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lunedì 5 luglio 2010

Bufale da Siena.

Dopo che il mio post sul Palio ha ricevuto la cortese visita di un anonimissimo "storico" del Cattolicesimo e delle Tradizioni Mariane Senesi, che vorrebbe, col suo inconsistente apporto, concludere la polemica sul Drappellone, non posso che invece rilanciare, trattando un argomento poco conosciuto della storia della Città del Palio. Poco conosciuta perchè VOLUTAMENTE additata come una pagina poco nobile delle Sante Insorgenze, addirittura una pagina di antisemitismo. Bufala da Siena !

Già, perchè recenti studi e pubblicazioni sui tragici fatti del 28 giugno 1799 danno una nuova versione al massacro di 13 ebrei senesi, e cioè che non fu la matrice antisemita ad ispirarlo, in quanto sia il saccheggio che gli omicidi furono opera di noti delinquenti comuni che approffittarono dell' Insorgenza antigiacobina dei "Viva Maria" per portare a termine quello che progettavano da tempo. In particolare lo scorso anno è uscito un libro di Santino Gallorini, "Viva Maria e Nazione Ebrea. I fatti di Monte San Savino e Siena", che, con l’ausilio di documenti,spesso inediti, degli archivi di Stato di Siena, Arezzo e Firenze, dell’archivio comunale di Monte San Savino e di quello della Comunità Ebraica di Siena, smonta quello che da molti cattofobi e massoni filogiacobini fu tramandato per due secoli per screditare quella che fu un' autentica rivolta popolare e Cristiana contro gli invasori francesi. Tra i condannati tale Lorenzo Regli, detto il Rosso, noto capobanda di tagliagole, Luigi Guerrini, Assunto Provedi, Pietro Trinci, il fior fiore della delinquenza senese di allora. Nomi tratti dall' Archivio di Stato di Siena, Capitano di Giustizia, 284, n. 48. Anzi molti Ufficiali Cattolici si adoperarono per prevenire ulteriori assalti al Ghetto e salvarono molti italiani di religione Israelita. E questo nonostante il Commissario Capo dei giacobini, Abrams (!!!), durante i saccheggi francesi a Siena si fosse impadronito pure di 36.000 Lire (una fortuna, allora !) destinate da privati alla ricostruzione delle case dei poveri distrutte da un terremoto (M. Viglione "La Vandea Italiana" Effedieffe, pag. 208 e segg.).

Ovvero, Bufale da Siena, esattamente come le motivazioni sul Drappellone Profanato.

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