Translate

venerdì 28 aprile 2006

10, 100,1000 CRIMINALI.Ramelli,Pedenovi e Nassiriya.

Questa scritta apparve lo scorso anno in Via Broletto a Milano pochissimi giorni dopo l'inaugurazione dei Giardini dedicati a Sergio Ramelli, lo studente dell' Istituto Molinari ucciso dai comunisti a colpi di Hazet 36, una grossa chiave inglese tristemente famosa negli anni '70 per l'uso criminale che ne facevano i vari gruppuscoli della sinistra extraparlamentare. La stessa scritta apparve sotto casa Ramelli dopo la morte del giovane milanese, avvenuta il 29 Aprile 1975. Anzi, la frase completa era: "Tutti i Fascisti come Ramelli, con una riga rossa tra i capelli.". Anche per lo strumento di morte venne coniato un lugubre slogan: "Hazet 36, Fascio dove sei ?". Un anno dopo, lo stesso giorno l'Avvocato Enrico Pedenovi, Consigliere Regionale Lombardo per il MSI veniva ammazzato da Prima Linea sotto casa.

Dopo trent'anni ignobili personaggi rievocano questi infami slogan accostandolo ai Martiri di Nassiriya, Eroi Morti in stragi terroristiche mentre compivano una Missione di Pace.

Per loro, per chiunque sia così abbietto e vigliacco da pronunciare questi slogan assassini, deve esserci un solo posto : il CARCERE. E devono restarci a lungo, per capire la gravità delle loro parole e riflettere sulla troppa generosità delle coperture che ancora godono in Italia.

giovedì 27 aprile 2006

Blog in lutto.

QUESTO BLOG E' IN LUTTO PER IL VILE ATTENTATO CHE HA COLPITO A NASSIRYA I MIEI DUE PAESI,ITALIA E ROMANIA.

lunedì 24 aprile 2006

Le Memorie di R.

Ripubblico il testo composto lo scorso anno prima che Mio Padre mancasse:una visione del Fascismo e della Storia del Novecento che non troverete nei libri di scuola.

Le memorie di R.

Sono nato nel 1907.Molto,molto tempo fa,non trovate ?
Ciò non di meno,come molti vecchi,ho buona memoria di cose assai lontane.
Mi chiamo R****,primo figlio di quattro fratelli di una famiglia benestante che,originaria del milanese,dopo aver comprato alcuni terreni,si trasferì nella bassa padana,in provincia di XXXXXX.
Mia Madre si chiamava A****,Mio Padre Libero,di nome e di fatto.
Avevo passato gli undici anni quando,tornando a casa da scuola,Mio Padre mi accolse raggiante:
"E' finita,abbiamo vinto !". In effetti qualcosa di strano l'avevo notato : le campane della chiesa del paese e di quelli vicini avevano suonato a festa a lungo;e sulla via del ritorno, in calesse col fattore,avevo notato che le finestre ed i balconi delle case erano ornate da sempre più bandiere.
La sera Nostro Padre a cena,dopo la preghiera,ci spiegò che la Grande Guerra, quella che ci aveva fatto tremare qualche mese prima,quando si paventava che lo Straniero sarebbe dilagato in tutta la pianura,era finita. E l'Italia,la Nostra adorata Patria,l'aveva vinta,per Grazia di Dio e volontà del Re e della Nazione.Ora si sarebbe finalmente concluso il Risorgimento,Trieste e Trento erano italiane,e presto lo sarebbero state altre città fino a rendere l'Adriatico un mare solo italiano. E riprese a raccontarci di fiabe che conoscevamo già,ma che sempre c'incantavano:Solferino,Garibaldi,Cavour,Tito Speri,ed altri ancora.
I giorni che seguirono furono memorabili:oltre ai fratelli di Mio Padre (che,ferito ,era stato congedato prima),ogni settimana il treno riportava a casa centinaia di soldati,stanchi ma felici.Le donne gettavano fiori ai militari, e persino gli insegnanti chiudevano un occhio sui nostri compiti.Mio Zio U*****,nella sua bianca divisa da ufficiale di marina ,mi affascinava coi suoi racconti di battaglie con corazzate e sommergibili.
Poi,lentamente,il clima cambiò:Mio Padre e Mio Zio ,per quello che capivo,presero a parlar male dei francesi e degli americani,che non volevano mantenere i patti:"Perbacco,con tutto il sangue che abbiamo versato,cosa vogliono quel Clemenceau e quel Wilson ?Che ci dessero quello che ci avevano promesso !"
Dalle città ci arrivarono notizie di tumulti e saccheggi,anche a causa del malcontento dei reduci cui erano state promesse nuove terre e che avevano visto cadere molti commilitoni per quelle terre;Mio Padre cominciò ad usare due parole strane che non conoscevo:comunisti e bolscevichi.Ed anche a Messa,il curato usava quelle parole.
Un giorno in campagna arrivò un’altra parola nuova:Sciopero.
Mio Padre aveva sempre trattato bene i suoi salariati:era stato socialista e da giovane portava la cravatta alla Lavallière come uno stemma,ed il suo nome,Libero, era la sua bandiera;le loro case erano a ridosso della nostra e noi tutti giocavamo fin da piccoli con i loro figli ,divertendoci molto.Io poi adoravo la polenta che spesso ci offrivano.Nonostante tutto questo anche i nostri contadini cominciarono a scioperare (da adulto appresi che molti furono obbligati ad aderire controvoglia da alcuni sindacalisti arrivati da fuori):per giorni sentii le mucche urlare disperatamente per il dolore che il latte non munto provocava loro;alcune cominciarono a morire di setticemia.Di notte qualche nostro contadino si presentava di nascosto per aiutarci,ma non bastava.Poi Mio Padre cominciò a far venire dalle province limitrofe alcuni disoccupati reduci della Grande Guerra:erano meridionali,gran lavoratori,e si diedero subito da fare.
Sembrava che il peggio fosse passato,quando un contadino,uno di quelli che ci aiutava in segreto ,ebbe la casa date alle fiamme.”Comunisti,bolscevichi !!!”,sentii Mio Padre usare di nuovo quelle 2 parole.
Ed una mattina il camion che portava i lavoratori dalle città venne prese a pistolettate da individui col fazzoletto rosso al collo,ci furono alcuni feriti ed altri vennero malmenati.
“Comunisti !Bolscevichi !!!” sentii urlare Mio Padre.
Di nuovo la paura serpeggiava tra i casolari e riprese la morìa delle mucche;nei campi la gramigna dilagava.
Ma un giorno lo Zio U***** arrivò a casa con alcuni suoi ex-commilitoni:alcuni indossavano ancora la divisa,chi da fante di marina chi da Ardito,altri,pur mantenendo i pantaloni grigioverdi, indossavano una camicia nera,da dove spuntavano alcune medaglie ,e disse a Mio Padre: ”Lo stato non ci protegge?D’ora in avanti ci penseremo noi !Abbiamo vinto in guerra,vinceremo ora !”.
Da quel momento la paura tra i contadini cominciò a diminuire,molti ripresero a lavorare e si ripresentavano anche in Chiesa,la Domenica Mattina,alla Messa che per alcuni momenti aveva visto solo donne e vecchi.Alcuni di loro incominciarono ad indossare la camicia nera.

Intanto avevo iniziato le superiori:la città era immensa,per me,caotica,piena di bici.
La scuola era bellissima,eppoi le prime ragazze….
Anche nel mio Istituto c’erano molti studenti che indossavano quella camicia nera:soprattutto quelli degli ultimi due anni.Un giorno uno di loro stava raccogliendo i fondi per gli orfani di guerra:gli si avvicinarono una decina di tipi mai visti,con al collo dei fazzoletti rossi.”Sporco fascista,per te qui non c’è posto. Grida: Evviva il comunismo e la libertà !”
“Mai,”rispose il ragazzo,Mio Padre è morto per l’Italia e per il Re,e non per la sovversione dei senzaiddio !!“
Subito quello che aveva parlato gli mollò un pugno in pieno volto che lo fece cadere,e gli altri gli furono sopra a calci .Poi,contenti,se ne andarono cantando “Bandiera rossa”.
Molti anni dopo quel ragazzo partì volontario per la Guerra di Spagna con altre camicie nere,e raggiunse suo padre nel cielo.
A casa sentii parlare per la prima volta di Mussolini:era un giornalista,dicono il migliore,anche lui socialista,come Mio Padre. E spesso sentivo il Babbo discutere con entusiasmo con lo Zio:”Solo lui può fermarli,solo lui può salvare l’Italia dal disastro !”.
Ed un giorno,avevo appena iniziato la II Geometri,notai del trambusto in casa:Papà e lo Zio stavano attaccati al telefono,in casa arrivarono persone mai viste,la notte il Babbo e suo fratello non dormirono:il giorno dopo la radio a galena di casa annunciò: “Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III ha dato incarico di formare il governo a Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini.”.Lo Zio prese a saltare come un matto,corse a prendere il grammofono,mise l’Inno Reale a tutto volume,spalancò le finestre e appese il Tricolore,urlando “Evviva il Re ! Evviva Mussolini !!!!”.Era ottobre:il 28 Ottobre 1922.
Da quel giorno ,pure occupato dagli studi e dal gioco del calcio,vidi la serenità ritornare in casa.Non si parlò più di scioperi e bolscevichi,l’Italia cresceva e presto avrebbe fatto pagare il tradimento ai Francesi ed agli Americani.
La gente per le strade riprese a sorridere,le discussioni e gli odi tra le classi sociali vennero meno,e si collaborava per trasformare l’Italia in una Grande Nazione,degna delle nostre tradizioni.

Mi iscrissi all’Università a Milano ed anche ai GUF,Gruppi Universitari Fascisti,ma non mi occupai di politica,preso dallo studio e dal football che mi avrebbe portato a vincere i Campionati Mondiali Universitari nel 1928 a Parigi con la Nazionale Italiana ed a militare in alcune squadre in serie A.Conobbi alcuni dei grandi campioni che portarono l’Italia a vincere i Campionati del Mondo nel 1934 a Roma come Meazza e Combi.
Portare la Maglia Azzurra (anche se per noi della Nazionale Universitaria era nera…..)era un onore ed un vanto:l’Italia spesso veniva accolta all’estero non benissimo;ricordo le radiocronache di Niccolò Carosio dei Mondiali del 1938 quando in Francia ogni partita della nostra Nazionale,a cominciare dall’Inno ,venne accompagnata dai fischi degli spettatori francesi:non solo quando dominammo la Francia nei quarti di finale per 3 a 1,ma in ogni incontro.Solo in finale ,dopo il quarto goal segnato agli ungheresi ,i fischi lasciarono il posto agli applausi ;e TUTTA l’Italia si sentì Campione contro il Mondo Intero.
Come qualche anno prima,quando Italo Balbo venne accolto negli Stati Uniti come un eroe dopo la Trasvolata Atlantica a bordo dei nostri aerei.

Dopo la seconda Laurea vinsi un importante concorso a Roma presso il Ministero dell’Agricoltura dove rimasi ad alti livelli,nonostante non mi iscrissi mai al Partito Nazionale Fascista.
Mi sposai nel settembre del 1939,quando Germania ed Unione Sovietica,invadendo la Polonia diedero inizio alla Seconda Guerra Mondiale.Le successive vittorie inarrestabili della Germania contro francesi ed inglesi portarono tutta l’Italia ad uno stato di euforia indescrivibile:tutti si chiedevano quando anche noi saremmo entrati in guerra per ottenere quel “posto al sole” che ci negarono gli alleati alla fine della Grande Guerra non mantenendo le promesse.Posso affermare che TUTTA l’Italia volle entrare in guerra,come dimostrarono le grandi manifestazioni di giubilo che accompagnarono nel maggio 1940 la Dichiarazione di Guerra a Francia ed Inghilterra.
Dopo il 25 luglio 1943 ritornai a seguire l’azienda agricola di famiglia .Non aderii alla Repubblica Sociale Italiana anche perché nessuno mi obbligò.Ma nonostante questo,alla fine della guerra,sia io che Mio Padre dovemmo restare nascosti per parecchio tempo,perché alcuni gruppi di cosiddetti “patrioti” dalla stella rossa ci minacciarono di morte o ci richiedevano soldi.
Finimmo anche in cella per qualche giorno,fino a quando non fummo scagionati di ogni colpa,anche grazie alle testimonianze di molti nostri salariati che ci volevano bene.Ma non a tutti andò così bene:qualcuno venne prelevato nel carcere dai partigiani per sparire per sempre.
Mi ricordo bene un episodio:c’era un milite delle Brigate Nere che ogni giorno veniva prelevato tre o quattro volte al dì e portato davanti al plotone d’esecuzione,e regolarmente veniva riportato in cella .Un giorno tornò,ma con i capelli tutti bianchi.
Naturalmente persi il posto al Ministero che avevo ottenuto solo per i miei meriti:e così,come tanti italiani dovetti ricominciare dal basso,con due lauree,a rifarmi una vita,a 38 anni .
A chi mi chiede ancor’oggi se io sia mai stato fascista,rispondo:beh,non più di tanto della totalità degli Italiani di allora:e se anche non lo fui durante il ventennio,lo divenni ,per reazione,dopo il 25 aprile del 1945.


Alcune note all’intervista:



Questo breve riassunto è stato redatto in base ai racconti di Mio Padre che ,nonostante sia vicino ai 98 anni ,possiede ancora ottima memoria,tanto da essere stato recentemente intervistato da alcuni giornali per le vicende calcistiche.
Mi sono permesso di mettere in risalto la retorica tipica di quell’epoca,che non si distacca poi di molto da quella resistenziale.
Trattandosi di un memoriale,è normale che presenti una visione di parte dei fatti. Così come però dovrebbe essere considerato ogni racconto che veda prevalere la “memoria” di chi visse quei fatti da una parte o dall’altra rispetto alla “storia” imparziale.
Se un giorno riusciremo a consegnare alla “storia” il Fascismo,con i difetti ed i pregi che ebbe,forse riusciremo a mettere la parola fine alle Tre Guerre Civili Italiane che insanguinarono il Nostro Paese nel Novecento fino alla mia generazione,che vide ancora molti giovani cadere nei due schieramenti:allora,solo allora,potremo parlare di Pacificazione.

venerdì 21 aprile 2006

Si riaffacciano i prodi terroristi: Cesare Battisti.

E' in uscita in Francia l'ultimo libro del terrorista criminale latitante Cesare Battisti, ex-leader dei Proletari Armati per il Comunismo. Il libro, " Ma cavale" - " La Mia Fuga" , narra la carriera del terrorista e la sua fuga da Parigi dopo che, FINALMENTE , la Corte d'appello francese aveva dato parere favorevole alla sua estradizione.

Apprendiamo la notizia con un intervista che Repubblica ha pubblicato dedicando ieri l'intera pagina della cultura a questo assassino condannato con sentenza definitiva a 2 ergastoli per 4 omicidi ed evaso dal carcere di Frosinone nel 1980.

Probabilmente questo cinico assassino , sentendo aria a lui favorevole, non perde tempo a cercare di ribadire le sue allucinanti tesi, anche inviando memoriali a siti di controcultura cui non voglio fare pubblicità.

Ed ancora una volta, con forza, anche per il rispetto dovuto alle vittime ed ai loro parenti, ribadiamo che certi Cattivi Maestri della Peggio Gioventù devono o restare o FINALMENTE finire in galera, senza sconti non dovuti.

Speriamo che il Governo che verrà,probabilmente temporaneo e mi auguro di brevissima durata, NON VOGLIA PROCEDERE ad amnistie o regali ai terroristi che già sono coccolati dalla "gauche caviar" europea.

giovedì 20 aprile 2006

Pilato è sempre vivo tra i prodi cittadini.

Con una delibera del Consiglio Comunale del 2003, l'amministrazione milanese aveva deciso per una targa per ricordare Enrico Pedenovi, Avvocato e Consigliere del MSI ammazzato da Prima Linea il 29 Aprile 1976.

Dopo il rifiuto dei prodi inquilini di Viale Lombardia 65 e 67 (peraltro case comunali, e quindi, il Comune avrebbe potuto fare a meno di tale parere), la targa avrebbe dovuto essere messa su un palo, ma gli operai sono stati cacciati.

Anche il proprietario dello stabile posto al 66 si è opposto; dunque Enrico Pedenovi, uomo mitissimo e buono, sarà ricordato il 29 aprile con una targa pilatesca posta su un palo staccato dal muro al numero 66.

Il motivo: "la targa metterebbe a rischio l'incolumità fisica e MORALE degli inquilini.

MORALE ? Non ho parole.

O forse ne avrei, ma sarebbero così piene di rabbia per un cinismo senza senso di chi ancora non vuole la verità e la pacificazione per anni tristissimi percorsi dall'odio comunista , e quindi evito.

I Nostri Morti fanno ancora paura.

Questo è il clima di un Italia in cui chi non la pensa a sinistra, è un Criminale Politico.

domenica 16 aprile 2006

Una bella coincidenza

Auguri, Santo Padre !

Nella straordinaria coincidenza della Santa Pasqua e del Compleanno di Benedetto XVI , possa il Santo Padre ricevere i miei migliori auguri, per un Papa coraggioso e fedele Apostolo della Tradizione e della Liturgia.

sabato 15 aprile 2006

pasqua 2006

HRISTOS A INVIAT !

ADEVARAT A INVIAT !

CRISTO E' RISORTO !

E' VERAMENTE RISORTO !

BUONA PASQUA A TUTTI,

tranne che ai comunisti !

(però se si pentissero...sono sempre in tempo !)

Presidenti Nobili e Nobili Decadute.

E CINQUE !!!

Tanti sono gli scudetti consecutivi conquistati dal Milano Vipers Hockey Club, grazie alla passione dell' ecclettico e tenace Presidente Alvise di Canossa (chiare le antiche e nobili origini) che ha saputo rifondare a Milano lo sport del disco su ghiaccio,seguendo la squadra sempre in prima persona senza mai delegare ad altri.

Che differenza con l'altra Mia Squadra del cuore, la Beneamata Nerazzurra, il cui padrone petroliere sinistro eco-buonista mangia allenatori ha sempre diretto con sorrisi sulle labbra ed ha avuto sempre parole di conforto verso giocatori miliardari per nulla attaccati alla maglia, senza mai colpirli nell'unica cosa che comprendono, il portafoglio . E così , tra una serata in discoteca ed una capatina ad Emergency, passano gli anni...

Ma queste mia amare parole non sminuiscano la grande vittoria dei Vipers all' Agorà di Milano ,col rigore decisivo di Savoia (un nome,una garanzia...):

GRAZIE, ALVISE !!!

venerdì 14 aprile 2006

Brogli ? Una tradizione sinistra.

2/3 giugno 1946: in Italia si svolse il Referendum per scegliere tra Monarchia e repubblica. Vinse quest'ultima, ma i Monarchici attribuirono la loro sconfitta a brogli elettorali ed a scorrettezze nella convocazione dei comizi e nello svolgimento del referendum.

Tra le questioni giudicate irregolari, quelle più rilevanti, secondo i monarchici, furono:

  • molti prigionieri di guerra si trovavano ancora all'estero e quindi impossibilitati a votare, il referendum sarebbe quindi stato indetto intenzionalmente senza attenderne il rientro;
  • parte delle provincie orientali (Trieste, Gorizia e Bolzano) non erano ancora state restituite alla sovranità italiana, e quindi, non potendo prender parte alla votazione un numero di potenziali elettori superiore allo scarto effettivamente registrato, il risultato era da considerarsi parziale; anche i 300.000 profughi del Friuli Venezia Giulia non poterono votare; così come gli Italiani delle Colonie;
  • il clima di violenza durante la campagna elettorale aveva indebolito la campagna monarchica (la Polizia Ausiliaria fu accusata di aver duramente contribuito a questa situazione);
  • i primi risultati pervenuti, indicavano una netta prevalenza di voti pro-monarchia; improvvisamente, dopo che anche al Papa era stato comunicato l'andamento, e dopo che lo stesso De Gasperi aveva telefonato al ministro della Real Casa per anticipare la sconfitta dei repubblicani, la situazione stranamente cambiò di colpo.

Analisi statistiche, fornite dai monarchici, avrebbero poi evidenziato come il numero dei voti registrati fosse largamente superiore a quello dei possibili elettori. Nel disordine generale seguito alla guerra, pare non impossibile che un numero consistente di votanti possa aver usato documenti d'identità falsi .

I monarchici presentarono numerosi reclami giudiziari, che vennero però respinti dalla Corte di Cassazione.

Stime Monarchiche valutano in circa tre milioni i voti che andarono persi per diverse ragioni, numero maggiore della differenza tra l'opzione repubblicana e quella monarchica.

Nella notte tra il 10 e l' 11 Giugno, il Governo, senza attendere la seduta finale ed ufficiale della Suprema Corte di Cassazione per la proclamazione dei risultati, trasferisce al Capo del Governo i poteri del Re, che con grande sacrificio decise la via dell' esilio per evitare una Guerra Civile all' Italia.

Una strana fretta, simile a quella odierna dei prodi vincitori...

lunedì 10 aprile 2006

Oggi le tolgono. Domani le bruceranno ?

Si sono verificati diversi inqualificabili episodi di intolleranza verso il simbolo della Nostra Fede, la Santa Croce, che alcuni presidenti di seggio hanno fatto togliere.

Oggi le tolgono. E domani, le bruceranno, come in Messico ed in Spagna,ai tempi delle Guerre Civili che provocarono in quei paesi migliaia di Martiri Cristiani ?

NON PREVALEBUNT !

sabato 8 aprile 2006

LE RAGIONI DEL MIO VOTO.

Non ho un partito in cui mi riconosco appieno al 100 % , com' era il MSI della mia gioventù. Nonostante questo, pur non approvando alcune cose in Politica Estera ed altro di Alternativa Sociale , non posso che votare che per AS , per una serie di motivi.

1) Ritengo Silvio Berlusconi meritevole di aver salvato l' Italia, con la sua discesa in campo di anni fa, da una forma pericolosa di regime neo-comunista studiata a tavolino. Ed un voto per AS è anche un voto per Berlusconi.

2) Ritengo che Silvio Berlusconi, pur limitato da mille ragnatele dei lobbisti trasversali ai diversi partiti, abbia contribuito a dare un' immagine del Nostro Paese diversa da quella che oltre cinquantanni di cattocomunismo aveva dato: un Italia disposta a tornare protagonista in Politica Estera, senza cedimenti davanti al terrorismo.

3) Sono orgoglioso di essere Cattolico Apostolico Romano Praticante; credo che i Valori che trovano le radici in questa Fede siano patrimonio insostituibile per l' Umanità intera. Mi riconosco nella Croce come simbolo universale dell' Amore di Nostro Dio, Unico e Trino.

3) Credo in uno Stato Laico ma che non possa disgiungersi dal Cristianesimo, base della Famiglia. Per questo sono contrario al divorzio, all' aborto, alla ricerca genetica senza etica, alle unioni di coppie non naturali, all' eutanasia.

4) Credo che i Valori del Cristianesimo debbano essera alla base dell' educazione dei Nostri Figli, sia in Famiglia che nelle Scuole, private e pubbliche.

5) Sono per il dialogo interreligioso, ma non per un ecumenismo relativista che perda di vista i principi del Cristianesimo. Dialogo che implichi anche la reciprocità di pari trattamento della Fede Cristiana anche in Paesi dove invece tale Fede è maltrattata, osteggiata, condannata e spesso perseguitata.

6) Penso, supportato da molti medici, che non esistano differenze tra i vari tipi di droghe; droghe che vanno combattute anche con interventi militari in alcuni paesi produttori.

7) Credo che la capacità dell' Italia d' importare lavoratori dall' estero sia limitata e vada controllata, sia per evitare problemi legati anche alla sicurezza interna, sia per evitare di creare falsi miti in popolazioni che andrebbero aiutate a crescere nei loro paesi. Sono contrario ad ogni forma d'immigrazione clandestina, che reputo reato da punire soprattutto colpendo le organizzazioni criminali che stanno alla base di questa piaga; nonchè attraverso sanzioni che colpiscano i governi di taluni paesi che se non favoriscono, a volte tollerano tale disumano commercio di schiavi.

8) Sono per la certezza della pena per molti odiosi crimini che si sono intensificati in questi anni anche grazie ad un colpevole atteggiamento di molti giuristi d'ispirazione marxista. Credo che per alcuni di essi, come l' omicidio efferato, il sequestro di persona con conseguente morte dell' ostaggio, l' infanticidio per motivi abbietti, quando ci sia la reale prova della colpevolezza dell' imputato e con tutto il garantismo possibile, debba essere ripristinata la PENA DI MORTE.

9) Sono per il pieno rispetto della proprietà privata, che va tutelata e favorita attraverso incentivi, snellimenti burocratici ed alcune detassazioni di balzelli che frenano lo sviluppo dell' economia. Credo che alla base di questa economia debbano essere privilegiate le micro, le piccole e le medie imprese e che invece debba essere limitato l'aiuto statale a molte cattedrali nel deserto o megaindustrie come è stato dato in questi ultimi sessantanni.

10) Credo che il potere delle banche debba essere limitato e che le stesse debbano tornare ad avere le funzioni per le quali furono create secoli addietro.

11) Amo, nonostante l' ignoranza ed il masochismo di taluni miei concittadini, il Mio Paese, la Mia Patria, la Sua Bandiera, la Sua Storia, la Sua Cultura. Non vorrei essere nato in nessun altro paese al mondo. E sono pieno di gratitudine per un UOMO che nel '900 tanto fece per essa, per la sua grandezza, per i suoi cittadini. E che per questo non posso perdonare chi , dopo averlo osannato per anni, improvvisamente scopre nel suo Movimento, nelle Sue Idee, il Male Assoluto. Movimento ed Idee per le quali caddero, oltre a Lui, molti giovani nelle tre Guerre Civili Italiane (1919-22; 1943-48; anni '70).

12) Per questo combatto per una giusta revisione della Storia, soprattutto nelle scuole dove ancora s' insegna l' odio, anche inconsapevolmente.

Per tutti questi motivi e per altri ancora, pur riconoscendo l'autorevolezza e la capacità del Premier Silvio Berlusconi,

IO VOTO ALTERNATIVA SOCIALE .

EVVIVA L' ITALIA !!!

venerdì 7 aprile 2006

CATTOLICI, FERMIAMO I RADICALI NEOGIACOBINI !

Ecco un estratto dei punti salienti del programma dei Rosaspugnati in caso di loro malaugurata vittoria:

"Radicali e socialisti si impegnano a trasformare i singoli obiettivi in proposte anche legislative da depositare in Parlamento nelle prossime settimane. Tali proposte rappresenteranno al tempo stesso il cuore delle nostre indicazioni programmatiche rivolte all''Unione, la base comune per l''azione parlamentare della prossima legislatura.

1 - Divorzio breve: semplificazione delle procedure e drastica riduzione dei tempi per l''ottenimento del divorzio.
2 - PACS/coppie di fatto: istituzione del registro delle unioni civili di coppie dello stesso sesso o di sesso diverso. Possibilità di regolare per via contrattuale alcuni profili della vita in comune.
3 - No al finanziamento della scuola privata. No ad ogni forma di finanziamento alla scuola privata e confessionale, nel rispetto più rigoroso del dettato costituzionale sulla libertà di istruzione privata senza alcun onere per lo Stato.
4 - Superamento del Concordato e dell''otto per mille, dei privilegi dell''esenzione Ici, di quelli per gli insegnanti di religione scelti dal vescovo.
5 - Droga: abolizione immediata delle norme che prevedono sanzioni penali per il consumo. Legalizzazione dei derivati della cannabis; sperimentazione della somministrazione controllata di eroina come avviene in Olanda e in Svizzera; uso terapeutico della marijuana. Revisione delle convenzioni internazionali sulle droghe.
6 - Aborto/Pillola del giorno dopo/RU486/Informazione sessuale e contraccettiva: possibilità di ricorso all''aborto farmacologico; facilitazione dell''accesso ai metodi contraccettivi e della pillola del giorno dopo.
7 - Ricerca scientifica e fecondazione assistita: libertà di ricerca e procreazione medicalmente assistita sul modello britannico.
8 - Eutanasia e testamento biologico: legalizzazione, regolamentazione e controllo della somministrazione, nei casi terminali, di farmaci contro il dolore anche se a elevato rischio. Interruzione del mantenimento artificiale in vita, nei casi di coma profondo e irreversibile, e comunque in quelli in cui non ci sia ulteriore aspettativa di vita che non sia puramente vegetativa: la scelta deve essere espressamente indicata in un apposito testamento biologico da prevedere per ogni cittadino.
9 - Prostituzione: legalizzazione.
10 - Scuola primaria e secondaria: mantenimento del valore legale dei titoli di studio (controllo statalistico sull''educazione primaria e secondaria)"

Praticamente un attacco all' uomo ed alla Vita !

Meditate, utili idioti cattocomunisti che vi apprestate a dare il voto a Mastella e Rutelli , voi che sporcate certe Chiese con le bandiere iridate da gaypride;

SIETE ANCORA IN TEMPO: SVEGLIA !!!



mercoledì 5 aprile 2006

PERCHE' UN CATTOLICO NON PUO' VOTARE PER IL CENTROSINISTRA.

I “valori irrinunciabili” sono il “metro di giudizio” per l'impegno politico dei cattolici

Afferma il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

In questa intervista concessa al quotidiano “Avvenire” (30 marzo 2006), l’Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, rilegge la “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”, pubblicata dal suo Dicastero all’inizio del 2003.

La «Nota» non è stata pensata per l'Italia del 2006 ma si direbbe che le calzi a pennello. Come lo spiega?

«Quel documento non fu scritto in vista di una congiuntura politica determinata né fu condizionato da un particolare momento storico. Lo scopo della "Nota" era di richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che debbono ispirare e orientare l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche, tenendo nel medesimo tempo presenti certi indirizzi e posizioni ambigue e discutibili che emergono dal contesto pluralista e relativista della nostra cultura, e che si infiltrano anche nel mondo cattolico. Rivolgendosi ai cristiani, che partecipano alla vita pubblica come cittadini, la Nota ricordava, in concreto, la figura di san Tommaso Moro, proclamato patrono dei governanti e dei politici, che nella difesa della dignità inalienabile della retta coscienza cristiana affermò con la sua vita e con la sua morte che "l'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale"».

Nel testo della Congregazione è ribadito a chiare lettere il diritto della Chiesa a «richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana». Autorità della Chiesa e libertà di coscienza del credente: in che rapporto sono?

«La domanda suppone la definizione esatta del concetto di libertà di coscienza. Una concezione della libertà che la pone come principio assoluto rispetto alla norma morale e all'ordinamento naturale voluto dal Creatore è una concezione falsa della libertà, che porta alla dissoluzione e all'autodistruzione dell'uomo stesso. La persona, in quanto creata a immagine di Dio, deve orientarsi alla verità e deve lasciarsi formare dalla verità. La voce autorevole della Chiesa illumina la coscienza nello scoprire i princìpi e i criteri di giudizio perché la verità della persona umana e del bene comune siano riconosciuti e tutelati anche nell'àmbito politico e sociale».

Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di decidere sul voto o quando si agisce in politica?

«La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati (cf. Nota dottrinale, 4). È in gioco l'essenza dell'ordine morale che riguarda il bene integrale della persona e della comunità».

Quali sono allora i princìpi sui quali non si può derogare e che devono valere come metro di giudizio?

«Nella Nota si elencano concretamente tali esigenze, che recentemente sono state anche richiamate dall'intervento del cardinale Ruini al Consiglio permanente della Cei: la difesa del diritto alla vita, la salvaguardia dei diritti dell'embrione umano, la protezione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra uomo e donna, la libertà di educazione, la tutela sociale dei minori, l'emancipazione dalle forme moderne di schiavitù (sfruttamento della prostituzione, liberalizzazione delle droghe), il diritto alla libertà religiosa, il rispetto della giustizia sociale, della sussidiarietà e della solidarietà, la difesa della pace (da non confondersi con il pacifismo ideologico) contro ogni forma di violenza e di terrorismo».

La politica è l'arte della mediazione. Anche la mediazione conosce un limite?

«La mediazione come espressione della prudenza, dell'equilibrio e della saggezza non può trasformarsi in negoziazione o compromesso, quando siano in gioco le esigenze fondamentali e irrinunciabili dell'ordine morale naturale, conforme alla verità della persona umana e alla giustizia».

Al convegno ecclesiale di Palermo nel '95 Giovanni Paolo II disse che i cattolici devono evitare una «facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano o non prestino sufficiente attenzione ai principi della dottrina sociale della Chiesa». Alla luce della Nota, questo principio come si traduce? Il "mercato" della politica offre un gran numero di formazioni che non si sa quali garanzie offrano al rispetto di quei princìpi...

«È certamente vero che non è sempre facile trovare una forza politica o un'alleanza politica in cui la dottrina morale e sociale della Chiesa sia perfettamente e pienamente tradotta e praticata in proposte programmatiche precise, anche se a me pare di poter riconoscere alcuni movimenti e partiti politici che riconoscono di ispirarsi alla dottrina morale e sociale cattolica e di orientare le loro scelte sulla base del patrimonio dei valori e dei principi morali dell'ordine naturale e cristiano. Così come a me pare altrettanto evidente che altre formazioni politiche e culturali hanno una visione dell'uomo e della società incompatibili con la visione cristiana. Sono proprio le prese di posizione circa le esigenze etiche fondamentali di cui si parlava poc'anzi a costituire un chiaro criterio e metro di giudizio al riguardo. Tutti ovviamente hanno diritto di proporre le loro opinioni in merito, ma anche la Chiesa ha diritto di esprimere il suo giudizio su ciò che è conforme o meno alla legge morale naturale e ai valori fondamentali che devono guidare una società fedele alla verità della persona umana e al bene comune».

È possibile operare da cattolici all'interno di una forza politica che non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o quell'esponente...

«Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare le forze di questo secondo tipo. Quando la Chiesa afferma che non opta a favore di nessun partito e di nessuno schieramento politico non vuol dire che rinuncia a dare un giudizio etico sui princìpi e sui programmi dei diversi schieramenti o partiti, in riferimento ai valori e alle istanze etiche fondamentali richiamate: vita, famiglia, libertà di educazione, libertà religiosa, giustizia sociale... Come ha precisato lo stesso cardinale Ruini, non è possibile non vedere con preoccupazione che singole Regioni in Italia hanno dato via libera a normative che tendono a equiparare le unioni di fatto, eterosessuali e omossessuali alle unioni familiari fondate sul matrimonio, e che vi sono forze politiche di un determinato schieramento che intendono portare nel Parlamento nazionale tali proposte. Spesso il cattolico deve scegliere nel voto il male minore, purché questo "male minore" non favorisca forze politiche che non riconoscono o si oppongono ai princìpi e alle norme della legge morale naturale».

Vita e famiglia: due priorità etiche sull'agenda della politica italiana. Qualcuno sembra pensare che basta "accontentare" i cattolici e la Chiesa su questi punti. Come smentire questa idea?

«Appare veramente strano che qualcuno possa continuare ancora a dubitare su questo punto: "vita" e "famiglia" sono realtà appartenenti alla natura dell'uomo, e non alla interpretazione confessionale della Chiesa cattolica. Il "decalogo" appartiene al patrimonio comune della civiltà umana. Soltanto una ideologia relativista, nichilista e dissolutrice del patrimonio razionale dell'umanità può arrivare a negare le basi fondamentali della nostra società. Il dialogo che si sta costruendo fruttuosamente tra pensatori cattolici e diversi rappresentanti del mondo laico e liberale (non laicista) è il segno che questa è la strada per costruire insieme una società sempre più giusta e libera».

domenica 2 aprile 2006

L' ANGELO POLACCO

Un anno è passato da quando l' Angelo Polacco voluto da Maria è tornato alla Casa del Padre.

Molto si è scritto, molto si è detto , di quel giorno. Io che vidi le Sue Spoglie Mortali in San Pietro rimasi colpito dalla Sua Sofferenza. Il Suo Viso, quello che ricordiamo con affetto, lasciava capire tutto il calvario passato da Giovanni Paolo II negli ultimi suoi giorni terreni.

Calvario che il Santo Padre volle accettare nel nome di Gesù Cristo che ci chiese di prendere la Croce. Per ricordare la sofferenza che l' Umanità tutta ha ancor oggi per non voler accettare il messaggio di Cristo; umanità tesa a celebrare solo l' uomo negando l'origine Divina dello stesso, senza la quale nulla ha senso.

Umanità venduta ai falsi dei di sempre: ricchezza, successo, carnalità fine a se stessa, orgoglio.

Umanità che nega il valore della Vita attraverso l' omicidio, l' aborto, l'eutanasia, la ricerca scientifica senza etica.

Umanità che attraverso il relativismo nega la Verità univoca del Verbo cui tutto dobbiamo ed a cui Tutti dobbiamo tendere.

Per questo Giovanni Paolo decise di prendere la Croce e bere l' amaro calice fino in fondo: per ricordarci che fino a quando si tenterà di imporre questo mondo, con le sue false religioni laiche e non, come l' unico mondo possibile, votando l' uomo alla sola felicità terrena e passeggera, non vi potrà essere quella Pace Vera, non quella delle piazze iridate, ma quella a cui ognuno aspira.

False religioni che cercano da troppi anni di imporsi con il sangue attraverso ghigliottine e scimitarre, gulag e lager, laboratori scientifici e camere d'ospedale . Sangue che spesso è riproposto nelle Rosse Bandiere che hanno portato orrore e disperazione in tutto il mondo.

Questo è l' ultimo, magnifico regalo lasciatoci da Papa Wojtyla: la Sua Morte sofferta in ricordo della Passione del Cristo, come ricorda il Vangelo di Giovanni odierno: "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24).

Grazie , Santo Padre, della tua Vita Meravigliosa !