Ciao, Luciano ! Sapevamo che da tempo eri malato, molto malato. Te ne sei andato l' 8 Marzo, nella Tua Trieste che amavi tanto. Ed anche se erano ormai anni che non ci sentivamo, era rimasto il ricordo delle nostre battaglie oggi scomparse su Atlantide e dell' incontro di noi tutti a casa mia che diede via al Castello: Tu, Massimo, Michele, Roberto, Giulio e Daniele ed io. Due giorni stupendi passati a conoscerci meglio, a ricordare le battaglie comuni sul WEB contro i rossi ed i trascorsi di ognuno di noi nel MSI. Zibron era il tuo Nickname, con il quale iniziasti il tuo percorso, gli scontri con Betty ma anche con qualche paranoico frustrato del quale, purtroppo, Internet è pieno. Dormi, Luciano, riposa tranquillo, nel tuo Nuovo Viaggio verso la Luce. Un abbraccio a Tuo Figlio Dino e Tua Moglie Sandra, anche se non li ho mai conosciuti.
Starsandbars ed i vecchi del Castello.
Ti lascio con due barzellette sulla Morte tratte dal Tuo Libro "A Trieste se ride cussì" che mi regalasti con le Tue cassette. Mi sembra giusto:
ARTISTI
Parlando con un bechìn, me contava che quando mori qualche atòr de teatro i gà domandà per sotterarlo un supplemento,perchè da un po' de tempo gà ciapà l' usanza che quando i bechini i cala la cassa i colleghi del morto i applaudi...qualcun preso dall' entusiasmo ziga:"Bis ! Bis !". Insomma, me gà dito, una fadiga...qualche volta bisogna tirarlo su e zò anche sette o otto volte !
LEGGENDO LE LAPIDI
Un giorno de questi son andà con mio fìo Dino,5 anni, a visitar i morti. E mentre che ierimo là,legevimo insieme le lapidi, a un certo punto el me gà fato una domanda: "Papà, ma el cimitero dei cativi dove xe ?".
Un ricordo di Luciano Bronzi da Tutto Trieste:
Luciano Bronzi era nato nel novembre del 1939 a San Giovanni Valdarno (prov. Arezzo) ed è stato uno dei più grandi cabarettisti di Trieste. Figlio d'arte, raggiunse la popolarità negli anni settanta quando si fece conoscere dal pubblico triestino mettendo in scena spettacoli comici su radio e televisioni private. Sfruttò fin da subito il suo passato di autista dell'ACT, l'allora Azienda Consorziale Trasporti che gestiva il trasporto pubblico urbano nella provincia di Trieste, per portare in scena divertenti gag nate dall'ascoltare ed osservare la gente comune che frequentava i mezzi, portando all'esaltazione estrema le tipiche figure dela vecia (l'anziana), del'imbriagon (l'ubriacone), dela baba finota (la signora per bene) e ogni altra figura idonea a dar vita ad un caratteristico personaggio triestino. Famosa infatti la sua frase "mai cabaret più vero te pol trovar in un autobus!" pronunciata spesso come grido di battaglia per intraprendere le gag dell'autobus. Grandissimo inventore e raccontatore di barzellette, incise svariate cassette e scrisse testi comici come la famosa storia amorosa composta dai nomi di moltissimi paesi del Friuli. Nelle sue barzellette trovavano sempre posto il campanilismo triestino, la rivalità con Udine, l'ubriachezza molesta, l'anti-religiosità per antonomasia nella Trieste ricca di chiese di ogni culto ed ovviamente i tradimenti amorosi e la politica. Negli anni settanta fondò anche il gruppo degli Osimanti, definiti da lui stesso gli anticabarettisti. Partecipò a trasmissioni televisive come "La sai l'ultima?" con Pippo Franco prima e Gerry Scotti poi e lavorò allo Zelig (allora Derby) di Milano.
E' stato un personaggio molto amato dai triestini che l'hanno sempre seguito nel suo pellegrinaggio teatrale tra ristoranti e sagre, veglioni e feste.
Dagli anni novanta sparì dalle scene afflitto da problemi di salute per ricomparire sul finire del XX secolo a seguito di un annuncio che Il Piccolo, quotidiano di Trieste, officiava a seguito della sua morte. Un clamoroso coccodrillo per la testata che fu accolto con grandissima ironia dal caratterista: "no xe de tuti leger in anticipo el proprio necrologio!".
Purtroppo il mattino dell'8 marzo 2009, Luciano Bronzi si è spento in seguito ad una crisi cardiaca, lasciando un vuoto incolmabile in una città che, nonostante la sua silenziosa uscita di scena, non l'aveva mai dimenticato e mai lo dimenticherà.
...e come te ciamavimo noi fioi trenta ani fa
Ciao Zio Luciano
cantando zio Luciano zio Luciano vieni a prenderci la mano...
Massimo Barbo - TuttoTrieste.net
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Ed il Coccodrillo (questa volta,purtroppo, vero) dal Piccolo di Trieste di ieri:
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2009/03/09/NZ_08_PIED.html