Oggi finalmente Francesco Papa ha detto qualcosa di pesante contro il Relativismo, che resta il problema principale della Chiesa Cattolica di oggi: “Come va, la nostra fede? E’ forte? O alle volte è un po’ all’acqua di
rose?”. Quando arrivano delle difficoltà “siamo coraggiosi come Pietro o
un po’ tiepidi?”. Pietro – ha osservato – non ha taciuto la fede, non è
sceso a compromessi, perché “la fede non si negozia”. Sempre – ha
affermato il Papa – “c’è stata, nella storia del popolo di Dio, questa
tentazione: tagliare un pezzo alla fede”, la tentazione di essere un po’
“come fanno tutti”, quella di “non essere tanto, tanto rigidi”. “Ma
quando incominciamo a tagliare la fede, a negoziare la fede, un po’ a
venderla al migliore offerente – ha sottolineato - incominciamo la
strada dell’apostasia, della non-fedeltà al Signore”.E poi ha aggiunto: “L’esempio di Pietro e Giovanni ci aiuta, ci dà forza” – rileva ancora
il Papa - ma nella storia della Chiesa sono tanti i martiri fino ad
oggi, “perché per trovare i martiri non è necessario andare alle
catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I
cristiani – afferma Papa Francesco - sono perseguitati per la fede. In
alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno.
Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri”, di
quelli che dicono come Pietro e Giovanni: “Non possiamo tacere quello
che abbiamo visto e ascoltato”.
Ed infatti i media ed i giornalistidoggi non hanno dato che scarsissimo risalto alle affermazioni odierne. Quasi nulla.
Dopo i miei primi dubbi, dovuti ad un certo pauperismo iniziale, enfatizzato dai nemici della Chiesa, e forse usato da Bergoglio per far breccia tra la gente, ecco oggi un vero monito. La Fede non si mercanteggia.
Capito, cattoprogressisti e cattobuonisti ? Questo è il linguaggio del Magistero immutabile.
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