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martedì 29 giugno 2010

Quattro pere, Perfida Albione....

Questa canzone, la traduzione italiana di "The Foggy Dew" (la musica servì poi per "Piccolo Attila", la dedico agli inglesi, che avevano salutato la nostra uscita dal mondialito con il titolo "From Champs to chumps" (Da campioni ad idioti, testoni..):

Una mattina di Pasqua attraversavo una valle a cavallo verso una bella città,
Mi passarono davanti marciando file di uomini armati.
La cornamusa non suonò il tamburello non rullò.
Si sentì solo la campana dell'Angelus suonare e di lontano lo scorrere
Del fiume nella nebbia di quel mattino.... Mostra tutto... Mostra tutto

Innalzarono fieramente la bandiera della battaglia sopra Dublino.
Sarebbe stato meglio morire sotto il cielo irlandese piuttosto che combattere con inglesi a Sulva o a Sud el Bar.
Dalle pianure di Royal Meath arrivarono correndo altri uomini forti
Mentre con i cannoni arrivarono gli inglesi invasori
Sulle loro navi nella nebbia di quel mattino.

Se l'Inghilterra avesse lasciato fare alle nostre Oche Selvatiche quelle piccole nazioni avrebbero potuto essere libere
Ma le loro tombe stanno ora presso le onde del Sulva o sulle rive del gran Mare del Nord
Oh, fossero morti accanto a Pearse o combattuto con Cathal Brugha!
Ma serberemo i loro nomi dove dormono i Feniani
Nel manto della nebbia di quel mattino.

[Oh la notte buia cala e lo scoppio dei fucili che fanno vacillare la "Perfida Albione"
Nel mezzo della via coperta di piombo, sette lingue di fuoco scintillavano sopra le linee di acciaio
Per ogni lama lucente, una preghiera era recitata, dicendo che per l'Irlanda i suoi figli saranno giusti
Ma quando la mattina irrompeva, la bandiera di guerra ancora sventolava nella nebbia di quel mattino.]

I più coraggiosi caddero e nel silenzio le campane suonarono tristemente il Requiem
Per coloro che morirono in quella Pasqua di primavera.
Il mondo guardò con grande stupore quei pochi uomini coraggiosi
Che sostennero la lotta perché la luce della libertà risplendesse nella nebbia di quel mattino.

[Tornai in quella valle cavalcando e il mio cuore pianse di dolore,
Perché avevo lasciato uomini valorosi che non avrei mai più visto.
Ma quando il mio pensiero torna a voi m'inginocchio e prego,
Perché la schiavitù è fuggita quando voi, o morti gloriosi, siete caduti nella nebbia di quel mattino.]

2 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 29 Giugno 2010 - 16:40

Beh ... gli Inglesi perderanno le partite (con il trucco come - mi sembra nel 1986 - la mano di Maradona e oggi il gol negato a Lampard) ma vincono le guerre ... ;-)

Monsoreau
#2 29 Giugno 2010 - 17:05

Non tutte, non tutte...

In Irlanda, non se la cavarono troppo bene, tra il 1919 ed il 1921...


Vandeaitaliana
#3 29 Giugno 2010 - 22:06


E molti Italiani che furono fatti prigionieri in Africa durante la seconda guerra mondiale, prigionieri non cooperatori non si piegarono alla loro prigionia alle sofferenze inflitte.
NON COOPERARONO.
Quelli che si salvarono ritornarono a casa magrissimi e dopo un bel pò che la guerra finì. Fu una grande gioia per molte famiglie che li credevano ormai morti.
Niente volevo raccontare questa storia. Visto che parlate di loro. Un saluto a Taricone.


Geronimo.

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