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domenica 31 ottobre 2010

Stiamo aspettando, compagno Fini !

"Se Gianfranco Tulliani fosse il vero proprietario dell'immobile lascerei la presidenza della Camera".
E allora ????

lunedì 25 ottobre 2010

Il Kompagno Fini getta la maschera: tassiamo i risparmi, da buon comunista !

Eccoci qui, Fini getta la maschera: il suo viaggio da Destra a sinistra è giunto al termine. Neanche Bertinotti al governo aveva sperato ed osato tanto, ovvero tassare il doppio i titoli che gli italiani, facendo i salti mortali, continuano a mettere via con oculatezza e sacrifici, primi in Europa in almeno un caso. Risparmiatori composti nella maggior parte dei casi dai pensionati, che mai getteranno i pochi soldini accumulati nelle fauci voraci della Finanza. Risparmiatori che, insieme agli artigiani, al commercio ed alle piccolissime e piccole imprese (gente che rischia in proprio senza mantenere costosissimi manager in golfino di cachemire che sputano poi sul piatto che li ha foraggiati, loro e le loro aziende, dal 1945 in poi; che rischia sapendo di non poter contare sulla stampella della cassa integrazione che noi tutti sovvenzioniamo), costituiscono l' asse portante italiano !

Ecco gettata la maschera, compagno Fini: non solo hai rinnegato il tuo Premier, ma vuoi ora rinnegare le promesse elettorali fatte agli Italiani. Tassare i risparmi è da comunista vero !

sabato 23 ottobre 2010

Invece di bruciare le bandiere, bruciate la Camorra !

Non mi è mai piaciuto chi brucia le bandiere, tipico gesto solito ai sinistri di sempre, che bruciavano ai miei tempi sia quelle italiane che quelle americane. E così come è da condannare il gesto fatto da qualche leghista in passato, non posso non stigmatizzare il gesto infame di quel gruppo di mentecatti che a Terzigno, ridendo, ha bruciato il Tricolore. Dalle facce, si capisce che sono tutti in possesso di lauree in astrofisica e paleografia musicale. Sicuramente facenti parte di quei "bruttisporchiecattivi" di cui parlo ormai da una decina di anni. Parecchi di loro manovalanza della camorra che vuole sostituirsi allo Stato, e spesso ci riesce, ormai anche al Nord, dove c'è chi inneggia ai vigliacchi massacratori di un taxista a Milano. Povera Italasia che in questi giorni viene sempre più in prima fila nelle cronache, anche in quell' orrendo grandguignolesco "Grande Fratello" celebrato da altri mentecatti in visita ai luoghi di una tragedia come quella della piccola Sarah.

Riconoscendomi, ancora una volta, in quello scritto da Marcello Veneziani:

http://www.ilgiornale.it/interni/cacciamo_dallitalia_chi_brucia_tricolore/23-10-2010/articolo-id=481999-page=0-comments=1 ,

viene da chiedere a codesti gentiluomini come mai non mettano la stessa furia contro camorra, 'ndrangheta, sacra corona e mafia...

mercoledì 13 ottobre 2010

I sogni panslavisti della Russia oggi armano i Serbi.Domani forse i Bulgari ed i Bielorussi.

Trieste, città Serba. Come avvertii qui ed altrove anni fa, non sono solo Sloveni e Croati ad avere mire espansionistiche sulla Città Alabardata, ma anche e soprattutto i Serbi, come ammise un comandante Cetnico in un intervista. La "Grande Serbia", che si può vedere in questa piantina risalente ai primi del '900, comprende i territori dove siano presenti anche piccole minoranze ma con almeno una Chiesa Serba. E comprende anche parti del Banato Rumeno. Ma tutto questo non è altro che una piccola parte del disegno Panslavista russo, che da sempre considera Serbi e Bulgari i loro fratelli o figli Slavi del Sud. Con i quali mirano al ricongiungimento, per arrivare al Mediterraneo, com' era nei sogni e nei progetti dgli Czar.

La dimostrazione è data dal rinascente revanscismo Serbo, di cui si è vista una dimostrazione ieri in campo internazionale a Genova, ed in campo nazionale a Belgrado, dove, come l' incontro a calcistico nella città ligure, gli incidenti al "gay-pride" di qualche giorno prima sono stati solo pretesti ed allenamenti per le rinate formazioni para-militari dei figliocci di Arkan. In vista di ulteriori azioni in Kosovo. Per il momento. Ed intanto anche l' Esercito Bielorusso si sta rinforzando.

Ma noi continuiamo a comprare sempre più energia da Putin, diventando, come mezza europa, sempre più dipendedenti dall' Orso Russo !

venerdì 8 ottobre 2010

Sulla povera Sarah, faccio parlare la Beata Madre Teresa

"Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa.Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me".

(Dal discorso della Beata Madre Teresa di Calcutta alla premiazione del Nobel per la Pace).

Riflettiamo e preghiamo.

giovedì 7 ottobre 2010

Ciao Papà, sono gia 5 anni !!!

Ciao, Papà, sono già 5 anni. Di già. Il tempo vola, qui sulla terra, ed anche nel Purgatorio, credo. Tua Nipote è cresciuta, non so se la vedi, ma se riesci a vedere quello che accade in Italia, Ti prego, aiutala e proteggila. Aiutala nello studio, nella sua nuova avventura chiamata Università. E proteggila dalle carogne maledette da Dio e dagli uomini come l'assassino della piccola Sarah !

martedì 5 ottobre 2010

5 Ottobre 1980-5 Ottobre 2010:Nanni Vive !

Iniziava l’estate di un anno fa e tranquilli eravamo noi
quando entrammo ridendo in un prato che
di strana gente brulicava già.

Ci mettemmo seduti e dietro noi solo l’erba si stendeva
ma strisciavano cento a cento gli sciacalli nell’oscurità.

Mille stelle in cielo splendevano alti alberi tutto intorno a noi
dolci canti antichi suonavano Piccolo Attila parlava a noi

e diceva di prati verdi che di rugiada brillavano nel sol
e guerrieri a cavallo intonavano le canzoni degli antichi eroi

Tutti in piedi ci alzammo e
davanti a noi gli sciacalli già fremevano:

avanzaron ghignando sicuri già di inseguire schiene nude.
Ma la mano di Piccolo Attila contro il cielo stellato si levò.

E con la forza di un fiume in piena poi caricammo
e la terra sotto noi

rimbombando tremava e gli alberi ondeggiavano nel vento.
E mai più mai più quel prato rivedrà una sera come un anno fa:

non si scioglierà mai la Compagnia ma c’è chi non è più sulla via.

Come un’aquila ora vola lui sorridendo alle stelle e ancor più su
e il suo flauto suonando ci guiderà verso l’alba che sicura è già.

Iniziava l’estate di un anno fa e felici eravamo noi,
quando uscimmo ridendo da un prato che
due occhi a mandorla non scorderà.