Se la FIAT fosse un' azienda normale, sarebbe logico che facesse gli interessi padronali, ed essendo in questo caso una SpA, degli azionisti. Spostando la produzione a proprio piacimento, senza dover render conto nè allo Stato nè ai sindacati.
Ma la FIAT è un fenomeno tutto italiano, impensabile in altri paesi Occidentali, avendo ricevuto per decine di anni i contributi degli Italiani, riuscendo così non solo a non fallire, ma pure a fagocitare via via tutte le marche automobilistiche italiane, assassinate dalle lotte sindacali degli anni '60 e '70, che solo sfiorarono il colosso della famiglia Agnelli.
E non è normale che ancora oggi il contribuente italiano debba preoccuparsi degli starnuti di Marchionne, quando in un Paese Normale la FIAT sarebbe potuta fallire da tempo e senza rimpianti.
E' ora dunque di dire basta al foraggiamento da parte dello Stato di chi pensa solo a mungerlo. O si danno una calmata, o la si nazionalizzi. O vada sul pero...
1 commento:
Condivido. In troppi si dimenticano che gli Agnelli hanno elevato a dogma il principio caro a molti finanzieri che si credono imprenditori: privatizzare gli utili e socializzare le perdite. Ora basta. Alla Fiat non deve essere consentito sottrarsi agli obblighi, anche economici, che i continui finanziamenti pubblici le impongono.
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