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venerdì 31 luglio 2009

Traiasca Basarabia Libera si Romana !

Vittoria ! Anche questa volta il PCM, il Partito Comunista Moldavo, quello che si è pure inventato una inesistente lingua moldava della Bessarabia Rumena temporaneamente amministrata da russofili neocomunisti, le aveva tentate tutte:elezioni di mercoledì ed a fine Luglio, oltre ad i soliti brogli che avevano falsato le elezioni presidenziali di Aprile, senza i quali, invece che al 44,76 % (con 48 seggi) di questa tornata elettorale, i comunisti non avrebbero superato nemmeno il 30 %, nonostante le migliaia di activisti sguinzagliati in tutto il territorio.

Invece questa volta gli elettori di Chisinau hanno dimostrato che è giunto il momento del cambiamento, voluto dagli elettori di lingua rumena, e non da minoranze importate nel dopoguerra che nulla c'entrano con la storia della Terra Bessaraba, legata alla Mia Seconda Patria da vincoli eterni di Terra, Sangue, Cultura e Religione. I quattro partiti dell' opposizione hanno riportato una sofferta vittoria con 53 seggi così ripartiti: al Partito liberal-democratico il 16,55% (18 seggi), al Partito liberale il 14,61% (15 seggi), al Partito democratico il 12,55% (13 seggi), all'Alleanza “Moldavia nostra” il 7,35% (7 seggi). Dopo otto anni che hanno visto la Bessarabia precipitare nelle classifiche economiche del continente, riportando indietro l' orologio della storia ai momenti bui e dolorosi dell' oppressione sovietica, i comunisti non sono in grado di governare, ed il Leader dell' Opposizione, Vlad Filat, del PLDM (liberal-democratici) si è congratulato con la popolazione e dichiarato pronto a formare immediatamente il nuovo governo.

Speriamo che la polizia ed i reparti speciali non ripetano gli atti intimidatori, le perquisizioni accompagnate da pestaggi e gli arresti immotivati dello scorso Aprile. Speriamo che i comunisti accettino questa volta di mollare il potere. Ancora una volta, come racconta Renato Farina su Libero di oggi, nei seggi di campagna si è assistito a quello visto in Romania dell' immediato dopo-Rivoluzione: seggi presieduti da comunisti, con scrutatori comunisti che osservavano gli elettori uno per uno; alcuni, tremebondi, uscendo mostravano la scheda aperta con il "voto giusto". Speriamo che il nuovo-governo non solo sia formato in fretta, ma che proceda spedito verso il processo di riunificazione alla Romania, unico modo per uscire da altri tentativi di russificazione forzata del paese od avventure neo-comuniste.

OGGI COME SEMPRE:LA BESSARABIA E' RUMENA.

L' ISTRIA E' ITALIANA. PER SEMPRE !

LIBERTATE PENTRU BASARABIA ! JOS COMUNISMUL ! BASARABIA ESTE ROMANA SI ISTRIA ESTE ITALIANA !

martedì 28 luglio 2009

Quando la Storia viene raccontata in rete dai marxisti:l' Etiopia.

Ogni tanto, come sanno i miei pochi ma affezionati lettori, ricevo le visite di colti ed imparziali sinistri, tronfi delle loro certezze maturate in quel labirinto di inesattezze e faziosità che è la Rete. Dominata da sguaiati copiaincollatori che riescono a infiltrarsi nelle varie pseudo-enciclopedie del web che andrebbero invece filtrate con serietà. Questi sinistri, che appaiono e scompaiono con la velocità del fulmine, col ditino inseriscono nei vari motori di ricerca le parole chiave, eppoi, invece di controllare le notizie in libri veri, si ergono a severi critici del Ventennio ed ineffabili storici. Ora, io non vorrei troppo soffermarmi sul fatto che le solite cose sui presunti Crimini Italiani in Africa siano tratte sempre da scritti dei soliti Rochat,Rainero, Del Boca, Santarelli, tutti autorevoli storici di provata fede antifassista e democratica. No, vorrei solo fare alcune precisazioni in risposta ad un qualcuno che, evidentemente dimostra di saperla lunga.

Dunque, nelle sue ultime risposte nel post precedente, pur di far passare come criminali gli italiani, non esita ad ergersi strenuo sostenitore dell' Etiopia. Questo nonostante il mio richiamo al povero Tito Minniti, aviatore a cui è intitolato l' Aereoporto di Reggio Calabria. A questo punto è giusto riportarne la triste storia:

TORTURA E DECAPITAZIONE DELL'AVIATORE MINNITI
Dichiarazione di tre membri della missione sanitaria egiziana:
Il giorno 15 febbraio 1935-XIV E.F. negli uffici di redazione del Giornale d'Oriente, si è presentato spontaneamente il signor Abdel Mohsein El Uisci cittadino egiziano, dimorante al Cairo, gia addetto in qualità di aiuto farmacista alla missione sanitaria egiziana in Abissinia, il quale ha fatto a me Zamboni dott. Filippo fu Albino, alla presenza di quattro testimoni: Tozzi Cav. Ing. Latino, Albanese prof. Arduino, Malesci prof Pier Luigi, Subhi Uehedah, le dichiarazioni seguenti confermate categoricamente dagli altri membri della Missione, signori Kamel Aluned e Labili Salamah, che hanno raccolto testimonianze concordi degne di fede, in Etiopia. Abdel Mohsein Uisci sotto il vincolo del giuramento ha dichiarato: « Il giorno 24 dicembre alle ore 16 circa, mentre uscivo dalla tenda dell’ ambulanza egiziana, a Bolali, ho visto passare un gruppo di armati abissini, al comando del graduato Manghestu, che trascinavano un individuo in tenuta di aviatore, il quale aveva le mani legate dietro la schiena. Dovendo recarmi a prendere acqua nella vicina località di Bìr, mi posi in cammino seguendo la stessa strada degli abissini. Essi si fermarono non molto lontano e, dopo avere tolta la tuta all'aviatore, gli misero ì ceppi anche ai piedi e lo legarono ad un albero.
« Chiamato dal graduato Manghestu, che mi chiese una sigaretta, mi avvicinai e, incuriosito, mi fermai a guardare, non prevedendo certamente lo spettacolo orribile a cui avrei dovuto assistere. I soldati, mentre il graduato seduto a terra fumava la sigaretta che gli avevo dato, slegarono le mani al prigioniero e, tenendolo fermo, gli mozzarono le dita. Manghestu, finito di fumare, si avvicinò al disgraziato che urlava di dolore, gli rimise i ferri ai polsi insanguinati, gli tolse la giacchetta e la camicia e gli sputò in faccia. Uno dei soldati gli recise un ciuffo di capelli dietro il capo, come gli abissini usano fare ai delinquenti, e lo consegnò al Manghestu. Quindi all'aviatore vennero liberati i piedi e tolti i pantaloni che, essendo stretti in fondo, furono tagliati col coltello. Egli rimase così completamente nudo. Un soldato gli rimise i ferri ai piedi e inginocchiatosi - premendo con la testa il ventre del disgraziato per tenerlo fermo - gli recise gli organi genitali. L'aviatore diede un urlo straziante, mentre il sangue usciva impetuoso dalla spaventosa ferita. « A questo punto io che ero rimasto inchiodato sul poso dall'orrore, mi sono dato a fuggire verso la tenda dell’ambulanza. Colà incontrai l’infermiere Mohamed Hassan al quale, appena fui in grado di farlo, raccontai con voce rotta dall'emozione, l'orrendo spettacolo a cui avevo assistito. « Ambedue tornammo sul posto per prendere la borraccia che, fuggendo, avevo lasciato a terra. « Ma una scena ancora più orribile ci attendeva: il disgraziato, ormai cadavere, era stato slegato e coricato per terra, dove giaceva immerso in un lago di sangue, mentre il graduato stava scorticandogli il petto. Inorriditi e vincendo il timore che ci incutevano gli armati etiopici, domandammo al Manghestu perché si accanisse ancora sul cadavere. Egli ci rispose che con la pelle del morto aveva in animo di farsi lui portasigarette che avrebbe usato soltanto nelle grandi solennità. « Terminata l'orribile operazione, il cadavere venne sezionato. La testa ed i piedi vennero infilati nelle baionette, mentre si tentava di bruciare gli altri miseri resti con petrolio preso in un accampamento di cammellieri somali poco distante. Poi gli armati, di cui uno portava infilata sulla baionetta la testa dell’aviatore, altri due i piedi, a cui erano state tolte le scarpe, un altro ancora gli indumenti e il Manghestu infine gli organi genitali, presero posto in un autocarro che parti verso Dagabur, Giggiga, Harrar. « Il giorno seguente, portando i rapporti medici a Wehib pascià, gli narrai la scena orribile a cui avevo assistito. Egli, a onore del vero, si dimostrò assai dispiaciuto, ma mi raccomandò di tacere. Anche il mio compagno Mohamed Hassan raccontò il fatto al dott. Mahmu Izzet, il quale gli ordinò di non allontanarsi dall’ospedaletto. « Tre giorni dopo il fatto, il Manghestu fece ritorno a Bolali. Egli dichiarò di aver ricevuto festosissime accoglienze a Dire Daua e ad Harrar quando era giunto colla testa e con i genitali dell’ aviatore italiano. Il Maghestu aggiunse che ad Harrar era stato formato un grande corteo che si era recato al palazzo del Governatore di quella provincia per mostrargli i macabri trofei. « Fu il quarto giorno, se ben ricordo, che gli aeroplani italiani compirono un'incursione lanciando dei manifesti a firma del generale Graziani in cui era detto circa così : «Avete assassinato un aviatore italiano, violando i principi dell'umanità per i quali i prigionieri sono sacri. Sarete puniti. Seppi allora che l'aviatore si chiamava Minniti. « Poco dopo infatti gli aeroplani italiani bombardarono la regione. L’ambulanza però non subì alcun danno. La bomba più vicina cadde a tre chilometri dalle nostre tende.Alcuni giorni dopo, dietro richiesta del Dott. Sakkani - dato che la zona era pericolosa per la vicinanza degli armati abissini, presi di mira dagli aeroplani italiani - l'ambulanza lasciò Bolali per Giggiga e Harrar. In questa ultima città incontrammo il dott. Abdel Hamid Sald, inviato dal comitato egiziano per la difesa dell’Abissinia F.to ABDEL MOHSEIN EL USCI Noi sottoscritti, Kaamel Aluned e Labib Salamah, membri della missione egiziana, confermiamo pienamente, sotto il vincolo del giuramento, le dichiarazioni fatte dal signor Abdel Mohsein Uisci. In merito al fatto di cui è stato testimone oculare abbiamo raccolto testimonianze concordi da persone degne di fede, in Etiopia.F.to Kamel Hamed F.to. Labib Salamah Noi sottoscritti Tozzi Condivi cav ing. Latino, prof Arduino Albanese, Malesci prof. Pierluigi Subri Ueredah, dichiariamo di aver udita la testimonianza del sig. Abdel Mohsein Uisci, fatta in nostra presenza. F.to LATINO TOZZI CONDIVI F.to ARDUINO ALBANESE F.to PIER LUIGI MALESCI F.to SUBRI UEREDAH F.to FILIPPO ZAMBONI Nel ASD- MAE Etiopia Fondo Guerra, 131/34 è depositato il verbale di una deposizione spontanea fatta da un aiuto farmacista egiziano facente parte della missione sanitaria egiziana di aiuto all’Abissinia che testimonia il martirio del nostro concittadino Tito Minniti medaglia d’oro al valor militare, al quale è intitolato l’aeroporto di Reggio Calabria. Il Verbale faceva parte di un dossier presentato dal Governo italiano del tempo alla Società delle Nazioni per denunciare le efferatezze degli abissini sui militari italiani che cadevano in mano degli etiopici. Infatti il caso dell’aviatore Minniti non fu l’unico relativo alla tortura ed alla barbara uccisione di prigionieri italiani.Non deve sorprendere perciò se a questa barbarie gli italiani reagivano con durezza.

Come conclude la relazione, il caso dell' Eroico Minniti non fu l' unico, ma moltissimi furono i torturati, mutilati e massacrati dai simpatici Etiopi, i quali sembrerebbero non aver perso tale vezzo, secondo il parere degli Eritrei che ben li conoscono e li hanno combattuti in questi ultimi anni. Etiopi che, per esempio, come racconta Arrigo Petacco in "Faccetta Nera" (pag.132), quando il Negus si recava in visita nei villaggi, era preceduto da simpaticissimi bandi dei ras locali che preavvertivano che se solo una spina avesse deturpato la tunica dell' Imperatore, sarebbero seguiti arresti ed impiccagioni.

Ma ad il nostro baldo ammiratore del Regime Schiavista questo non sembra interessare, tant'è che mi scrive:

Fazioso molto più di me è chi difende un'aggressione militare condotta con Irpite e gas asfissianti e un dominio coloniale mantenuto almeno fino al '37 col terrore e coi massacri. Con il Duce che telegrafava a Graziani:
«Per finirla con i ribelli...impieghi i gas. Autorizzo ancora una volta V.E. a iniziare e condurre sistematicamente la politica del terrore e dello sterminio contro i ribelli E LE POPOLAZIONI LORO COMPLICI»;
«È inteso che la popolazione maschile di Goggetti di età superiore ai 18 anni deve essere passata per le armi e il paese distrutto.»

Bene, veniamo all' Iprite (Irpite - testuale- ma la rabbia e la fretta sono amici del refuso, che perdono. Più grave è l' intervento precedente che parlava di "defoliante". Perchè non l' atomica ?). E' ancora il libro di Petacco a venirmi in aiuto (pag. 11), ricordando che tra la lunga polemica tra Indro Montanelli (peraltro presente sul posto all' epoca come Comandante di un reparto di Ascari) ed il simpaticissimo e già citato Angelo del Boca, cui i frequentatori dei molteplici siti antifassisti si ispirano per denigrare la Nostra Povera Patria parlando dell' uso del gas in Etiopia, intervenne sul Corriere della Sera Sergio Romano citando il rapporto del Capitano dei Marines americani Pedro A. Del Valle, poi diventato un pluridecorato Generale della II Guerra Mondiale, presente in Abissinia come osservatore internazionale. In questo rapporto l' ufficiale di origine portoricana, dopo aver sottolineato che la maschera antigas non era in dotazione all' Esercito Italiano, sostenne che l' Iprite venne usata solo in rarissime occasioni, come rappresaglia per le atrocità commesse contro il citato aviatore Minniti ed altri militi italiani. Solo rarissimi casi che secondo l' ufficiale non rappresentarono un fattore decisivo nel corso della guerra, ed a cui dedicò, nel lungo rapporto, non più di una dozzina di righe.

Questo nonostante i magazzini militari di mezzo mondo fossero pieni di Iprite nel periodo interbellico, pronto ad essere usato dalle varie parti come rappresaglia verso il nemico. Come testimonia, per esempio, il Massacro di Bari del 2 dicembre 1943, che sicuramente il nostro coltissimo contestatore conosce, ma che voglio brevemente riassumere. Dunque quel giorno, i criminali aerei della Luftwaffe, che avevano la pessima abitudine di bombardare le navi nemiche, a differenza degli Alleati che pochissimi mesi prima avevano fatto strage di abitazioni e civili nella vicinissima Foggia (tra l' altro mitragliando i civili in fuga), colsero una grossa vittoria affondando 17 navi angloamericane. Pochissime le case colpite. Ma disgraziatamente una delle navi, la John Harvey, trasportava 100 tonnellate di Iprite, pronta all' uso come deterrente, come ricordato dalla Dottoressa Saini Fasanotti, collaboratrice e ricercatrice dell' Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell' esercito, nonchè autrice del libro "La Gioia Violata" (che avevo citato nella mia risposta come esperta di Diritto Internazionale di Guerra). Iprite che causò la morte di oltre un migliaio di persone:250 civili baresi e oltre 800 militari e personale sanitario. Naturalmente i tedeschi erano all' oscuro del carico di morte alleato (mi sovviene il Mussolini ignaro delle camere a gas, tesi a cui qualcuno non crede...), totalmente top secret. Tant' è che per moltissimi anni gli alleati non resero pubblica la verità.

Passiamo ora alla prima frase imputata al Duce, più volte riscontrabile in rete; il fatto che ci siano tre puntini in mezzo avrebbe dovuto indurre alla prudenza qualcuno, per evitare le pessime figure che continua a voler fare, fidandosi del sentito dire. Infatti il testo completo del telegramma è questo: "Visto che gli abissini continuano ad usare pallottole Dum Dum/STOP/autorizzo V.E./STOP/se lo ritiene necessario/STOP/all' impiego del gas a titolo di RAPPRESAGLIA/STOP/ Esclusa l' Iprite, di cui Mussolini aveva conosciuto durante la Prima Guerra Mondiale gli effetti devastanti. (A. Petacco,pag. 161 op. cit.).

Ed anche le altre frasi sono decontestualizzate dagli effettivi testi dei telegrammi; ma,tuttavia,nella loro crudezza, sono imputabili al clima voluto dai massacri incominciati dagli Etiopi. E giustificate, ahinoi, dal Diritto Bellico allora vigente.

fine prima parte...continua...



lunedì 20 luglio 2009

Ma gli ammiratori di Fini mitizzano Badoglio...

Da qualche giorno un deciso ammiratore di Fini, quello che prima di scoprire il male assoluto si esibiva tra braccia tese, tessendo gli elogi di Mussolini e del Fascismo, si sforza nel vano tentativo di dare una bella immagine di questo signore. Il quale, secondo lui, è pure meglio del "destrorso" Berlusconi. Bontà sua.

E nell' ultimo commento in "Totò,Peppino e le Malafemmine" giunge persino, per giustificare Fini, a scrivere: "Badoglio? onore onore onore a chi ha tradito il regime ebreicida".

Sarebbe inutile cercar di spiegare a questo illuminato signore quanto poco ebreicida sia stato il Fascismo, come ho più volte spiegato in questo ed in altri miei blog, come "La Destra e gli Ebrei" (che rivoglio incominciare ad aggiornare). Ho l' impressione che non sia in grado di giudicare con la dovuta imparzialità. Mi limiterò dunque a precisare qualcosina:

1)La personcina cui tributa tanto onore suscitò talmente tanto disprezzo negli inglesi che coniarono, come ho spesso detto, un nuovo verbo: "to badogliate", che significa tradire.

2)Il simpatico personaggio in questione teneva così in alta considerazione l' onore che ebbe a dire all' Ambasciatore Tedesco Rahn, nello stesso giorno della firma dell' armistizio, queste belle paroline: "Vi dono la mia parola d'onore che marceremo con voi fino in fondo: abbiate fiducia !".

3)Questo campione dell' antirazzismo, fu uno dei firmatari del "Manifesto della Razza".

4)Se l' anonimo commentatore dispone di sana pazienza, confronti la vita di Badoglio con quella di Von Stauffenberg su cui ho scritto ieri, e degli aderenti del Circolo di Kreisau. Il primo accettò onori e soldi dal Fascismo, pur odiando Mussolini. I secondi, per amore della Germania, ma restando NazionalCristiani, anticomunisti e veri conservatori e reazionari a tal punto da essere assimilabili al Fascismo nostrano, non esitarono a donare la propria vita per fermare un regime criminale, impazzito ed ormai nazionalbolscevico come era diventato il nazionalsocialismo negli ultimi tempi.

"Così, la nostra patria a poco a poco si bolscevizza, non solo economicamente, ma anche sul piano etico. Il bolscevismo sovietico, che io rigetto in toto, e i cui risultati sono falsati e sopravvalutati, è utilizzato dal nostro Stato come spauracchio per giustificare una guerra assassina." Carl Friedrich Goerdeler (Cancelliere in pectore secondo il Piano Valchiria. In quota DNVP, Partito Popolare Tedesco-Nazionale ( Deutschnationale Volkspartei.). Partito di stampo Nazional-conservatore che i neoantifascisti di oggi definirebbero neofascista.

domenica 19 luglio 2009

20 Luglio 1944:Operation Walküre.

20 Luglio 1944:Operation Walküre.

Sessantacinque anni fa il caso o forse il Maligno in persona impedì che l' Operazione Valchiria andasse in porto. Non si tratava solo dell' attentato ad Hitler da parte dell' Eroe e Mutilato Monarchico, anticomunista e NazionalCattolico Conte Claus Von Stauffenberg, ma di un vero colpo di stato preparato in ogni particolare, al quale avevano aderito diversi alti esponenti dell' Esercito Tedesco, tra cui il Feldmaresciallo Erwin Rommel, il geniale ex-Comandante dell' Abwehr (il Servizio Segreto), Ammiraglio Wilhelm Canaris, ed il Capo di Stato Maggiore Generale Ludwig Beck. Tutta gente di provata fede patriottica ed anticomunista. Loro intenzione dichiarata era continuare la guerra alla Russia Sovietica.

Gli Alleati non fecero nulla per appoggiare tale piano, e definirono tale tentativo una faida interna tedesca. In realtà se avesse avuto successo, almeno 10.000.000 di morti (tra cui 4.000.000 di alleati) sarebbero stati evitati. L' Italia non avrebbe conosciuto gli orrori della Guerra Civile e delle Foibe, l' Europa Orientale non avrebbe patito il dominio comunista, il Mondo non avrebbe conosciuto la Guerra Fredda.

giovedì 16 luglio 2009

Fino a quando la Germania dovrà chiedere scusa e gli altri no ?

Terminato il G8, tra le cose che restano c' è l' ennesima autoflagellazione Tedesca tenutasi ad Onna da parte del Cancelliere Angela Merkel per la strage di sessantacinque anni prima. Non voglio entrare nel merito dell' episodio, ma sempre continuerò a chiedermi perchè la Germania debba continuare a rispondere di episodi della Seconda Guerra Mondiale, e le altre nazioni no. Tralasciamo il ruolo criminale dell' Unione Sovietica e le azioni odiose dei Titini. E restiamo in Italia. Perchè il Signor Sarkozy in Bruni non ha chiesto scusa per i crimini del Corpo di Spedizione Francese (CEF) non solo intorno a Cassino e nella Campagne del Lazio, ma anche in Toscana e Romagna ? Perchè il laburista Brown ed il comunista Obama non han chiesto scusa per gli eccidi di:

Aeroporto di Biscari (Ragusa),14 Luglio 1943: 76 prigionieri di guerra tedeschi ed italiani fucilati senza motivo.

Aeroporto di Comiso (Ragusa), 14 Luglio 1943: 60 prigionieri italiani e 50 tedeschi passati per le armi senza motivo.

Aeroporto di S. Pietro di Caltagirone (Catania), 16 Luglio 1943: 29 soldati italiani e 4 tedeschi ammazzati a sangue freddo.

Canicattì(Agrigento), 14 Luglio 1943: un tenente colonnello americano uccide personalmente con la Colt 45 di ordinanza, con un colpo alla nuca, dopo il rifiuto dei suoi soldati, tra sei e ventuno civili. Il numero esatto non è conosciuto, ma almeno tre caricatori furono impiegati dall' "eroico" ufficiale.

Piano della Stella (Ragusa), Luglio 1943: almeno 6 civili uccisi dai paracadutisti americani della 82° Divisione.

Ma il male assoluto, si sa, è solo Tedesco...

martedì 14 luglio 2009

14 Luglio: il giorno del disonore.

Duecentoventi anni fa, incitati dai Cattivi Maestri del tempo, tra cui il Marchese de Sade in persona, la peggior plebaglia di Parigi, composta da ladri, assassini e prostitute, diede l' assalto ad una prigione della capitale francese, nemmeno la più importante, dato che ospitava solo sette prigionieri. Massacrando e decapitando le guardie ed il loro Comandante, il Marchese Bernard de Launay; dando il via a quell' infamia conosciuta come Rivoluzione Francese.

Donatien Alphonse François de Sade, oltre a dar inizio all' omonima perversione sessuale, era un Illuminista ed un Libertino della prima ora. E proprio il Libertinismo meriterebbe una maggior conoscenza, perchè questa parola oggi ha perso gran parte del suo primordiale significato; in realtà questo movimento filosofico, che trova le sue radici in quel bel campione di Giocchino da Fiore, oggi idolo dei no-global e dei pacifinti anticattolici, sviluppatosi essenzialmente in Francia, usava l' arma della sessualità più sfrenata solo in odio al Cattolicesimo, ma in realtà i seguaci di tale dottrina erano animati da un ateismo radicale e fondamentalmente anarchico che tanto mi ricorda quei simpaticoni dell' UAAR di oggi. In compagnia di un altra icona dei no-global, Hakim Bey, di cui, purtroppo, mi sono troppo poco occupato in questo blog. Un altro Libertino famoso, preparatore della Madre di tutti gli Odii, fu Pierre Baylle, Ugonotto e quindi mosso da un notevole spirito revanscista cattofobico ed antimonarchico.

Luigi XVI non diede molto valore a quello che considerava uno dei tanti tumulti della storia, e per troppa bontà non respinse a cannonate quei pochi no-global ante-litteram; qualche anno dopo pagò con la vita questo gesto di magnanimità.

Dal 14 Luglio presero poi il via una serie di massacri senza fine, di cui quello Vandeano resta il più noto e numericamente importante. Ma altri meno noti meritano di essere ricordati, come quello di Avignone, città all' epoca appartenente allo Stato della Chiesa, dove l' ex-macellaio Mathieu Jourdan, detto MOZZATESTE, ritenuto pure il responsabile dell' omicidio di de Launay, per punire la fedeltà al Papa della cittadina transalpina, irruppe nel carcere trucidando barbaramente oltre sessanta simpatizzanti della Chiesa. Un triste episodio precursore dell' Eccidio di Schio. Questo episodio viene ricordato come Il Massacro della Ghiacciaia.

Da questa data l' Europa ed il Mondo conobbero duecentoventi anni di massacri e rivoluzioni generati dall' odio contro Dio, la Patria e la Famiglia. Contro la Tradizione.

venerdì 10 luglio 2009

Il Grande Uomo Semplice e la Snob piccola piccola.

Siamo ormai in chiusura di questo G8 ed il contrasto più grande è quello tra la semplicità e la simpatia di Silvio Berlusconi e l' antipatia di Carla Bruni. Da una parte un Uomo che riesce a farsi capire dalle persone più semplici con parole chiare, da imprenditore senza fronzoli ma con obbiettivi precisi e concreti, così lontano dai tanti politicanti dal linguaggio oscuro e spesso doppio, falso ed inconcludente. Dall' altra una Snob degna frequentatrice dei salotti radical-chic ed esponente della gauche-caviar che in Francia ed Italia si è spesso coccolata i vari Cesare Battisti, Silvia Baraldini, Marina Petrella ed Oreste Scalzone, alla faccia delle Vittime del Terrorismo. Che in questi giorni ha cercato di attirare l' attenzione su di se' con le sue assenze.

Che dire, forse questa signora, contenta di essere divenuta francese, come ebbe a dire tempo addietro, per dirla come l' imitazione di Fiorello, continua a giudicare noi, les Italiens:volgaaariiii.

Oppure si appresta ad entrare in corsa come futuro leader del PD ?

Anche noi italiani siamo ben lieti che Carla Bruni non sia più italiana, anzi siamo addirittura felici. Chissà che un giorno Carla Brunì non sia costretta dalla sua burrascosa vita a richiedere la cittadinanza italiana. (Francesco Cossiga)

martedì 7 luglio 2009

lunedì 6 luglio 2009

ALBA rossa in Sudamerica.

Dunque l' amministrazione temporanea di Obama sta dando i suoi pericolosi frutti, non accorgendosi di quanto la fantomatica ALBA (Alternativa Bolivariana per le Americhe) stia manovrando, con l' appoggio di Cuba, per ampliare lo scandaloso fronte comunista in centro e sudamerica, appoffittando della debolezza della coppietta Obama/Clinton. Con l' appoggio di un ex-prete sandinista, spretato e scomunicato da Giovanni Paolo II (col beneplacito del suo allora braccio destro Cardinale Joseph Ratzinger...)per le sue derive da Teologia della Liberazione, Miguel d' Escoto Brockmann, oggi purtroppo presidente dell' Assemblea Generale dell' ONU, sempre più simile a quella demenziale Società delle Nazioni che causò l' avvicinamento dell' Italia alla Germania e la Seconda Guerra Mondiale poi. Il quale era sull' aereo che ha tentato di riportare a Tegucigalpa il comunistissimo Manuel Zelaya, nonostante l' appello del Cardinale honduregno Oscar Rodríguez Maradiaga, che non solo ha avvertito Zelaya di desistere dal tentativo, ma ha dichiarato che un eventuale bagno di sangue sarebbe a lui imputabile; aggiungendo: "Sono minacciato da gruppi finanziati da Chávez". Maradiaga è una voce autorevole della Chiesa Cattolica, in passato tra i papabili alla successione di Giovanni Paolo II. E non solo la Chiesa Cattolica locale si è schierata contro l'ex-presidente, ma anche i vertici protestanti.

Non dimentichiamo poi che lo scomunicato sandinista,ex ministro degli Esteri del governo di Daniel Ortega dal 1979 al 1990, ospite in passato da Bonolis, ricevette nientedimeno negli anni ' 80, il Premio Lenin per la pace, massima onorificenza del regime sovietico.

L' ALBA, ricordiamo, è formata principalmente da 4 capi di stato : Hugo Chavez (Venezuela), Rafael Correa (Ecuador), Daniel Ortega (Nicaragua) ed Evo Morales (Bolivia), i quattro presidenti rossi dell'America latina che, con lo stesso Zelaya e il líder maximo Fidel Castro formano una strana compagnia: Chavez è un ex paracadutista che ha anche lui al suo attivo un golpe, Correa un economista educato negli Usa, Ortega un ex guerrigliero sandinista, Morales un ex coltivatore di coca che si è messo a capo degli indios andini, Zelaya un ranchero spesso vestito da cowboy che si è fatto campione dei poveri. Gli altri Paesi del continente governati dalla sinistra, Brasile, Argentina, Uruguay, Cile e Paraguay, hanno invecepreferito prendere le distanze, non condividendo la retorica e lo sfrenato attivismo antiamericano.

E Obama tentenna, vacilla, anzi appoggia colui che voleva modificare la Costituzione honduregna in modo da diventare un lider maximo alla Castro e Chavez...

domenica 5 luglio 2009

Una Voce dalla Bolivia contro il nazionalcomunismo di Chavez e soci.

Veramente importante il messaggio di risposta giuntomi dalla Bolivia dopo il mio post di alcuni giorni fa, che volentieri pubblico.

Caro Pietro, il suo(tuo ?) messaggio è importantissimo e vorrei invitarti ad inviarne di periodici, per confermare quello che scrivo da tempo, in controtendenza con alcuni della Destra Radicale che vedono in Chavez un nuovo Peròn, e non si accorgono di quanto siano in errore. Chavez in realtà è un nazionalcomunista come lo fu Ceausescu ed altri personaggi discussi del secolo XX.

Ed ecco il messaggio a firma di "Fiammabolivia", che sono costretto a copiaincollare perchè contenente la mail che mi è stata chiesta di non essere resa pubblica:

06:16, 05 luglio, 2009

Buonasera per me, buonanotte (o quasi buongiono) per Lei. Sono un suo compatriota che lavora all'estero per una società italiana, il mio nome è Pietro, ho 43 anni ed immagino sia io la persona di cui si parla nel suo messaggio del 29 Giugno. Mi piace moltissimo leggere i suoi articoli, che in realtà non commento mai, ma ciò non vuol dire che non vengano da me apprezzati. Tra i vari blog il suo e quello di Blacknight sono quelli che si avvicinano di più alla mia visione della destra. Da quando vi leggo mi sento molto più forte nelle mie convinzioni e mi conforta anche il fatto che, contrariamente a quello che ci hanno voluto far credere per tanti, troppi anni a scuola (sono andato a scuola negli anni 70 ed 80) così come per la strada, ho potuto confermare (perchè così mi sento anch’io) che l’uomo di destra è sensibile, colto ed anche generoso e mi sono accorto scoprendo i vostri blog ed i relativi link, che esiste una marea di gente che vale la pena ascoltare, anche senza commentare, per imparare quello che, ripeto, non ci è stato possibile apprendere dove avremmo dovuto.
Vivendo in Bolivia in questo momento si ha bisogno di leggere cose che fanno bene al cuore, cose “camerate”. Nel paese, infatti, siamo accerchiati dal regime dittatoriale comunista che controlla tutto e tutti. Di quello che doveva succedere, con l’avvento del salvatore della patria Morales non è successo niente, che, accompagnato dai suoi compagni di merende (chavez & C.), promettevano tirar fuori dalla povertà tutti, invece dalla povertà è uscito solamente chi è al governo ed i loro vassalli. Anzi vivendo quì da più di dieci anni ho potuto notare la decadenza progressiva del livello di vita, che stà portando sulla soglia della povertà anche il ceto medio.
A proposito della banda chavez & C., mi permetta uno sfogo. In questo momento sono molto preoccupato anche per un’altro paese che mi stà molto a cuore che è l’Honduras, i miei affetti sono in questo momento lì. Ho letto un messaggio di Blacknight che in poche righe ha sintetizzato perfettamente quello che nessuno ha il coraggio di dire, ossia che non vi è stato nessun colpo di stato in quanto, è stato deposto un presidente eletto dal popolo per insidiarne un’altro rispettando la Costituzione e restaurando lo stato di diritto, che invece si, è stato infranto dal sig. Zelaya convocando a delle elezioni incostituzionali. Con questo anche il progetto di chavez di far nascere “el socialismo del siglo XXI” stà cominciando ad incrinarsi ed il coraggioso Esercito dell’Honduras insieme ai deputati di tutti i partiti politici (anche dello stesso partito del ex presidente) ed agli hondureñi di tutte le estrazioni sociali, rifiutando le lusinghe del boia chavez (ad ogni deputato che avrebbe suffragato a favore della votazione suddetta, gli sarebbe stato corrisposto un premio di circa US$ 80.000), hanno mantenuto vigente la Costituzione del paese appoggiando una rivolta pacifica, che sicuramente farà storia, in quanto la maggior parte delle persone, ancora non ha afferato l’importanza di questo gesto, che in sostanza dice che, anche se il presidente è stato eletto democraticamente dal popolo, non ha il diritto ne tantomeno deve permettersi di infrangere la Costituzione e le leggi della Repubblica. Cosa che in questi paesi e di questi tempi è utopico pensare.
E poi mi rattrista l’appoggio incondizionato a questo delinquente (lo dico con cognizione di causa) da parte di molte organizzazioni e paesi del mondo (Sic!! anche il nostro purtroppo!!). è triste anche vedere la OEA, organizzazione screditata e malridotta, che giudica un paese che applica la sua Costituzione alla lettera mentre accoglie tra le proprie braccia un tiranno che da 50 anni fà quello che vuole del proprio popolo.
Che il buon Dio ci salvi.

Il messaggio è un pò lungo e me ne scuso, però spero abbia soddisfatto, anche in parte la sua domanda
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Fiammabolivia

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Inutile dire che ogni aggiornamento sulla reale situazione sudamericana da parte di Pietro sarà molto ben accetta.

Grazie ancora.