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venerdì 13 novembre 2009

Romania, Novembre 2007, Parte Seconda.

Eccoci dunque a questo Novembre 2007, una data dimenticata in Occidente, ma che anche in Romania non molti conoscono.
La situazione è gravissima in tutto il paese, nè si vedono prospettive nè di
Glasnost nè di Perestroika del vicino Orso Sovietico, uscito sconfitto e malconcio dalla lunga e logorante Guerra Fredda, ovvero la Terza Guerra Mondiale. Ceausescu e la Securitate, come ho detto, controllano ogni persona, ogni movimento, ogni edificio. La Radio e la Televisione non trasmettono più le canzoni, i film ed i telefilm occidentali, per non spendere soldi. L' unica musica è quella patriottica, spesso dedicata alla famiglia del Conducator, celebrato quasi come un antico Faraone da alcuni poeti del regime, tra cui Adrian Păunescu e Corneliu Vadim Tudor, quest' ultimo poi fondatore e leader del Partito della Grande Romania, di cui in altri post ho già spiegato la vera linea politica, nazionalcomunista (peraltro continuatrice di quella di Ceasescu...), con alcune deliranti composizioni. Lunghe file di pensionati, gli unici che hanno tempo libero, si formano davanti a negozi semivuoti, in attesa spesso di non si sa cosa, qualsiasi prodotto andava bene, dalle famigerate verdurine sottovetro (fetide !!!), alla carta igienica, allo zucchero, al sale, alla farina.
Pochi, pochissimi privilegiati vivono nel lusso più sfrenato.
Ben pochi osano alzare la voce contro il regime, come Doina Cornea, Ana Blandiana e Mircea Dinescu. Altri vengono fatti sparire tra la paura e l' indifferenza generale. L' intera borghesia rumena, quella che fece conoscere Bucarest come la "Parigi dell' Est", è annientata, proletarizzata. I quartieri floreali residenziali un tempo custodi di splendidi giardini vengono abbattuti per far posto ad autentici casermoni fatiscenti. La Securitate, come rivelerà nei suoi scritti il
Generale Mihai Pacepa dopo la sua defezione negli Stati Uniti, è implacabile ed arriva a colpire anche all' estero.
Anche se, sotto le pressioni internazionali, il regime aveva dovuto chiudere il Lager di Sighet nel 1977, bastava un piccolo sospetto per finire sotto tortura e carcere durissimo. La popolazione era allo stremo.

(nella piantina, i Lagar comunisti in Romania)

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