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lunedì 22 gennaio 2007

Don Camillo ed i giovani d'oggi.

Inserisco l'analisi domenicale del Mio Don Camillo che vi ho personalmente presentato qualche tempo fa a proposito di Pannella; è tratta dal suo giornalino. Il linguaggio che usa è semplice, perchè deve giungere al cuore dei fedeli di una Chiesa di campagna, ma ricordate che ha 2 lauree e saggezza da vendere...

Nasce un bambino…nasce un punto interrogativo ! Ancora oggi, pur con tutti gli studi degli “specialisti”, la vita è un mistero, e il futuro, pur con tutti i maghi, resta un interrogativo senza risposte.
E allora, se la vita è un percorso a sorpresa, come facciamo a delineare un programma di sviluppo armonico per noi e per i nostri figli ? In questi giorni abbiamo visto una catena di violenze, con protagonisti adolescenti, anche nella nostra provincia; sorprese amare in famiglie “per bene”, che avranno fatto il possibile per regalare tutto ai propri figli, con l’illusione che “…loro avrebbero avuto meno fastidi per crescere …bene”.
Ma basterebbe ricordare una nota parabola del Vangelo, dove si parla di “quel padrone che fece seminare buon seme nel suo campo, però mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò in mezzo al grano la zizzania” (Mt. 13,24).
Ai giovani insipidi si cerca di evitare qualsiasi sacrificio e si presenta un mondo facile, dove la famiglia è la soluzione certa di tutti i problemi, e dove poi crescono…scemotti, tipo i candidati che ho voluto vedere l’altra sera, all’ inaugurazione del Grande Fratello. Se penso che in quella “casa” avrebbero voluto entrarci milioni di giovani, con lo stesso stile e lo stesso…vuoto di testa, allora mi sento davvero fuori tempo e maturo per il ricovero.
La violenza, la prepotenza, l’incapacità di controllo, l’esibizionismo animalesco, diventano frutti naturali di una società, che non riesce più a dare messaggi sui valori della vita, che ciascuno ha da spendere. San Paolo esortava: “e voi padri educate i vostri figli nella disciplina, ammonendoli secondo lo spirito del Signore”; ma spesso le famiglie sono confuse, condizionate dai mass media, incapaci di far capire il “bene” ed “il male” e manca l’autorità nel richiamare con chiarezza quei principi morali universali, base del vivere sociale. C’ è il rischio di vivere come in una fiction, per cui si perde il senso reale dei propri atti e ci si illude che la vita sia una favola da teleschermo. Alla prima delusione si diventa stracci da macero; “e disse lo stolto: Dio non c’è”questa è sempre stata la grande tentazione, in particolare dei giovani, perché vengono allevati come “bulli” autosufficienti, con i soldi degli altri, e prepotenti, per coprire la faccia da mollusco.
Da prete agricolo mi interrogo e guardo il campo…della parrocchia, per capire se sta crescendo buon frumento o zizzania; date un’occhiata anche in casa vostra.

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