinger vediamo come i nostalgici di un passato oscuro abbiano rimesso fuori la testa. Ma in fondo anche i vermi spuntano fuori dopo la pioggia.
E non commento più sul tuo blog perchè non trovo interessante dialogare con chi si parla addosso, ha problemi a relazionarsi col prossimo e scrive solo per soddisfare il proprio ego. Continua pure a farti dare ragione dai tuoi simili.
Vandea, bello il post per commemorare Franco. A quando un post per ricordare la morte di Pacciani? Siete patetici e vi sentite investiti di una missione divina... Peccato che ogni volta riveliate solo la vostra pochezza di spirito, la vostra chiusura mentale e le vostre debolezze. Ma come farete a vivere la vita di tutti i giorni pensando che magari seduto vicino a voi in tram c'è un comunista...
PLAYAGIRON
#36 26 Novembre 2005 - 16:07
Frustrazioni e rabbia represse dietro uno schermo ?
Chi mi conosce anche con l'altro mio nick sa che dietro lo schermo sono calmissimo.
Anche perchè per scaricarmi mi è bastato il Dicembre '89,quando i comunisti li avevo a portata di kalashnikov.
Franco ha costruito un Memoriale dove sono sepolti entrambi i belligeranti.Non mi risultano paesi comunisti che abbiano fatto altrettanto.Gli USA,a Gettysburg,invece si.
Fai riferimento ai vermi od altre offese e poi ti cancello.
Vandeaitaliana
#37 27 Novembre 2005 - 03:48
Mbeh Vandea, saremo anche patetici, ma Playagiron dev'essere masochista che nà bellezza, se entra sempre nei blog dei patetici, di quelli che si parlano addosso e che non concordano sull'amore che lui nutre per Castro e per la Cuba ove le ragazze hanno la libertà di scegliere se prostituirsi o fare la fame.
Adesso che sò finalmente perché non viene più da me, il mio ego può dormire tranquillo, sapendo di aver fatto la sua opera di bene quotidiana, d'altra parte confronto alla sua catalessi cosa vuoi che sia?
A pensarci bene mi batte anche in questo.
Lisistrata
#38 27 Novembre 2005 - 03:54
A dimenticavo: noblesse oblige... io non prendo il tram, non mi mischio con i comunisti, ho l'autista che mi porta a fare shopping. Ovviamente ho assunto un cubano rifugiato politico che odia Castro, così mi delizia ogni volta che siamo insieme in auto a raccontarmi le meraviglie del regime, pardom della democrazia illuminata di Fidel.
E rigorosamente seduti nei posti che competono alle nostre rispettive caste: lui davanti, io da capitalista dietro a dx naturalmente.
Lisistrata
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