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venerdì 6 agosto 2010

Davide e Golia: Don Aldo Trento e Napolitano.

Sento in giro commentare che eventuali elezioni, che auspico assolutamente, senza aspettare e tergiversare, non sarebbero gradite da Napolitano, il quale è già corso in vacanza per evitare noie. Pronto ad affidare l' incarico di governo a buffe coalizioni di sinistracentrodestra in salsa antiberlusconiana. Ebbene, giova ricordare che anche se piccoli, si può e si deve resistere a chi in gioventù celebrò i carri sovietici a Budapest.

Mi torna in mente il caso, minimizzato o relegato in paginette interne dai media sinistri italiani, di Don Aldo Trento, missionario italiano tra gli ultimissimi in Paraguay, dove è il responsabile di una clinica per malati poveri e terminali; fortemente avversario dell' elezione alla presidenza paraguayana del paracomunista ex-vescovo Fernando Lugo, sodale di Chavez e &, anche per aver conosciuto in gioventù le folli devianze della Teologia della Liberazione, stracondannate da Sua Santità Giovanni Paolo II Magno.

Ebbene, Don Aldo, dopo aver ricevuto il 2 Giugno 2008 dalla presidenza italiana il titolo di "Cavaliere dell' Ordine della Solidarietà", nel Febbraio successivo ha restituito l’onorificenza a Napolitano a causa della mancata firma del decreto che avrebbe arrestato il protocollo medico per Eluana Englaro. "Come posso io, cittadino italiano, ricevere simile onore quando Lei, con il suo intervento, permette la morte di Eluana, a nome della repubblica italiana?". "Ho più di un caso come Eluana Englaro", racconta Aldo Trento al Foglio. "Come può il presidente della repubblica offrirmi una stella alla solidarietà nel mondo? Così ho preso la stella e l’ho portata all’ambasciata italiana del Paraguay. Qui il razionalismo crolla lasciando spazio al nichilismo. Ci dicono che una donna ancora in vita sarebbe praticamente già morta. Ma allora è assurdo anche il cimitero e il culto dell’immortalità che anima la nostra civiltà".

Le elezioni sono un diritto, andiamoci subito !

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