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martedì 1 aprile 2008

Ed infine, Fini scarica pure Almirante.

In Alleanza Nazionale ogni giorno continua la deriva al centro di persone ormai allo sbando politico. Dopo la riproposta del voto agli immigrati, ripresa da un Silvio Veltrusconi irriconoscibile (perchè non darlo agli operai antiguani e di sandomingo che lavorano per la sua villa, i quali mi risulta da ben informati, lavorino un' ora e poi dormano un' altra ora. Ah, se solo li vedesse, che scansafatiche che sono !), dopo le dichiarazioni di Maurizio Gasparri su un possibile futuro Leader del PdL omosessuale (ma fare il maestro a scuola no, vero Compagno Fini ?), oggi sul "Giornale", in un ampia intervista del Direttore Mario Giordano (il quale, sicuramente, darà lo stesso spazio a Daniela Santanchè, domani o dopo. SICURAMENTE...), dopo il Fascismo e Mussolini, il sig. Fini scarica anche il proprio padre politico, Giorgio Almirante: "Nel 2008 sono vent’anni dalla morte di Almirante. Se io penso a che cos’era allora il mondo... C’era ancora il muro di Berlino, l’Urss, il Pci, eravamo nel pieno dopoguerra... Da allora è cambiato tutto. Si può pensare di concepire oggi la politica come la concepiva Almirante? Io, che sono stato al suo fianco, so che oggi sarebbe proprio lui il primo a dirci: ragazzi, siete fuori dal tempo...". Senza più ritegno, dimenticando certe sue dichiarazioni passate che vale la pena ricordare: "Il Msi, l’intero Msi rivendica fermissimamente il proprio diritto di esistere e di riferirsi al fascismo" (24 gennaio 1988). Muore Almirante e Fini lo ricorda come: "Un grande italiano, un uomo che ci ha consegnato quella Idea, quella bandiera, quell’Onore» (23.5.1988). "Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo» (19.8.1989); "Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista» («Il Giornale», 5.1.1990).

Ma, mi rivolgo agli elettori di Alleanza Nazionale, molti dei quali in buona fede si accingono a votare per il PdL, quale credibilità può ormai avere un uomo del genere, il quale, per coerenza, dopo essersi accorto di aver militato per anni tra gli eredi del Male Assoluto e di aver avuto come padre politico uno che ritiene sorpassato, avrebbe dovuto ritirarsi dalla Politica ? Ma vi rendete conto, e parlo ai militanti di allora, che Ramelli, i Mattei, Mantakas, Cecchin e tutti i Camerati Morti, saranno destinati all' oblio, eredità scomoda di un partito che è peggio della democrazia cristiana. Si, perchè in questi giorni Aldo Moro, sul quale Giorgio Gaber, vero fuori dal coro, scrisse a suo tempo una canzone politicamente scorrettissima, è stato celebrato fino allo sfinimento, a differenza della sua scorta. Peggio persino degli orfani del sessantotto, che andranno avanti a celebrare quell' infausto periodo che generò solo odio, violenza e sangue. Ma vi rendete conto che le idee di Giorgio Almirante, le sue formidabili intuizioni, come la Repubblica Presidenziale, attraverso i Comitati per la Nuova Repubblica, la coniazione del temine Afascista (che non significa postfascista nè tantomeno antifascista...), la visione di una Grande Destra che culminò nella "Destra Nazionale", la cancrena del sistema politico della Casta, allora funzionante come oggi, sono cose vecchie ? Ma vi rendete conto che le continue denunce contro lo scandalo di non tener conto per anni delle idee e dei voti di quasi tre milioni di Italiani (1972: 2.896.762, con 56 Deputati !) sono paragonabili alle lotte che oggi NOI della Destra facciamo per smentire l' insulsa idea del "Voto Inutile" ? Ma vi rendete conto di come siano attuali le posizioni di Giorgio Almirante in materia di Famiglia, Diritto alla Vita, Criminalità. E soprattutto in materia di Europa Unita, quella delle Nazioni e dei Popoli, non quella asservita alle banche ed all' Euro che sta impoverendo vieppiù il Nostro Paese:"La Destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la Destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l'Europa o va a destra o non si fa".

Cari Elettori di Alleanza Nazionale, quando aprirete gli occhi su dove vi vuole portare Gianfranco Fini ? Fatelo, prima del 13 e 14 Aprile, fatelo e votate a Destra !

Lontano, prima dell' Alba, il Gallo canta per la terza volta...

"E' a dir poco difficile immaginare la destra italiana di oggi senza l'opera di Giorgio Almirante. Senza di lui non saremmo quei che siamo. Senza di lui non saremmo qui.
Questa destra non è figlia del caso o dell'improvvisazione. E' figlia del lungo cammino che Almirante, con altri, intraprese agli albori della Repubblica.
A quel cammino si sono aggiunti, via, altri italiani perbene, altre intelligenze, altre storie. E se questa aggregazione è stata possibile, ciò si deve al modo generoso con cui Almirante guardava all'impegno politico.
Mai sterilmente nostalgico, mai ripiegato su se stesso, mai ostile al nuovo, Almirante ci ha insegnato a puntare al futuro, a guardare al domani. Era un uomo che ha avuto un destino curioso, quello di anticipare i tempi con una lucidità straordinaria. Parlava di pacificazione quando gli altri si ostinavano a parlare di divisione degli italiani. Parlava di riforme istituzionali e costituzionali quando per gli altri la Costituzione era un tabù intoccabile. Parlava di moralità pubblica quando gli altri si rifiutavano di mettere in discussione il sistema delle tangenti. Parlava di Patria quando gli altri la beffeggiavano e la deridevano. Parlava di Europa quando l'Europa era lontana, inarrivabile. Un anticipatore, insomma, uno che guardava al futuro, che lo intuiva e lo progettava.
Ricordare Giorgio Almirante non è dunque doveroso e dolce. È necessario. Necessario per noi e per tutti coloro che, come lui, vogliono immaginare un'Italia civilmente pacificata, politicamente rinnovata, moralmente pulita ed europea. Di quell'Europa che tanto amava perché vi ritrovava le radici culturali della nostra civiltà feconda e inarrivabile.
Lezione politica altissima, la sua. Che ne fa uno dei padri di quell'Italia civile che la politica ha spesso ignorato e offeso.
Il nostro compito, rinnovando le istituzioni, è quello di ricomporre il giusto equilibrio fra politica e società, fra governati e governanti, proprio così come Giorgio Almirante voleva.
Se ci riusciremo avremo compiuto l'opera che egli ci aveva insegnato. Sarebbe il traguardo più bello per tutti. "
Gianfranco Fini

2 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 01 Aprile 2008 - 10:44

sei semplicemente un grande....
Grazie !
SempreAdestra
#2 01 Aprile 2008 - 13:21

Grazie, ma esageri.

GRANDE era Giorgio Almirante.
Vandeaitaliana
#3 02 Aprile 2008 - 19:01

Secondo me, invece, Almirante si sta rivoltando nella tomba a sentire le parole di Badogl...pardon, di Fini.
ScorrettoDN
#4 04 Aprile 2008 - 07:53

Proprio così.
Vandeaitaliana