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domenica 12 maggio 2013

La violenza infinita sinistra ha radici nella resistenza.

Ed eccoci di nuovo a commentare una giornata di violenza, verbale e materiale, che vede protagonisti i soliti sinistri, tra calci e pugni verso simpatizzanti del PdL a Brescia e contestazioni vergognose verso la Polverini al ristorante, dopo quelle a Franceschini. Ai Centri Asociali si sono uniti non solo militanti di Sinistra e Libertà, ma anche diversi grillini, ormai sempre più simili non solo ai giacobini e tricoteuses, pieni di odio, ma anche a coloro che si distinsero in belle gesta in Piazza Loreto ed altri episodi simili delle Radiose Giornate. Ovvero gente che per anni aveva sostenuto il Fascismo ed improvvisamente, in vere orge di sangue, voleva conquistarsi la patente di antifascista. Una striscia violenta e rossa che attraversa l' Italia senza fine dal 1945, che vede i diversi nomi dell' evoluzione del Partito Comunista alimentarne il fuoco distruttore, prendendone poi le distanze in pubblico. Una striscia infinita dal 1945 ad oggi, sicura troppo spesso dell' impunità dovuta ad infiltrazioni non troppo occulte nello Stato, nei Media e nella (pseudo)cultura, che porta da sempre a criminalizzare l' avversario, fino al possibile annientamento o materiale o morale. Una violenza infinita che ha le radici nelle Radiose Giornate in cui "Pietà l' è morta..."; continua attraverso gli anni di piombo, arrivando a noi attraverso i soliti cori sinistri: "Ora e sempre, resistenza !" fino al triste: "La resistenza ce l'ha insegnato: uccidere un Fascista non è reato !".

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