In questi momenti la mia pazienza è messa a dura prova dall' ignoranza colossale intorno a quello che sta accadendo. Ma ci dimentichiamo che è successo anche a Noi Italiani, anzi succede ancora: siamo e saremo Mafiosi, chissà per quanto tempo ancora, come ce l' ha ricordato una recente sentenza di un tribunale tedesco.
E succede così che venga diffamato sempre di più un Popolo Meraviglioso come quello Rumeno, che ha in comune con l' Italia le Origini, la Lingua ed il Sangue, e che ha preservato per secoli l' Identità Romana e Latina da ogni invasione prima barbarica, poi magiara, poi slava ed infine musulmana, spesso pagando in vite umane od oro il fatto di essere ultimo avamposto della Civiltà Occidentale e Romana lasciata a difesa dell' Europa, spesso ultimo Fosso di Helm a difesa di Gondor, con la promessa ultima dei Romani che si ritiravano davanti alle orde avanzanti: "Torneremo !" a coloro che rimanevano. E così per secoli, i discendenti delle Antiche Legioni Romane si batterono, fieri di quella Antica Alleanza che aveva visto crescere insieme Romani e Daci, come millenni prima aveva visto, in altre ere ed altri luoghi, combattere e crescere insieme gli Elfi ed il Popolo degli Uomini. Numerosi furono gli Imperatori di sangue Daco-Romano-Illirico, su tutti Gaio Galerio Valerio Massimiano, Tetrarca insieme a Costantino, che un mese prima di morire, pentitosi, diede l' ordine di porre fine alla persecuzioni anti Cristiane con l' Editto di Sarnica, ponendo così le basi per il successivo Editto Costantiniano. E per secoli ancora i Rumeni, fedeli alla Parola data, riconobbero l' autorità più alta non nei Re o Voivodi, ma solo all' Imperatore, anche se non c' era più, tant' è che molte favole rumene cominciano così: "C' era una volta un Imperatore...".
Nei secoli successivi i rapporti tra l' Italia ed i territori Rumeni furono strettissimi; e terminate le invasioni barbariche, i Principi e Re Valachi e Moldavi arginarono in battaglia o con balzelli pesantissimi l' avanzata Turca in Europa. Compreso Vlad Tepes, le cui imprese vennero spesso esagerate in truculenza da Turchi, Magiari e Sassoni, tanto da passare alla storia prima come Impalatore e poi come Vampiro. In realtà, piuttosto che impalatore vero e proprio, pratica del resto diffusa a quei tempi, il Principe Vlad fece mettere la testa di 20.000 Turchi, già morti in battaglia, sopra dei pali per terrorizzare l' esercito ottomano che aveva invaso la Valacchia.
Poi, per secoli il Popolo Rumeno, come quello Italiano, subì la dominazione straniera; tutti i tentativi di riconquistare l' Indipendenza furono sedati nel sangue. Famosissimi e veri eroi Nazionali sono Horia, Closca e Crisan, massacrati dagli Ungheresi nel 1784 col supplizio della ruota. E dovettero difendersi, oltre che da Magiari e Turchi, dall' avanzare dei russi, che miravano a ricongiungesrsi con gli Slavi del Sud, i Bulgari, cercando di impadronirsi della Bessarabia. Creando un problema secolare che oggi si chiama Repubblica di Moldavia e Trasnistria.
Finalmente nel 1859 Alexandru Ioan Cuza riuscì a riunire le 2 corone, quella di Moldavia e Valacchia, senza colpo ferire, senza cioè quella Guerra fratricida che scelse casa Savoia ispirata dal massone Cavour per conquistare il Cattolicissimo Regno delle Due Sicilie. E fu poi un Re di sangue Tedesco ed Imperiale, Karl Eitel Friedrich Zephyrinus Ludwig von Hohenzollern-Sigmaringen, Carlo I, a dare la completa indipendenza dalla Sublime Porta.
Questa lunga premessa storica era necessaria per spiegare le notevoli difficoltà economiche della Mia Seconda Patria nei secoli, a causa dei pesantissimi tributi pagati alla Sublime Porta ed alla Russia, e successivamente accentuate dal comunismo di Gheorghe-Gheorghe Dej prima e di Ceausescu poi.
Nonostante queste difficoltà, il Popolo Rumeno ha generato molti geni, a partire da Mihail Eminescu, il più grande poeta rumeno, che fu pure un esponente politico Conservatore e profondamente Cristiano; il grande drammaturgo Ion Luca Caragiale; il francesizzato Eugene Ionescu; le due pietre miliari del '900, Emil Cioran ed il più grande conoscitore mondiale della Storia comparata delle Religioni, Mircea Eliade, uno dei miei padri spirituali,otto volte proposto per il Nobel per la letteratura ed otto volte bloccato dal veto dello Stato d' Israele, che però non si oppose al Nobel del Paracadutista della GNR Fo Dario. E poi il grande musicista George Enescu; il celeberrimo direttore d' orchestra Sergiu Celibidache; il famosissimo scultore Costantin Brancusi; ed infine gli attori Emmanuel Goldenberg (Edward G. Robinson) e Johnny Weissmuller (Tarzan). Per tralasciare i tanti atleti di ogni sport.
Ebbene, questo popolo che diede i natali infine agli Eroi che combatterono e morirono per la libertà e la Cristianità della Spagna a fianco dei Camerati Italiani, Ion Motza e Vasile Marin, nonchè a Corneliu Zelea Codreanu, ispiratore di una Terza Via alla Rumena, superamento spirituale del materialismo marxista e capitalista, oppositore tenace del profitto estremo e creatore delle Banche Legionarie che riportavano all' origine l' istituto bancario, eliminando la visione usurara, e riproponendone la versione medieval-rinascimentale Cristiana, ebbene questo popolo è oggi svillaneggiato ed offeso da una campagna senza eguali.
Perchè assistiamo ad ogni giorno all equazione Rrom-Zingaro= RUMENO. Mentre invece la maggior parte degli efferati delitti di questi ultimi tempi sono compiuti da Zingari (o Rrom) delle varie nazionalità: Italiane, Rumene, Macedoni, Bosniache ed altre ancora. La stragrande maggioranza dei Rumeni lavora duro, spesso sfruttata in nero come manovalanza nei cantieri, magari, come raccontò Carlo Verdone in una recente intervista, avendo pure una Laurea in Filosofia. La stragrande maggioranza dei Rumeni ha una cultura enorme, essendo cresciuta andando a Teatro fin da piccoli, parla spesso tre o quattro lingue, tra cui la nostra. La stragrande maggioranza dei Rumeni ha un amore profondo verso l' Italia e gli Italiani. Italiani che negli ultimi 60 anni hanno spesso sfruttato la povertà del Popolo Rumeno, recandosi in Romania non per conoscere il comunismo come feci io nel 1972 ma per trovare sesso per calze, saponette e profumi, sfruttando la situazione con l' IGNOBILE cambio al mercato nero, anche dopo la Rivoluzione. Arrivando anche a rimpiangere, come sentii io all' aereoporto di Bucarest un imprenditore italiota, il regime di Ceausescu perchè esempio di ordine. Italiani che dopo la Rivoluzione esportarono in Romania personcine come Giorgio Mendella (ve lo siete dimenticato ?) ed altri simpaticoni.
Certo, oggi l' Italia ha in atto una collaborazione imprenditoriale seria, grazie non solo alle politiche di detassazione finalmente avviate, alla scarsa presenza del sindacato conflittuale, ma anche dovuta alla serietà di come si lavora in Romania. Ma al tempo stesso, dopo i danni del comunismo, le esasperazioni capitalistiche spinte da assordanti pubblicità fanno si che spesso gli stipendi rumeni, intorno ai 200 euro mensili (e sono generoso), non bastino neanche per il mangiare, spingendo all' emigrazione molti lavoratori qualificati e specializzati. Tant' è che la Romania deve importare manodopera a sua volta dalla vicina Moldavia, dall' Ucraina e persino dalla Cina.
Certo, oltre alla criminalità della Mafia Rrom che ha basi solide in Timisoara ( e che spesso ho denunciato), città di confine dove molti capi cosca hanno ville incredibili con piscina e annessi, c' è anche qualche Rumeno che delinque: ma ci dimentichiamo che spesso, oltre ad onesti e bravi lavoratori, abbiamo noi creato ed esportato nel mondo la Mafia ?
Dunque, sono il primo a dire: chi delinque, in galera, magari in Romania, dove non ci sono indulto e carceri modello, ma CERTEZZA DELLA PENA. Dico basta al tempo stesso che una sinistra doppiamente colpevole si coccoli dovunque i Rrom, gridando al razzismo ogni volta che si vuole smontare i loro campi regni dell' abusivismo di ogni tipo.
Ma al tempo stesso, conosciamo di più ed impariamo ad amare i Rumeni, che della Romanità e della Latinità hanno fatto il loro mito e modus vivendi.
Traiasca Romania !