Leggo con crescente fastidio la presa di posizione del solito Mons. Antonio Maria Veglio' del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti che si lamenta per una democratica e pacifica decisione dei Cittadini Svizzeri, a tutela dei propri Campanili. Sarebbe ora che certi prelati andassero in giro per le Chiese delle periferie delle città Europee, oltre a quelle Svizzere a tastare il polso della gente Cattolica, piuttosto che tentare un dialogo con chi, grazie alla pratica della Tukjia, la dissimulazione, si infiltra sempre più nel tessuto connettivo dell' Europa. Qui non si tratta di un no ad una Moschea, ma ad un Minareto, cosa assai differente: da lì il muezzin lancia le proprie litanie, ed una simile ostentazione non è il caso di concedere a chi, oggi come oggi , non merita certi favori, mettendo sotto assedio l' Occidente da troppo tempo, senza nulla concedere in cambio. Sarebbe ora che certi prelati ricordassero che i Nostri Campanili furono costruiti non solo per scandire il tempo delle Nostre Preghiere, ma anche, e forse principalmente, come Torre di avvistamento contro i Pirati Saraceni che, a dispetto dei buonisti ed islamofili che si lamentano con saccenza ed ignoranza delle Crociate (SACROSANTE !!!), seminarono per secoli sangue, morte e distruzione in Europa, uccidendo, schiavizzando e violentando qualsiasi essere a due o quattro zampe incontrassero. E spesso trasformandole in Moschee, profanandole, Chiese bellissime come quella di Santa Sofia a Costantinopoli.