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mercoledì 31 maggio 2006

Dopo Sofri, Provenzano e Riina ?

E così quello che ci si apettava, ha inizio. Sono incominciate le pratiche per la grazia a Bompressi e Sofri. Per umanità, dicono. Ma nessuno ha avuto pietà per Calabresi. Nessuno ebbe pietà per la scorta di Moro, per i Fratelli Mattei arsi vivi, e per tutte le vittime del terrorismo.

A questo punto, possiamo aspettarci la grazia a Provenzano, Riina ed altri assassini.

O dobbiamo fare preferenze per chi è solo più colto ed ha amici nella gauche-caviar ? Che differenza passa tra i pizzini e scrivere su Lotta Continua invitando a colpire "i nemici del popolo" ?

Eppoi sia Sofri che Provenzano pensano di aver agito in difesa della "loro" categoria, e per molti sono eroi.

Noi non possiamo fare altro che indignarci ogni giorno di più alle azioni di questo governo, aspettandoci sempre di più il peggio del peggio. E sperare che cada al più presto.

martedì 30 maggio 2006

Chi è andato al mare, merita tasse e comunisti.

Ed ecco la Destra che non mi piace; quella che tutto pretende, senza mai dare. Una Destra, anzi destra minuscola, allevata e cresciuta nel menefreghismo, nel consumismo, nell'arraffa e scappa. Quella che vedo al giovedì (si badi bene, giovedì) pronta con le valigette trolley scappare da Milano (ma penso sia lo stesso in altre città), per andare a non-pensare in posti costruiti per i cervelli all' ammasso. Una destra che non legge libri, se non l'ultimo best-seller di Dan Brown o di Coelho. Quella che ti parcheggia col SUV sul marciapiede, che conosce tutti palmari, compra vestiti Richmond e continua, nonostante tutto, ad acquistare il Corriere.

Questa piccola destra, che magari guarda con orrore, sospetto, timore e presupponenza chi intende la Destra come "Visione della Vita", come Impegno e Lotta, Sangue ed Amore; questa destra di Franza e Spagna ha pensato bene di andare al mare, convinta che poi, l'uno o l'altro non gli cambierà la vita. Questa destra dei badoglio di sempre, di quelli che non vedono nulla, e non sentono, e parlano anche meno.

Questa destra piccola piccola non ha capito quello che ci aspetta in questi cinque anni, ed ha perso un' occasione per dare una spallata ad un governo che ha già incominciato a muoversi pesantemente in ogni direzione.

Questa destra che si astiene e va al mare, merita i prodi comunisti; a Noi, Destra Vera, Destra di Lotta come siamo sempre stati, tocca alzarci e ricontinuare a combattere.

martedì 23 maggio 2006

Toghe Rosse sul Calcio.

Non ho parole, quando ho sentito la notizia, stentavo a crederci. Il sig. Rossi, già iscritto al PCI, ora commissario della FGCI ( che sta per Federazione Gioco Calcio, non Federazione Giovani Comunisti, qualcuno glielo spieghi...) ha chiamato a dirigere l' Ufficio Indagini del pallone il pensionato ex-procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli.

E così, non contenti di okkupare la Camera, il Senato ed il Quirinale, con la speranza di portare un altro attacco, l' ennesimo, contro Berlusconi, questa volta come Presidente del Milan , e magari, sollevando un bel polverone, alleviare la GRAVISSIMA POSIZIONE della Juventus, i poteri forti statal-comunisti voglione penetrare dove da sempre, grazie a Dio, sono rimasti in anticamera, e cioè nel mondo del Calcio.

Ribadendo che il Milan non può pretendere questi 2 scudetti , che dovrebbero essere o revocati o dati all' Inter , anche per gli incredibili torti subiti dalla Beneamata in tutti questi anni, non posso che insospettirmi per questa nomina. Non sapendo più dove attaccare il Primo Ministro del 51 % degli Italiani, Cavalier Silvio Berlusconi, ora cercano di farlo ponendo un indubbio suo avversario di tanti anni come novello inquisitore della pedata.

E da Interista, non posso che esprimere solidarietà ai cugini, e dir loro:

RESISTERE,

RESISTERE,

RESISTERE !!!

venerdì 19 maggio 2006

Sofri esulta: Bersani torna ministro.

Non mi è mai stato particolarmente simpatico, Pierluigi Bersani. Adesso capisco perchè. Ho letto sul "Giornale" di ieri che è stato uno dei fondatori della sezione bolognese di Avanguardia Operaia , prima di entrare nel PCI. Una delle formazioni più estremiste degli anni ' 70, famose per le Hazet 36 , grandi e pesanti chiavi inglesi portate da molti militanti ed usate come nel caso dell' omicidio di Sergio Ramelli. Vediamo una piccola storia di quel movimento: Avanguardia Operaia.
Nata a Milano proprio nel '68 (dirigenti di spicco: Massimo Gorla e Silvana Barbieri), verso il 1973 Avanguardia Operaia poteva vantare, nella costellazione extraparlamentare, la maggioranza numerica nel capoluogo lombardo, dove contava settemila militanti. Il nucleo originario era formato da trotzkisti transfughi della quarta Internazionale e approdati al marxismo-leninismo dopo aver «lavorato» (ma solo politicamente) con gli operai delle fabbriche del Nord. Avanguardia operaia era molto forte nelle fabbriche medio-piccole, aveva egemonizzato i Cub (Comitati unitari di base) della Pirelli, e nonostante tutto aveva cercato di non perdere il contatto con gli studenti.
Sempre intorno al '73, si era data una struttura nazionale, facendo proseliti soprattutto a Torino, a Porto Marghera, a Roma e a Palermo, e «assorbendo» il Circolo Lenin di Mestre, il Circolo Rosa Luxemburg di Venezia, il Circolo Carlo Marx di Perugia, i circoli Lenin di Umbertide e di Foligno, l'Unità proletaria di Verona e la Sinistra operaia di Sassari.
Entrare in AO non era facile. Bisognava, innanzitutto, essere presentati da un compagno; poi occorreva passare per una specie di noviziato e, infine, sostenere veri e propri esami ideologici. Perchè i vertici di AO avevano il terrore di spie ed infiltrati;ma tanto scrupolo nella selezione dei militanti aveva anche un'altra ragion d'essere. Avanguardia operaia, come detto, era il coté leninista della sinistra extraparlamentare: cioè il partito-guida, l'avanguardia delle masse. La struttura, pertanto, era molto rigida, con una scuola-quadri efficientissima, e un indottrinamento degno di quello sovietico.
C'era, anche qui, un giornale, che anche qui si chiamava come il gruppo; e poi una rivista teorica, chiamata «Politica comunista».
E anche qui il ricorso alla violenza era prassi. Se Lotta Continua era specialista negli scontri di piazza, e quindi nella guerriglia con la polizia durante le manifestazioni, e se Potere Operaio flirtava con i primi terroristi, Avanguardia Operaia si distingueva nelle imboscate ai «fascisti», nelle aggressioni venti-contro-uno, negli agguati, insomma, contro bersagli precisi. L'assassinio del diciannovenne missino Sergio Ramelli e l'attentato al bar di largo Porto di Classe a Milano furono opera di «commando» di Avanguardia Operaia, e rimangono nella storia di quegli anni -terrorismo a parte- come due degli episodi più vili e incomprensibilmente crudeli.
Verso la metà degli anni Settanta, Avanguardia Operaia comincerà una serie di trasformazioni e fusioni che porterà poi alla nascita di Democrazia Proletaria.

Che aggiungere se non augurarsi che questo governo di sinistra (il centro è scomparso), cada al più presto , per evitare che i comunisti che porta nel DNA portino questa Povera Patria verso Mordor !

domenica 14 maggio 2006

INTER, L'ONESTA' DA PREMIARE.

Il bubbone è scoppiato,finalmente. Dopo anni che l' Inter ha subito torti clamorosi da una classe arbitrale che giornalisti troppo compiacenti assolvevano con frasi tipo: "L' arbitro ha sbagliato, ma crediamo nella loro buona fede" ,cominciando con la clamorosa invasione di campo impunita al Comunale di Torino per Juventus-Inter del 1961, passando per un Mantova motivatissimo dell'ultima giornata del campionato 1966-67, ed ai più recenti campionati, come il 1997-98 del rigore fasullo su Signori di Sampdoria-Inter alla svista di Ceccarini su Ronaldo, insieme ad una quindicina di torti di quell'anno, arrivando agli episodi che precedettero il 5 Maggio famoso, con un' Atalanta che fa la partita della vita a San Siro ed un Moggi interessato a Fiore dell' Udinese.

Ora il Re è nudo, ed è il momento che il Calcio decida se continuare ad esistere o perdere credibilità.

La Juventus deve subire una pesantissima condanna, fino alla radiazione, se tutte le accuse si riveleranno fondate. Lazio e Fiorentina devono essere retrocesse in serie B. Il Milan, la cui posizione di Leonardo Meani è grave, non deve essere messo nella condizione di vincere gli ultimi due campionati:quindi o non assegnazione del titolo, come nel 1927,oppure penalizzazione in classifica in modo da far arrivare terza la squadra rossonera in entrambi le stagioni,e Scudetto all' INTER, la squadra calcistica più bistrattata degli ultimi anni.

Peppino, da lassù, dacci GIUSTIZIA !

mercoledì 10 maggio 2006

ITALIA ? NO, BIELORUSSIA !

Crollato il Muro di Berlino, credevamo che il pericolo rosso fosse ormai relegato alla sola Bielorussia, quella di Alexandr Lukashenko.

Ed invece una seconda nazione in Europa si sveglia con un Presidente comunista, non voluto dalla metà degli Italiani, ma imposto con la logica burocratica dei numeri, proprio ricordando i metodi del PCI, come ribadito orgogliosamente da Fassino.

Come vedete, anche i colori della Bandiera sono in comune; presto forse vedremo mutato anche la stemma nazionale, ed anche la bandiera con magari una stella rossa dentro lo spazio bianco come usavano certe formazioni partigiane filo-titine.

Sono momenti tristi per la mia Povera Patria.

martedì 9 maggio 2006

No ad un Presidente comunista !

Sono sempre più preoccupato per quello che sta accadendo in Italia. Il centrosinistra non solo ha ottenuto le presidenze delle 2 Camere, ma vuole imporre a tutti i costi, fregandosene tranquillamente della metà degli italiani, anche il Presidente della Repubblica.

Questa coalizione che ha eletto Luxuria e Caruso ieri ha permesso che la Rosa nel Pugno esprimesse 23 voti a Sofri, condannato a 22 anni per l'omicidio del Commisario Calabresi.

Questa coalizione propone come Presidente Giorgio Napolitano che nel 1956 così si espresse sull'invasione sovietica dell' Ungheria: "L'intervento dell' URSS ha non solo contribuito ad impedire che l' Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione , ma alla pace nel mondo.". Ci vogliono imporre un comunista in doppiopetto, per andare contro l'orologio della storia che ha abbattuto un regime sanguinario come quello imposto da Mosca a mezza Europa.

Un comunista che NULLA ha in comune, nemmeno l'aspetto fisico, con Sua Maestà Umberto II di Savoia (nella foto), salito al trono proprio OGGI, 9 Maggio 1946 .

E così, nonostante il crollo del Muro di Berlino ed i Martiri della Mia Romania, vogliono avvicinare l' Italia alla Bielorussia.

Per questo dobbiamo gridare con fermezza:

NO A NAPOLITANO PRESIDENTE !

venerdì 5 maggio 2006

Al Qaeda sceglie D'Alema.

Ancora sangue italiano versato dai terroristi.Due militari italiani sono morti oggi in un attentato avvenuto vicino a Kabul dopo essere rimasti gravemente feriti.I militari morti in seguito all'attacco sono il Tenente Manuel Fiorito, del 2° Reggimento Alpini di Cuneo, e il Maresciallo ordinario Luca Polsinelli, del 9° Reggimento Alpini dell'Aquila. Fiorito, di Verona, aveva 27 anni. Polsinelli, 28 anni, era nato a Orbetello e risiedeva a Sora, in provincia di Frosinone.
L'attentato si è verificato a pochi chilometri dalla capitale in direzione sud-est, nella zona si Musay Valley di responsabilità italiana e dove gli alpini operano da tempo senza aver mai registrato particolari problemi, come ha spiegato un portavoce italiano da Kabul.
I feriti, che facevano parte di una pattuglia costituita da 12 uomini a bordo di due veicoli blindati Puma 6x6 VBL, sono stati recuperati da mezzi tedeschi e trasportati all'ospedale militare tedesco.
Sembra che l'ordigno fosse piazzato sul ciglio della strada e sia stato fatto brillare al passaggio della pattuglia alle 16.20 locali, le 13.50 italiane. I militari coinvolti si trovavano tutti sul primo mezzo.
Gli altri quattro militari rimasti feriti, tutti in modo lieve, appartengono al 2° Reggimento alpini di Cuneo: sono i caporali maggiori scelti Giarracca, Clementini, Rivano e il primo caporale maggiore Mastromauro.

Obbedienti all' infame slogan che urlano i prodi partecipanti ai cortei sinistri, i terroristi tornano a colpire.

Forse vedono di buon occhio l' elezione a Presidente della Repubblica di quel Massimo D'Alema che ,come racconta il suo biografo ufficiale Giovanni Fasanella , era abituato alle Molotov del '68 all'Università Pisana...

Che Dio protegga l' Italia !


lunedì 1 maggio 2006

L' Italia verso i Soviet ?

I segnali ci sono tutti. Dopo queste elezioni che hanno visto premiata la tafazziana volontà di molti italioti, le premesse con cui la minoranza che si appresta a governarci sono davvero preoccupanti.

Due sindacalisti ai vertici dello stato, di cui uno caparbiamente comunista che appena eletto dedica la vittoria agli operai, come se fossero solo loro a rappresentare l'economia italiana.

Questo in sintonia con una Costituzione, scritta anche coll' avvallo del PCI, vetusta e da riformare, a cominciare dall' articolo 1, che ammonisce che l' Italia è "fondata sul lavoro", non sulla libertà o sui cittadini. Passando all' articolo 4, che parla di "diritto al lavoro", come se fosse un diritto divino; e sorvola sui doveri di chi lavora. Continuando con un' articolo 40, sulle leggi che regolano il diritto allo sciopero, inapplicato o ignorato; ed un art. 46 sulle cooperative che sembra scritto a Mosca nel 1930.

E come se non bastassero gli incresciosi avvenimenti del 25 Aprile a Milano, dove a contestare la Dottoressa Moratti e Suo Padre non sono stati studenti o no-global, ma persone che ignorano, e dunque sono ignoranti, ogni minimo senso di civile convivenza ed educazione, gente che probabilmente si è fatta condizionare dalla campagna violenta dell' Unione (sovietica) contro molti rappresentanti della CdL, come se non bastasse, dicevo, quegli accadimenti, ecco che il candidato sindaco Bruno Ferrante , spalleggiato da altri, contesta alla Dott.ssa Moratti, Candidato Sindaco per Milano della Casa (Vera) delle Libertà, il diritto di sfilare al corteo del 1 Maggio, perchè, sentite bene, "è una padrona, non un lavoratore". E questo nonostante Letizia Moratti fosse stata invitata dai sindacati.

Io spero VIVAMENTE che i tanti "padroni e non lavoratori" della Mia Città come:

Commercianti, Taxisti, Tappezzieri, Falegnami, Elettricisti, Idraulici, Industriali, Ingegneri, Avvocati, Imprenditori Edili, Agricoltori, Geometri, Ragionieri, Commercialisti, Architetti, Medici e tutti gli altri LAVORATORI che ogni giorno rischiano i propri mezzi economici per dare magari lavoro a chi, per dirla in milanese, spesso fà flanella, capiscano il grosso rischio che rappresenta per la Mia Città una possibile affermazione di Ferrante e del suo alleato Dario Fo.