Spiace a volte dover ritornare su fatti di cui mi sono occupato ampiamente qui e negli altri miei blog, ma la certezza del Premier e di noti antifascisti da sempre, come Ignazio La Russa nell' affermare che i valori della resistenza sono condivisi da tutti gli Italiani, mi costringe a dover porre nuovamente l' accento sul fatto che questo mese sia notoriamente contornato da vergognosi ed efferati omicidi in nome dell' antifascismo. Consegnata alla Storia la data di ieri, quella giornata della mattanza messicana di Piazzale Loreto, oggi è l' anniversario di 2 figure a me assai care.
Il 29 Aprile del 1945 a Milano cadeva, ucciso dal solito colpo alla nuca partigiano, Carlo Borsani, Medaglia d' Oro al Valor Militare e Cieco di Guerra, Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. Il suo cadavere fu gettato su un carretto della spazzatura, dopo aver girato per le vie della Mia Città, con il cartello "ex medaglia d'oro" giunse all'Obitorio. Da lì fu portato e sepolto al cimitero di Musocco, nel Campo n. 10, allora "Campo dei Criminali di guerra", fossa 1337 insieme a decine di caduti della Repubblica Sociale Italiana soprattutto vittime del primo dopoguerra.
Profondamente Credente e Cattolico, nato nella stessa città (Legnano) di Mio Padre, forte della sua grandissima popolarità, durante il periodo della Repubblica Sociale Italiano si adoperò moltissimo per la pacificazione nazionale, salvando Lui, Fascista convinto fino alla fine, molti Israeliti, partigiani, comunisti e socialisti, in nome di quei Valori Cristiani da lui praticati nella vita e nel matrimonio. Poco dopo un Sacerdote, Don Tullio Calcagno, pure Lui Fascista convinto, che lo confessò in punto di morte, venne mitragliato mentre gli impartiva l' assoluzione. Dal cadavere di Borsani vennero sottratti il portafogli, l' orologio e la stilografica d' oro.
A distanza di trentanni, il 13 Marzo del 1975, nella stessa citta' e non lontano dal luogo della duplice esecuzione, veniva sprangato a morte nel nome degli stessi valori dell' antifascismo lo studente Sergio Ramelli, che dopo un coma di oltre un mese, spirava in questo stesso giorno odierno.
Su Sergio ho scritto molto, ed ho scoperto piacevolmente che il mio post "Sergio Ramelli raccontato a Mia Figlia" in "Morti Dimenticati" (blog peraltro a Lui dedicato)di tre anni fa, è stato ripreso e pubblicato in molti siti del mondo di Destra.
Chi deve perdonare chi ?
http://mortidimenticati.blogspot.com/2006/04/sergio-ramelli-raccontato-mia-figlia.html
Confesso, l' amico Massimo questa volta mi ha fregato, precedendomi nel Suo Blog Blacknights addirittura di tre giorni, scrivendo un post sul 25 Aprile che è quello che, più o meno, mi apprestavo a scrivere, che condivido in pieno e che potete leggere qui:

gli atomi, più elevata è la probabilità di collisione fra gli elettroni e gli atomi, maggiore è la resistenza. La resistenza viene indicata nelle formule con la lettera R. L'unità di misura della resistenza (nel sistema internazionale di unità di misura) è l'ohm, indicato con la lettera greca Ω (omega maiuscolo).
Diventa sempre più difficile raggiungere i siti liberi della Bessarabia, tra cui quelli personali di Vlad Filat, il quarantenne Presidente del PLDM, PartitoLiberalDemocraticoMoldavo ed ex-Ministro. Uno dei primi ad aver denunciato i brogli elettorali e che nuovamente chiede l' annullamento del voto ed il ritorno alle urne. Nei pochi siti raggiungibili, Filat ha inoltre attribuito le responsabilita' degli atti vandalici ad agenti ed attivisti del Partito Comunista.
Come previsto, il riconteggio dei voti è la farsa annunciata. E mentre Voronin rialza la voce, il ministro degli Esteri Rumeno, Christian Diaconescu, ha finalmente alzato i toni, dichiarando a Bruxelles che le autorità della Bessarabia hanno oltrepassato ogni limite, dopo l' introduzione del visto per i cittadini di Bucarest, l' espulsione dei giornalisti Rumeni e le limitazioni alla libera circolazione introdotte dai comunisti. Mercoledì prossimo la sessione Affari Esteri del Parlamento Europeo si riunirà per un accurata analisi della situazione attuale a Chisinau.
Ecco in questa foto le facce dei Fascisti/Teppisti/Golani/Uligani. In realtà, come si vede, agli studenti dei primi giorni, molti dei quali finiti in galera e condannati senza uno straccio di processo, si stanno sostituendo i genitori degli stessi, ed impiegati, pensionati, casalinghe e lavoratori che chiedono la liberazione degli incarcerati, che sono centinaia. E che chiedono la verità sulla morte di Valeriu Boboc, di 23 anni, trovato morto in una strada della capitale della Bessarabia dopo che era stato arrestato. Il "teppista", sposato, lascia un bimbo di un anno e mezzo.
Ma i Bessarabi di Lingua Rumena, la stragrande maggioranza della popolazione, si sente abbandonata da un' Europa colpevole; la stessa Europa che tacque su Budapest, Praga, Danzica, che volle chiudere gli occhi sulle Foibe e sull' italianità dell' Istria. Troviamo più notizie dalla lontanissima Thailandia, mentre invece ben poco spazio a quello che accade a Chisinau. Ma, nonostante le censure ed i media locali, per l' 85 % in mano ai comunisti, giungono notizie di quotidiane manifestazioni, anche dopo la decisione della Corte Costituzionale di ricontare i voti. Si parla di circa 400.000 "morti" che abbiano votato, secondo un osservatore occidentale. Alcuni cittadini del paese hanno scoperto di condividere la propria abitazione con illustri sconosciuti. Negli ultimi 2 anni, nonostante il tasso di natalità, gli iscritti alle Liste Elettorali sono aumentati in modo anomalo del 10 %.
Non accenna a calmarsi la situazione a Chisinau:manifestazioni spontanee continuano ad accendersi, nonostante sia sempre più difficile ogni tipo di comunicazione con la Bessarabia (Rep. Moldavia). Aumenta il sospetto che Voronin si senta spalleggiato da Mosca, anche per le dichiazioni di alcuni ufficiali russi che appoggiano le accuse dei comunisti presunti vincitori; i quali non fanno mistero di dare la colpa alla Romania, tant' è che l' Ambasciatore di Bucarest in Bessarabia, Filip Teodorescu, con il Consigliere d' Ambasciata Ioan Gaborean, sono stati dichiarati persona non grata, con 24 ore di tempo per lasciare il paese. Inoltre è stato introdotto il visto per i cittadini rumeni. Dure le repliche di Bucarest, che giudica tali decisioni aberranti ed un attacco allo Stato Rumeno.
Come non vedere dei parallelismi con le provocazioni verso la Georgia di qualche mese fa ? Provocazioni maldestralmente recepite da Tbilisi, che credeva nella protezione americana.
Il gravissimo lutto che ha colpito l' Italia rischia di far passare in secondo piano quello che sta accadendo a Chisinau, dove il Partito Comunista avrebbe vinto le elezioni di cui ho parlato domenica. Avrebbe, perchè da ieri migliaia e migliaia di studenti manifestano in piazza, denunciando brogli ed irregolarità. I manifestanti, oltre alle bandiere rumene hanno innalzato quelle dell' Europa, e gridano che vogliono riunirsi alla Madrepatria Rumena, non potendone più del regime comunista e russofilo di Vladimir Voronin. Attualmente sono riusciti ad entrare nel Parlamento della Bessarabia (vero nome della Repubblica Moldava), negli Uffici del Governo e della Presidenza; oggi come vent'anni orsono il grido "JOS COMUNISMUL !" risuona nelle strade dove si parla il Rumeno. E l' Europa, cosa farà ? Non risponderà come nel 1990 quando assistette senza fiatare alla controrivoluzione comunista di Iliescu ed al massacro degli Studenti Anticomunisti in Piazza dell' Università a Bucarest da parte dei Minatori ? Lasciando sola la Romania e frenando lo sviluppo del paese, in balia di neocomunisti e capitalisti d' assalto ?