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mercoledì 17 gennaio 2007

Oreste Scalzone Ministro del Governo Prodi.

I giudici della Corte d'Assise di Milano hanno dichiarato che i reati di partecipazione ad associazione sovversiva, banda armata e rapine per cui è stato condannato Oreste Scalzone, esponente di Potere Operaio e latitante in Francia dal 1981, sono stati prescritti.
Lo hanno riferito fonti giudiziarie aggiungendo che è stato anche revocato l'ordine di custodia cautelare nei suoi confronti, il che permette a Scalzone di poter rientrare in Italia.
Scalzone a Milano era stato condannato a 16 anni di carcere per partecipazione ad associazione sovversiva, banda armata e rapine nell'ambito del cosiddetto processo "Primalinea-CoCoRi (Comitati comunisti rivoluzionari)".
L'imputato però non aveva scontato la pena perché la sentenza con cui era stato condannato non era mai stata eseguita in quanto annullata dalla Corte di Cassazione dopo che la Francia non aveva concesso l'estradizione.
I fatti per cui Scalzone è stato condannato risalgono al 1977.
Scalzone e altri militanti di Potere Operaio sono stati citati davanti al tribunale civile di Roma per una causa di risarcimento danni dalla famiglia di Stefano e Virgilio Mattei, i due ragazzi di 8 e 22 anni, figli dell'ex segretario dell'Msi di Primavalle, morti nell'incendio appiccato alla loro casa da tre esponenti del movimento il 16 aprile 1973, fatti fuggire all' estero da Scalzone, come da lui dichiarato a Radio Radicale.


Scalzone a Parigi, come del resto molti altri Cattivi Maestri degli anni di piombo, è vissuto coccolato e vezzeggiato, ed ancora oggi molti siti francesi lo propongono come un eroe perseguitato dalle autorità italiane; ed anche in Italia gode di ammirazione presso la sinistra salottiera alla Sanguineti ( il filosofo candidato da Rifondazione Comunista come Sindaco per Genova, che ha recentemente dichiarato di volere la Lotta di classe come strumento politico), insieme ai vari Sofri, Battisti, Baraldini e compagni, peraltro ben sistemati nelle strutture del paese:

"Sono usciti alla spicciolata e ora sono quasi tutti fuori. Con qualche restrizione o ormai completamente liberi. Gli ex terroristi dell'ultrasinistra sono rientrati nella società. Ci è andata bene, ha sintetizzato Maurice Bignami, ex comandante di Prima linea. Alcuni lavorano nelle cooperative, che offrono una chance di reinserimento agli ex detenuti; altri hanno preso strade diverse. C'è anche chi è entrato nelle istituzioni, buttando via il passato come uno zaino ingombrante, ed è pagato da quello Stato combattuto in gioventù. Recentemente Leonardo Conti, figlio dell'ex sindaco di Firenze Lando Conti, ucciso dalle Br il 10 febbraio 1986, ha posto alla Regione Toscana due domande molto scomode: quanti familiari delle vittime del terrorismo lavorano per la Regione o la Provincia o enti collegati a Firenze e in Toscana? E quanti ex terroristi? Nell'attesa è il Giornale a tentare un primo censimento.

Corrado Federico Alunni Fondatore Br, 58 anni, arrestato nel 1978 dopo esser passato nelle Formazioni comuniste combattenti. Nel 1980 tenta la fuga da San Vittore insieme a Vallanzasca, nel 2003 scrive un libro con altri autori (La rapina in banca, storia, teoria, pratica), da anni è fuori di galera, lavora in una coop informatica.

Vittorio Alvaro Antonini Già responsabile della colonna romana Br, coinvolto sequestro Dozier, arrestato nel 1985, è in semilibertà dal 2000. Ogni giorno entra ed esce di prigione per lavorare all'esterno. Presiede l'associazione culturale Papillon-Rebibbia promotrice della protesta che nel 2004 si è allargata a tutte le carceri d'Italia. Ha avuto l'onore di essere convocato a Montecitorio dalla commissione-giustizia per discutere dei problemi delle galere. Smentì di esser stato perquisito in cella dopo l'omicidio D'Antona.

Lauro Azzolini Membro esecutivo delle Br nel processo Moro, 62 anni, tre ergastoli, l'uomo che sparò a Montanelli, è libero. Da semilibero ha iniziato a lavorare in una coop che si occupa di non-profit, settore disabili, per la Compagnia delle Opere.

Barbara Balzerani Svariati ergastoli, ai vertici delle prime Br-Pcc, autrice del libro Compagna Luna per Feltrinelli, ha lavorato con la coop Blow Up di Trastevere specializzata nell'informatica musicale. Arrestata nel 1985 ottiene i primi permessi agli inizi degli anni Novanta.

Silvia Baraldini Condannata dalla giustizia americana a 43 anni di galera per associazione sovversiva, è uscita per motivi di salute ottenendo, il 27 dicembre 2002, una collaborazione con la giunta Veltroni. A caldeggiare il rinnovo del contratto di consulenza sul lavoro femminile, nel 2003, fu l'assessore Luigi Nieri di Rifondazione comunista. L'associazione delle vittime ha presentato denuncia in procura.

Marco Barbone L'assassino del giornalista Walter Tobagi si è pentito ed è tornato libero. Lavora in una tipografia a Milano.

Cecco Bellosi Ex componente della colonna Walter Alasia, in manette nel 1980, condannato a 12 anni, libero nel 1989. Presiede un centro di recupero di tossicodipendenti a Nesso che collabora con l'associazione Lila.

Vittorio Bolognese Colonnello delle Br-Partito Guerriglia, è in semilibertà dal settembre 2000. Ha lavorato come operatore informatico alla coop romana Parsec dove ha trovato Pancelli, Piccinino e altri ex irriducibili.

Franco Bonisoli Brigatista del commando di via Fani, ergastolano, 13 anni di carcere, dissociato, è libero. Ha fatto il grafico in una Coop di Sesto San Giovanni, lavora in una società di servizi ambientali.

Paola Besuschio Il suo nome venne fatto dalle Br durante il sequestro Moro, era detenuta, ne volevano la liberazione in cambio del leader dc. Lavora in una cooperativa statistica.

Anna Laura Braghetti Ex compagna di Prospero Gallinari, è coinvolta nell'omicidio del giudice Vittorio Bachelet, è la carceriera di Aldo Moro in via Montalcini, nota come signora Altobelli: condannata al carcere a vita. Ha scritto alcuni libri, dal 1994 lavora tutti i giorni all'organizzazione di volontariato vicina ai Ds, Ora d'Aria che si interessa alle problematiche dei detenuti. Nel 2002 ottiene la condizionale.

Paolo Cassetta Esponente tra i più duri del partito armato, raffica di condanne alle spalle, è semilibero da un bel pezzo. Lavora stabilmente alla coop 32 dicembre, collegata al Centro Polivalente circoscrizionale intorno a cui gravitano vecchie conoscenze degli anni di piombo, come Bruno Seghetti e Cecilia Massara.

Geraldina Colotti Militante delle Ucc, ex insegnante di filosofia, ferita in un conflitto a fuoco nel gennaio del 1987, ha lavorato alla coop romana 32 dicembre, oggi è impiegata al quotidiano Il Manifesto dove lavora anche l'ex bierre Francesco Piccioni, semilibertà dal 1999.

Anna Cotone Ex bierre del feroce Partito Guerriglia, coinvolta nel sequestro dell'ex assessore dc Ciro Cirillo, arrestata nel 1982, in semilibertà da anni, lavora dal 2002 nella segreteria politica dell'europarlamentare di Rifondazione comunista, Luisa Morgantini.

Renato Curcio Fondatore e ideologo delle Br, gira l'Italia facendo conferenze in scuole, università, consigli comunali, presenta i suoi libri ai festival dei partiti. In tv, sulla berlusconiana Canale 5, è arrivato a dire che le vittime degli anni 70 sono i suoi compagni di lotta morti sul campo. Da dieci anni è a capo della coop editoriale Sensibili alle foglie che si occupa di studi sulla lotta armata, carcere e droga, tema quest'ultimo cavalcato da don Gallo, il parroco antagonista di Genova, che ha presentato il libro edito da Curcio insieme a Dario Fo. Condannato a 30 anni, ne ha scontati 24, è semilibero dal 1993.

Alessandra De Luca Anche lei brigatista nel processo Moro, è in semilibertà da tempo. È stata candidata col partito di Bertinotti alle regionali del Lazio, ma non ce l'ha fatta.

Roberto Del Bello Ex brigatista della colonna veneta, condannato a 4 anni e 7 mesi per banda armata.

Sergio D'Elia Dirigente di Prima linea, sconta 12 anni di carcere. Liberato e ottenuta la riabilitazione, entra nel partito radicale. Nel 2006 viene eletto alla Camera nella lista della Rosa nel Pugno e diventa segretario d'aula di Montecitorio. Fra polemiche e proteste.

Adriana Faranda Fa parte della direzione strategica delle Br, aderisce presto alla dissociazione guadagnando la libertà. Viene rilasciata nel 1990 e affidata all'opera di don Calabria dove lavora al computer. Scrive libri, ha fatto la fotografa. Finisce al Costanzo Show, e sono polemiche infinite.

Diego Fornasieri Insieme ad altri ex detenuti è attivo nel non-profit attraverso la cooperativa sociale di prodotti biologici Arete. Guerrigliero di Prima linea, incassa una condanna a 30 anni nel 1983. Libero.

Alberto Franceschini Fondatore con Curcio delle Brigate rosse, nel 1983 si dissocia. Oggi lavora a Roma con la Braghetti all'associazione per detenuti Ora d'Aria. Condannato a più di 50 anni di galera, esce dal penitenziario nel 1992 dopo 17 anni di reclusione. Scrive libri, partecipa a conferenze.

Prospero Gallinari Membro del commando che sparò alla scorta di Moro in via Fani, responsabile della prigione del popolo, è libero da tantissimi anni per problemi di cuore.

Claudia Gioia Primula rossa delle Unità Comuniste Combattenti subisce una sentenza a 28 anni di prigione per il delitto del generale Giorgieri e per il ferimento dell'economista Da Empoli. È in libertà condizionale dal gennaio 2005. Nel 1991 finisce intercettata mentre parla, in cella, col br Melorio di un tentativo di ricostituzione delle Ucc.

Eugenio Pio Ghignoni Brigatista coinvolto e condannato nel processo Moro, è il responsabile della Direzione Affari Generali dell'Università Roma Tre, cura la sicurezza...

Maurizio Jannelli Già capocolonna romano delle Br, ergastolo per vari crimini (tra cui la strage di via Fani) ha lavorato alla Rai come autore a partire dal 1999. Per il Tg3 ha seguito Il mestiere di vivere, Diario Italiano, Residence Bastogi, fa parte dello staff della trasmissione sportiva Sfide. Ha scritto Princesa, libro su un transessuale suicida. Dal 2003 è in condizionale.

Natalia Ligas Nome di battaglia Angela, la dura delle Br-Partito Guerriglia che partecipò al massacro di piazza Nicosia a Roma, ergastolana, permessi premio a partire dal 1998, dal 2000 è semi-libera nonostante non si sia mai dissociata.

Maurizio Locusta Partecipa al delitto Giorgieri (24 anni di pena), viene estradato dalla Francia nel marzo 1988, dopo qualche anno esce ed è assunto alla fondazione Lelio Basso-Issoco come assistente di sala consultazione.

Francesco Maietta Ex militante delle Ucc, condanne pesantissime, lavora part time in un ente importante dal 1990. Si è sposato nel 1998 a Ostia con una ragazza della Caritas. Tra gli invitati, il presidente emerito Francesco Cossiga.

Corrado Marcetti Ex di Prima linea, oggi è direttore della Fondazione Michelucci a Fiesole.

Nadia Mantovani Dissociata, condannata a 20 anni per appartenenza alle Br, ottiene la condizionale a gennaio '93 quando sconta due terzi della pena. Ex fidanzata di Renato Curcio, è tra le fondatrici dell'associazione per il reinserimento dei detenuti Verso Casa. Il 23 agosto 2004 la sua performance sugli anni di piombo al meeting di Rimini ha riscosso molto successo tra il pubblico di Cl.

Mario Moretti Il numero uno delle Br, leader della direzione strategica, partecipa al sequestro Moro, dopo 17 anni di carcere, 9 di clandestinità e 6 ergastoli, nel 1994 ottiene il permesso di andare alla Scala. Una volta fuori, in lavoro esterno, si occupa di volontariato. Esperto di informatica partecipa alla fondazione della Cooperativa Spes composta da ex irriducibili dissociati. La coop ottiene vari contributi, anche dalla Regione Lombardia, insieme all'associazione Geometrie variabili cerca forme di lavoro non alienanti per i detenuti. Scrive libri.

Valerio Morucci L'ex postino delle Br durante i 55 giorni del caso Moro, scontati 17 anni di prigione, dissociato, è libero. Autore di libri di successo (l'ultimo, La peggio gioventù) vincitori di premi letterari con Il collezionista (la VI edizione di Esperienze in giallo) lavora come consulente informatico.

Roberto Ognibene Gode dei benefici dovuti alla legge sui dissociati e lavora come impiegato al Comune di Bologna.

Ave Maria Petricola Quest'anno la Provincia di Roma ha assunto quest'ex pentita brigatista, nome ricorrente al processo Moro, come responsabile del centro di Torre Angela, VII municipio della Capitale, che trova lavoro ai disoccupati. Amnistiata nel 1987, nel 2004 la ritroviamo nella lista degli assistenti sociali regionali.

Remo Pancelli Killer dell'ala militarista delle Br Colonna 28 marzo, l'ex dipendente delle Poste del sequestro D'Urso, viene bloccato dai carabinieri il 7 giugno del 1982. Pluricondannato, è inserito in una coop sociale (che ha ospitato altri ex terroristi rossi).

Marco Pinna Soldato della colonna sarda delle Br, è vicepresidente della coop ambientale Ecotopia.

Susanna Ronconi Storica figura del troncone toscano di Prima Linea, lavora al Gruppo Abele di Torino dove ha la responsabilità delle cosiddette Unità di strada. Nel 1987 guadagna il primo permesso-premio per la sua dissociazione. È stata consulente di Asl e Comuni del nord Italia, collabora alla pubblicazione del Rapporto sui diritti globali a cura dell'associazione Informazione&Società per la Cgil Nazionale. Un'interrogazione di Gasparri (An) e Giovanardi (Ccd) la segnalano come beneficiaria di una consulenza da parte dell'allora ministro Livia Turco.

Giovanni Senzani Il criminologo delle Br-Partito Guerriglia, irriducibile fino al midollo, già sospettato di essere il Grande Vecchio del sequestro Moro, ergastolano per l'omicidio del fratello del pentito Patrizio Peci, esce nel 1999 in semilibertà ma un anno dopo è dietro la scrivania di un centro di documentazione della Regione Toscana denominato Cultura della legalità democratica e inserito nel progetto Informacarcere. Nel 2001 si è scoperto che il centro poteva clonare tutti gli atti, anche quelli segreti, della commissione parlamentare sulle stragi. È coordinatore della casa editrice di sinistra Edizioni Battaglia.

Marco Solimano Ex di Prima linea, oggi è consigliere dei Ds al Comune di Livorno. Da circa dieci anni è assistente volontario al carcere di Livorno come responsabile Arci.

Nicola Solimano Ex di Prima linea, condannato a 22 anni lavora alla Fondazione Michelucci di Fiesole, costituita nel 1982 dalla Regione Toscana e dai Comuni di Pistoia e Fiesole. È stato consulente della Regione Toscana per la nuova legge a tutela dei popoli Rom e Sinti e fra i coordinatori di un campus internazionale nell'ambito dell'iniziativa regionale Porto Franco, per conto dell'Assessorato alla cultura della Regione.


di Gian Marco Chiocci e Stefano Zurlo.

[Il Giornale - Data pubblicazione: 04/11/2006]

Scalzone, appresa la notizia, ha dichiarato di voler rientrare in Italia per occuparsi nuovamente di politica.

A questo punto, sulla scia di D'Elia, Del Bello e soprattutto di Franco Piperno, già assessore alla cultura al Comune di Cosenza e che durante le ultime elezioni per il Presidente della Repubblica prese 2 voti al secondo scrutinio e 3 al terzo, chiedo a gran voce che Oreste Scalzone sia immediatamente nominato Ministro del governo prodi, magari alla Giustizia. Che nella Bandiera Italiana venga apposto immediatamente il simbolo della falce e martello, e che l'Inno Fratelli d' Italia sia sostituito dall' inno di Potere Operaio, vero esempio di pacifismo:

"La classe operaia, compagni, è all’attacco, Stato e padroni non la possono fermare, niente operai curvi più a lavorare ma tutti uniti siamo pronti a lottare. No al lavoro salariato, unità di tutti gli operai.
Il comunismo è il nostro programma, con il Partito conquistiamo il potere.
Stato e padroni, fate attenzione, nasce il Partito dell’insurrezione; Potere operaio e rivoluzione, bandiere rosse e comunismo sarà.
Nessuno o tutti, o tutto o niente, e solo insieme che dobbiamo lottare, i fucili o le catene: questa è la scelta che ci resta da fare. Compagni, avanti per il Partito, contro lo Stato lotta armata sarà;
con la conquista di tutto il potere la dittatura operaia sarà.
Stato e padroni...
Potere operaio e rivoluzione...
I proletari son pronti alla lotta, pane e lavoro non vogliono più, non c’è da perdere che le catene e c’è un intero mondo da guadagnare. Via dalle linee, prendiamo il fucile, forza compagni, alla guerra civile!
Agnelli, Pirelli, Restivo, Colombo, non più parole, ma piogge di piombo!
Stato e padroni...
Potere operaio e rivoluzione...
Stato e padroni, fate attenzione...
viva il Partito e rivoluzione,
bandiere rosse e comunismo sarà!

1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

#1 18 Gennaio 2007 - 15:56

E' la prima volta che entro nel tuo blog, anche se ti leggo da tanto. Ho imparato tante cose che non sapevo esistessero e cambiato idea su cose che ormai credevo assodate. Volevo, dunque, farti i miei complimenti e gli auguri migliori di un buon anno.
kiokko
#2 21 Gennaio 2007 - 07:37

Grazie. Bisogna sempre mettersi in discussione.
Vandeaitaliana