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sabato 28 giugno 2008

Con Gheddafi non si tratta.

Tutto il can can dei magistrati intorno a Silvio Berlusconi stava quasi a spingermi di scrivere un post in suo favore, dopo tanto tempo,quando il suo improvviso blitz sulla Nostra Quarta Sponda, temporaneamente amministrata ed occupata da estranei, me l'ha fatto nuovamente crollare. No, Signor Presidente, con Muammar Gheddafi non si tratta nè si parla. L' unico metodo da usare con chi ridusse sul lastrico ventimila Italiani -espellendoli pure- che vivevano in Tripolitania e Cirenaica ben prima del Fascismo, dopo una guerra vinta, è quello usato da Ronald Reagan il 15 Aprile 1986: un massiccio bombardamento, anche in nome delle vittime di Lockerbie. No, questo signore non può usare l' arma dei barconi dei clandestini come ricatto verso l' Italia, verso le cui coste indirizzò due missili Scud-B. Oppure quella del petrolio. Non ci si può nè ci si deve fidare di questo personaggio che non è cambiato per nulla e che conosce ottimamente l'arte della Tukya, ovvero della Dissimulazione, autorizzata dalla Legge Islamica secondo l'interpretazione del versetto 106 della Sura XVI del Corano.

Certa gente, Caro Cavaliere, come i comunisti, non cambia mai...

http://www.alleanzacattolica.org/temi/islam/cantonig_islam_cap_4.htm

giovedì 26 giugno 2008

Dopo i matrimoni omo, pronti a sposare una scimmia ?

Nella Spagna di Zapatero la realtà supera la fantasia, ormai. Anche se in Secondonatura, pure recentemente, avevo ricordato Caligola che elevò al rango di Senatore il proprio cavallo. La Spagna, che preferisco ricordare come strenua combattente della Fede Cattolica, dei Matamoros e dell' Assedio dell' Alcazar, ieri ha approvato il progetto Gran Simios, dopo due anni di discussione. In pratica si è stabilito che le scimmie avranno pari diritti, o quasi, degli esseri umani: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=271912 .

Dunque non è difficile ipotizzare che in un futuro non lontano, di questo passo, il buon Zapatero, dopo aver legittimizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso, potrà dare il via a matrimoni ancor più liberi: si comincerà, si presume, tra un essere umano ed una bertuccia dagli occhi languidi, poi, per non discriminare nessuno, tarzan scapperà con un gorillone peloso ed una neo-amazzone impalmerà una scimpanzè bisessuale. E via dicendo: via alla coppia con il proprio Fido, o col canarino Titty, per arrivare a chi vorrà plurimatrimoni con formiche e scarafaggi, nel nome del multiculturalismo.

Neanche Darwin sarebbe arrivato a pensieri del genere, elaborando quella Teoria che tale rimane, ma che nelle scuole italiane viene insegnata come certezza. Nemmeno Gian Gastone, l' ultimo della famiglia dei Medici, che forse non ebbe pari nella storia per le sue nefande orge coi Ruspanti, ragazzini poverissimi di cui si circondava, abbruttendosi in vino, cibo e vomito, avrebbe mai sognato tali abomini. Se l' Italasia è messa male, la Spagna è sull' orlo del baratro !

sabato 14 giugno 2008

La Verde Irlanda ed il Rosso Napolitano.

Una grande vittoria, quella che avevo sperato ed annunciato: grazie, Verde Irlanda, Tu che seppellisci i tuoi Gaelici Morti sotto Cristiane Croci Celtiche, in Italia attaccate indegnamente. Tu che hai sostituito la Fede dei Druidi con la Vera Fede di Nostro Signore e che per non rinnegare od abiurare la Vera Fede hai patito e sofferto infiniti olocausti, Tu, Piccola Nazione hai fermato un' Europa voluta dai poteri forti e dalle banche. Un' Europa che non ha voluto inserire nel proprio DNA le Radici Cristiane, pronta a spalancarsi al Mercato ed all' Islàm, un' Europa decisa a tavolino così come si decise prima a Teheran e poi ad Yalta la vendita di mezzo continente a Stalin ed all' Orco Sovietico, causando lutti e povertà senza fine, con l' Occidente complice; quell' Occidente pronto a mandare i propri figli a morire per Danzica, ma non per Budapest, Praga, Berlino e Bucarest. Un' Europa che vorrebbe nascere senza la Consultazione del Popolo, un' Europa che, priva d' Identità sarebbe solo satellite e non amica degli Stati Uniti d' America. Un' Europa pronta a cedere su tutti i fronti con i nuovi Gengis Khan e Tamerlano asiatici che già si armano per le future sfide, un' Europa dominata da una falsa Moneta Unica, facile preda fin dal 1992 dei vari George Soros e similari. Soros protagonista non solo dell' attacco alla Sterlina del settembre del 1992, ma anche dei fatti che portarono al crollo di quasi il 30 % della Nostra Lira. Fatti che nessun gionalista ha ricordato in questi giorni nei quali il finanziere voleva comprare la squadra di calcio della Roma. Finanziere del quale non sono ben note le origini dei propri beni, come sostenne nel 2004 il Portavoce del Parlamento USA Dennis Hastert. Soros nemico dichiarato di George Bush ed amico dei Rothschild e di Romano Prodi. Tutti bravi sostenitori del Trattato di Lisbona, fautori di un capitalismo fondato solo su pezzi di carta e mercati finanziari, e non sulle solide mura di una fabbrica; capitalismo che premia speculatori ma non chi rischia il proprio denaro nell' Impresa Vera o nella Terra. Capitalismo che da sempre, fin dai tempi di Roosevelt ha fatto affari con il comunismo.

Ed infatti, memore dei buoni rapporti del Partito Comunista Italiano con Casa Agnelli, ecco venire a condanna dell' Irlanda nientedimeno che Giorgio Napolitano, che, immediatamente dopo l' esito del Referendum libero e popolare, ha dichiarato che è giunta l'ora di lasciare fuori l' Irlanda e chiunque si opponga alla costruzione di questa Europa.

Quanto dovremo attendere che gli altri Cittadini Europei capiscano che questa Europa dell' Euro può portare solo alla proletarizzazione del ceto medio, accontentando così Carlo Marx che lo preannunciò e l'auspicò ?

L' Irlanda è sveglia: SVEGLIATI, EUROPA !

mercoledì 11 giugno 2008

Éireann go Brách - Per sempre Irlanda !

Mai come in questo momento il mio cuore, da sempre legato al Popolo Irlandese, batte nella speranza che domani vincano i "NO" alla ratifica del Trattato di Lisbona attraverso il Referendum Popolare, come da Costituzione. Ultimo baluardo contro questa che NON è l' Europa dei Popoli, ma l' ultimo regalo di Prodi, voluto fortemente da Prodi e dai poteri forti mondialisti che vedono nello smembramento delle Identità Nazionali un veicolo per massificare gli individui riducendoli a schiavi del mercato e dell' iperliberismo.

Speriamo dunque che i risultati domani confermino i sondaggi che danno i "no" fortemente in testa.

Pubblico volentieri un' articolo di Paolo Deotto, che da diversi anni si occupa di studi storici. E' tra i fondatori della prima rivista storica on line, "Storia in Network", e attualmente collabora col sito di Storia Libera. Pubblica anche sul sito dell' Istituto Storico per l'Insorgenza e l'Identità Nazionale e sulle riviste Nova Historica e Radici Cristiane:

Brevi riflessioni sul Trattato di Lisbona e sull'Unione europea

Non c'è davvero da stupirsi se la Lega chiede che la ratifica del trattato di Lisbona sia sottoposta al giudizio di un referendum. Infatti il grande successo elettorale di Bossi e dei suoi è dovuto principalmente al fatto che la Lega ha mostrato di essere il Partito più vicino all'elettorato, più attento alle necessità quotidiane del popolo. E per converso tutta la politica europeista, e l'attività, e la stessa esistenza dell'Unione Europea, nascono da operazioni di vertice, che in nessun modo hanno interessato la comunità dei cittadini, che avvertono il fatto di "essere europei" principalmente dal vertiginoso aumento del costo della vita, dall'essersi visti imporre una moneta che, sostituendo a un cambio cervellotico la vecchia lira, ha riportato le famiglie a problematiche di sopravvivenza da primi anni cinquanta.

Ora si preannuncia e si prepara l'ennesima operazione di vertice: il Consiglio dei Ministri ratifica l'adesione dell'Italia al Trattato di Lisbona e sottopone la decisione al giudizio del Parlamento. Ma provate a chiedere al cittadino comune, all'uomo qualunque, che tutti i giorni deve fare i conti con una vita sempre più cara, con una criminalità sempre più proterva, con una più che legittima ansia per il futuro, chiedete a questo cittadino cosa ne pensa dell'Europa. Potrebbe rispondervi male, ma probabilmente non vi risponderà affatto, proprio perché questa "Europa" è qualcosa di lontano dalla base, è nata come alleanza monetaria e bancaria, e ha preso la strada di altri organismi sopranazionali, ONU in testa, che ormai vivono di vita propria, di burocrazia elefantiaca e super pagata, e di grondante retorica circa la funzione di mantenimento della pace, piuttosto che di superamento di antichi steccati. Insomma, tutta la solita mercanzia smentita peraltro dai fatti di ogni giorno. Proprio mentre scrivo queste note è in corso a Roma il vertice della FAO, organismo che non ha risolto un solo problema per i popoli alla fame, ma ha risolto brillantemente il problema delle retribuzioni del suo personale. E allo stesso vertice interviene il presidente dell'Iran (esentatemi dal tentare di scrivere il suo impronunciabile cognome), che si sta serenamente dotando di armi atomiche e che parla con la massima naturalezza di distruggere Israele. Il tutto col mondo "libero" che sta a guardare con criminale viltà questo neonazista, senza ricordare che i mostri di tal fatta si eliminano in un modo solo. Eliminandoli.

Scusate la premessa, non credo di essere andato fuori tema. Ma il nuovo inganno che adesso ci viene propinato, il Trattato di Lisbona, si inserisce a mio avviso in tutta questa sporca storia di proliferazione di organismi internazionali, che col tempo dimostrano di servire sempre di più solo a sé stessi, ma che campano (brillantemente) coi soldi nostri.

E, nel caso dell'Europa, c'è un'aggravante in più. Se andiamo al di là dell'alluvionale retorica sul "grande valore" dell'unità europea, possiamo subito porci una domandina facile facile: cosa può rendere sensata e poi duratura un'unione tra popoli e nazioni? Di certo devono esistere delle comuni radici, una comune volontà di vivere valori condivisi, un reciproco riconoscimento delle singole peculiarità, ovvero quel rispetto e quel dialogo che possono essere validi solo se i partecipanti sanno affermare ciascuno la propria identità e proprio sulla base di questa rispettare e condividere le altrui identità. L'Unione Europea nasce principalmente come unione monetaria, e l'Italia vi precipita dentro, a suo tempo frettolosamente spinta da un certo signore che desiderava passare alla Storia, ma che è afflitto da una cronica tendenza a far danni dovunque sia. Il suo nome è Romano Prodi, e, come suol dirsi, basta la parola... il grand'uomo accetta un cambio lira - euro assolutamente iugulatorio, ma che non può colpirlo più di tanto. Lui il suo benessere personale ha dimostrato di saperlo difendere. Ma passi anche la fregatura dell'euro. Ciò che più preoccupa in questa Europa è la totale assenza di valori, di fede, di veri motivi qualificanti per un'unità tra i popoli. Giovanni Paolo II ricorda che le radici dell'Europa sono cristiane, e chiede che questa memoria sia inserita nella "costituzione" dell'Unione. Non è un discorso che riguarda solo i cristiani, ma coinvolge anche tutti coloro che conoscano un minimo la storia del mondo occidentale. Radici cristiane? Orrore! L'Europa vuole essere progressista, moderna, lanciata verso l'affermazione della libertà più totale e beata. Sicché si palesa da subito bigotta, dittatoriale e soprattutto ferocemente anticristiana.

Nel nome della libertà (e nello scempio del corretto uso delle parole) ci si deve dichiarare "aperti" ad ogni sorta di imbecillità, e se è clamorosa, tanto meglio, perché si dimostrerà di essere sempre più liberi e difensori della libertà.

Da secoli il banale, ovvio buon senso ci dice che la famiglia è formata da un uomo e una donna, dal cui fecondo amore si genera la prole. Da secoli lo stesso banale e ovvio buon senso trova nella Chiesa la custode di un ordine morale che ha ricostruito e preservato la civiltà occidentale, e quest'ordine morale è sempre stato accettato anche dai cosiddetti "laici". L'omosessualità, fenomeno assolutamente minoritario, è da sempre considerata una perversione (peraltro in molti casi curabile, perché di natura psichica), e nemmeno l'ultimo dei cretini avrebbe parlato di "famiglia" nel caso di convivenza tra omosessuali. Ma l'Europa è o non è la culla del progresso e della libertà? Quindi, può far tranquillamente orecchie da mercante alla richiesta del Papa e dimenticare le sue stesse radici, e può, anzi "deve" dar spazio a ogni devianza, che cessa di essere tale, dal momento che non esiste più un nucleo fondamentale di valori di riferimento.

Qualsiasi discorso sull'Europa può essere fatto solo tenendo a mente la vicenda di Rocco Buttiglione, professore di filosofia di fama internazionale, ministro, deputato dell'UDC. Buttiglione, designato commissario europeo dal governo Berlusconi (siamo nel 2004), viene "bocciato" dal Parlamento europeo perché ha osato dire che non solo lui è cattolico, ma anche che non ha nessun intenzione di derogare sui principi morali che regolano la famiglia e la sessualità. Col giacobinismo scatenato che sanno avere solo i difensori di una "libertà" che non ha più una definizione, Buttiglione viene messo alla porta. L'Europa è così determinata nel difendere la libertà, da essere dispostissima a togliere la libertà di esprimere la propria fede religiosa e i propri principi morali.

Questa è follia. Del resto, il prosieguo non è stato da meno. Ormai le nuove "idee" circolanti nella libera Europa hanno portato a situazioni che farebbero ridere, tanto è l'idiozia di fondo, se non fosse seriamente minacciata (e questa volta sul serio) la libertà. Così leggiamo serie disquisizioni sulla liceità o meno di esibire il crocifisso, perché potrebbero offendersi i credenti di altre religioni. Così leggiamo che non si devono più usare le parole "padre" e "madre", bensì il neutro "genitori", perché rimarcare la distinzione tra i sessi può offendere coloro che vivono i "nuovi modelli" di famiglia. Così abbiamo paesi che riconoscono come "matrimonio" la convivenza tra due omosessuali, sicché gli stessi potranno anche adottare bambini.

Tutto questo marciume mi appare ben più preoccupante del pur dannoso euro, e del fatto che l'Europa è fondamentalmente l'Europa dei banchieri sulla pelle dei cittadini. Da una crisi economica ci si può sollevare, da una totale confusione morale sarà ben più difficile. Riporto una frase da un articolo che Marcello Veneziani pubblicò su "Libero", proprio circa la citata vicenda di Buttiglione: "Non andrà lontano un'Europa così meschina, che ha paura della sua ombra e che somiglia piuttosto ad un club di mercanti, nichilisti e giacobini, più contorno di tecnocrati e omosessuali militanti. Mi fa un po' schifo sentirmi europeo, ogni giorno di più. Quest'Europa che ha avuto paura di citare nella sua carta d'identità le sue accertate origini cristiane, fregandosene pure dell'appello del Papa. Quest'Europa che per aver espresso un'opinione diversa sui gay e sulla famiglia, boccia un rispettabile filosofo, colpevole di essere cattolico e di aver annunciato che non avrebbe mai derogato ai suoi principi morali. Dovremmo cercarli con la lanterna politici che usano riferirsi ai principi, e invece li cacciamo e li trombiamo... Quando uno Stato o una Civiltà non ha il coraggio della propria identità e provenienza o deve ricorrere a odiose discriminazioni perché ha paura di non essere al passo delle lobbicine che somministrano il politically correct, allora il suo destino è una indecorosa decadenza. Lo insegnava un sociologo ed economista tutt'altro che bigotto, Vilfredo Pareto." Sottoscrivo in pieno.

Ora questa Europa, che ha già vacillato sotto i colpi di precedenti referendum che hanno bocciato la sua originaria "costituzione", vuole riprendere quota con il Trattato di Lisbona, che subito cerca di mettere una pezza, peraltro peggiore dello strappo, parlando di "eredità culturali, religiose e umanistiche" dell'Europa. Sia ben chiaro che bisogna restare nel generico. Non parliamo di radici cristiane, restiamo a queste indefinite "eredità", che proprio perché indefinite possono essere adattate, come la plastilina, a ogni profilo. E poi lo stesso Trattato, con la "buona" ragione di rendere più efficienti le strutture dell'Unione (efficienti per cosa, non si sa, visto che finora non si è capito a cosa siano servite...) inizia a introdurre le decisioni "a maggioranza" laddove prima era richiesta l'unanimità. Introduce la figura di un Presidente del consiglio e apre uno spazio assolutamente non ben definito ai poteri comunitari in materia di politica estera. Quanto e come tutto ciò possa tradursi in una riduzione della sovranità nazionale, è tutto da chiarire. E, come dovrebbero ricordare soprattutto i sinistri adoratori della Costituzione Una e Intoccabile, la sovranità, in Italia, appartiene solo al popolo. Non sarebbe quindi ammissibile toglierne qualche fettina, in modo surrettizio.

Di sicuro il tema è estremamente delicato e un referendum potrebbe essere lo strumento ideale per decidere, anche perché le recenti elezioni hanno dimostrato che il popolo italiano è molto più lucido e consapevole dei suoi politici. Né si giustifica la fretta di "concludere" la ratifica entro l'anno, se non con la preoccupazione di stabilizzarsi che hanno quanti beneficiano delle molte greppie che ha creato l'Europa. Di sicuro il popolo, unico titolare della sovranità, ha diritto di avere il tempo di documentarsi e riflettere su argomenti di questa portata. E ciò anche in considerazione di un'altra spada di Damocle che ci grava sulla testa: l'ammissione della Turchia nell'Unione Europea. Nel marasma morale e identitario dell'Europa, manca solo, come la ciliegia sulla torta, l'ingresso di un Paese che si va nuovamente e pesantemente islamizzando. Potrebbe essere l'ottimo ponte per incrementare ulteriormente la penetrazione dell'Islam in un'Europa che starebbe a vedere, fiera di mostrare, con la sua totale mancanza di identità e di dignità, quanto è "libera" e "aperta". L'Islam, che non ha mai abbandonato la perniciosa idea del "califfato" mondiale, non aspetta altro. Non ci dirà neanche "grazie", perché come infedeli (e un tantino cretini) non lo meriteremo.

In conclusione, se è vero che i parlamentari sono i rappresentanti legittimi del popolo sovrano, è altrettanto vero che su argomenti di particolare gravità è giusto e corretto che il rappresentante chieda una verifica al rappresentato. Il referendum appare lo strumento più idoneo per esprimere un giudizio sulla ratifica del Trattato di Lisbona, che si tradurrebbe in una ratifica "definitiva" dell'Unione Europea, di questo modello di Unione. Ricordandosi comunque che lo stesso Trattato di Lisbona prevede esplicitamente una possibilità: il recesso di uno Stato membro. E chi ha detto che si debba a tutti i costi continuare a far parte di questa Unione di squinternati?

mercoledì 4 giugno 2008

Contro i tentennamenti di Berlusconi,l' unico baluardo al Governo è la Lega.

Eccoci qua, il Cavaliere prima cade sul clandestino, (ahi ahi, Sig.ra Longari...),poi fa marcia indietro, e dice che l' Articolo 9 del Testo Unico di Sicurezza da approvare contemplerà la seguente norma: - lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del presente Testo Unico, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni" e per questo "reato" si prevede come "obbligatorio l’arresto dell’autore del fatto e si procede con il rito direttissimo". Il testo prevede quindi che "il giudice, nel pronunciare la sentenza di condanna, ordina l’espulsione dello straniero". - . Ora io non so se Berlusconi, nel fare questa marcia indietro pensi veramente di raccontarcela soave come fece all' Assemblea Costituente della Destra, e cioè che siamo tutti pronti a pendere dalle sue labbra. Non più, non più, caro Cavaliere. In realtà è la reazione della Lega che le ha fatto cambiare idea, Lega che perlomeno, in questa fase iniziale di governo, sembra l'unico partito intenzionato a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Come elettore ed iscritto alla Destra ne prendo atto e me ne compiaccio, invitando Ministri e Parlamentari Leghisti a fare le sentinelle di questo ondivago governo di Inciucionia; ed esortandoli a far cadere questo governo neo-antifascista e neo-centrista qualora non si arrivasse all' attuazione del Programma, Federalismo Fiscale compreso; ma soprattutto a non far retrocedere di un solo passo il Pacchetto Sicurezza. In Europa già la Germania, la Francia e la Gran Bretagna hanno il reato di Immigrazione Clandestina. In Germania chi è senza permesso di soggiorno rischia da uno a tre anni di carcere, con il massimo della pena che scatta in caso di recidiva. In Francia per i sans papiers è prevista l’espulsione immediata o successiva al carcere, perché anche lì chi ha violato le leggi di ingresso ha davanti la prospettiva della prigione fino a un anno. La Spagna,poi, ha rimpatriato nell' ultimo anno il 92 % dei clandestini sbarcati sulle loro coste.

Al tempo stesso esprimo la mia solidarietà al Partito del Carroccio per l' illegale occupazione della loro Sede di Mestre da parte degli attivisti del Centro Asociale Rivolta, i quali hanno portato i mobili della Lega in strada. Essendo a favore dei clandestini illegali, suggerisco che gli attivisti rossi siano espulsi insieme ai loro amici...

lunedì 2 giugno 2008

La Monarchia proteggeva i cittadini. E la Repubblica ?

Come si fa a far festa in questa Repubblica che ieri ha permesso che l' imprenditore campano Michele Orsi, coinvolto nell' inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti e che stava collaborando, venisse barbaramente ucciso dalla Camorra ? Questo dopo aver ricevuto minacce , riguardanti lui e la famiglia, non più tardi della scorsa settimana. Repubblica che gli ha negato la scorta, richiesta, per mancanza d' organico e di fondi. Ma che non la nega a tanti,troppi tromboni di ogni schieramento, per i quali è diventata solo uno status simbol.

Come si fa a far festa in questa Repubblica dove ci sono interi territori dello Stato in cui lo Stato non può entrare, dai Campi Rom ai centri asociali, passando per certi quartieri delle città meridionali, in mano alle 4 mafie, dove quando avviene qualche arresto, la popolazione tira i lavandini in testa alle forze dell' ordine ?

Come si fa a far festa in questa Repubblica dove non si è sicuri neanche dietro le pareti domestiche, e chi si difende viene incriminato ?

Ancora una volta, come nel mio post dello scorso anno,

http://santosepolcro.splinder.com/post/8249411/Oggi+pi%C3%B9+di+ieri%3A+EVVIVA+LA+M

ribadisco il mio attaccamento all' Istituzione Monarchica, in Italia rappresentata da SAR Amedeo d' Aosta, Istituzione cacciata come tutti sanno,e che mai avrebbe fatto precipitare l' italianatadallaresistenza ai livelli attuali. Istituzione che si concluse proprio con l'altissimo gesto di SAR Umberto II che, accettando il verdetto di quel referendum sinistro, risparmiò all' Italia una guerra civile che avrebbe aggiunto lutti e sangue a quella che era appena terminata.

La Monarchia, come scrissi, celebrata da Dante, ha sempre posto in cima ai propri valori la protezione dei propri cittadini, considerandoli come propri figli; non saranno certo le infamità messe in giro nei secoli dai giacobini e loro figli, le cui mani grondano ancora di sangue, a cancellare onori e meriti di questa Istituzione.

Oggi, più che mai: EVVIVA IL RE, EVVIVA LA MONARCHIA !