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domenica 18 marzo 2012

L' Italasia di Benigni e l' Italia dei Marò.

Nonostante le solite parole dell' Eroe di Budapest tendenti alla salvaguardia dell' Unità, siamo invece un paese ormai tagliato in due. Da una parte una sinistra che si riconosce nel comico Roberto Benigni che al Quirinale prima giochicchia con la Bandiera Italiana, mettendosela infine in testa, eppoi leggendo tre lettere di condannati a morte della resistenza, in perfetto stile Scuola anni '70, quando ce le propinavano a pranzo ed a cena, insieme ai 7 fratelli Cervi. Dimenticando che esistono altrettante Lettere di Condannati a Morte della Repubblica Sociale Italiana, che godono invece dell' oblìo insieme ai 7 Fratelli Govoni.
Dall' altra c'è l' Italia che si è mobilitata e si mobilita, nei Blogs, in Internet, in Facebook per la liberazione dei Nostri Soldati Latorre e Girone detenuti illegalmente nello stato canaglia indiano del Kerala. Nonostante i tentennamenti dei diplomatici e dei ministri di Monti Mario.
E dimenticati ieri nel discorso dell' Eroe di Budapest...

1 commento:

Massimo ha detto...

Il complimento maggiore che potesse essere fatto ai nostri Marò è nel silenzio di Napolitano, solitamente logorroico su tutto, nel suo duetto con Benigni il 17 marzo scorso ... ;-)