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giovedì 14 dicembre 2006

Presidente Bertinotti:e Calabresi ?

Martedì nella Mia Milano c'è stata l'ennesima manifestazione per l' anniversario della Strage di Piazza Fontana; dico ennesima, poichè solitamente questa manifestazione in passato è sempre servita esclusivamente per ribadire che "La Strage o è di Stato o è Fascista", nonchè,spesso, per dar vita ad incidenti che violentavano e paralizzavano la città.

Quest'anno,con le sinistre,anche estreme,al potere temporaneo in Italia, si è invece vista una partecipazione istituzionale, con il presidente temporaneo della Camera, Fausto Bertinotti. Il quale,dopo l'ultima e definitiva sentenza della Cassazione che ha mandati assolti gli ultimi imputati neri (sui quali peserà sempre e comunque il sospetto della sinistra più becera),non potendo far leva sul collante antifascista che cementa parti anche distanti, ha dichiarato che "le vittime della Strage di Piazza Fontana non furono 16,ma 17" , riferendosi ad un'altra icona della vulgata rossa, Giuseppe Pinelli, l'anarchico che si suicidò gettandosi dalla finestra della Questura di Via Fatebenefratelli durante un interrogatorio come sospetto; icona che ha sempre descritto Pinelli come vittima di bieche torture in salsa cilena,nonchè assassinato dal Commissario Luigi Calabresi;insomma, un vero desaparecido ante litteram, come racconta questa mite e caritatevole canzoncina:

La Ballata del Pinelli.

Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po' la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

"Commissario io gliel'ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà."

"Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l'autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu"

"Impossibile" – grida Pinelli –
"Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.

Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar"

"Ora basta indiziato Pinelli"
– Calabresi nervoso gridava –
"Tu Lo Grano apri un po' la finestra
Quattro piani son duri da far."

In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò.

Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.

Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo.

Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.

"Progressisti" e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far.

Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.

Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar.

Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

Ed infatti,come promesso da questa canzone,qualche anno dopo Luigi Calabresi venne ucciso da Lotta Continua, omicidio per il quale Adriano Sofri spero possa pagare fino in fondo la sua pena.

Dunque,se vogliamo, compagno Bertinotti, i morti furono 18.

Ma certi morti, come Pinelli o Carlo Giuliani, per la sinistra sono "mortipiùmorti" di altri,specialmente di veri ed ottimi servitori dello Stato come il commissario Luigi Calabresi.



1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 14 Dicembre 2006 - 18:44

Purtroppo Sofri ha tuttora la pena sospesa per motivi di salute, anche se invece di andare al Creatore partecipa di buona lena a dibattiti e convegni ... non male per un moribondo ! :-D
Monsoreau
#2 15 Dicembre 2006 - 10:06

La pena è sospesa sì, ma siccome questo governo temporaneo ha le ore contate,si spera che ritorni al più presto in carcere !
Vandeaitaliana