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martedì 28 gennaio 2020

Harukichi Shimoi, un Samurai innamorato dell' Italia.

Recentemente ho scoperto la storia di un Morto Dimenticato di molto lontano:
Harukichi Shimoi, Ardito della Grande Guerra, Fiumano ed infine Fascista.
Nato a Fukuoka nel 1883 da una Nobile Casta di Samurai, si trasferì in Italia per studiare la Letteratura del Bel Paese. Divenne docente di lingua e cultura giapponese all' Università Orientale di Napoli, imparando pure il dialetto napoletano. La Prima Guerra Mondiale lo indusse, nel 1917, ad arruolarsi negli Arditi, insegnando ai propri Camerati il karate. Divenne poi amico di Gabriele D'Annunzio e, grazie al passaporto diplomatico, durante l' Impresa di Fiume, fece da collegamento

tra il Vate e Benito Mussolini. Inoltre, nel 1920 organizzò la Trasvolata Roma-Tokio. Dopo quest'avventura, aderì al Fascismo, partecipando alla Marcia su Roma, divenendo amico personale del Duce, al quale fece conoscere il Bushido, la Via del Guerriero, mostrandogli i parallelismi con la Cavalleria europea. Nel 1934 fece da interprete ed accompagnatore a Jigorō Kanō, l' inventore del Judo, nel suo viaggio in Italia.
Su richiesta di Mussolini, fece ritorno in Giappone, per far conoscere la Cultura Italiana ma pure per trovare appoggi all' Italia da parte del Tradizionalismo Militare del Sol Levante.
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, fu epurato e trattato da pazzo, esattamente come Ezra Pound.
Negli ultimi anni della sua vita, divenne amico di Indro Montanelli, giunto in Giappone per scrivere diversi articoli, facendogli da guida.
Morì nel 1954, invocando l' Italia fino all' ultimo.
A lui, Eroe, Poeta, Letterato e Uomo di Vasta Cultura, un saluto dannunziano: "Io ho quel che ho donato.".

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