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sabato 6 dicembre 2014

Corruzione. E se ridassimo Roma al Papa ?

In rosso, lo Stato Pontificio nel 1869 
L' ennesimo scandalo legato a Roma, mi obbliga a riproporre un mio vecchio pallino, che farebbe contenti sia i leghisti che i neo-borbonici (dai quali mi sento equidistante, soprattutto quando leggo boiate storiche scritte sui 2 versanti), e cioè, poichè anche il Papato subì un trauma forse maggiore di tutti gli altri Stati Italici, risolviamo il problema ridando al Papa tutto il Lazio tranne il Reatino, in un contesto ante-Porta Pia, tipo 1869.
Risuscitare lo Stato Pontificio, portando la capitale italiana a Firenze (così milanesi e napoletani non avrebbero da dire), porterebbe vantaggi a tutti. Infatti non si avrebbero più le briglie burocratiche tipiche capitoline che intasano e rallentano l' economia. 
E con un Papa forte (ahimè, non l' attuale: sono Papista più del Papa, come più Realisti del Re furono tre grandi Reazionari: il Conte Monaldo Leopardi, Antonio Capece Minutolo Principe di Canosa ed il Conte Clemente Solaro della Margarita...), si eliminerebbero all' interno del rinato Stato, possibili forme di corruzione romana, perchè mi risulta che ai Tempi Santi, i corrotti a Roma spesso, GIUSTAMENTE, sparivano, dopo una piccola permanenza nella Mole Adriana. Tolto così la radice del problema, il resto d' Italia, possibilmente sotto una Monarchia, non avrebbe più scuse per lamentarsi in continuazione. Certo, andrebbe parallelamente fortificata la lotta alle Mafie, con i sistemi con cui lo Stato d' Israele combatte il terrorismo assassino di Hamas da me spesso invocati. Lo stato italiano andrebbe poi rifondato in una Confederazione di stampo Elvetico oppure stile CSA (ecco perchè mi chiamo da sempre Starsandbars), ancor meglio in una Confederazione Mitteleuropea con inclusa la Spagna, parecchi Stati europei dell' Est, MA NON la Francia; ma questo è un altro discorso e rischio di uscire dal contesto.
Inoltre, con un rinato Stato Pontificio Sovrano, anche il Papa sarebbe più libero nei confronti non solo dell' Italia, ma del mondo intero. Potrebbe attaccare con maggior forza l' aborto, l' eutanasia, la genetica modificata, la deriva di genere. 
E l' Italia non avrebbe più motivo di attaccare la Scuola Privata, con la libertà dei cittadini di finanziarla. 
L' Italia laica rimasta potrebbe ridiscutere gli accordi con la Santa Sede, in una Nuova Costituzione che, laicamente, potrebbe riconoscere la validità dei princìpi Romano Cristiani, senza le accuse dei soliti laicisti cattofobi di professione. 
L' Italia così rimasta potrebbe addirittura MILITARIZZARE o paramilitarizzare il Pubblico Impiego, con pene severissime per i corrotti; educandolo secondo valori etici come si faceva sotto l' Impero Austro-ungarico: peccato che De Gasperi poi l' abbia dimenticato, nel secondo dopoguerra, con il distacco da lui voluto da quanto desiderato da Pio XII, creando la bolgia infernale detta Democrazia Cristiana, co-genitrice della prima repubblica corrotta, insieme al PCI, spartendosi ministeri, cooperative, RAI, logge e loggette, attraverso consociativismo ed Arco Costituzionale che generarono le Fabbriche dei Voti ancora oggi viventi, come dimostrato da questo nuovo scandalo. In sostanza, se è Roma la Grande Corruttrice, sia separata dal resto d' Italia, restituendola a chi, ripristinandone appieno la Civiltà Cattolica, la purifichi pienamente. 

1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

A SCANSO D' EQUIVOCI, preciso che ho scritto:

"E con un Papa forte (ahimè, non l' attuale....."