Oggi 18 Dicembre 1976 la grandissima nazionale di Tennis Italiana vinse l' unica Coppa Davis che abbiamo in bacheca,giocando non solo contro la Nazionale Cilena, ma anche contro l' intero Arco Costituzionale,democratico ed antifascista,nato dalla resistenza.
Sì, perchè allora il capitano non-giocatore Nicola Pietrangeli (nella foto) dovette battersi contro quasi l'intero Parlamento, Andreotti e Forlani in testa, che non volevano far partire Panatta, Bertolucci e Barazzutti verso il Cile del Fascista Pinochet. Cosa c'entrasse poi un evento sportivo con il Presidente Cileno, lo si potrebbe capire dalle molte risposte piene d'insulti che ho ricevuto al mio provocatorio post :"Pinochet ? Santo subito !" che ho fatto in occasione della scomparsa del Presidente Cileno. Evidentemente la disinformazione sparsa in questi anni ha dato ottimi frutti, basta vedere quanti italioti figli di italioti vanno in giro con magliette di un criminale assassino come Che Guevara e si tappano orecchie e occhi per non confrontarsi con versioni contrastanti la vulgata sull' 11 Settembre 1973.
L' Italia, dove le pessime e monotone musichette degli Inti illimani trovarono subito terreno di coltura fertile, nel 1976 non aveva ancora rimandato il proprio Ambasciatore in Cile, a differenza di tutte le grandi democrazie mondiali, nonostante un folto gruppo di italiani vivesse in Cile;italiani, come ricorda Mario Cervi sul Giornale di oggi, schierati con Pinochet e ,nonostante la delusione per la partenza quasi clandestina della Nostra Nazionale, fecero un gran tifo per i nostri colori ed alla fine festeggiarono per le strade di Santiago, applauditi dagli ospitalissimi cileni. Nazionale,detto per inciso, che dovette partire da Fiumicino quasi in segreto, per evitare i soliti italioti di cui sopra.
Pietrangeli pagò questa sua vittoria personale cadendo in disgrazia presso la Federtennis per una quindicina d'anni.
13 commenti:
Ecco i commenti:
L'unica coppa Davis vinta in Cile e contro il potere italiota. Soddisfazione doppia :-D
Monsoreau
#2 19 Dicembre 2006 - 21:36
Ciao, sono uno dei tanti tuoi odiati concittadini che va in giro con la maglietta di che guevara.
Una cosa: riconosco che fosse un criminale ed un assassino, tuttavia egli è il simbolo di un popolo che, rifiutando una dittatura, si ribella e fa di tutto per rovesciarla.
Inoltre che Guevara non si è macchiato dei crimini del governo cubano, e simboleggia quindi anche un allontanamento e un rifiuto alla successiva dittatura di Castro (in un certo senso peggiore di quella precedente).
In definitiva, è il simbolo di una rivolta, della rivolta contro il potere costituito. Proprio ciò che rappresenta, invece, Pinochet (che non è neanche meno criminale e assassino di che guevara...)
Per concludere: non capisco proprio cosa c'entrasse una manifestazione sportiva con il presidente cileno, su questo sono d'accordo. Però (dal momento che ti definisci "fieramente cattolico") in quel periodo non c'era la democrazia cristiana al potere?
snasis
#3 20 Dicembre 2006 - 17:36
Finalmente una risposta intelligente e sensata, talmente intelligente e sensata che mi stupisco provenga da sinistra :-) !
Premesso che non odio chi porta una maglietta con il Che; semmai lo combatto, sicuramente se in mano porta una chiave inglese oppure un estintore...
E semmai lo compatisco, a volte, perchè mette una maglietta solo per moda, senza neanche sapere quello che fa.
Dunque, se tu ammetti che Guevara fosse un criminale ed un assassino, trovo assai bislacco portarne l'effige:come se qualcuno portasse una maglietta con Totò Riina o Lucky Luciano...
Quanto a non macchiarsi dei crimini cubani, beh, se vuoi ti cerco il mio post che racconta quando proprio Guevara istituì un Campo di Concentramento per bambini.
Su Pinochet, ti inviterei a leggerti il libro di Spataro che ho più volte segnalato;per me non è un criminale,ma un Patriota che per salvare la propria nazione si vide costretto a fare scelte difficili.
Infine la DC:appunto,hai letto bene il post ? "Andreotti e Forlani in testa...". La DC era al potere e governicchiava con il sostegno dell' Arco Costituzionale.
Ma c'erano molti "fieri Cattolici" nel MSI in cui io mi onoro di aver militato.
Ben vengano,CMQ, risposte pacate come la tua...Complimenti !
Vandeaitaliana
#4 20 Dicembre 2006 - 18:32
Ti dico che anch'io combatto quella sinistra violenta, quelle persone che più che un ideale hanno semplicemente voglia di distruggere tutto. E combatto anche chi porta il "che" solo per moda.
Il problema è: io ne porto l'effige perchè è un simbolo, il simbolo di tutto quello che ho detto nel commento precedente. Mi sembra naturale che, essendo un uomo, abbia fatto i suoi errori, anche molto gravi. Anche San Pietro tradì Gesù, eppure voi cattolici (sono agnostico) lo avete perfino messo a capo della chiesa. Cioè: un uomo può sbagliare, ma lo si deve imitare per ciò di giusto che ha fatto. E, solitamente, un uomo che ha fatto grandi cose solitamente ha fatto anche grandi errori.
Sul macchiarsi dei crimini mi riferivo alla successiva dittatura di Castro (uno Stato che si comporta da criminale è la cosa peggiore, a mio parere: se in stato di guerra sono comprensibili delle azioni, quando la guerra è finita non lo sono affatto), a cui non prese parte.
Su Pinochet: un patriota implica volere il meglio per la propria nazione. Ma uccidere i propri oppositori... dai, dovrai ammettere che fu piuttosto repressivo e violento nel suo golpe e dopo. Almeno per ciò che riguarda le informazioni che ho io, poi vorrei leggere il libro di Spataro per saperne di più (mi ha sempre interessato leggere libri con opinioni opposte alle mie... dal mein kampf di Hitler a, speriamo, questo libro).
Grazie per i complimenti. Sai qual è il problema? Molto spesso si considerano le persone con idee opposte come dei nemici. Io non sono di quest'idea e, anzi, il mio rispetto per le idee contrarie alle mie mi fa essere più autocritico che critico...
snasis
#5 24 Dicembre 2006 - 17:09
Innanzitutto mi scuso per il ritardo,ma ho avuto problemi di linea ed ho pure lavorato. Spero dunque che leggerai la mia risposta, perchè se mostrerai sempre questa tua linea, sarai sempre il benvenuto e di esempio per i tanti trinariciuti che postano per offendere,senza dire nulla o confrontarsi.
Qualche precisazione:
1) E' stato Cristo stesso, non Noi Cattolici, a mettere San Pietro a capo della Gerarchia Ecclesiale.
Giustamente,essendo uomini siamo imperfetti ; ma paragonare Simon Pietro a Guevara mi sembra un tantino d'avanguardia....:-) !
Probabilmente non conosci tutto sul Che o conosci solo l'iconografia Guevariana, per ignorare certi fatti:
Nel 1956, autonominatosi comandante di una colonna di partigiani, si fa notare per la sua crudeltà e determinazione. Un ragazzo non ancora ventenne, un guerrigliero della sua unità, rubò per fame un pezzo di pane ad un compagno. Senza processo o interrogatorio, Guevara lo fece legare ad un palo e giustiziare mediante fucilazione. Nel 1958 riporta la prima "vittoria" sui miliziani del regime di Batista a SANTA CLARA. Un treno carico d'armi viene intercettato e bloccato dalla sua unità armata, facendo prigionieri una cinquantina di soldati. In seguito a questa operazione, il dittatore Batista fugge sconfitto e Guevara fu nominato "procuratore" della prigione della CABANA. La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore...
(segue)
...L'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d'armi che si rifiutavano di obbedire e che si conservavano, al contrario del "CHE", democratici e non violenti. Nel 1960 il "pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA, dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di "PACE E FRATELLANZA"!! Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud-est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di PALOS si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni! Se una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia. La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo "modello sovietico". Elogia l'odio per le proprietà e per lo "sporco" denaro ma sceglie di abitare in una grande e lussuosa casa colonica in un quartiere residenziale a l'AVANA. Impone la povertà forzata alla popolazione mentre lui vive nel lusso più abominevole in cui si possa trovare un COMUNISTA. In omaggio a Lenin, chiama il suo primogenito Vladimir.
(segue)
Nel suo testamento, da buon allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive: "AMO L'ODIO, BISOGNA CREARE L'ODIO E L'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE' QUESTO RENDE GLI UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA PER UCCIDERE". Queste parole non vengono da Heinrich Himmler, il fondatore e ideatore delle SS germaniche, bensì dall'uomo che per oltre 30 anni è stato falsamente mitizzato come simbolo di pace e uguaglianza.
Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare 2, 3, Mille Vietnam!" Nel 1963 è in Algeria dove si unisce a Dèsirè Kabila, un marxista, grande sterminatore di popolazioni civili. Il suo continuo desiderio di diffusione per la lotta armata, lo porta del 1967 in Bolivia dove si allea col Partito Comunista Boliviano ma non riceve alcun appoggio da parte della popolazione locale, nessuno di loro si unisce alla sua unità di guerriglieri.
Come vedi, prese parte assai attivamente alla dittatura di Castro; ed un altra cosa ,probabilmente non sai;in una piccolissima parte dello svariato arcipelago della Destra Radicale (vuol dire estrema,in questo caso),c' è chi guarda con la stessa simpatia sinistra a Guevara;ma non credo ti faccia piacere,poichè è quella referente alla Destra neo-nazista ed antisemita che io combatto allo stesso modo che combatto i comunisti...
2) Confermo il termine "patriota" per Pinochet, che voleva il bene del Cile;almeno dal suo punto di vista. Sono d'accordo col termine "repressivo", ma a volte ,purtroppo, per porre fine alla violenza, bisogna usare dolorosamente la violenza.
3)Considerati fortunato ad avere il Mein Kampf:è un libro assai raro, se completo, che posseggo io pure. E se avrai la pazienza di leggerlo tutto, non potrai fare a meno di notare le comparazioni possibili tra il comunismo ed il nazionalSOCIALISMO, e le differenze evidenti tra le prime due ideologie, a totale componente socialista, ed il Fascismo, la cui componente socialista era sì presente, ma minoritaria,insieme a tante altre.
4)Anch'io, come tutti i ragazzi di Destra della generazione che visse la Terza Guerra Civile Italiana negli anni '70, siamo abituati a leggere anche i testi avversari, perchè spinti all'emarginazione da tutta l' Italia, sentivamo il dovere di essere preparati politicamente due volte.
Purtroppo, se leggi i commenti nel mio blog (come in altri blog del mio gruppo Triares/Il Castello, la stragrande maggioranza dei sinistri non la pensa come te, riguardo al rispetto per l'avversario.
Comunque, ti auguro un Buon Santo Natale !
Vandeaitaliana
#6 25 Dicembre 2006 - 19:49
Nel riconoscere Ernesto Guevara come un criminale ed un assassino mi riferivo proprio a queste sue azioni (fucilazioni, processi sommari, ecc). Non conoscevo il "campo di concentramento" per bambini: ottimo, conosco un altro aspetto di questo criminale che potrò utilizzare nelle mie argomentazioni (contro, naturalmente, visto che a volte mi ritrovo anche a sminuire la sua figura)
L'esempio di San Pietro l'ho fatto da un punto di vista ateo, visto che dal punto di vista cattolico è ancor più forte (se Dio preferisce vedere il lato positivo delle persone perchè non farlo anche noi?). Non volevo paragonare gli errori di San Pietro con quelli di che Guevara. Però mi sembra che abbiamo quasi dimenticato il tradimento di San Pietro preferendo ciò di buono che ha fatto. Io faccio la stessa cosa.
Che Guevara lo ricordo come simbolo della rivoluzione, non negando anche gli aspetti negativi della sua vita, ma esaltando quelli positivi.
Non conoscevo la citazione che hai riportato, e in effetti si è macchiato anche di parte dei crimini della dittatura di Castro. Potresti dirmi dove hai preso il testo del suo testamento? Vorrei leggerlo...
Potrei dire che Che Guevara, come Pinochet, amava a tal punto Cuba da dover fare scelte difficili per difenderla. Ma la violenza è sempre sbagliata. Non esiste alcun buon motivo per utilizzarla, perchè violenza genera violenza e nient'altro. Porre fine alla violenza con la violenza è un controsenso, a meno che non si voglia una situazione di assoluta mancanza di libertà. Non voglio negare la buonafede di Pinochet ("almeno dal suo punto di vista"), così come non ho mai negato la buonafede di persone come Mussolini, Hitler e... Che Guevara. Però bisogna riconoscere come tali gli errori del passato per non ricaderci.
Mi ritengo molto fortunato per quanto riguarda il Mein Kampf, che ho da un paio di anni (quindi ho già finito di leggere e, anzi, l'ho anche riletto). Mi dispiace che sia così raro come libro: una volta, nella mia ricerca di questo libro, sono andato in una libreria tra le più fornite della mia città e, dopo aver domandato se avessero il mein kampf, mi sono sentito rispondere "è un libro di informatica, vero?" Giusto per evidenziare la sua diffusione e conoscenza tra le persone... Tra comunismo e nazional-socialismo, comunque, non vedo così tante corrispondenze: le differenze sono così forti da oscurare tutti i punti in comune.
Hai ragione, ho letto interventi assolutamente privi di rispetto. Tuttavia è bene non generalizzare mai: nonostante l'incontro di molte persone di destra irrispettose non vi considero tutti così.
Per concludere, buon natale anche a te.
snasis
#7 26 Dicembre 2006 - 16:53
Il testo è il famosissimo "Discorso alla Tricontinentale", altrimenti conosciuto come "Creare 2,3 Vietnam".
Quanto al dicorso della violenza, ti ricordo che il Catechismo ammette la legittima difesa. Ed i tanti delitti che insanguinavano il Cile possono far rientrare nell'ambito della legittima difesa quello che Pinochet si vide costretto a fare. Un altro caso, è quello del Prefetto Mori, inviato da Mussolini in Sicilia, e che sconfisse con metodi altrettanto autoritari la Mafia.
Quanto alla buona fede di Hitler,purtroppo non riesco a trovarla.
Ed alle corrispondenze tra bolscievismo ed il nazionalsocialismo, esiste una letteratura cospiqua, con autori come de Benoist, Nolte, Aarendt che le evidenziano.
Del resto il famoso patto Molotov-Ribbentrop ne suggella l'incontro, così come la sintesi stessa del nome, che volutamente si affretta a chiamare nazismo il movimento hitleriano,invece che usare il nome completo che ne evidenzia la matrice socialista. Gulag e Lager sono uguali, così come entrambi erano movimenti politico religiosi, che preparavano nuovi dei(la razza, il proletariato)e nemici da annientare (gli Ebrei,i borghesi).Entrambi lottarono contro forze Reazionarie come i fautori del Reich Prussiano ed i Menscevichi. Entrambi contro la Monarchia.Mi sembra che come elementi iniziali possano ampiamente bastare...
Vandeaitaliana
#8 26 Dicembre 2006 - 18:37
Il catechismo ammette la legittima difesa, mala mia idea no. Il mio ideale è la non-violenza più pura, l'ahimsa. Perchè la violenza è la spirale che ci porterà all'autodistruzione.
E, comunque, la mafia non è stata sconfitta. Adesso è semplicemente meno appariscente.
Non ho negato i punti in comune tra nazismo e comunismo. E poi teniamo conto del fatto che in Russia non c'era il comunismo ma il socialismo (per quanto un socialismo molto diverso da quelli ideali). Ti ricordo che il comunismo (quello ideale, quello di Marx, per intenderci) non è mai stato realizzato: Russia, Cina, Cuba... sono stati soltanto degli enormi errori che hanno sfruttato un nome altisonante per abbindolare le masse. E, comunque (precedendo possibili obiezioni), anche l'ideale di Marx ha errori grossolani al suo interno.
Comunque: la buona fede di Hitler la vedo nel suo Mein Kampf: nel suo pensiero la razza ariana era l'unica portatrice di cultura e quindi, secondo il suo punto di vista, il bene dell'umanità si identificava con la superiorità di questa razza (non avrei mai pensato di trovarmi a difendere Hitler!!!). Certo, era in errore nei metodi così come nei contenuti, ma non neghiamogli la buona fede.
snasis
#9 28 Dicembre 2006 - 14:52
Ci sono molti tipi di violenza,cui assistiamo troppo passivi.
Ci sono momenti in cui non possiamo esserlo .(saprai, cmq, che Gandhi era uno dei tantissimi ammiratori di Benito Mussolini...).
Altrimenti l'altrui violenza può portare alla distruzione di quello a noi più caro.
MAFIA:mi riferivo ai tempi del Prefetto Mori, in cui essa era ridotta a zero,in Italia, e rifugiata negli USA.
Tant' è che gli Americani furono aiutati da Lucky Luciano e C. per lo sbarco in Sicilia.
Quanto a Russia e satelliti, fidati:era comunismo pieno. Il primo viaggio all'est lo feci a 17 anni, nel 1972. E ne so qualcosa:guarda bene nel template,sotto il contatore. La vedi la Bandiera Rumena ?
Quanto ad Hitler, nel suo libro/i (sono 2,in realtà)c'è talmente tanto odio razziale che non si può parlare di buona fede.
Tra l'altro, un pensierino sull' Alto Adige lo faceva...
Vandeaitaliana
#10 01 Gennaio 2007 - 19:21
Io parlo di tutti i tipi di violenza. In questo senso per me il catechismo è sbagliato, o meglio incompleto: ci si limita solo ad alcuni tipi di violenza.
La non-violenza non è passività. Non è semplicemente subire qualcosa, perchè anche un debole è in grado di farlo. Non-violenza è volontaria sopportazione della violenza inflittaci. Questo è ciò che rende nobile la non-violenza. è un atto molto attivo e, anzi, rivoluzionario: ti ricordo che Gandhi è riuscito a far ottenere per l'India l'indipendenza senza che nemmeno una goccia di sangue venisse versata.
La mafia non è mai morta. Ha avuto momenti negativi, momenti in cui sembrava scomparsa. Ma non è mai morta. è penetrata troppo nel tessuto sociale e ora fa leva sulle paure della gente. Non è dall'alto che si sconfigge la mafia, con commissioni o prefetti, ma dal basso, con una rivolta popolare e collettiva.
Il comunismo (che io intendo come sinonimo di marxismo) necessita come minimo della formula "da ognuno secondo le proprie capacità, ad ognuno secondo i propri bisogni", che è il cardine dell'ideale di Marx. E in Russia non c'è stato nulla di tutto questo. Lì si sono fermati alla prima fase dell'analisi di Marx: la dittatura del proletariato, poi diventata semplicemente dittatura.
Su Hitler: lui pensava che la razza ariana fosse l'unica che potesse portare l'umanità alla civiltà. E come premessa gliela si può concedere visto che ai suoi tempi i tedeschi erano molto più avanti del resto del mondo in tutti i campi. Pensava che gli ebrei avessero come obiettivo penetrare ovunque. E ciò significava la nascita di "meticci" che, nella sua analisi, dice che non avevano le qualità di nessuna delle due razze, quindi erano da evitare. Ora: tutto ciò che dice non è coperto dalla benchè minima prova, ma lui ci credeva in questo. E, secondo le sue premesse, l'unico modo per avere il bene dell'umanità era il predominio della razza ariana. Questo intendo per buonafede (non voglio neanche lontanamente pensare che abbia fatto tutto ciò solo per il potere).
Hitler fece un pensierino anche sul meridione: pensava che i meridionali fossero "meno evoluti", alla stregua di slavi, neri, zingari e tutte le altre minoranze che perseguitò. E... io sono meridionale. :-D
snasis
#11 02 Gennaio 2007 - 17:22
Ahi ahi ahi !
Non tiriamo per la giacchetta Gandhi, il quale, come ti ho scritto, oltre ad essere un grande ammiratore di Mussolini, era anche Nazionalista, ma soprattutto, disse:
"Quando si deve scegliere tra la violenza e la non-violenza, si deve scegliere la non-violenza. Ma quando si deve scegliere tra la codardia e la violenza, si deve scegliere la violenza. La violenza è migliore della codardia".
*********
MAFIA.
Su questo, permettimi invece di dissentire in toto: Mori l'aveva proprio debellata, almeno in Italia. E questo è un dato di fatto. Se stiamo poi aspettare la rivolta popolare (e la non-violenza ?), stiamo freschi ! Petrosino, peccando di garantismo, non riuscì a completare il quadro; Mori, si.
********
Comunismo:
Ma come fa uno a dare per le proprie capacità se gli viene negata la possibilità di evolversi, di crescere ? Questo era quello che accadeva in Romania.
*****
Non è che a frequentare Che Guevara (che come ti ho scritto, è visto come eroe anche in certe frange minime nazionalsocialiste !) o ispirarti al Giansenismo gandhiano il cui simbolo è la Swastikah , mi stai diventando nazionalsocialista ?
Hi hi hi !
Scherzi a parte, Hitler non era per nulla in buona fede, in quanto era animato e da spirito di rivalsa per come fu trattata la Germania dopo la Prima Guerra Civile Europea 14-18, ma soprattutto gli interessavano le fabbriche ed il potere economico detenuto dagli Israeliti.
Il Mito della Razza era una copertina, per dirla in soldoni.
Vandeaitaliana
#12 03 Gennaio 2007 - 00:55
Esistono sempre tre modi di risolvere una questione. Un esempio, letto da un libro che raccoglie tutti i pensieri di Gandhi (cioè, non proprio tutti: molti!)
Una persona si avvicina per farti violenza. Tu puoi scappare, e questo è segno di paura e codardia. Oppure puoi combattere con tutte le tue forze, anche se sai che il tuo avversario è più forte di te, e questo è segno di grande coraggio. O ancora puoi lasciarti uccidere senza opporti per portare testimonianza di ciò per cui sei vissuto: un mondo privo di violenza. Quest'ultima è la non-violenza.
Certo, ricordo che in alcuni casi accettava l'uso della violenza (se un suo inutilizzo provocava il disonore, se non ricordo male), ma fin quando è possibile la via non-violenta...
Sinceramente non so di preciso se la mafia fosse stata realmente debellata in tutte le sue forme. Solo che mi sembra quantomeno paradossale che una "istituzione" come la Mafia possa essere stata prima eliminata e poi si sia ricomposta e lo Stato non abbia fatto nulla per fermarla. Cioè, pur considerando interessi dei politici e simili continua a sembrarmi piuttosto paradossale.
Proprio perchè in Romania avveniva questo che io dico che lì non era comunismo. Il comunismo è esaltazione delle capacità dell'individuo, è ciò che ha spinto Marx a creare un ideale di società.
Ho scritto che non voglio credere che Hitler abbia fatto tutto ciò che ha fatto solo per il potere o per i soldi per un motivo. Mi rifiuto di pensare che un uomo possa tranquillamente mandare al massacro milioni di suoi simili per soldi o potere. E mi rifiuto anche di pensare che tutto un Paese, in cui c'erano i migliori intellettuali europei, abbia permesso tutto ciò in silenzio. Per questo continuo a credere che Hitler fosse in buona fede: in caso contrario perderò buona parte della mia fiducia nell'umanità.
snasis
#13 03 Gennaio 2007 - 15:56
NON VIOLENZA.
Anche a te scrivo la stessa cosa:
io vedo un assassino che sta uccidendo un uomo. Secondo Tolstoj non avrei il diritto di intervenire per disarmarlo con la forza; devo solo cercare di persuaderlo con le parole. Ma così facendo non rispetto la dignità umana né dell’aggredito né dell’aggressore, lasciando l’uno e l’altro, in maniera diversa, in balìa degli impulsi cattivi.
— Inoltre — dice Solovev - la violenza non è intrinsecamente immorale: è immorale se con essa si avvilisce la persona al rango di strumento, ma non in sé. Perciò, si può fare violenza, per salvarlo, a chi sta per annegare e si dibatte nell’acqua, o a un bambino che non vuol sottoporsi a un necessario intervento chirurgico.
Non solo la Mafia si è inglobata nel sistema politico del dopoguerra, ma addirittura avrebbe voluta far diventare la Sicilia o indipendente o americana.
Sul Comunismo, ti sbagli un altra volta:Marx stesso mentiva sapendo di mentire, basterebbe uno sguardo disincantato alla sua vita privata,il modo con cui trattava le donne.
Spesso una maggior conoscenza delle persone, invalida i loro scritti:che dire di Voltaire, che finanziava le navi negriere ?
Per rimanere nel campo comunista, Gracco Babeuf ed il suo agire contrasta ampiamente sulla tua visione romantica del comunismo; che in realtà è un altra religione atea.
Ti posso assicurare poi che in Romania ogni studente, da Mia Moglie a Mio Cognato, si faceva le sue belle passate sui libri di teoria comunista. E non solo:anche dopo, c'erano i momenti di studi marxisti anche sul lavoro.Con interrogazioni e dibattiti.
*******
Hitler: guarda, credo che negli ultimi tempi non solo non avesse buona fede, ma neanche la lucidità necessaria a condurre una Guerra. Figuriamoci il resto.
Mi frequenti da pochissimo, ma devi sapere che sono un appassionato di Storia,soprattutto del Novecento; e Militare. Il suo modo di condurre la guerra,di capirla,di usare le alleanze, la Battaglia d' Inghilterra e l' Operazione Barbarossa, sono tutte una lunga sequela di errori dovute alla sua bramosia di potere (non per se, in quanto soldi, ma potere per il potere) e di rivalsa. immediata.
Naturalmente complice il trattato di Versailles. Perchè condanno Hitler, ma condanno in precedenza Wilson e Clemenceau per i loro crimini di ottusità contro Italia (che aveva vinto la Guerra) e Germania.
Assolvo la Germania, invece: era all'oscuro della Shoah,così come lo furono gli Alleati prima di arrivare a Dachau, Buchenwald, Mathausen. E scoprirne gli orrori.
Così come lo era Mussolini. Che ,nonostante le inique (ma poco applicate) Leggi del 1938, si adoperò per salvare gli Israeliti Italiani. Ma ci vorranno tre o 4 generazioni per far capire quello che realmente fece o non fece il Duce.
Così come abbiamo dovuto aspettare 50 anni per avere un Pansa, mentre a Noi di Destra, tutto quello che ha scritto era conosciuto da sempre.
Vandeaitaliana
#14 03 Gennaio 2007 - 17:59
Certo: se la dignità di un uomo è in pericolo è doveroso combattere. Ma finchè è possibile, è bene usare la non-violenza. La violenza è sempre immorale: la mia definizione di violenza è comprende tutto ciò che è teso a svilire l'essere umano, a fargli del male moralmente o fisicamente. A volte è necessaria per non incorrere in un male maggiore, ma molto spesso è semplicemente evitabile. Cioè, in realtà semplicemente non è l'avverbio più adatto per definire questa situazione, perchè la violenza è la via più semplice. Un esempio: per combattere il terrorismo si poteva aiutare le popolazioni del medio-oriente (in modo da presentarci come amici) o fare una guerra. Naturalmente l'azione non-violenta era più dispendiosa e più difficile, ma era anche la più giusta.
In Romania si studiavano la teoria comunista perchè i vertici avevano presentato la loro organizzazione come realizzazione di quell'ideale. Ma si sono fermati al primo stadio dell'ideale marxista (dittatura del proletariato) per poi distaccarsene completamente. Anche la divisione tra le due sfere di influenza ha aiutato in questo processo: la presenza di un nemico esterno da sempre ha permesso ai capi di stato di prendere sempre più potere a scapito della popolazione, sempre più schiava. Anche ora, con Bush e la minaccia terrorista (l'insegnamento di Marcuse è sempre valido su questo punto di vista).
Ti ricordo, inoltre, che ho ammesso gli errori di Marx, le incongruenze nel suo pensiero. Ma ciò non toglie che in URSS c'era pochissimo in sostanza della teoria di Marx.
Il comunismo non è altro che la reificazione dell'ideale cristiano. Per questo non capisco come mai i cattolici siano sempre così contrari al comunismo: in fondo Marx ha preso quelli che erano i principi della religione ebraico-cristiana e li ha trasformati in una visione politica. Ha semplicemente concretizzato quello che dovrebbe essere il paradiso in una società.
Un'ultima cosa: solitamente io guardo agli ideali, non alla vita. Se Satana in persona avesse creato una visione del mondo con cui sono d'accordo non esiterei un attimo nell'accettarla. Troppo spesso si giudica ciò che si sente dal nome di chi lo ha detto: per questo motivo molto spesso, se devo inserire una citazione, preferisco non inserire la fonte. Una cosa bisogna giudicarla da ciò che dice, non da chi l'ha detta.
Non ho mai attaccato Mussolini, verso cui muovo sempre e solo queste accuse: la mancanza di libertà di pensiero, il militarismo sfrenato e la violenza della sua dittatura (molto minore di tutte le altre dittature, ma pur sempre violenza...)
Su Hitler: tu ne sai molto più di me, e forse dovrei darti ragione. Questo, tuttavia, mi spinge sempre più verso un ideale a sinistra: se il potere corrompe le persone (come dimostra l'esempio di Hitler), una società perfetta deve essere priva di un "capo", priva di gerarchie.
snasis
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