Ho più volte tessuto le lodi di Benedetto XVI, che dimostra ogni giorno che passa, oltre ad essere un Teologo Sommo, di avere un grandissimo coraggio, che lo pone tra i Grandi Eredi di Pietro, custode della Catechesi, dell' Apostolato e dell' Apologetica.
Ieri, ne è giunta un' ulteriore riprova, con il Santo Battesimo in San Pietro del musulmano Magdi Allam, le cui posizioni e condanne contro il fondamentalismo e l'estremismo islamico dei suoi ex-correligionari sono note in tutto il mondo. Come credo tutti sanno, il giornalista e scrittore di origine egiziana, da tempo Italiano, viaggia sotto nutrita scorta a causa delle moltissime minacce ricevute per le sue accuse e critiche, anche alle comunità islamiche italiane, come l' UCOII di Hamza R. Piccardo (curatore della versione del Corano in mio possesso, la quale mi sembra molto buonista...).
Allam, che ha pure ricevuto Cresima e Comunione ed ha scelto come nuovo nome Cristiano, è l'autore del libro: "Io amo l'Italia. Ma gli Italiani la amano?", dove attacca violentemente la dirigenza di Hamas, l' UCOII e la IADL (la lega antidiffamazione islamica), ha inoltre più volte polemizzato con chi vede nell' Ecumenismo una sorta di arrendevolezza verso il mondo musulmano anche estremo, comprese certe frange ben note del Cattolicesimo buonista e multiculturale. Più volte sono note le sue polemiche con un personaggio a me assai noto e discutibile, come Tariq Ramadan (un cognome, un programma...).
Ora tempi ancor più duri aspetteranno il vicedirettore del Corriere della Sera, sul quale scatterà con una Fatwa per Apostasia un' ulteriore minaccia di morte. Ma anche Sua Santità Benedetto XVI, fedele alla sua tempra tedesca simile a quella dei Cavalieri Teutonici medievali, rischia oggi ulteriori minacce, dopo quella recentissima di quel criminale di Osama Bin Laden. A tutti e due le mie preghiere, gli auguri di una Santa Pasqua nonchè Lunedì dell' Angelo (non chiamatelo "pasquetta" !): dialogare non significa arrendersi !
8 commenti:
#1 23 Marzo 2008 - 17:03
La lettera al Corsera con la quale Cristiano allam annuncia la Sua Conversione:
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Buona Pasqua a tutti: ricevere il Battesimo dal Papa nel Giorno della Risurrezione è il dono più grande della vita!
Il racconto del percorso interiore che mi ha portato a scegliere la religione cattolica dopo una approfondita riflessione sull'islam
autore: Magdi Cristiano Allam
Cari Amici,
Sono particolarmente lieto di condividere con voi la mia immensa gioia per questa Pasqua di Resurrezione che mi ha portato il dono della fede cristiana. Vi propongo volentieri la lettera da me inviata al Direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, in cui racconto il percorso interiore che mi ha portato alla scelta della conversione al cattolicesimo. Questa è la versione integrale della lettera che è stata pubblicata, solo parzialmente, oggi dal Corriere della Sera.
(segue)
...Caro Direttore,
Ciò che ti sto per riferire concerne una mia scelta di fede religiosa e di vita personale che non vuole in alcun modo coinvolgere il Corriere della Sera di cui mi onoro di far parte dal 2003 con la qualifica di vice-direttore ad personam. Ti scrivo pertanto da protagonista della vicenda come privato cittadino.
Ieri sera mi sono convertito alla religione cristiana cattolica, rinunciando alla mia precedente fede islamica. Ha così finalmente visto la luce, per grazia divina, il frutto sano e maturo di una lunga gestazione vissuta nella sofferenza e nella gioia, tra la profonda e intima riflessione e la consapevole e manifesta esternazione. Sono particolarmente grato a Sua Santità il Papa Benedetto XVI che mi ha impartito i sacramenti dell’iniziazione cristiana, Battesimo, Cresima e Eucarestia, nella Basilica di San Pietro nel corso della solenne celebrazione della Veglia Pasquale. E ho assunto il nome cristiano più semplice ed esplicito: “Cristiano”. Da ieri sera dunque mi chiamo Magdi Cristiano Allam.
Per me è il giorno più bello della vita. Acquisire il dono della fede cristiana nella ricorrenza della Risurrezione di Cristo per mano del Santo Padre è, per un credente, un privilegio ineguagliabile e un bene inestimabile. A quasi 56 anni, nel mio piccolo, è un fatto storico, eccezionale e indimenticabile, che segna una svolta radicale e definitiva rispetto al passato. Il miracolo della Risurrezione di Cristo si è riverberato sulla mia anima liberandola dalle tenebre di una predicazione dove l’odio e l’intolleranza nei confronti del “diverso”, condannato acriticamente quale “nemico”, primeggiano sull’amore e il rispetto del “prossimo” che è sempre e comunque “persona”; così come la mia mente si è affrancata dall’oscurantismo di un’ideologia che legittima la menzogna e la dissimulazione, la morte violenta che induce all’omicidio e al suicidio, la cieca sottomissione e la tirannia, permettendomi di aderire all’autentica religione della Verità, della Vita e della Libertà. Nella mia prima Pasqua da cristiano io non ho scoperto solo Gesù, ho scoperto per la prima volta il vero e unico Dio, che è il Dio della Fede e Ragione.
(segue)
...La mia conversione al cattolicesimo è il punto d’approdo di una graduale e profonda meditazione interiore a cui non avrei potuto sottrarmi, visto che da cinque anni sono costretto a una vita blindata, con la vigilanza fissa a casa e la scorta dei carabinieri a ogni mio spostamento, a causa delle minacce e delle condanne a morte inflittemi dagli estremisti e dai terroristi islamici, sia quelli residenti in Italia sia quelli attivi all’estero. Ho dovuto interrogarmi sull’atteggiamento di coloro che hanno pubblicamente emesso delle fatwe, dei responsi giuridici islamici, denunciandomi, io che ero musulmano, come “nemico dell’islam”, “ipocrita perché è un cristiano copto che finge di essere musulmano per danneggiare all’islam”, “bugiardo e diffamatore dell’islam”, legittimando in tal modo la mia condanna a morte. Mi sono chiesto come fosse possibile che chi, come me, si è battuto convintamente e strenuamente per un “islam moderato”, assumendosi la responsabilità di esporsi in prima persona nella denuncia dell’estremismo e del terrorismo islamico, sia finito poi per essere condannato a morte nel nome dell’islam e sulla base di una legittimazione coranica. Ho così dovuto prendere atto che, al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale.
Parallelamente la Provvidenza mi ha fatto incontrare delle persone cattoliche praticanti di buona volontà che, in virtù della loro testimonianza e della loro amicizia, sono diventate man mano un punto di riferimento sul piano della certezza della verità e della solidità dei valori. A cominciare da tanti amici di Comunione e Liberazione con in testa don Juliàn Carròn; a religiosi semplici quali don Gabriele Mangiarotti, suor Maria Gloria Riva, don Carlo Maurizi e padre Yohannis Lahzi Gaid; alla riscoperta dei salesiani grazie a don Angelo Tengattini e don Maurizio Verlezza culminata in una rinnovata amicizia con il Rettore maggiore Don Pascual Chavez Villanueva; fino all’abbraccio di alti prelati di grande umanità quali il cardinale Tarcisio Bertone, monsignor Luigi Negri, Giancarlo Vecerrica, Gino Romanazzi e, soprattutto, monsignor Rino Fisichella che mi ha personalmente seguito nel percorso spirituale di accettazione della fede cristiana. Ma indubbiamente l’incontro più straordinario e significativo nella decisione di convertirmi è stato quello con il Papa Benedetto XVI, che ho ammirato e difeso da musulmano per la sua maestria nel porre il legame indissolubile tra fede e ragione come fondamento dell’autentica religione e della civiltà umana, e a cui aderisco pienamente da cristiano per ispirarmi di nuova luce nel compimento della missione che Dio mi ha riservato.
(segue)..Il mio è un percorso che inizia da quando all’età di quattro anni, mia madre Safeya – musulmana credente e praticante – per il primo della serie di “casi” che si riveleranno essere tutt’altro che fortuiti bensì parte integrante di un destino divino a cui tutti noi siamo assegnati –mi affidò alle cure amorevoli di suor Lavinia dell’Ordine dei Comboniani, convinta della bontà dell’educazione che mi avrebbero impartito delle religiose italiane e cattoliche trapiantate al Cairo, la mia città natale, per testimoniare la loro fede cristiana tramite un’opera volta a realizzare il bene comune. Ho così iniziato un’esperienza di vita in collegio, proseguita dai salesiani dell’Istituto Don Bosco alle medie e al liceo, che mi ha complessivamente trasmesso non solo la scienza del sapere ma soprattutto la coscienza dei valori. E’ grazie ai religiosi cattolici che io ho acquisito una concezione profondamente e essenzialmente etica della vita, dove la persona creata a immagine e somiglianza di Dio è chiamata a svolgere una missione che s’inserisce nel quadro di un disegno universale ed eterno volto alla risurrezione interiore dei singoli su questa terra e dell’insieme dell’umanità nel Giorno del Giudizio, che si fonda nella fede in Dio e nel primato dei valori, che si basa sul senso della responsabilità individuale e sul senso del dovere nei confronti della collettività. E’ in virtù dell’educazione cristiana e della condivisione dell’esperienza della vita con dei religiosi cattolici che io ho sempre coltivato una profonda fede nella dimensione trascendentale, così come ho sempre ricercato la certezza della verità nei valori assoluti e universali.
Ho avuto una stagione in cui la presenza amorevole e lo zelo religioso di mia madre mi hanno avvicinato all’islam, che ho periodicamente praticato sul piano cultuale e a cui ho creduto sul piano spirituale secondo un’interpretazione che all’epoca, erano gli anni Sessanta, corrispondeva sommariamente a una fede rispettosa della persona e tollerante nei confronti del prossimo, in un contesto – quello del regime nasseriano – dove prevaleva il principio laico della separazione della sfera religiosa da quella secolare. Del tutto laico era mio padre Mahmoud al pari di una maggioranza di egiziani che avevano l’Occidente come modello sul piano della libertà individuale, del costume sociale e delle mode culturali ed artistiche, anche se purtroppo il totalitarismo politico di Nasser e l’ideologia bellicosa del panarabismo che mirò all’eliminazione fisica di Israele portarono alla catastrofe l’Egitto e spianarono la strada alla riesumazione del panislamismo, all’ascesa al potere degli estremisti islamici e all’esplosione del terrorismo islamico globalizzato.
I lunghi anni in collegio mi hanno anche consentito di conoscere bene e da vicino la realtà del cattolicesimo e delle donne e degli uomini che hanno dedicato la loro vita per servire Dio in seno alla Chiesa. Già da allora leggevo la Bibbia e i Vangeli ed ero particolarmente affascinato dalla figura umana e divina di Gesù. Ho avuto modo di assistere alla santa messa ed è anche capitato che, una sola volta, mi avvicinai all’altare e ricevetti la comunione. Fu un gesto che evidentemente segnalava la mia attrazione per il cristianesimo e la mia voglia di sentirmi parte della comunità religiosa cattolica.
Successivamente, al mio arrivo in Italia all’inizio degli anni Settanta tra i fumi delle rivolte studentesche e le difficoltà all’integrazione, ho vissuto la stagione dell’ateismo sventolato come fede, che tuttavia si fondava anch’esso sul primato dei valori assoluti e universali. Non sono mai stato indifferente alla presenza di Dio anche se solo ora sento che il Dio dell’Amore, della Fede e della Ragione si concilia pienamente con il patrimonio di valori che si radicano...
Vandeaitaliana
#2 23 Marzo 2008 - 17:07
Don Luigi Negri, che vediamo ringraziato con altri da Cristiano Allam, è uno dei collaboratori de "IL Timone".......
Vandeaitaliana
#3 23 Marzo 2008 - 21:55
Bravo, proprio bravo Cristiano Allam...
Avercene... (anche tra chi è battezzato dalla nascita, nono solo tra i convertiti)
Reazionario
#4 24 Marzo 2008 - 17:47
Allam un po' mi spaventa, come tutti i neofiti ha usato toni molto forti, direi neointegralisti. Però mi spaventa di più l'Olanda che impedisce la diffusione di un film che i musulmani non vogliono sia diffuso ...
Monsoreau
#5 24 Marzo 2008 - 17:47
Battesimo, Cresima, Comunione: è il traguardo a cui ogni musulmano consapevole, che viva a Milano da anni, deve ambire. E bene ha fatto Magdi Allam, vicedirettore del quotidiano simbolo di questa città, e quindi esperto conoscitore della sua storia, ad abbracciare la fede di cui Milano è impregnata: il cristianesimo. Chiunque conosca la storia di Milano, sa che con l'Editto di Costantino, redatto a Milano, iniziò il libero culto cristiano in tutto il territorio dell'Impero. Magdi Allam ha fatto una grande scelta coraggiosa che nel contempo rivela al Mondo la sua immensa cultura.
Marshall
utente anonimo
#6 24 Marzo 2008 - 20:18
Vi racconto questa, è di giorni fa, ma le polemiche continuano.
Nella mia regione, il Trentino (e A.A. purtroppo) i musulmani si stanno autofinanziando per costruire una moschea. La Lega Nord ha raccolto 10000 e più firme perchè ciò non avvenga (ho firmato anch'io =) ).
Fin qui niente di particolarmente strano, chi è favorevole e chi è contrario, dibattiti, etc etc.
Poi, l'incredibile, una parrocchia cattolica decide di destinare metà delle offerte delle celebrazioni pasquali a un missionario e metà.... ALLA COMUNITA' MUSULMANA, PER COSTRUIRE LA MOSCHEA!!!!
Le motivazioni sono insulse, una roba tipo "la penitenza pasquale", amare i propri nemici, e ca****e varie (scusa ma ci vuole!).
Il Vescovo Bressan (che ammiro per come conduce il suo compito, non solo in questa vicenda) ha ammonito il pseudosacerdote ma egli è ancora convinto delle proprie ragioni.
Che ne pensate?
Reazionario
#7 25 Marzo 2008 - 17:30
Magdi Allam non e' un musulmano:
http://www.effedieffe.com/content/view/2597/175/
Simone
utente anonimo
#8 25 Marzo 2008 - 18:01
Cominciamo da Simone.
Mi spiace molto che Blondet, che ultimamente si è un po' troppo estremizzato, anche sull' 11 Settembre , dia adito a persone come Ramadan ed al sito Keleb..., noti per non amare Allam.
Certi sapientoni muslim da tempo hanno accusato Cristiano Allam di essere Copto, ma lui ha più volte spiegato la realtà delle cose; credo che anche nel suo sito si trovi qualcosa.
Ultimamente sono stato fortemente critico verso Israele ed anche verso le parole della Nirestein contro Ciarrapico. Ma leggendo Blondet, se devo scegliere tra Israele e Hamas oppure i Fratelli musulmani, beh, certo scelgierei il primo....
Vandeaitaliana
#9 25 Marzo 2008 - 18:08
Massimo.
Siamo in guerra, no ? E Cristiano Allam è all' avanguardia...
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Ciao Marshall !
Sabato c' è la Santanchè al Teatro Nuovo in San Babila...
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Massimiliano, se per quello c' è anche Don Gallo e Don Vitaliano...
Ma non solo: nel mio viaggio recente, sono passato da Padre Pio: mi prudevan le mani, a vedere certe cose, proprio come, credo, Gesù coi mercanti.
E San Pio era un altro che mica porgeva l'altra guancia....
Purtoppo certi religiosi spingono via dalla Fede molti dei Nostri.
Vandeaitaliana
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