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sabato 29 settembre 2012

Due pesi e due misure nella Milano di Pisapia. Ovvero, se ad occupare è Casa Pound.

Premetto che a me personalmente le occupazioni, già per la parola stessa, non piacciono molto. Anzi. Però i sinistri occupano quasi sempre stabili privati, mentre Casa Pound case o statali o comunali totalmente in rovina. Era questo il caso (anche se oggi Palazzo Marino ha affermato dell' avvenuta vendita a privati) della struttura sita in Via Forze Armate 69 a Milano, occupato da una cinquantina di militanti ieri all' alba, che subito si sono messi al lavoro, incominciando il recupero, forti della loro esperienza nata nel volontariato maturato nei terremoti in Abruzzo ed Emilia (e le popolazioni di quelle regioni ricordano ancora oggi con gratitudine il loro aiuto), per regalare alla città qualcosa dove fare Cultura Non-Conforme. 
Ma già sapevo come sarebbe andata a finire: mentre da decine di anni, incominciando dal Leoncavallo, iniziata nel 1975, non è mai stato possibile sgomberare nessuna occupazione della sinistra milanese, ma al massimo patteggiarla per ottenere nuove occupazioni (vedasi il Centro Macao, che tanto piace a Pisapia), immaginavo che la vita di Espero (così era già stata battezzata la casa da CP, dal nome del Cacciatorpediniere della Regia Marina che partecipò all' Impresa di Fiume) sarebbe stata breve. Direi brevissima, perchè dopo un lungo colloquio con la Digos, i ragazzi di CP sono stati costretti ad abbandonare.
Ovvero, due pesi e due misure...

http://www.ilgiornale.it/news/milano/macao-ecco-casapound-comune-tollera-solo-occupazioni-841817.html 

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