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sabato 16 agosto 2008

Altro che Osseti ed Abkhazi: Putin vuole contrastare Nabucco !

Grazie alla Disinformazia neo-bolscevica, leggo in qui ed in lì centomila madornali bufale sulle Guerra Russo-Georgiana. Chi accusa Israele e Stati Uniti dei soliti misfatti (te pareva), chi paragona tale conflitto a quello del Kossovo. Niente di più inesatto, perchè in Ossezia del Sud ed Abkhazia la popolazione Georgiana è stata espulsa durante guerre e guerriglie negli anni '90. inoltre, se volessimo dare spazio all' autodeterminazione dei popoli, come la mettiamo proprio con la Russia, dove oltre alla Cecenia(1.100.000 abitanti, di cui il 58 % Ceceni, 23 % Russi, 13 % Ingusceti e 6 % altri), indifendibile per aver praticato il terrorismo più bestiale, esistono però queste realtà:

1)Cabardino-Balcaria: 900.000 abitanti, di cui 48 % Cabardini, 32 % Russi, 9 % Ingusceti e 11 % altri.

2)Inguscezia: 470.000 ab., di cui 95 % Ingusceti, 4 % Ceceni e solo 1 % Russi.

3)Ossezia del Nord: 700.000 ab., di cui 53 % Osseti, 30 % Russi, 5 % Ingusceti e 12 % altri.

4)Daghestan: 2.676.000 ab., di cui solo il 23 % Russi, il resto Ceceni , Ingusceti ed altri.

Questi sono i primi nomi che posso citare, ma altri casi anomali esistono, come quello da me più volte ricordato dell' enclave un tempo chiamata Konigsberg, terra Prussiana ed antica sede dell' Ordine Teutonico, che diede i natali a Emanuele Kant, russificata a forza ed ora chiamata Kaliningrad (probabile prossima scusa per invadere i Paesi Baltici, per crearsi un corridoio...).

Ma, come ho detto, l'obiettivo vero e proprio di Putin è disattivare il "Progetto Nabucco" a favore di "Soutstream".

Il progetto Nabucco dovrebbe convogliare il gas proveniente dal Caspio e dal Medio Oriente ("Progetto Transcaspico") per trasportarlo, attraverso la Turchia, fino al cuore dell'Europa, in Austria. Mentre la Russia caldeggia il progetto South Stream che, attraverso un percorso parallelo al primo, dovrebbe attraversare il mar Nero partendo dalle coste russe per arrivare in Bulgaria e, da qui, giungere in Europa attraverso due rotte: a nord verso l'Austria e, a sud, verso la Grecia e l'Italia meridionale.

Nabucco è costituito da un consorzio di compagnie nazionali europee e gode non solo del sostegno dell'Unione Europea ma anche di quello degli Stati Uniti.

SouthStream invece coinvolge direttamente il nostro Paese che si è impegnato nella costruzione del gasdotto fortemente voluto dalla Russia. ENI e GAZPROM, ciascuno al 50%, sono soci nella compagnia che realizzerà il gasdotto. E sappiamo quanto il passato governo sia stato sempre vicino all' ENI.

L’integrazione sinergica di Nabucco e Transcaspico segnerebbe la nascita di un nuovo polo energetico. Solo dall' Azerbaigian si parla di quasi una trentina di miliardi di metri cubi all' anno.

Mentre francesi e tedeschi sembrano interessati a partecipare al progetto Nabucco, che a pieno regime nel 2020 potrebbe fornire gas Azero in Europa dalla Turchia all’Austria attraversando Romania, Bulgaria e Ungheria, altri paesi della UE hanno preferito il progetto russo South Stream.
È il caso dell’Italia che con il patto del Giugno 2007 scorso tra ENI e Gazprom ha inferto un duro colpo al Nabucco.

Non spetta certo a me sottolineare l' importanza per l' Europa e l' Italia della riuscita di Nabucco, per cessare una volta per tutte le dipendenze energetiche dalla Russia e dalle sue dispute con l' Ucraina. Dipendenze che risalgono, soprattutto per l' Italia, ai tempi dell' URSS e dal doppiogiochismo democristian/comunista.


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