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martedì 18 marzo 2008

I comunisti mangiano i bambini, MA ANCHE li rapiscono:il Panchen Lama.

Mesi fa nel mio blog raccontai di alcuni episodi di cannibalismo avvenuti in passato nella Cina comunista. Alcuni per la carestia del 1959-1960, il famigerato Grande Balzo in Avanti voluto da Mao che produsse milioni di morti. Altri episodi furono politici, come ricordò Massimo Introvigne in un articolo apparso sul Domenicale nel 2006: http://www.cesnur.org/2006/mi_09_23.htm .

Quello che accade ora in Tibet rende di stretta attualità il rapimento avvenuto il 14 Maggio 1995 di Gedhun Choekyi Nyima , 11° Panchen Lama del Tibet, da parte delle autorità cinesi, assieme ai suoi genitori, all’età di appena SEI anni. Nel 1996 il governo cinese ha ammesso di detenerlo in “custodia preventiva” e a nulla sono valse le innumerevoli richieste di notizie sulle sue condizioni di salute e sul luogo della sua detenzione avanzate, nel corso degli anni, da numerosi governi, organizzazioni a salvaguardia dei diritti umani e dalle Nazioni Unite.

Il Panchen Lama è ritenuto la reincarnazione di Amitabha Buddha, ed è strettamente in relazione col Dalai Lama, secondo la Religione Tibetana. Di norma uno dovrebbe riconoscere la reincarnazione dell' altro.

Nel 1989 il 10° Panchen Lama morì improvvisamente e misteriosamente a Shigatse in Tibet a 51 anni, immediatamente dopo aver fatto un discorso contro l'occupazione cinese.

Questo bambino,che il 25 Aprile compirà 19 anni, rappresenta il caso del più giovane prigioniero politico al mondo. Più volte ne è stata chiesta la liberazione, ma i comunisti cinesi, che al suo posto hanno messo un fantoccio legato ai dirigenti della Repubblica Popolare Cinese, praticamente non rispondono.

Quello del rapimento di bambini e della loro rieducazione è una consolidata tradizione del comunismo mondiale, come i tantissimi casi di orfani e figli di dissidenti anticomunisti reclutati nella Guardia Personale di Nicolae Ceausescu ricordano.

Nessun patto può essere possibile dunque con i comunisti e con i loro eredi, anche se hanno cambiato nome e si vestono da agnellini. Dunque, votare La Destra alle prossime elezioni è una garanzia contro futuri accordi assolutamente anomali.

I comunisti non cambiano: MAI !

14 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 18 Marzo 2008 - 16:34

Vero, purtroppo vero; ma mi spieghi come facciano ad avere tanto seguito, nei giovani soprattutto, pur esssendo portatori di una colossale bugia?
Kabanna


#2 18 Marzo 2008 - 17:40

Impressionante
Sei anni!
Come Edgardo Mortara
utente anonimo

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#3 18 Marzo 2008 - 18:00

Kabanna.

Mai sentito parlare di Cattivi Maestri ?

Hai mai dato un' occhiata ai libri di scuola di oggi ?

D' altronde ci sono ancora mestatori nel torbido come l'anonimo che parla del caso Mortara.
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#4 18 Marzo 2008 - 18:08

Se l' ignorantissimo anonimo conoscesse un pochino, ma solo un pochino di diritto canonico, avrebbe evitato pessime figure.

Da coloro che celebrano probabilmente chi a Porta Pia sparò sulla Bandiera Bianca dei difensori di uno Stato Legittimo , non accetto lezioni di sorta.


IL CASO MORTARA.

Scorro una di quelle pubblicazioni presentate come di "incontro" tra cristianesimo ed ebraismo, mentre spesso si risolvono in un affannarsi di cristiani di oggi per attribuire ai cristiani di ieri tutte le infamie antisemite della storia. Già l’osservammo, qui: proprio quelli che più dicono di avere a cuore la giustizia si preoccupano solo dei loro contemporanei, dimenticando che c’è un dovere di giustizia anche verso coloro che ci hanno preceduti. Occorre essere giusti non solo verso i vivi, ma anche verso i morti: anzi, più che mai verso questi, perché non possono difendersi; e soprattutto se si tratta di fratelli in una fede della quale non solo noi (checché ne pensi la nostra risibile superbia di moderni) abbiamo capito da poco le esigenze. Nella pubblicazione cui mi riferisco, dei cattolici inveiscono tra l’altro contro la Chiesa ottocentesca che avrebbe compiuto scelleratezze come, testualmente, "il sequestro del figlio agli sventurati coniugi Mortara".
(segue)

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

...Si dice che si tratta di una ignominia, per la quale si chiede perdono, promettendo che questo non potrà più avvenire. Ma allora, proprio per amore di verità e, dunque di giustizia, andiamo a vedere che cosa fu esattamente questo "caso Mortara" che riempì le gazzette ottocentesche di mezzo mondo e provocò addirittura passi diplomatici e interventi infiammati nei parlamenti d’Europa e delle Americhe. Ora l’episodio sembra dimenticato, ma di tanto in tanto càpita di ritrovarlo evocato. Non sarà dunque inutile informare i lettori dei dati corretti di un "caso" doloroso e drammatico, ma con un finale a sorpresa che - guarda caso - non è mai citato dagli accusatori.

Girolamo Mortara Levi, ricco mercante ebreo di Bologna (allora negli Stati pontifici) ebbe nel 1851 dalla moglie, anch’essa ebrea, un figlio cui fu dato il nome di Edgardo. A undici mesi il bambino fu colpito da una gravissima malattia, per cui fu dato per ormai spacciato. Credendo che la morte fosse questione di ore, una domestica cattolica al servizio dei Mortara amministrò di nascosto (e di sua iniziativa, senza consultare alcuno) il battesimo al piccolo. Il quale ebbe però una sorprendente ripresa e tornò alla salute. Nel 1858 - quando Edgardo aveva 7 anni - una donna si presentò spontaneamente all’autorità ecclesiastica di Bologna per informare del caso. L’arcivescovo fece svolgere un’inchiesta minuziosa che constatò che il battesimo era sì illecito perché amministrato senza il consenso dei genitori, ma era valido, secondo la teologia e il diritto canonico. Dunque, con quel "segno oggettivo" che è il battesimo, il piccolo Edgardo era stato inserito - mistericamente ma realmente - nella comunità cristiana. Così, il bambino fu tolto ai genitori (cui fu data peraltro ogni facoltà di visitarlo quando volessero) e, a spese del papa stesso Pio IX, fu ospitato in un collegio romano. Gli ebrei piemontesi denunciarono il caso all’opinione pubblica prima interna e poi internazionale. La protesta, violentissima, partì dal Regno di Sardegna, perché il caso faceva molto comodo alla polemica contro il potere temporale dei papi: "Fino a quando i preti avranno responsabilità di governo saranno possibili barbarie del genere".

(segue)

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

...Anche fuori d’Italia il caso, come accennammo, ebbe risonanze immense e gli ambasciatori facevano pressione su Pio IX, il quale, pur confessando la sua sofferenza, rispondeva di non poter agire diversamente, rimarcando tra l’altro che il caso increscioso aveva avuto origine da una illegalità dei Mortara. In effetti, le leggi dello Stato pontificio proibivano agli ebrei di assumere personale di servizio cattolico: e non certo (come sarà per nazisti e fascisti) per questioni "razziali", ma perché l’esperienza aveva dimostrato che in simili casi potevano nascere non solo pericoli per la fede dei domestici cristiani, ma anche situazioni drammatiche come quella verificatasi appunto a Bologna. Conformandosi al pensiero dei Padri, e poi dì san Tommaso, la Chiesa aveva sempre proibito che i figli minorenni di ebrei fossero battezzati senza il consenso dei genitori: l’autorità paterna (quale che sia la fede dei genitori) è un principio del diritto naturale che è tra i capisaldi del sistema cattolico. Ma il caso Mortara investiva il diritto soprannaturale: il battesimo validamente amministrato rende "cristiani" ex opere operato, imprime il carattere indelebile di "figlio della Chiesa". Non è la fede dei genitori, è la fede della Chiesa che - nel battesimo - è imputata al bambino. Dunque, poiché valida anche se illecita, l’azione di quella domestica (convinta che il piccolo stesse per morire) rendeva la Chiesa stessa come prigioniera del suo dovere di non respingere quel suo figlio inaspettato e di assicurargli un’educazione cristiana. Proprio per evitare questi casi, i papi avevano moltiplicato le condanne contro "battezzatori" irresponsabili e avevano preso cautele.

(segue)

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

...Nel 1860, Bologna era annessa al Piemonte con un colpo di mano e il colonnello della gendarmeria pontificia che aveva materialmente tolto Edgardo ai genitori veniva arrestato e tratto in giudizio. Ma il piccolo era ormai a Roma e non sì poteva dunque liberarlo. L’occasione venne dieci anni dopo, con la breccia del venti settembre. Il giovane Mortara aveva ormai 19 anni, ma ai "piemontesi" precipitatisi nel convento dove pensavano fosse prigioniero, toccava la delusione dì sentirlo affermare che non solo non intendeva rinunciare alla sua vita cristiana, ma aveva deciso di farsi religioso nei Canonici Regolari Lateranensi. Risultò anche che due anni prima le autorità pontificie intendevano rimandarlo presso la sua famiglia, avendo ormai conosciuto bene il cristianesimo e potendo dunque scegliere liberamente. Ma era stato lui stesso a rifiutare. Anzi, proprio nella Roma dove i "liberali" che volevano prendere le sue difese sopprimevano le congregazioni religiose e i monasteri erano trasformati in stalle, caserme, prigioni, Edgardo Mortara (che aveva aggiunto al suo nome quello di Pio, in omaggio al papa che lo aveva fatto allevare nella Chiesa) sceglieva liberamente la via del sacerdozio. Ancor più: la sua insofferenza verso i "liberatori" fu tale che rifiutò ostinatamente di rispondere alla chiamata di leva nell’esercito italiano. I superiori dovettero farlo riparare all’estero, dove divenne apprezzato insegnante dì teologia e famoso predicatore. In grado di parlare in nove lingue moderne, fu instancabile annunciatore del vangelo in molti Paesi, tanto che alla sua morte qualcuno propose il processo di beatificazione. In particolare, dedicò i suoi sforzi alla conversione degli ebrei. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, nel 1933, indirizzò proprio al popolo nel quale era nato un appello perché riconoscesse la verità del vangelo, dove diceva di avere trovato ciò che la sua anima religiosa di ebreo andava cercando. Morì a quasi novant’anni, nel 1940, in un monastero del Belgio. Sin sul letto di morte ebbe espressioni di tenerezza per i fratelli in Abramo e di ansia perché tardava il loro ingresso nella Chiesa.
(segue)

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

...Storia drammatica e singolare, dunque, ma con un lieto fine, malgrado tutto. Una di quelle vicende in cui sembra di vedere all’opera un Dio che "sa scrivere dritto anche su righe storte". Non sarà inutile, per finire, ricordare le parole di Giacomo Martina, storico attento e pacato: "Mentre alcuni cattolici e quasi tutti i protestanti si stracciavano le vesti per la ferma volontà di Pio IX di educare nella religione cattolica chi vi era stato battezzato, nessuno protestava per l’aperta e violenta coazione nei territori polacchi soggetti alla Russia (ma anche in Inghilterra e nei Paesi scandinavi) a danno della libertà religiosa dei cattolici".
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#5 19 Marzo 2008 - 12:43

Li fanno anche allo spiedo con contorno di patatine fritte:-D

Hon Ciok
utente anonimo
#6 19 Marzo 2008 - 15:00

sei proprio un imbecille! LOL!!!
utente anonimo
#7 19 Marzo 2008 - 18:00

Che io sia un imbecille, è tutto da dimostrare.

Che l' anonimo sia ignorante sul Diritto Canonico, l'ho dimostrato.
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#8 20 Marzo 2008 - 09:59

Scusa, ma perchè ignorante? Chi ti dice che ignorassi quanto hai riportato?
In fin dei conti mi sono solo limitato a dire che il rapito aveva la stessa età di Edgardo Mortara. Tutte le conclusioni a riguardo (parallelismi sul rapimento, etc...), le hai fatte tu. In questi casi si dice "Excusatio non petita..." (penso che tu conosca la fine). Infine, scusa se te lo dico, dare dell'ignorante ad uno proponendogli un articolo copia-incollato da Vittorio Messori (No, dico Vittorio Messori!) ha lo stesso effetto straniante di una cover band di Toto Cutugno ad un concerto di Bach.

Un saluto,
Davide
utente anonimo
#9 20 Marzo 2008 - 16:45

Se il non più anonimo (????), ma qualificato come Davide (??? !), visitatore non fosse stato a disconoscenza di Diritto Canonico, non avrebbe fatto un siffatto intervento.
Il "come" non lascia dubbi al aver proposto parallelismi cari ad anticlericali,radical/libertari, no-global ed ai pochissimi israeliti contrari al dialogo tra 2 grandi Religioni. Che ancora parlano di rapimento, facendomi sorridere.

Quanto alla validità di Vittorio Messori,oltre al fatto di aver scritto proprio un Tomo sull' argomento,beh, mi sembra evidente che un abbonato del Timone come il sottoscritto sia onorato di ospitare i suoi scritti. Pubblicati parecchio. Non credo che il neo-Davide possa dire altrettanto di se' stesso...
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#10 21 Marzo 2008 - 07:24

Certo che ce ne vuole tutta per comparare il caso del bimbo rapito al caso Mortara, cavallo di battaglia dei grulli anticlericali più patetici

G. Valle
utente anonimo



#11 21 Marzo 2008 - 15:32

bel cesso di blog.

uribe
utente anonimo

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#12 21 Marzo 2008 - 16:57

Carissimo, mi duole constatare come tu continui a trarre conclusioni affrettate, come ad esempio il fatto che io sia anti-clericale. In verità sono Cattolico. Sono stato anch'io abbonato a "Il Timone" (oramai 5 anni fa). Devo dire che non ho rinnovato quell'abbonamento perché l'ho trovato un po' pedante nel cercare a tutti i costi di imbastire polemiche le cui finalità trovavo poco interessanti. Sono tutt'ora un lettore de "La Civiltà Cattolica" (che storicamente ha fatto dell'apologetica un motivo d'essere) e de "Il regno", che trovo molto più interessanti, più completi e meno "divulgativi". Senza considerare il fatto che, me ne darai atto, i rispettivi 150 e 40 anni di Storia ne fanno riviste parecchio più autorevoli rispetto a "Il Timone" che ha una storia meno che decennale. Venendo a Messori: come saprai il suo "Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX. Il Memoriale inedito del protagonista del «caso Mortara»" non è l'unico testo sull'argomento. Una prospettiva differente viene proposta da Kertzer nel suo "Prigioniero del Papa Re". In particolare, il periodico dei Dehoniani che ho precedentemente citato ha proposto un'interessantissima comparativa tra i due testi che mi permetto di consigliarti, non foss'altro per la maggior attenzione che viene dedicata al contesto politico rispetto al testo di Messori.
Adesso però ti devo salutare. Dopodomani è Pasqua. Non è tempo di polemiche, perché Cristo è risorto.

Un saluto da un fratello nella Fede.
Davide

utente anonimo

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#13 21 Marzo 2008 - 17:28

Ragionamento lineare.


Tibet Libero

Topoignazio
utente anonimo
#14 22 Marzo 2008 - 10:42

Un siffatto commento, così accorato e buonista, da parte di Davide, merita un bel post, credo.

"Carissimo"....

"Fratello nella Fede"....


Mmmmmmmmmmmmmm !


Per Carità !
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#15 28 Marzo 2008 - 08:21

Voi i nemici li gasavate eppoi su per il camino...

Rossodisera
utente anonimo
#16 28 Marzo 2008 - 11:08

Commento intelligente ed attuale.
Vandeaitaliana
#17 28 Marzo 2008 - 15:17

E' la storia, bellezza !

Rossodisera
utente anonimo
#18 28 Marzo 2008 - 16:03

No, è la solita storia che scrivete e raccontate. E che ve la suonate da soli...
Vandeaitaliana