Arrivederci a presto.
Vandeaitaliana/Starsandbars
Blog di discussione,laico ma antilaicista,su politica e religione italiana e mondiale.Anticomunista da sempre,non sarò mai antifascista.
Come ho annunciato, Sabato parto per i Caraibi per lavoro, e tornerò il 19. Avrei voluto scrivere lungamente sulla Nuova, Mirabile Enciclica di Sua Santità Benedetto XVI, ma il tempo mi è mancato.
Dentro c' è Cristo, Dio e Spirito Santo. C' è l'essenza di tutta la Vita. Vi invito alla lettura. A me ha dato serenità e gioia; non solo per la condanna totale di Marxismo e Rivoluzione Francese, ma anche per altri passi, come la condanna della visione di Gesù come rivoluzionario caro ai teorici della "liberazione",in primis Chavez:"Gesù non era Spartaco, non un combattente per una liberazione politica, come Barabba o Bar-Kochba". Anche per la riaffermazione di Gesù come unica Forza Cosmica possibile, rappresentata dalla Stella che decreta la fine dell' Antica Astrologia, portando a Betlemme l' intera umanità:"Non sono gli elementi del Cosmo, della Materia Prima che in definitiva governano il mondo e l' uomo, ma un Dio personale governa le stelle, cioè l' Universo.". Anche per il chiaro attacco a tutto il materialismo, di qualsiasi tipo, quando sottolinea la differenza tra Hyparchonton (Bonorum) e Hyparxin (Sustantiam), nel riferimento alla "Lettera agli Ebrei" Capitolo X Versetto 34.
Ma anche per una semplicissima frase. Se ci domandiamo, cos'è la Fede, ecco Ratzinger che ci chiarisce: "La Fede è Sostanza della Speranza". Anche poi per la riaffermazione del Libero Arbitrio, ma anticipata dal concetto che non può esistere un Regno di Dio realizzato senza Dio. E per questo attacco al nichilismo, ho visto ieri sera un Cacciari nervosetto, da Ferrara...
Enciclica che riafferma, in tempi laicisti, l'assoluta importanza della Preghiera e, nel ricordare a cattolicetti buonin buonini che pensano ad un Inferno inesistente o vuoto, l'esistenza di Purgatorio, Inferno e Paradiso, riafferma l'importanza della Preghiera per i Nostri Defunti. Come sostentamento per affrontare il Giudizio, non visto come minaccia, ma per affermazione della Giustizia Divina. Perchè la Giustizia non appartiene all' Uomo, ma solo a Dio; ed è nella Speranza di Giustizia che dobbiamo accrescere la Nostra Fede Cristiana. Giustizia inscindibile dalla Grazia. E termina rivolgendosi a Maria, Stella del Mare. Stella della Nostra Speranza, Madre di Dio e di Tutte le Genti.
Ed anch'io mi unisco al Santo Padre, invocando la Nostra Santa Madre: AVE MARIS STELLA !
Veramente un' Enciclica Mirabile, che non ha paura di riproporre l' Escatologia in tempi di Vuoto, Nulla e Materia; tutta da leggere e rileggere.
Mentre il Sig. Fini ribadisce il suo percorso neo-centrista, continua l' emoragia di esponenti politici di spicco di Alleanza Nazionale verso il Mio Partito. Ed a Milano, sono le Donne a guidare l' esodo di chi vuole rimanere a Destra: dopo l' adesione iniziale dell' Onorevole Santanchè, Portavoce Nazionale de La Destra, e quello dell' Assessore Comunale Carla De Albertis, anche Barbara Ciabò, Consigliere Comunale, ha aderito al nuovo Partito. Insieme a Carla Spagnoli, ex-Dirigente Nazionale di AN e Responsabile per le piccole e medie imprese. E sette Consiglieri di Zona milanesi. Notevole il nervosismo dell' ex-presentatore di Radio University, radio storica della Mia Generazione, Ignazio La Russa, che vede sempre più assotigliarsi il proprio feudo milanese. Che chiede l' espulsione per indegnità morale per chi lascia AN per opportunismo. Opportunismo ? Ma non doveva essere LaDestra un partitino destinato a sparire ? O forse comincia a mancare il terreno sotto ai piedi a chi ha sottovalutato il nascente partito ed ha lasciato troppo spesso sola l' Onorevole Santanchè nelle Battaglie Identitarie, anche dopo le ripetute minacce dei terroristi islamici ?
Ciao, Cece. Vorrei abbracciarti forte, anche se sono anni che non ci vediamo, ed oggi, lo sai, ho tifato per la Mia Inter. Ma credo che anche chi non ti abbia avuto il piacere di conoscerti, in questi momenti ti sia vicino. Ora Manuela ti guarda da lassù insieme a Menico ed Attilio. Insiema a quanti sono nel Paradiso Grigiorosso.
Che Iddio ti sia vicino, Prando !
Ogni giorno che passa la vicenda di Silvia Baraldini si arricchisce di nuovi episodi stupefacenti. La terrorista rimpatriata dal Ministro di Giustizia di allora, il comunista Oliviero Diliberto che, invece di terminare di scontare la pena di 43 (quarantatre !) anni di galera per le condanne avute negli Stati Uniti, in particolare per l'evasione dell' assassina terrorista Assata Shakur :
http://mortidimenticati.blogspot.com/2006_09_01_archive.html
ed uscita come scrissi in quel post nell' altro mio blog grazie all' indulto da oltre un anno, nonostante le assicurazioni date al Governo di Washington, ha ricevuto, dopo quella di Cazzago San Marino (Bs) e di Pieve Emanuele (Mi), la terza Cittadinanza Onoraria dal Paese di Venaria Reale (To), "restituendo quei diritti di cittadinanza che le sono stati strappati tanti anni fa", come ha dichiarato il Sindaco diessino (anzi, Democratico) Nicola Pollari. "La storia di Silvia Baraldini - aggiunge Franco Izzo, presidente del Consiglio comunale di Rifondazione comunista- evidenzia i limiti, le contraddizioni, le ingiustizie e il mancato rispetto dei diritti umani anche negli Usa e in gran parte dell’Occidente. Noi riteniamo che la storia di Silvia ci possa aiutare a comprendere questi limiti ma soprattutto a trovare il modo per superarli".
Proprio a Venaria, recentemente, il 13 Ottobre, è stata riaperta al pubblico l' imponente e storica Reggia Reale, alla presenza del caro, carissimo lupodelupis (Silvio, nun te fidà !) Veltroni. Mi piacerebbe sapere un parere dei parenti dell' agente Werner Foerster, ucciso da Assata Shakur sul neo-presidente del Partito Democratico ed in corsa per governare questa povera italasia in futuro.
Si potrebbe persino adattare all' occasione il discorso pronunciato da Veltroni in quella occasione, mettendo la Baraldini come soggetto al posto della Reggia.Proviamo:
"Oggi l'Italia ritrova uno dei suoi figli migliori. Oggi e' una giornata bella non solo per Venaria - ha sottolineato Veltroni - non solo per il Piemonte, ma per il Paese intero. Questo e' uno degli spettacoli della storia e dell'identita' italiana". Rivederla cosi' rispetto a come l'avevo vista la prima volta e' una soddisfazione per tutti. Spero che Venaria possa diventare un luogo di incontri e di visita per migliaia di italiani".
Sia chiaro: avevo intenzione di portare la Mia Famiglia a visitare la Reggia; manco per la capa ! Ed invito chiunque a fare altrettanto ! Cancellate quella città dai vostri viaggi e dalle vostre mete turistiche.
Da Democrazie Mafiose: "... le 'democrazie mafiose' sono rappresentate da quei regimi che, nel quadro delle istituzioni democratiche tradizionali (volontà popolare, governo rappresentativo, accettazione delle decisioni di maggioranza e rispetto delle minoranze), riescono ad esercitare il potere ed a conservarlo attraverso il sistematico favoritismo di partito. In altri termini le democrazie mafiose sono regimi di tessera, né più né meno dei veri e propri regimi totalitari. La differenza tra i due sistemi è che nei regimi totalitari vi è una tessera unica mentre nelle 'democrazie mafiose' sono consentite più tessere; ma siccome si tratta di tessere confederate al vertice si tratta pur sempre in definitiva di un’unica e stessa tessera: quella o quelle privilegiate di coloro che stanno al potere. Infine: la tessera del potere."
Dall' intervista rilasciata a Gianfranco de Turris al "Conciliatore" nel 1969 e riproposta dallo stesso giornalista nel suo libro "I Non-conformisti degli anni '70" del 2003: "Allora quando si costituiscono tali regimi, le opposizioni non hanno più spazio. La conquista dei suffragi è praticamente intercettata. Le opposizioni sono relegate in una specie di ghetto invisibile. I detentori del potere fondano il monopolio dei mezzi di propaganda e persuasione occulta. Gli editori, la stampa, i premi letterari, le sovvenzioni teatrali e cinematografiche sono indubbiamente sottoposti a una insuperabile dicriminazione politica."
Cosa c'entrano queste parole con il Governo Prodi, che cade, cade, ma non cade mai ? Sicuramente, nulla. O no ?
"Dieci milioni d' ignoranti, non fanno un sapiente". "Mi considero uno dei pochi reazionari che vi siano oggi:credo nel Principio Gerarchico sia verso l' alto che verso il basso;credo che il governo dei popoli debba appartenere unicamente a chi dimostri di saper governare." Basterebbero queste 2 frasi a farlo apparire come Feccia ai neoantifascisti di professione, giovanitristi e malDestri. Gentile che fece parte della Direzione Nazionale del PLI. Ma che quando morì, il giornalista che scrisse il coccodrillo sul Corriere della Sera se ne uscì con un: «Peccato fosse diventato Fascista... ».
"Attualmente il solo compito dei giovani dovrebbe essere quello, esclusivamente reazionario, di riesaminare tutti i princìpi messi in onore dalla Rivoluzione Francese". Basta questa frase per posizionarlo tra i Grandi Reazionari della Storia.
Scusatemi tutti se ho trascurato il blog per qualche giorno, ma ho accumulato parecchio lavoro. In settimana vi rispondo, oltre a pubblicare i commenti di Gohan ora lasciati in moderazione.
Gli è che devo completare un arredamento importantissimo, entro Natale. Anche per questo dal 6/7 Dicembre per una quindicina di giorni sarò ai Caraibi per lavoro.
A presto.
PS:
Irazoqui, scusami se non ho risposto neanche al tuo ms pvt. Porta pazienza....
E così, un' altra volta il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, temporaneamente non in carica anche a causa del non riconteggio e controllo dei voti in sospetto di brogli ed anche per alcuni errori strategici (vedi Panto e Musumeci, esclusi per paletti posti dagli alleati), ha spiazzato falchi, falchetti, giovanitristi, streghelle,paperini, malDestri,Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò, paladini del nulla, neoantifascisti e neocentristi, pseudoliberali, libertari e tocqueVillani, mandando a farsi benedire la Casa delle Libertà, da lui stesso ideata e fondata. Forte del suo vero Liberalismo Nazionale che unisce Impresa ma anche Concetto dello Stato senza il quale, dall' Oclocrazia attuale si precipita nell' Anarchia totale, che lo ha indotto a pazientare per tredici anni attacchi a volte feroci, a volte indegni da parte di chi Lui più che alleati considerava Amici, ha deciso di mandare a gambe all' aria il bel giocattolo da Lui creato. Perchè anche la pazienza ha un limite; e gli ultimi attacchi subiti sono stati particolarmente pesanti, come le badogliate scritte ai giornali, culminati nei fischi a Fabrizio Cicchitto ad Assisi ed alle accuse di aver finanziato cospicuamente La Destra (a proposito, il Senatore Storace ha querelato l' Unità per questo), accuse troppo simili a quelle pronunciate dalla Finocchiaro per passare inosservate ed impunite.
Così, forte dell' appoggio popolare di oltre sette milioni di Incavolati (mi verrebbe proprio voglia di usare il termine dell' onorevole Santanchè, per il quale ho fatto eccezione per la cronaca della Costituente nel Castello;ma, sapete, sono un Uomo di Chiesa ...), che poi, tradotti in pratica, sono la stragrande maggioranza degli Italiani, stanchi di vedere mortadelle sibilanti in televisione, padovanschioppati e viscidi, scheletrini e capitanfindusominocoibaffi, bindelle e lupidelupis alleati ed ostaggi di comunisti e veterocomunisti, il Presidente ha detto: BASTA ! Silvio, da buon Padrone (uh, come preferisco questo termine ad Imprenditore) LiberalNazionale, che gestisce direttamente le sue imprese, facendo diventare ORO tutto quello che tocca e creando ricchezza e non disoccupazione, ha capito che non se ne può più di una certa politica stantia gestita dai tanti manager statali e parastatali, simili ai manager della finanza cartacea e fasulla ( ed anche Sarkozy e Tremonti se ne sono accorti; e di questo ne scriverò a breve...), e che la gente è INCAVOLATA. Per questo guarda con favore ad iniziative come quelle dei Circoli delle Libertà ed alla Destra di Storace e Santanchè, dove le persone vogliono impegnarsi di persona, riscoprendo una sana Militanza da contrapporre al popolo grillesco-morettian-giorotondino di sinistra, strappando loro piazze, cortei e gazebo per mandare a casa comunisti e figli di comunisti. Perchè è questo che ci differenzia dai giovanitristi, la voglia di lottare e cambiare, lottare per le nostre idee sulla base di quella frase di Ezra Pound (Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.) che tanto ci è cara, attraverso l' Impegno ed Esempio che camminano di pari passo all' Impegno ed Esempio che il Cristo ci chiede nella Vita di tutti i giorni. Voglia che abbiamo avuto nei tempi della Nostra Gioventù che ci oppose ai tanti, troppi comunisti e zecche spesso impuniti, che si macchiarono di delitti verso i Nostri Camerati e che oggi portano le borse ai loro amici in parlamento. Voglia che abbiamo ancora oggi, anche se potremmo goderci i frutti del nostro lavoro oziando comodamente. Voglia che avremo sino alla Morte. Dunque, avanti con la Militanza, perchè, come Silvio: SIAMO INCAVOLATI !
"La Casa della Libertà, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Prodi, comandante in capo delle forze alleate catto-comuniste.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze catto-comuniste deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi provenienza".
In questo momento, mentre tutta la CdL dovrebbe maggiormente fare blocco intorno all' unico Leader possibile, rifiutando ogni dialogo con un regime allo sbando che sta mandando il paese al macello, pur di salvarsi, ancora una volta mi sento in dovere di sottolineare a Silvio Berlusconi il mio appoggio e della Maggioranza Reale degli Italiani, che credono in lui; dedicandogli una canzone dei "Non Nobis Domine": "Io non ho tradito !".
Tremar dovesse la terra sotto
Il tuo gagliardo passo d’ardito,
Tu va’ sicuro con il tuo motto:
Non ho tradito!
Se l’ira cieca, se l’odio tetro,
Al tuo passare ti segna a dito,
Rispondi senza guardare indietro:
Non ho tradito!
Se l’ingiustizia, se la vendetta,
Per la tua fede t’avran colpito,
La tua parola tu l’hai già detta:
Non ho tradito!
Se nel tuo sangue tu giacerai,
Spirito invitto, corpo ferito,
Più fieramente risponderai:
Non ho tradito!
E se la morte che t’è d’accanto
Ti vorrà in cielo, dall’infinito
Si udrà più forte, si udrà più santo
Non ho tradito!
Per l’onore d’Italia, per l’onore d’Italia
Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito!
Per l’onore d’Italia, per l’onore d’Italia
Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito!
(testo del Cap. Bonola, Reg. "Folgore" della R.S.I.,campo di concentramento di Coltano, estate 1945) .
Tieni duro, Silvio: "Anche se tutti, NOI NO !"
Era da prevedere che molte delle dichiarazioni fatte all' Assemblea Costituente sarebbero state recepite in modo fazioso e poi stravolte nei significati. Dai soliti benpensanti. Di sinistra, Destra ed Italiani di Religione Israelita, per le parole pronunciate dai vari oratori sul Fascismo e sul viaggio di Fini a Gerusalemme. Cercando di innescare un gran polverone; ma, com'era successo con la Montalcini, tutto si ritorce contro ai benpensanti antifassisti, perchè ormai ad abboccare a certe cose, sono sempre di meno.
E prova ne ha data Giuliano Ferrara, ateo devoto ma educato nella Religione Israelita, ospitando ieri sera il Senatore Storace e l' Onorevole Daniela Santanchè nel programma "Otto e mezzo" su LA7, dando ai 2 esponenti politici uno spazio finora negato dal servizio pubblico come durata. E devo dire che Ferrara ha condotto il dibattito in modo molto piacevole, senza capziose domande od antiquati anatemi ben immaginabili. Dimostrando ampiamente di aver compreso che un conto è dichiarare che le leggi del 1938 furono non solo un errore, ma una vera infamia, che colpì anche diversi esponenti Fascisti di Religione Israelita, errore al quale Mussolini cercò di ovviare nei modi che ho più volte ricordato e sui quali non vorrei tornare. Un conto è sputare nel piatto politico dove per anni qualcuno ci ha pucciato il pane prima di mettersi una kippah per darsi una verginità improponibile, non tanto perchè tale verginità sia falsa, ma perchè sempre anche ad Alleanza Nazionale verrà dai sinistri imputata la matrice Fascista. Per centanni ancora. Con annessi e connessi.
Dunque, cari mestatori nel torbido, leggetevi lo "Statuto" de La Destra, che all' Art. 1 recita: "Il Movimento ripudia qualsiasi forma di violenza e DISCRIMINAZIONE basata sulle differenze sociali, economiche o etniche.".
A Giuliano Ferrara, un caloroso e sentito "Grazie" per la comprensione e l'ospitalità data a chi, a pieno titolo, può fregiarsi di quel termine coniato da Giorgio Almirante e che ho spesso ricordato, quell' Afascista che non significa "anti". Ed un invito ai tanti benpensanti ad aprire le loro testoline, invece di starnazzare contro il "pericolo Fascista". Presente solo nei loro pregiudizi.
Simili alle reazioni sdegnate di Ignazio La Russa sulla defezione dell' Onorevole Santanchè, sono arrivate puntuali quelle stizzite dei vari tocquevillani neo-antifascisti, alcuni di loro, poi, rivendicando antiche militanze. Delle quali, mi permetto di ridere, ma in privato, per una serie di motivi nei quali non voglio entrare.
Probabilmente sentono tremare la terra sotto i piedi, trovandosi davanti un partito fiero di essere di Destra, in un' italietta dove tutti corrono abbaiando al centro, convinti che il Liberalismo estremo sia la soluzione di tutti i mali di questa terra, mentre esso altro non è che l'ennesima utopia materialista che vuole proporsi dopo il fallimento del comunismo, suo fratellastro. Si badi bene, parlo di Liberalismo estremo dal quale il buon Giulio Tremonti ha già preso le distanze; quello che antepone il Mercato, le Banche, i Manager-non-padroni, l'appiattimento anarcosocialista delle Grandi Imprese ad una visione Spirituale della Vita;visione dove i Valori senza tempo che la Tradizione Occidentale ha radicato nell' Umanità, sposando Romanità e Cristianesimo, si contrappongono al Valore Aggiunto che incatena l' Uomo alla spoglia mentalità del guadagno a tutti i costi, anche attraverso l' usura e lo sfruttamento, imbarbarendo l' Individuo ridotto a lavorare per produrre e consumare, riducendosi a schiavo del lavoro, a qualsiasi livello. Il tutto condito da una Dittatura Democratica che, imponendo "una testa, un voto", nega la Scala Gerarchica presente in Natura da sempre. Dittatura Democratica che antepone il clientelismo alla meritocrazia, in un trionfo di egualitarismo che nega il Sogno. Sogno che, si badi bene, non è da confondere con le Utopie materialiste di cui sopra.
Così, i neoantifascisti di Centro-Destra, la cui componente di Destra è venuto oggi il tempo di chiederci se sia Destra vera o riflesso di bagliori ormai sopiti ed in declino, invece di guardare al nemico vero, che è Prodi ed il suo governo da mandare a casa in fretta, starnazzano infastiditi verso chi, a differenza di chi ha spento con la Fiamma Sogni , Speranze e Ricordi del Popolo Italiano,tali Sogni, Speranze e Ricordi tiene in vita; ignorando che a Roma, TUTTI i Relatori intervenuti hanno ricordato ai presenti che non è Alleanza Nazionale il nemico da abbattere, nè tantomeno i suoi componenti della base, ma il comunismo oggi sempre più alleato del mondialismo internazionale, come la Cina dimostra ampiamente. Comunismo che in Italia, insieme ai vecchietti-non-eletti tiene in vita Prodi.
Così i neoantifascisti benpensanti, che a Roma non c'erano e che parlano per sentito dire, spesso credendo ai pennivendoli di regime che, a malincuore, hanno dovuto dedicare all' Assemblea Costituente finalmente il giusto spazio, dopo giorni di colpevole silenzio, hanno scritto nei loro bloggettini da giovanitristi le solite lagne che la sinistra per anni ci ha elargito. Increduli dell' adesione dell' Onorevole Santanchè, incapaci di comprendere come un partito composto da "feccia neo-fascista, maschilista e retrogrado", come essi stoltamente ci considerano, abbia subito elevato una Donna al grado di Portavoce, che, come spiega il neo-Statuto, equivale a quello di Segretario.
Ed a questo punto, cari ex-Camerati,cari malDestri, come ha ricordato il Senatore Storace, cosa ve ne fate della Fiamma che ostinatamente tenete ancorata in basso: liberatela, e Lei, volerà in Alto, insieme alle Aquile. Insieme alle Nostre Anime, fiere di credere che :
"Il Domani appartiene a Noi !".
Voi, cuccatevi Capezzone e Cecchi Paone...
Cari amici, eccomi di ritorno. Spero che abbiate letto la mia cronaca dell' Assemblea Costituente de La Destra sul "Castello", perchè, come avrete capito, ad un certo punto non ce l'ho fatta più a riscrivere qui quello che raccontavo in diretta. E' stata un' esperienza eletrizzante e fantastica, sotto tutti gli aspetti.
Un "grazie" sentito a tutti coloro che a Roma mi hanno aiutato, a Monsoreau che mi ha dato una mano da casa per il "Castello", ad Otimaster che ha fatto altrettanto con "Triares" ed al Pizzino che ha riproposto la mia cronaca del suo Blog.
Sono ripresi i lavori: ha preso la parola Alberto Arrighi, che ricorda che la Destra deve andare verso il Popolo, come ricordava Almirante, per essere una Destra di Popolo.
Ora passerà ad esporre il Documento Programmatico.
Poichè si è interrotto il collegamento video ed audio qui in Sala stampa, passo nel salone del Congresso per seguire il resto dei lavori.
Riprenderò domani.A
A presto, vostro Vandeaitaliana/Starsandbars
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Approfitto di questa pausa per pubblicare il commento di Ignazio La Russa relativo alla nuova adesione alla "Destra" e la relativa risposta di Daniela Santanchè:"E' una scelta "sbagliata" e che "condanno", dettata solo dalla "corsa ad inseguire ruoli che An non voleva o poteva darle". "Dopo la dichiarazione di La Russa, se avevo qualche dubbio ho solo certezze".
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LAVORI SOSPESI FINO ALLE 18.45.
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Sinistra antagonista che considera ancora gli USA come l' Impero del Male. ed agisce di conseguenza, attraverso i vari No-global e sodali.
Opposizione forte dunque ad una sinistra legata al marxismo ortodosso.
Augura a tutti una buona partenza, per far prevalere la Verità sulla Menzogna, l' Amore sull' Odio.
Viva l' Italia, Viva la Libertà.
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Brogli che hanno consentito alla sinistra di impadronirsi di TUTTE le cariche della Nazione e di inserirsi in tutte le "casematte del potere", secondo una strategia gramsciana.
Annuncia che il prossimo 29 settembre partiranno i corsi formativi per la Politica, una nuova e consapevole Politica.
Lavoreremo insieme per il futuro. Ha letto il Manifesto Programmatico, e pensa che potrebbe valere per l' intera Cdl.
Ricorda Erasmo da Rotterdam, elogiando la follia visionaria: "Noi crediamo nella Libertà, in tutte le sue forme. La libertà è un diritto naturale, in quanto esseri umani, non concessa dallo Stato, che anzi deve garantire tale libertà. Crediamo nell' individuo, per potere realizzarsi liberamente, insieme alla propria Famiglia, nullo fondamentale della Società. Crediamo nella Vita, garantita dalla fede Cristiana. Crediamo nella Patria. Vogliamo un paese che non ci debba essere paura quando un avversario politico arriva al potere, com'è adesso. Un paese libero da oppressioni fiscali e da giudici che vogliano sostituirsi ai politici."
Ricorda poi come essere di sinistra sia per molti una moda, anche da parte di chi in realtà sia ben al di sopra del reddito di molti Italiani.
Sinistra che si coccola la sinistra antagonista che ha condizionato tutti i provvedimenti più importanti dell' attuale governo.
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Ed ecco, dopo che tutta la platea ha cantato in coro, sale Silvio Berlusconi, mentre la gente scandisce "Silvio, Silvio !".
Ringrazia. "Che bello sentire quello che abbiamo sentito sulle Radici della Destra. Per l' entusiasmo di chi ancora ci crede. "
Ricorda il cuore di Ciarrapico che ha pianto per il grazie di Storace.
Solo UNITI abbiamo vinto e potremo vincere, mantenendo le proprie Identità, ma unendole insieme .
Riconosce l' amicizia e la Lealtà di Storace, e saluta il ritorno della Destra alla Destra.
Il paese sta vivendo un momento attuale drammatico, con una sinistra appoggiata dai soliti comunisti. E' inaudito che in Italia ci sia chi ancora dimentichi che il "comunismo è stata l'impresa più criminale della storia."
Ricorda poi la notte dei brogli.
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E parte infine la Canzone Simbolo della Compagnia dell' Anello :
"Il Domani appartiene a Noi !!!"
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E prepara l' intervento più aspettato della giornata, quello di Silvio Berlusconi, che riconosce l' unico Leader possibile della CdL.
Noi siamo fatti "malati di Passione", con il cuore anomalmente posto a Destra.
Attacco a Fini che a Gerusalemme MALEDI' il Fascismo. Per il diritto di pensare in un modo libero.
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Prende la parola Storace.
Che, nell' anticipare che sarà breve, ringrazia per prima cosa gli intervenuti. Tutti a proprie spese. Saluta le poche, ma significative personalità presenti.Tra cui Silvio Berlusconi, il cui nome evoca un' ovazione.E Donna Assunta, qui come a casa. Altra ovazione, naturalmente. Ed infine rivela i 20 Euro versati dall' Onorevole Santanchè, che ha aderito con coraggio. Perchè ci vuole coraggio a fare la scelta fatta in questi momenti.
E dice che Berlusconi non è vecchio, perchè destinato a far sognare.
Ricorda che la lotta non deve essere fatta ad AN, però, ma a Prodi, che rimane l'unico e grande nemico da mandare presto a casa.
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Una Destra che sappia fare la Destra, prima che le Chiese d' Europa siano trasformate in altri Templi. Riaffermando l' importanza di un' Europa Cristiana. Senza che a difendere tale identità siano atei ed ex-atei, che pur meritori, devono essere affiancati da chi sappia rivendicare questa Identità.
Per una Buona Battaglia basata sulle parole di Cristo.
Ricorda nuovamente i tanti, troppi caduti per la Destra, che non deve quindi dimenticare il loro sacrificio, e continuare la Lotta per i quali seppero morire.
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Ricorda i Valori fondanti della Destra, basata sull' Italianità . Da non confondere con chi trucidò, nel nome dell' antifascismo, chi Italiano era, ma non comunista.
Una Destra rivolta ai giovani, che chiedono politica che li sappia anche accompagnare nell' accesso al Lavoro.Riaccendendo in loro la SPERANZA in un Futuro migliore , senza gli incubi della situazione attuale.
La Destra può e deve rivolgersi a tutti, anche a chi in passato ha votato per il centrosinistra, rivolgendosi a chi sia completamente sfiduciato anche per il presente.
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Musumeci, ricorda poi che la Destra deve fare la Destra, non scopiazzando paesi esteri con derive neocentriste. Perchè è un Area che può e deve espandersi. Per una credibilità nuova e vera della Politica, soprattutto nei confronti del Cittadino. Contro le illegalità, ricordando Falcone e Borsellino, per una riqualificazione del Sud e della Sicilia,quest'ultima ben conosciuta da Musumeci stesso.
E ricorda come le elezioni recenti siano state perse per soli 24.000 voti a causa di , ponendo paletti, non ha voluto tutte le realtà dellaDstra all' interno della CdL.
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La Destra nasce per sostituire AN che si vergogna di stare a Destra.
E termina l' intervento, lasciando la parola a Musumeci.
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E di nuovo Buontempo rivendica l' appartenenza del simbolo della Fiamma del MSI che ostinatamente viene tenuta nel cassetto da chi non ha più il coraggio di proporla.
Per Stare in Europa con orgoglio delle Nostre Radici , anche Cristiane.
No allla Turchia in Europa.
Attacco poi a chi in tutti i questi anni ha mal gestito il Patrimonio Italiano, da quello Culturale a Quello Nazionale.
Poi ricorda la fatica quotidiana per i Giovani, in una società massificante e massificata, senza più ideali.
Attacco al sindaco di Roma, per i campi nomadi, che ha coccolato e coltivato.
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Volontà popolare non solo per il Presidenzialismo, ma anche per il ritorno alle Preferenze.
Battaglia poi per il Prestito d' Onore degli Studenti Universitari.
Garante per l' Infanzia, come da direttive Europee.
Alla faccia delle cornacchie,NASCE LA DESTRA !
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Ora Buontempo focalizza il problema sulla Sicurezza che è SOLO nel DNA della Destra.
E la necessità di rispolverare l' impegno per il Presidenzialismo, Vera battaglia da riproporre con fermezza.
Violento attacco a Scalfaro ed al suo passato. Tra i fischi della folla. Per il nome di Scalfaro, naturalmente.
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E ricorda ed ammonisce sulla presenza comunista nell' Italia attuale.
E ora ricorda le Terre Italiane di Istria e Dalmazia e l' infamia delle Foibe, e la loro diaspora, con un silenzio durato 50 anni.
Violento attacco ai comunisti, compreso chi nel 1956 applaudiva all' Orso Sovietico.Ed oggi siede anche in posti determinanti, Quirinale compreso.
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Berlusconi accolto al canto: "C' è un Presidente, c'è solo un Presideeente "
Buontempo ancora sottolinea il NOSTRO ANTICOMUNISMO. DI SEMPRE !
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Rivendica il diritto della Destra che è legata alla Storia.
MA ECCO BERLUSCONI, accolto al grido di Silvio, Silvio !
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Buontempo scalda la folla dei presenti evocando i Nostri Morti, i Nostri Caduti.
E poi attacca la stampa ed i giornalisti che in questi giorni hanno praticamente ignorato l'evento.
Evento che si propone per una continuità col passato.
E' tornato il momento dell' impegno, anche per i giovani , che per troppo tempo sono stati costretti a rinunciare ad Ideali; come ho spesso ricordato io.
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Ecco Buontempo ha finalmente preso la parola, dichiarando che la Fiamma , spenta a Fiuggi, sta per essere riaccesa. Rivendicando il diritto di usare tale simbolo.
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Si cerca di ovviare invitando i presenti a sedere per terra.
Nel frattempo è partito l' Inno della Destra, composto dalla Federazione piacentina.
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Nel frattempo tutta la sala è esplosa in ulteriori ovazioni. Eppoi tutti insieme a saltare al coro "Chi non salta è un comunista !!"
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Purtroppo non è possibile iniziare per i problemi relativi alla sicurezza: le persone devono sedersi, ma la sala è troppo piccola. Anzi, non è piccola, ma sono i partecipanti a renderla tale.
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I presenti , è confermato, sono oltre 6.000.
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Stiamo aspettando che inizi il tutto. Anche l' Onorevole Santanchè è presente e sta' ricevendo un' ovazione senza fine, tra uno sventolare di bandiere. Ecco Storace sta ricevendo i saluti dei vari Responsabili Regionali. Anche l' ANSA a cui ho dovuto cedere il posto e spostarmi, come vi ho detto, conferma che l' Onorevole Santanchè ha lasciato AN. In questo momento è entrata Donna Assunta Almirante e l' entusiasmo si è trasformata in commozione.
Anche per me.
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Eccomi qui di nuovo, dopo una piccola pausa dovuta ad un cambio di postazione. Ormai è questione di minuti . Anzi ora il collegamento tra la Sala Stampa ed il Salone è stato attivato: la Sala è stracolma e si cerca di far sedere le persone ancora in piedi, parecchie. Ecco è entrato Storace tra un ovazione senza fine.
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Ho appena avuto una simpatica e piacevole conversazione con l' Onorevole Alberto Arrighi che si sta preparando per l' intervento che farà tra breve sul Documento Programmatico al quale si è dedicato con totale impegno. Devo dire che il mio entusiasmo e la mia curiosità sta aumentando di momento in momento. A momenti dovrebbe aprirsi la Costituente con gli interventi del Presidente Onorevole Teodoro Buontempo e dell' Onorevole Nello Musumeci.
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Manca ormai mezzora all' inizio dei lavori e la Sala Stampa si è riempita; allo stesso tempo anche la platea si sta stipando tra l'entusiasmo dei partecipanti, consci di partecipare ad un grosso evento.
La partecipazione dell' Onorevole Santanchè è prevista per domani, con la probabile adesione, da quello che si sente qui in Sala Stampa,al Partito neo-costituente. All' Onorevole Santanchè, secondo indiscrezioni, sarebbe riservato un posto di grande rilievo all' interno de la "Destra".
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Dopo questa notizia riprendiamo l' analisi del Documento Programmatico. Particolare rilievo viene dato al problema della Prima Casa, in particolare alla volontà assoluta di abolire l' ICI, vero balzello iniquo che pesa sulle case degli italiani; ed inoltre l' appoggio alla campagna sul "Mutuo Sociale".
L' acqua viene considerata un bene primario di prima importanza attraverso un progetto particolarmente mirato.
Non poteva non trovare spazio una decisa attenzione alla Famiglia, spesso attaccata su vari fronti e da troppo tempo non più considerata l'elemento fondante della Società. Insieme alla Scuola,con una quarta "i" che dovrebbe essere aggiunta nel futuro programma della CdL a Inglese, Internet ed Impresa: l' "Identità", per far comprendere alle future generazioni le proprie radici, nella certezza già espressa da Almirante che "Non ci può essere Futuro senza conoscenza del proprio Passato".
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Ed ecco il colpo della giornata che era nell' aria e molto atteso: parteciperà ai lavori dell' Assemblea Costituente de "La Destra" l' Onorevole Daniela Santanchè. E' palese che un adesione al nascente partito darebbe un ulteriore impulso a quello che si prospetta ormai una nuova forza politica di notevole spessore, capace di focalizzare l' attenzione di molti italiani che credono nei Valori Identitari radicati a Destra.
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Approfitto di questo momento di pausa ma anche di grande attesa per l' inizio dei lavori, previsti, come ho scritto, per le ore 15, per qualche considerazione sul Documento Programmatico, consultabile, oltre sul sito del Blog dell' Onorevole Storace, anche su quello della Destra News.
Trovo che sia completamente condivisibile nelle varie parti in cui è strutturato. A cominciare dalla difesa della Vita contro la cultura della Morte, con decisi NO alle manipolazioni genetiche ed alla ricerca sugli embrioni ed all' Eutanasia. Passando per una revisione della Legge 194 sull' Aborto.
A livello economico è interessante la riproposta dell' esperimento del Professor Giacinto Auriti, di cui parlai tempo fa nel mio blog.
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In questo momento, al suono dell' Inno Nazionale, si stanno ultimando i lavori nel Salone che riunirà i Costituenti, dove campeggiano diversi striscioni riferenti alle varie località di provenienza.Il clima che si respira è di grande entusiasmo.
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Tra gli esponenti del futuro Partito già presenti ho notato il Responsabile della Commissione Statuto, nonchè Garante degli Iscritti, il Dott. Luciano Buonocore, oltre a gran parte dei Portavoce Regionali. Presente anche il sondaggista Luigi Crespi, titolare di Clandestino Web.
Momento di pausa. Fino alle 18.45.
Potrete seguire il tutto, vi ricordo, nel blog del Castello:
Ed ecco il colpo della giornata che era nell' aria e molto atteso: parteciperà ai lavori dell' Assemblea Costituente de "La Destra" l' Onorevole Daniela Santanchè. E' palese che un adesione al nascente partito darebbe un ulteriore impulso a quello che si prospetta ormai una nuova forza politica di notevole spessore, capace di focalizzare l' attenzione di molti italiani che credono nei Valori Identitari radicati a Destra.
In questo momento, al suono dell' Inno Nazionale, si stanno ultimando i lavori nel Salone che riunirà i Costituenti, dove campeggiano di versi striscioni riferenti alle varie località di provenienza.Il clima che si respira è di grande entusiasmo.
Tra gli esponenti del futuro Partito già presenti ho notato il Responsabile della Commissione Statuto, nonchè Garante degli Iscritti, il Dott. Luciano Buonocore, oltre a gran parte dei Portavoce Regionali. Presente anche il sondaggista Luigi Crespi, titolare di Clandestino Web.
Secondo diversi sondaggi, il nascente Partito creato dal Senatore Storace godrebbe già del 3%.
Devo dire che tutto sta funzionando molto bene, e, per essere solo le 11.25, dunque molto in anticipo rispetto all' inizio dei lavori dell' Assemblea Costituente, l' afflusso è già rilevante. Tutto molto ordinato e disciplinato. Nell' atrio del Palazzo dei Congresssi all' Eur c'è l' Area riservata a chi si è già iscritto. Una volta dato il proprio nome e cognome, viene consegnata la Tessera, una bandiera dellla Destra ed il fascicolo "La Destra per l' Italia", che contiene il Manifesto dei Valori e lo Statuto. Il tutto viene fatto da un nutrito numero di Hostess molto gentili e carine. A Destra dell' atrio c'è l' Area riservata agli iscritti dell' ultimissima ora, mentre a sinistra c'è l' Area riservata agli accrediti degli Ospiti e della Stampa. Ma non credo che il Presidente Berlusconi avrà bisogno di registrarsi...in effetti, il suo volto è abbastanza noto...
In questo momento, dopo le prove dei microfoni, è stato diffuso quello che, credo, sarà il Nuovo Inno, ed è molto bello e convolgente.
Tra gli esponenti del futuro Partito già presenti ho notato il Responsabile della Commissione Statuto, nonchè Garante degli Iscritti, il Dott. Luciano Buonocore, oltre a gran parte dei Portavoce Regionali. Presente anche il sondaggista Luigi Crespi, titolare di Clandestino Web.
http://www.clandestinoweb.com
Secondo diversi sondaggi, il nascente Partito creato dal Senatore Storace godrebbe già del 3 %.
Cari amici, eccomi a Roma per iniziare l' avventura che porterà alla nascita definitivo di un partito che dovrebbe essere fondante per chi non ha paura di definirsi di Destra. Era dai tempi dell' Università che non ero più iscritto ad un partito, l' allora glorioso Movimento Sociale Italiano, e questa nuova avventura, beh, confesso che mi galvanizza. Significa che dopo tempi nei quali essere di Destra aveva perso quasi ogni energia vitale, in momenti di massificazione culturale verso il Centro, in un' affannosa rincorsa della sinistra e della Destra, con relativa perdita dell' Identità. E se è vero che dell' identità della sinistra non m' interessa punto, quella della Destra è per me parte della lunga avventura che si chiama Vita.
Ed eccoci al programma odierno:
SABATO
ORE 15.00:
Apertura dei lavori.
Intervento On.le Teodoro BUONTEMPO Presidente de ‘La Destra’
Intervento On.le Nello MUSUMECI
ORE 17.10:
Intervento del Presidente On.le Silvio BERLUSCONI, preceduto da un breve saluto del sen. Francesco STORACE
Pausa
ORE 18.15
Ripresa dei lavori
breve saluto del portavoce di Roma, Fabio SCHIUMA
Primo intervento Alberto ARRIGHI sul documento programmatico.
Luciano BUONOCORE sullo statuto.
A seguire dibattito con interventi programmati
(dieci minuti a testa).
Gallo
Monteleone
Cacciola
Sambruni
Razza
Puleo
Scaravelli
Casolari
Zenatti
Seppi
Proietti
Mammi
Centorame
Afan de riveira
Reboa
Di Cristo
A presto !
Domani parto per Roma dove parteciperò all' Assemblea Costituente de "La Destra". Se tutto va bene, potrete seguire sia sul mio Blog che sui Nostri Aggregatori:
http://ilcastello1.blogspot.com/
e
http://www.therightnation.net/dblog
la cronache e le notizie da Roma.
L’Assemblea si terrà il 10 ed 11 novembre al Palazzo dei Congressi a Roma in Piazzale Kennedy 1.
Ecco il Programma:
SABATO 10
ORE 10.00:
Inizio delle operazioni di accreditamento, presso l’atrio Kennedy , che saranno curate dalle hostess presenti presso i rispettivi desk, che saranno così suddivisi:
- per la stampa verrà adibita la parte sinistra dell’atrio per facilitarne l’accesso alla sala loro riservata,
- per gli iscritti la parte centrale suddivisa nei vari desk per lettera iniziale del cognome.
Al momento dell’accreditamento sarà consegnata la tessera di partecipazione alla Costituente, il distintivo del partito, la bandiera, lo statuto e il documento programmatico della Costituente.
Avvenuti gli accreditamenti i partecipanti saranno accolti all’interno del Salone della Cultura.
ORE 15.00:
Apertura dei lavori.
Intervento On.le Teodoro BUONTEMPO Presidente de ‘La Destra’
Intervento On.le Nello MUSUMECI
ORE 17.10:
Intervento del Presidente On. Silvio BERLUSCONI, preceduto da un breve saluto
del sen. Francesco STORACE
ORE 18.00:
Ripresa dei lavori
- Il Sen. Francesco STORACE propone all’Assemblea Costituente l’Ufficio di Presidenza.
ORE 18.10:
- Primo intervento Alberto ARRIGHI sul documento programmatico.
- Secondo intervento Luciano BUONOCORE sullo statuto.
A seguire dibattito con interventi programmati dei PORTAVOCE REGIONALI
(dieci minuti a testa).
ORE 21.30:
CENA
DOMENICA 11
ORE 09.30:
Ripresa dei lavori. Continuazione del dibattito e interventi programmati di On.le Pezzella; Sen. Morselli; On.le Salerno; Sen. Lo Surdo
ORE 12.00 (ma l’orario è solo indicativo, potrebbe slittare al pomeriggio):
DIBATTITO
- Al termine del dibattito, intervento conclusivo del Segretario
Nazionale de La Destra Sen. Francesco Storace
- Votazione dello Statuto e del Documento della Costituente.
Buona Destra a Tutti !!!
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Tornerò a parlare della Romania al mio rientro.
Ed eccoci infine alla terza parte del mio racconto, che vuole spiegare come il mancato decollo dell' economia Rumena sia dovuta al reintegramento parziale nella vita politica del paese di molti dirigenti comunisti. Soprattutto ad opera di Ion Iliescu, il quale è solo apparentemente in secondo piano, oggi come oggi.
Abbiamo lasciato Iliescu capo del FSN, traghettatore della Romania post-rivoluzionaria del 1990 verso le elezioni di Maggio. In realtà molti sapevano non solo del suo passato di comunista duro e puro (qui lo vediamo in un poster elettorale del 1965), ma anche della sua amicizia con Gorbaciov, il quale dietro le varie aperture voleva in realtà salvare il comunismo. E così, molti studenti e giovani, che in dicembre avevano pagato un alto tributo di sangue alla causa della Rivoluzione, decisero di organizzarsi per impedire che la Rivoluzione stessa venisse "furata" (rubata), consci, a differenza di tanti italioti, che non esiste un comunismo dal volto umano. Nacque così Golania, dal termine Golan (teppista), usato prima da Ceausescu e poi da Iliescu per offendere chi era veramente anticomunista. Golania era una tendopoli in Piazza dell' Università, dove campeggiavano, oltre al Tricolore Nazionale, anche le tre bandiere degli Stati Baltici (Lettonia, Estonia e Lituania), in onore alla loro secessione anticomunista dall' URSS, anche per ribadire che il taglio ombelicale con l' Orso Russo avrebbe dovuto essere netto e definitivo, essendo la Russia non solo nemico storico della Romania, ma anche occupante il territorio della Bassarabia, oggi Repubblica di Moldavia. Golania aveva lo scopo di informare la popolazione delle reali intenzioni di Iliescu e del Fronte di Salvezza Nazionale, ed ebbe l' appoggio dei due rinascenti Partito Nazional-Cristiano Contadino e Partito Liberale. Nella piazza campeggiavano grandi ritratti di Mihail Eminescu e della Madonna, a ribadire che l' anima della Romania era fortemente Conservatrice e Cristiana, come potete vedere nelle 2 mie fotografie, insieme alle bandiere citate. Ma altrettanto forte era la campagna discriminatoria verso Golania e gli studenti messa in atto dai neocomunisti del FSN, attraverso i tantissimi Activist (Attivisti), che altro non erano che agenti della Securitate, e con l' appoggio della Televisione, fortemente in mano al Fronte, campagna tesa a dimostrare che gli studenti altri non erano che nullafacenti teppisti ed Uligani (da hooligan). Inoltre Bucarest fu invasa un paio di volte dai Minatori, classe lavoratrice coccolata e privilegiata da Ceausescu, spaventati dalla possibilità di perdere tali privilegi, che devastarono a più riprese le sedi dei 2 partiti di Destra di cui sopra, il PNTCD ed il PNL, e cercarono di scacciare gli studenti; che ritornavano ad abitare Golania ogni volta che questi individui, mi spiace dirlo, abbruttiti e brutali, senza cultura e, spesso, cognizione di quello che facevano, ritornavano nelle loro miniere. Ma Iliescu,il volpon, sapeva bene che non poteva tirare troppo la corda per non allarmare non solo i giornalisti occidentali presenti in massa, ma anche i molti osservatori europei ed americani, almeno fino alle elezioni.
Ed in Golania stavano prendendo forma antiche idee, sulle ceneri della Tradizione Nazionale e Cristiana creata da Corneliu Zelea Codreanu e la sua Legione dell' Arcangelo Michele, cui aderirono il fior fiore della gioventù rumena tra le due guerre, da Mircea Eliade stesso a Cioran, passando attraverso il Professor Nae Ionescu, poco conosciuto in Italia, ma stimatissimo nella sua Patria. Idee tese alla Terza Via, metafisica ed eroica, antimaterialistica ed antiusurara, idee che non solo non potevano piacere al materialista marxista Iliescu, ma anche all' altro capo del FSN, Petre Roman, il cui padre Valter combattè in Spagna nelle Brigate Internazionali comuniste insieme ad altri volontari ebrei e che fu un esponente di altissimo rilievo nella Romania comunista. Valter Roman legatissimo non solo all' URSS ma anche all' Ungheria, tant' è che l' ex-capo della Securitate Ion Mihai Pacepa (di cui ho parlato spesso), fuggito negli Stati Uniti, ha rivelato l' intenzione del Generale Valter di trasformare la Transilvania in stato indipendente ed il suo ruolo nell' arresto di Imre Nagy nel 1956. Idee dei Golani che propugnavano il Ritorno del Re Michele (nell' immagine a fianco la ragazza con i fiocchi rosa in testa sventola una foto del Monarca durante una dimostrazione), che avrebbe significato la garanzia dell' irreversibilità della Rivoluzione. Ma Iliescu aveva solo rimandato il progetto.
Progetto che ebbe l' insperato aiuto dei Rrom, i quali, si sa, per i motivi che molti degli zingari intervistati in questi giorni hanno non ammesso, ma proclamato quasi con fierezza, amano gli assembramenti. E dunque, intorno alla piazza cominciò a fiorire, all' esterno, un mercato all' aperto di merce di ogni genere, spesso rubata, simile a quelli oggi presenti anche nelle periferie italiane, quasi sempre abusivi. Così le persone che, andando al lavoro, passavano per Piazza dell' Università, si fermavano alla cerchia esterna, zeppa di rifiuti e brulicante di zingari insistenti (con relativo alleggerimento, spesso e volentieri del portafoglio...), ed alla fine arrivavano alla errata conclusione propinata da Televisione, Activist e FSN: gli occupanti erano solo Golani e Uligani, TEPPISTI. Più volte chiesi agli studenti perchè non cacciassero questa corte dei miracoli, ma mi spiegarono che erano stati minacciati da noti personaggi dal giubbotto nero di finta pelle, la quasi divisa dei Securisti, che facevano esibizione di pistola sotto il giubbotto (se guardate bene la foto, vedrete ben in vista i cari Rrom all' esterno...)
Dunque, il 20 Maggio 1990 ci furono le elezioni, dove il FSN vinse alla grande. Ma Golania non cadeva, resisteva. Striscioni con la scritta "Abbasso i neocomunisti !" vennero aggiunti alle bandiere. Poco dopo le elezioni, partirono giornalisti ed osservatori. Io invece, come tutti i mesi, tornai a Bucarest, quel 13 Giugno 1990. Dove calarono i barbari, portati con autobus a migliaia dalle miniere. Fu una caccia all' uomo barbara ed inumana: veniva pestato chiunque avesse l' aria da studente, professore, intellettuale. Anche gli zingari, per dare più credibilità alla cosa, subirono pestaggi. Anche parecchi stranieri furono aggrediti, io stesso fui salvato dal mio taxista. La gente veniva aggredita dai Minatori che puzzavano di Tuica (grappa), che era stata generosamente elargita loro dagli Activist, con i picconi, ma non con i manici, ma con la punta. E ci fu anche chi applaudiva, contenti che pulizia fosse fatta. I morti furono almeno un centinaio, i feriti migliaia, tra cui lo stesso leader Marian Munteanu, ferito, nuovamente aggredito nell' ospedale dove era ricoverato, ed infine arrestato. La Televisione, con servizi pilotati, plaudì all' iniziativa dei Minatori. Dopo tre giorni di sangue Golania cessava di esistere.
Finiva così il tentativo di Bucarest di rimanere libera dai comunisti.
Nel frattempo molti esponenti di spicco del FSN si accappararono dell' economia rumena, creando notevoli rallentamenti allo sviluppo del paese per anni ed anni.
Dunque, arriviamo ai giorni fatidici della Rivoluzione e di quello che seguì. Come ho scritto nella prima parte, la situazione era disperata, nell' ormai lontano 1989. Fame e freddo a volte sono più potenti di ogni altra mancanza di libertà. L' Esercito, che era stato tenuto nella bambagia da Ceausescu (anche se non con i notevoli privilegi economici dei dirigenti comunisti, con l' eccezione della Guardia Personale del Conducator, formata anche da ex-ragazzi di strada ed orfani, cresciuti nel mito del buon Nicolae, e dei Minatori, che vedremo, avranno la loro importanza più avanti.), cominciava a mostrare segni di preoccupazione, dovuti al progressivo sfaldamento del Patto di Varsavia. Anche nel Partito Comunista Rumeno ci si interrogava su quanto la popolazione avrebbe sopportato. Il 9 Novembre, oggi Giorno della Libertà, cadde finalmente l' infame Muro di Berlino, lasciandosi dietro oltre 200 morti uccisi dai Vopos, la guardia di frontiera della DDR.
Ed eccoci alle stranezze della Storia: la Romania deve la propria Rivoluzione ad una delle sue molteplici minoranze, quella Magiara, con la quale i rapporti sono sempre stati tesi. Ma se oggi gli ungheresi si lamentano in continuazione, dovrebbero ricordare come Budapest, seconda capitale dell' Impero Austroungarico, non fu mai tenera con i Rumeni di Transilvania, come il già ricordato supplizio della ruota di Horia,Closca e Crisan ammonisce. Ceausescu non ha mai amato gli Ungheresi, mentre il rapporto con i Rrom era più complesso: confinati in paesini come Valea Lui Stan, in realtà godevano di una piccola autonomia, in cambio della promessa di non farsi vedere a Bucarest. Creando le condizioni per la nascita del concetto di uno Stato Rrom che oggi sta prendendo piede negli Zingari. Dove, non si sa. Forse in Italia ?
Comunque tutto iniziò il 16 Dicembre 1989, con i parrocchiani del Pastore Protestante László Tőkés che protestavano contro il trasferimento forzato voluto dal Conducator; alle loro manifestazioni si aggiunsero man mano i passanti, che diventarono poi migliaia, con i primi scontri ed i primi morti. Ceausescu, partito per il Paese Fraterno dell' Iran (così erano le parole ufficiali di allora...), rientrò precipitosamente nella capitale, e nella sua ottusità credette di poter sedare nel sangue la rivolta, ormai estesa a tutto il paese. Non si rendeva conto che alcuni comunisti, con a capo il "volpon" Ion Iliescu stavano preparando un bel vestito di legno ad un capo ormai scomodo. Infatti durante la Grande Manifestazione Popolare della Gioventù Comunista del 21 Dicembre, alcuni elementi fedeli alla fronda cominciarono ad inveire contro Ceausescu, trovando subito l' appoggio di un incredula folla, che pian piano prese fiducia in se' stessa. Gli spari delle mitragliatrici fecero il resto, e con i primi caduti la protesta si estese in tutta la Capitale, fino all' aereoporto, dove ci furono scontri tra le fazioni dell' esercito. In piazza dell' Università e dintorni, dove l' esercito era schierato a difesa del Consolato Americano ( e se ricordo bene anche di quello Francese; le Ambasciate invece erano altrove) e dell' Hotel Intercontinental, pieno di occidentali, ci furono le prime defezioni. Le donne, spesso con in braccio i bambini, presero ad avvicinarsi ai soldati, facendo vedere le loro borse vuote: "Noi siamo le Vostre Madri, Sorelle, Mogli: guardate cosa porteremo a casa da mangiare. NIMIC ! (Niente). Nu Plecam ! (Non ce ne andiamo)" Questo Nu Plecam ! divenne lo slogan della Rivoluzione, insieme a "Jos Comunismul !" (abbasso il comunismo !) e più tardi una canzone che naturalmente ho in cassetta. Alle donne si aggiunsero i vecchi, i pensionati, ancora più disperati. Ed a questo punto i Soldati abbassarono le armi e si unirono alla folla. Lo stesso successe ai Carri Armati.
Ma non era finita: la Guardia Personale di Ceausescu (che nel frattempo era fuggito in elicottero), composta per la maggior parte da ex-ragazzi di strada e Rrom, tutti ben pasciuti e coccolati, fu presa dal panico, anche per le notizie di alcuni linciaggi di Securisti da parte della folla, cominciò a sparare all' impazzata dai tetti, e solo l' Esercito, ora ormai schierato con la folla, che li riforniva con il pane, uno delle poche cose reperibili, ebbe la meglio su di loro. Nonostante anche la presenza in città di libici, palestinesi, iraniani ed irakeni armati schieratisi a sostegno della Guardia e della Securitate. Gli scontri furono durissimi, anche con i carri armati: nelle mie 2 foto di allora, l' interno e l'esterno di un palazzo dove fu necessario l' intervento dei carri per stanare i fedelissimi del regime comunista. Anche il famoso Palazzo dove Ceausescu tenne l' ultimo famoso discorso fu oggetto di pesanti combattimenti, come s' intravvede (spero) nella mia terza foto, dove, insieme alla bandiera a mezz' asta in segno di lutto, si notano i segni delle mitragliatrici e dei colpi di kalashnikov nei muri. Mentre tutto questo accadeva, Iliescu e compagni non stavano certo con le mani in mano: a Nicolae Ceausescu, i cui tanti libri godettero in Italia delle prefazioni di esponenti di spicco del Partito Comunista Italiano, come ho spesso ricordato, ed a sua moglie Elena, semi analfabeta ma plurilaureata ad honorem in diverse facoltà, la quale, negando l' esistenza dell' AIDS in Romania, ne fece ammalare a migliaia, anche bambini, entrambi insigniti in Italia del titolo del Cavaliere di Gran Croce della Repubblica (eppoi mi dite perchè son Monarchico...), fu inscenato un processo lampo che, concludendosi con una rapida morte avrebbe poi evitato scomode testimonianze; e si moltiplicarono le apparizioni di Iliescu e c. alla Televisione Rumena, che essendosi schierata quasi subito con gli insorti, per molti e molti mesi verrà considerata dai Rumeni il simbolo della Rivoluzione, a cui credere ciecamente. E questo avrà un risvolto nei successivi accadimenti. Iliescu e sodali infine si autoproclamarono fondatori di un sedicente Fronte di Salvezza Nazionale che guidò il paese fino alle prime elezioni farsa del 1990.
Sintem Romani. Siamo Romani. Civis Romanus Sum. Quante volte abbiamo studiato questa frase. Che nell' antichità poneva il solco tra la Civiltà e le Barbarie, tra l' Occidente e l' Oriente. Chi poteva fregiarsi di questo titolo lo ribadiva con fermezza. Spesso noi italiasiatici, specie negli ultimi tempi, ce ne siamo dimenticati. Il Latino, insieme alle Nostre Tradizioni, forse in odio al Fascismo, che della Romanità se ne fece vanto, lo abbiamo mandato al macero, anche nella Santa Messa puzzava d' Antico, di Sacro, meglio una bella Messa rock oppure un Frà Cionfoli...
I Rumeni, No. Anzi loro si chiamano Români, proprio per ribadirlo. A scuola l' insegnamento della Storia Romana, insieme al Latino, è basilare. Proprio perchè, come l' Ultimo Avamposto, l' Ultima Legione il popolo Rumeno è sempre stato certo di tornare agli antichi fasti.
E dopo la Prima Guerra Mondiale, vittoriosa, si era giunti alla Romania Mare, la Grande Romania, che rappresentava finalmente la base di partenza per rilanciare gli antichi splendori. Bucarest era una città bellissima (nella foto, il Palazzo Reale di Cotroceni), piena di vita, la Parigi dei Balcani,grazie anche al totale sfaldamento della Sublime Porta, alla quale per secoli furono pagati pesanti tributi. Poi venne la II Guerra Mondiale, e la Romania pensò bene di combatterla con la Casa Madre, l' Italia. Purtroppo sappiamo come andò a finire: ed a Yalta un Presidente Americano filo-comunista ed un colpevolissimo Churchill, che anticomunista lo era stato sempre, decisero di regalare all' Orso Russo quell' Europa che per secoli gli slavi moscoviti avrebbero voluto loro feudo.
Dopo Gheorghe Gheorghe-Dej, prese il potere Nicolae Ceausescu, il quale, dopo iniziali progressi economici, dovuti alle sovvenzioni Americane ed al titolo di "Nazione Privilegiata nei Rapporti Commerciali" che riuscì a spuntare con Nixon, che guardava a Bucarest come una nazione autonoma rispetto all' URSS (purtroppo sbagliando: Ceausescu non solo collaborava in segreto con Mosca, ma finanziava il terrorismo internazionale), decise ad un certo punto di azzerare il debito pubblico (mi ricorda qualche italiano,aiutatemi voi....). Ridusse dunque la Romania, svendendo tutto, alimentari compresi, nella più nera povertà. Teniamo conto che poi dopo la Guerra, non ci fu nessun Piano Marshall, naturalmente. Ed aggiungiamoci pure il terremoto disastroso del 1977. Arriviamo così ad un paese a pezzi, alla vigilia della Rivoluzione:code per tutto; ci si inseriva nelle file anche senza sapere cosa ci fosse in vendita. Spesso povere cose: carta igienica, scarpe (spesso spaiate. A volte si compravano anche non della propria misura, tanto a qualche parente potevano andare...). Si sopravviveva, spesso aiutati dalla Cultura, affollando i Teatri per Commedie e Concerti, ma a casa mancava la luce, l'acqua e tante altre cose. Questo grazie ad un infame REGIME COMUNISTA, tenuto insieme dalla Securitate, una delle polizie comuniste più spietate ed assassine della storia, seconda solo alla Ceka sovietica. Molti vecchi d' inverno morivano di stenti e di freddo. Ma il comunismo non aveva fatto i conti con la storia:e così, mentre altrove cadde senza quasi spargimento di sangue, qui arrivò la Rivoluzione, cogliendo di sorpresa il dittatore e la moglie Elena, i quali si stavano preparando il Palazzo Presidenziale, tuttoggi incompiuto, sempre coi soldi del Popolo Rumeno. Enorme Monumento ai crimini comunisti, secondo al mondo, come palazzo, solo al Pentagono.
(Fine Prima Parte)
In questi momenti la mia pazienza è messa a dura prova dall' ignoranza colossale intorno a quello che sta accadendo. Ma ci dimentichiamo che è successo anche a Noi Italiani, anzi succede ancora: siamo e saremo Mafiosi, chissà per quanto tempo ancora, come ce l' ha ricordato una recente sentenza di un tribunale tedesco.
E succede così che venga diffamato sempre di più un Popolo Meraviglioso come quello Rumeno, che ha in comune con l' Italia le Origini, la Lingua ed il Sangue, e che ha preservato per secoli l' Identità Romana e Latina da ogni invasione prima barbarica, poi magiara, poi slava ed infine musulmana, spesso pagando in vite umane od oro il fatto di essere ultimo avamposto della Civiltà Occidentale e Romana lasciata a difesa dell' Europa, spesso ultimo Fosso di Helm a difesa di Gondor, con la promessa ultima dei Romani che si ritiravano davanti alle orde avanzanti: "Torneremo !" a coloro che rimanevano. E così per secoli, i discendenti delle Antiche Legioni Romane si batterono, fieri di quella Antica Alleanza che aveva visto crescere insieme Romani e Daci, come millenni prima aveva visto, in altre ere ed altri luoghi, combattere e crescere insieme gli Elfi ed il Popolo degli Uomini. Numerosi furono gli Imperatori di sangue Daco-Romano-Illirico, su tutti Gaio Galerio Valerio Massimiano, Tetrarca insieme a Costantino, che un mese prima di morire, pentitosi, diede l' ordine di porre fine alla persecuzioni anti Cristiane con l' Editto di Sarnica, ponendo così le basi per il successivo Editto Costantiniano. E per secoli ancora i Rumeni, fedeli alla Parola data, riconobbero l' autorità più alta non nei Re o Voivodi, ma solo all' Imperatore, anche se non c' era più, tant' è che molte favole rumene cominciano così: "C' era una volta un Imperatore...".
Nei secoli successivi i rapporti tra l' Italia ed i territori Rumeni furono strettissimi; e terminate le invasioni barbariche, i Principi e Re Valachi e Moldavi arginarono in battaglia o con balzelli pesantissimi l' avanzata Turca in Europa. Compreso Vlad Tepes, le cui imprese vennero spesso esagerate in truculenza da Turchi, Magiari e Sassoni, tanto da passare alla storia prima come Impalatore e poi come Vampiro. In realtà, piuttosto che impalatore vero e proprio, pratica del resto diffusa a quei tempi, il Principe Vlad fece mettere la testa di 20.000 Turchi, già morti in battaglia, sopra dei pali per terrorizzare l' esercito ottomano che aveva invaso la Valacchia.
Poi, per secoli il Popolo Rumeno, come quello Italiano, subì la dominazione straniera; tutti i tentativi di riconquistare l' Indipendenza furono sedati nel sangue. Famosissimi e veri eroi Nazionali sono Horia, Closca e Crisan, massacrati dagli Ungheresi nel 1784 col supplizio della ruota. E dovettero difendersi, oltre che da Magiari e Turchi, dall' avanzare dei russi, che miravano a ricongiungesrsi con gli Slavi del Sud, i Bulgari, cercando di impadronirsi della Bessarabia. Creando un problema secolare che oggi si chiama Repubblica di Moldavia e Trasnistria.
Finalmente nel 1859 Alexandru Ioan Cuza riuscì a riunire le 2 corone, quella di Moldavia e Valacchia, senza colpo ferire, senza cioè quella Guerra fratricida che scelse casa Savoia ispirata dal massone Cavour per conquistare il Cattolicissimo Regno delle Due Sicilie. E fu poi un Re di sangue Tedesco ed Imperiale, Karl Eitel Friedrich Zephyrinus Ludwig von Hohenzollern-Sigmaringen, Carlo I, a dare la completa indipendenza dalla Sublime Porta.
Questa lunga premessa storica era necessaria per spiegare le notevoli difficoltà economiche della Mia Seconda Patria nei secoli, a causa dei pesantissimi tributi pagati alla Sublime Porta ed alla Russia, e successivamente accentuate dal comunismo di Gheorghe-Gheorghe Dej prima e di Ceausescu poi.
Nonostante queste difficoltà, il Popolo Rumeno ha generato molti geni, a partire da Mihail Eminescu, il più grande poeta rumeno, che fu pure un esponente politico Conservatore e profondamente Cristiano; il grande drammaturgo Ion Luca Caragiale; il francesizzato Eugene Ionescu; le due pietre miliari del '900, Emil Cioran ed il più grande conoscitore mondiale della Storia comparata delle Religioni, Mircea Eliade, uno dei miei padri spirituali,otto volte proposto per il Nobel per la letteratura ed otto volte bloccato dal veto dello Stato d' Israele, che però non si oppose al Nobel del Paracadutista della GNR Fo Dario. E poi il grande musicista George Enescu; il celeberrimo direttore d' orchestra Sergiu Celibidache; il famosissimo scultore Costantin Brancusi; ed infine gli attori Emmanuel Goldenberg (Edward G. Robinson) e Johnny Weissmuller (Tarzan). Per tralasciare i tanti atleti di ogni sport.
Ebbene, questo popolo che diede i natali infine agli Eroi che combatterono e morirono per la libertà e la Cristianità della Spagna a fianco dei Camerati Italiani, Ion Motza e Vasile Marin, nonchè a Corneliu Zelea Codreanu, ispiratore di una Terza Via alla Rumena, superamento spirituale del materialismo marxista e capitalista, oppositore tenace del profitto estremo e creatore delle Banche Legionarie che riportavano all' origine l' istituto bancario, eliminando la visione usurara, e riproponendone la versione medieval-rinascimentale Cristiana, ebbene questo popolo è oggi svillaneggiato ed offeso da una campagna senza eguali.
Perchè assistiamo ad ogni giorno all equazione Rrom-Zingaro= RUMENO. Mentre invece la maggior parte degli efferati delitti di questi ultimi tempi sono compiuti da Zingari (o Rrom) delle varie nazionalità: Italiane, Rumene, Macedoni, Bosniache ed altre ancora. La stragrande maggioranza dei Rumeni lavora duro, spesso sfruttata in nero come manovalanza nei cantieri, magari, come raccontò Carlo Verdone in una recente intervista, avendo pure una Laurea in Filosofia. La stragrande maggioranza dei Rumeni ha una cultura enorme, essendo cresciuta andando a Teatro fin da piccoli, parla spesso tre o quattro lingue, tra cui la nostra. La stragrande maggioranza dei Rumeni ha un amore profondo verso l' Italia e gli Italiani. Italiani che negli ultimi 60 anni hanno spesso sfruttato la povertà del Popolo Rumeno, recandosi in Romania non per conoscere il comunismo come feci io nel 1972 ma per trovare sesso per calze, saponette e profumi, sfruttando la situazione con l' IGNOBILE cambio al mercato nero, anche dopo la Rivoluzione. Arrivando anche a rimpiangere, come sentii io all' aereoporto di Bucarest un imprenditore italiota, il regime di Ceausescu perchè esempio di ordine. Italiani che dopo la Rivoluzione esportarono in Romania personcine come Giorgio Mendella (ve lo siete dimenticato ?) ed altri simpaticoni.
Certo, oggi l' Italia ha in atto una collaborazione imprenditoriale seria, grazie non solo alle politiche di detassazione finalmente avviate, alla scarsa presenza del sindacato conflittuale, ma anche dovuta alla serietà di come si lavora in Romania. Ma al tempo stesso, dopo i danni del comunismo, le esasperazioni capitalistiche spinte da assordanti pubblicità fanno si che spesso gli stipendi rumeni, intorno ai 200 euro mensili (e sono generoso), non bastino neanche per il mangiare, spingendo all' emigrazione molti lavoratori qualificati e specializzati. Tant' è che la Romania deve importare manodopera a sua volta dalla vicina Moldavia, dall' Ucraina e persino dalla Cina.
Certo, oltre alla criminalità della Mafia Rrom che ha basi solide in Timisoara ( e che spesso ho denunciato), città di confine dove molti capi cosca hanno ville incredibili con piscina e annessi, c' è anche qualche Rumeno che delinque: ma ci dimentichiamo che spesso, oltre ad onesti e bravi lavoratori, abbiamo noi creato ed esportato nel mondo la Mafia ?
Dunque, sono il primo a dire: chi delinque, in galera, magari in Romania, dove non ci sono indulto e carceri modello, ma CERTEZZA DELLA PENA. Dico basta al tempo stesso che una sinistra doppiamente colpevole si coccoli dovunque i Rrom, gridando al razzismo ogni volta che si vuole smontare i loro campi regni dell' abusivismo di ogni tipo.
Ma al tempo stesso, conosciamo di più ed impariamo ad amare i Rumeni, che della Romanità e della Latinità hanno fatto il loro mito e modus vivendi.
Traiasca Romania !
Da mezzo Rumeno, sto preparando un mio articolo forte su quanto sta accadendo in Italia a causa della criminalità di moltissimi appartenenti all' Etnia Rrom di nazionalità Italiana, Rumena, Serba, Macedone, Bosniaca e sugli errori che l'attuale governo, i buonisti e la stampa continuano a fare. Nel frattempo, ritorno a parlare di Ellis Island.
Ellis Island è un isolotto alla foce del fiume Hudson nella baia di New York. Antico arsenale militare, dal 1892 al 1954, anno della sua chiusura, è stata la maggiore frontiera d'ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Il porto di Ellis Island ha accolto più di 20 milioni di aspiranti cittadini statunitensi, che all'arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York. Medici del Servizio Immigrazione controllavano brevemente ciascun emigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute (ad esempio: PG per donna incinta, K per ernia e X per problemi mentali).Chi superava questo primo esame, veniva poi accompagnato nella Sala dei Registri, dove erano attesi da ispettori che registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, professione e precedenti penali. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e venivano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan. I "marchiati" venivano inviati in un'altra stanza per controlli più approfonditi. "I vecchi, i deformi, i ciechi, i sordomuti e tutti coloro che soffrono di malattie contagiose, aberrazioni mentali e qualsiasi altra infermità sono inesorabilmente esclusi dal suolo americano" rammentava il vademecum destinato ai nuovi venuti. Tuttavia risulta che solo il due percento degli immigranti siano stati respinti. Per i ritenuti non idonei, c'era l'immediato reimbarco sulla stessa nave che li aveva portati negli Stati Uniti, la quale, in base alla legislazione americana, aveva l'obbligo di riportarli al porto di provenienza. Dal 1917, modifiche alle norme d'ingresso, limitano i flussi immigratori. Viene introdotto il test dell'alfabetismo e dal 1924 vengono approvate le quote d'ingresso: 17.000 dall'Irlanda, 7.000 dal Regno Unito, 5.800 dall'Italia e 2.700 dalla Russia. La Depressione del 1929 diminuisce ulteriormente il numero degli immigrati, dai 241.700 del 1930 diventano 97.000 nel 1931 e 35.000 nel 1932. Contemporaneamente Ellis Island diventa un centro di detenzione per i rimpatri forzati: dissidenti politici, anarchici, senza mezzi e senza lavoro vengono obbligati a tornare al loro paese d'origine. Gli espulsi a forza dagli Stati Uniti sono 62.000 nel 1931, 103.000 l'anno successivo e diventano 127.000 nel 1933.
Ora si può essere d' accordo o meno su certi metodi, forse relativi a quel periodo storico, ma è indubbio che il rimpatrio forzato di comunisti, anarchici, malati contagiosi, senza mezzi e senza lavoro abbiano contribuito allo sviluppo degli Stati Uniti d' America, oggi Potenza incontrastata mondiale. Al tempo stesso la Libertà vera, non quella piagnina dei sinistri e dei libertari di destra e sinistra, ha permesso che all' interno degli Stati Uniti le Identità Nazionali venissero preservate e sviluppate.
L' Italia prodiana, invece, alza la voce volendo occuparsi di una cosa di cui in realtà non potrà mai farsi voce, la SICUREZZA. E mentre a parole promette mari e monti, all' interno delle proprie strutture sostiene associazioni che sostengono le solite tesi cieche, sorde e mute:
"DIRITTI, LOTTA ALLA DISCRIMINAZIONE E SUPERAMENTO DEI CAMPI NOMADI
di Nando Sigona, osservAzione
Al meeting antirazzista dell'Arci (Cecina, 8-15 luglio) quest'anno c'era un clima diverso dagli anni passati. Il successo elettorale di Prodi e compagni (colleghi e amici) ha ovviamente aperto nuove possibilità e spazi di intervento per un'organizzazione come l'Arci. Il meeting è stato quindi l'occasione per fare conoscenza con alcuni dei nuovi interlocutori al governo (con una discreta rappresentanza di ministri e sottosegretari), per testarne capacità, disponibilità e volontà politica, ma anche per lanciare proposte concrete sui temi storicamente cari all'organizzazione. Anche quest'anno si è parlato di rom e sinti con un'intera giornata (12 luglio) dedicata ad affrontare il tema: ad un incontro mattutino aperto e ricco di interventi da varie parti d'Italia con il prezioso contributo di alcuni rom presenti, ha fatto seguito una tavola rotonda a cui hanno partecipato Cristina De Luca (Margherita), sottosegretaria del ministero alla solidarietà sociale, Gianni Salvadori, assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, Lucia de Siervo, assessore all'immigrazione del comune di Firenze, Demir Mustafà dell'associazione Amalipè Romanó e il sottoscritto per OsservAzione - Centro di Ricerca Azione contro la Discriminazione di Rom e Sinti. Al centro di entrambi gli incontri c'era il tema dell'abitare, in particolare "il superamento della logica dei campi nomadi", uno slogan che negli ultimi anni si è affermato nel mondo delle associazioni ma che fatica a trovare concreta attuazione. D'altro canto, va notato che l'espressione finisce con essere tanto vaga da prestarsi talvolta a facili manipolazioni da parte della destra, che fa dell'eliminazione tout court dei "campi nomadi" uno dei suoi cavalli di battaglia nelle campagne elettorali per le elezioni amministrative, quanto di un certo centrosinistra che vede in termini come "logica" e "superamento"' un'autorizzazione implicita ad infiniti rinvii e non una concreta direzione di intervento. E non sempre le associazioni che si occupano di rom e sinti e che collaborano che queste amministrazioni riescono (o volendo essere un po' cinici, vogliono) a spingere verso un superamento reale dei campi. Superamento verso dove? La domanda è lecita, troppo spesso si immergono in un unico calderone gruppi e comunità molto diverse tra loro. Mentre per la maggior parte dei rom superare i campi dovrebbe significare promuovere attivamente l'inserimento abitativo nell'edilizia pubblica e privata, per molte famiglie sinte, superare i "campi nomadi" dovrebbe significare creazione di microaree attrezzate e flessibili dove sostare con la propria roulotte o casa mobile o la conversione di aree private agricole in terreni per servizi dove sostare senza la continua minaccia degli uffici urbanistici e delle ruspe. Può lo slogan "superare la logica dei campi" includere situazioni tanto diverse? La risposta è: forse. A patto che a questa frase si accompagnino azioni concrete centrate sulla partecipazione reale ed effettiva delle comunità, gruppi, famiglie interessate. Solo così, l'astrattezza di questa espressione può trovare una sua dimensione reale, ancorandola ai bisogni e alle esigenze di rom e sinti. Ma, ha ricordato Nicola Solimano (Fondazione Michelucci), bisogna tenere conto anche del fatto che oggi l'emergenza abitativa in Italia non sono più solo i campi nomadi. Baraccopoli, spazi occupati, insediamenti improvvisati appaiono e scompaiono da un giorno all'altro, alcuni si radicano, altri si spostano, altri si espandono. Si tratta di una nuova realtà di cui il rapporto di UN-Habitat (2003) - The challenge of slums - ha rivelato la portata: 54 milioni di persone in Europa vivono in insediamenti precari e con standard abitativi insufficienti. È una realtà in crescita, acuita, dice UN-Habitat, dal forte ridimensionamento dello Stato voluto dalla dottrina neoliberale e che la mobilità interna nell'Unione Europea allargata potrà ulteriormente incentivare. È necessario allora ripensare le politiche sociali e abitative tenendo conto di questa realtà, riconoscendo al contempo la specificità dei gruppi e dei contesti e la portata globale dei fenomeni che si vanno ad affrontare. D'altra parte, è stato sottolineato all'ncontro, nei campi nomadi, nei centri di accoglienza, nei campi profughi c'è uno spaccato del mondo e dei suoi conflitti, cui i paesi occidentali non possono certo ritenersi estranei. Nel suo intervento la sottosegretaria Cristina De Luca ha affermato che il Governo si impegna intraprendere tre iniziative specifiche per affrontare la situazione di rom e sinti:
la costituzione di un osservatorio permanente sulle condizioni di rom e sinti in Italia (in realtà nell'intervento pubblico la sottosegretaria non ha citato l'osservatorio, che ha fatto la sua comparsa invece nel comunicato stampa post-incontro);
l'insediamento di un tavolo di coordinamento tra enti locali e organizzazioni della società civile per il superamento dei campi nomadi;
una mappatura delle buone pratiche di intervento da parte di enti locali e organizzazioni.
Per quanto si tratti di segnali importanti, è evidente che mancano ancora loro, rom e sinti, e che l'attenzione è tutta alle organizzazioni della società civile, possibili bacini elettorali. Manca la volontà di elaborare una strategia nazionale, un piano d'azione che coordini e monitori gli interventi locali, come invece ci viene richiesto dall'Europa.
Nella giornata successiva, dedicata alla lotta alla discriminazione, i rom sono spariti, nonostante siano, lo mostra il nostro rapporto "Cittadinanze imperfette" (Edizioni Spartaco) e la recente condanna del Consiglio d'Europa, tra i gruppi più discriminati in Italia, insieme agli immigrati musulmani.
Questa assenza rivela un'attitudine di fondo ben radicata in Italia che considera le questioni relative a rom e sinti come un caso a parte. E dire che tra i partecipanti al dibattito sulla discriminazione c'era anche l'UNAR che ha, tra i suoi assi di intervento prioritari, la lotta alla discriminazione razziale contro rom e sinti.
Questa assenza ci rinforza nella convinzione che per incidere realmente sulle attuali condizioni di vita di rom e sinti in Italia sia fondamentale mettere al centro la questione dei diritti e della lotta alla discriminazione. Le due cose vanno di pari passo. Non si può contrastare la discriminazione senza un riconoscimento sostanziale di rom e sinti in quanto portatori di diritti.
Dare centralità ai diritti è anche un antidoto contro il mercato della politica, degli interessi di bottega, partito, associazione, alla concertazione, in cui rom e sinti hanno raramente la parola, schiacciati in meccanismi e logiche in cui è difficile inserirsi.
Mettere al centro i diritti significa, infine, ridare senso alla battaglia per una giustizia sociale, che non sia un'etichetta vaga, aperta a mille negoziati - ai quali spesso proprio le vittime non sono invitate, ma di una giustizia strictu sensu, ancorata nei principi e nelle norme dell'ordinamento giuridico e che sia valida per tutti, rom e sinti compresi. "
Ai compagni dell' ARCI presenti al meteng antirazzista di Cecina auguro di cuore di avere una visita in CASA da parte dei vari "calderari"...
Claudio Lolli scrisse molti anni addietro una canzone: "Ho visto anche degli zingari felici" che fu presa a sigla dal Movimento "77 e che ancora oggi ci presenta il mondo Rrom come un' isola idilliaca di libertà; ma per ogni zingaro felice, quanti Italiani pagano di persona ? E quanti Rumeni vengono confusi con essi ???