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lunedì 5 novembre 2007

Romania: per chi non c'era e per chi ha dimenticato. Parte Prima.

Sintem Romani. Siamo Romani. Civis Romanus Sum. Quante volte abbiamo studiato questa frase. Che nell' antichità poneva il solco tra la Civiltà e le Barbarie, tra l' Occidente e l' Oriente. Chi poteva fregiarsi di questo titolo lo ribadiva con fermezza. Spesso noi italiasiatici, specie negli ultimi tempi, ce ne siamo dimenticati. Il Latino, insieme alle Nostre Tradizioni, forse in odio al Fascismo, che della Romanità se ne fece vanto, lo abbiamo mandato al macero, anche nella Santa Messa puzzava d' Antico, di Sacro, meglio una bella Messa rock oppure un Frà Cionfoli...

I Rumeni, No. Anzi loro si chiamano Români, proprio per ribadirlo. A scuola l' insegnamento della Storia Romana, insieme al Latino, è basilare. Proprio perchè, come l' Ultimo Avamposto, l' Ultima Legione il popolo Rumeno è sempre stato certo di tornare agli antichi fasti.

E dopo la Prima Guerra Mondiale, vittoriosa, si era giunti alla Romania Mare, la Grande Romania, che rappresentava finalmente la base di partenza per rilanciare gli antichi splendori. Bucarest era una città bellissima (nella foto, il Palazzo Reale di Cotroceni), piena di vita, la Parigi dei Balcani,grazie anche al totale sfaldamento della Sublime Porta, alla quale per secoli furono pagati pesanti tributi. Poi venne la II Guerra Mondiale, e la Romania pensò bene di combatterla con la Casa Madre, l' Italia. Purtroppo sappiamo come andò a finire: ed a Yalta un Presidente Americano filo-comunista ed un colpevolissimo Churchill, che anticomunista lo era stato sempre, decisero di regalare all' Orso Russo quell' Europa che per secoli gli slavi moscoviti avrebbero voluto loro feudo.

Dopo Gheorghe Gheorghe-Dej, prese il potere Nicolae Ceausescu, il quale, dopo iniziali progressi economici, dovuti alle sovvenzioni Americane ed al titolo di "Nazione Privilegiata nei Rapporti Commerciali" che riuscì a spuntare con Nixon, che guardava a Bucarest come una nazione autonoma rispetto all' URSS (purtroppo sbagliando: Ceausescu non solo collaborava in segreto con Mosca, ma finanziava il terrorismo internazionale), decise ad un certo punto di azzerare il debito pubblico (mi ricorda qualche italiano,aiutatemi voi....). Ridusse dunque la Romania, svendendo tutto, alimentari compresi, nella più nera povertà. Teniamo conto che poi dopo la Guerra, non ci fu nessun Piano Marshall, naturalmente. Ed aggiungiamoci pure il terremoto disastroso del 1977. Arriviamo così ad un paese a pezzi, alla vigilia della Rivoluzione:code per tutto; ci si inseriva nelle file anche senza sapere cosa ci fosse in vendita. Spesso povere cose: carta igienica, scarpe (spesso spaiate. A volte si compravano anche non della propria misura, tanto a qualche parente potevano andare...). Si sopravviveva, spesso aiutati dalla Cultura, affollando i Teatri per Commedie e Concerti, ma a casa mancava la luce, l'acqua e tante altre cose. Questo grazie ad un infame REGIME COMUNISTA, tenuto insieme dalla Securitate, una delle polizie comuniste più spietate ed assassine della storia, seconda solo alla Ceka sovietica. Molti vecchi d' inverno morivano di stenti e di freddo. Ma il comunismo non aveva fatto i conti con la storia:e così, mentre altrove cadde senza quasi spargimento di sangue, qui arrivò la Rivoluzione, cogliendo di sorpresa il dittatore e la moglie Elena, i quali si stavano preparando il Palazzo Presidenziale, tuttoggi incompiuto, sempre coi soldi del Popolo Rumeno. Enorme Monumento ai crimini comunisti, secondo al mondo, come palazzo, solo al Pentagono.

(Fine Prima Parte)

3 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 05 Novembre 2007 - 16:20

Alè Codreanu!
AlexGazzo
#2 05 Novembre 2007 - 17:04

Non posso che ribadire: quanto siamo stati fortunati ad essere da questa parte della cortina di ferro.
Monsoreau
#3 05 Novembre 2007 - 17:17

la latitudine ci salvò a Yalta.

pizzì
utente anonimo

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#4 05 Novembre 2007 - 18:12

Ho conservato le pagina del Corriere con la storia di questo "palazzo". Non ricordo quante siano le sale, i saloni per ricorrenze, convegni, ecc.; gli appartamenti e le stanze per ospiti, divisi per grado di bellezza e di confort, a seconda dell'invitato da ospitarvi. Fino a quattro e forse più piani sotterranei (non sanno neanche quanti piani siano perchè alcuni sono tuttora avvolti nel segreto e nella impenetrabilità) di gallerie, sale, saloni stanze, locali, corridoi, caveau, e tunnel blindati e antiatomici. E' costato cifre stratosferiche, e tante vite umane per incidenti sul lavoro.
Ora non sanno come utilizzarlo. Si sta pensando a un qualcosa per la Comunità Europea (qualcuno vi trascorrerà una vita da nababbo a spese della collettività europea).
Ai "nostri" Bertinotti, Cossutta, Diliberto, Ferrero, Giordano, ecc. imporrei di studiare a memoria la storia del comunismo in Romania.

Marshall
(non sono parente di quello citato nel post)
utente anonimo
#5 06 Novembre 2007 - 11:11

Ciao, AleX. Fai leggere questi post a quelli di Forza Nuova, che stanno sbagliando...

Mons.

Lo puoi dire forte, anche se alcune regioni rosse erano più di là che di qua...



Pizzì.


Ed il Vaticano: non dimentichiamolo....


Marshall.

Anche tutto il quartiere intorno, costruito per i dirigenti, abbattendo la vecchia Bucarest, grida vendetta...
Vandeaitaliana
#6 07 Novembre 2007 - 20:04

Da buon Blocchista non posso che intervenire.
Ha assolutamente ragione!
Il popolo rumeno ha una grandissima tradizione.
Poi i forzanovisti vogliono reintrodurre l'autarchia? vogliono chiudere le frontiere?
Siamo nel 2007, va bene essere fascisti, ma guardiamo il tutto in ottica futurista.
W l'Italia, w l'Europa unita!
AlexGazzo