Come sempre, l' Italia si divide sui politici, e non solo. In questi momenti accade lo stesso con Giulio Andreotti. Mai una via di mezzo. Il quale non fu certo il peggior DC del dopoguerra. Fu meglio di De Gasperi, che regalò pavidamente alla Jugoslavia l' Istria e che osteggiò i Comitati Civici di Luigi Gedda fortemente voluti da Pio XII. Fu meglio decisamente di Fanfani e Moro, veri cattocomunisti. Ma non posso dimenticare che mancò del necessario coraggio. Per esempio, avrebbe potuto essere il Dolfuss italiano, appoggiando Junio Valerio Borghese, che sarebbe stato il Pinochet, nel 1970. Cosa che avrebbe potuto evitare all' Italia gli anni di piombo, il terrorismo e tanti misteri irrisolti. Non ebbe poi coraggio, mettendo in frigorifero i voti del MSI, preferendo piuttosto l' arco costituzionale ed altre paccottiglie. Non ebbe coraggio nella lotta all' aborto, potendo far naufragare la legge 194.
Ebbe in compenso tante disavventure giudiziarie (da cui uscì), da rendermelo umanamente simpatico.
Credo infine che più per l' arcinota battuta sul potere, dovrebbe essere ricordato per questa frase:
"Meglio tirare a campare che tirare le cuoia". Che non sarebbe piaciuta a Leo Longanesi...
2 commenti:
DiGiamolo ... con Andreotti, purtroppo, muore una parte della nostra adolescenza di cui i telegiornali in cui era citato rappresentano parte della "colonna sonora" ...
Spero in un suo memoriale. In 60 anni di Repubblica quanti segreti sarebbero svelati....
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