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sabato 31 maggio 2008

Parigi ricorda Marie Antoiniette: l' italasia si consola insultando Almirante.

A volte rimango sconcertato da quello che leggo in giro: ho commentato recentemente in un Blog amico, di un iscritto ad Azione Giovani, un bravissimo ragazzo, che, pur rivendicando la propria appartenenza ad AG, si lamentava della risposta del sig. Fini data ad Emanuele Fiano. Ebbene, sono andato ad imbattere nella risposta che gli scrive un suo dirigente, il quale lo ammonisce scrivendo: "Dire invece, come fa Fini, che Almirante ha fatto tanto e aveva tanti pregi, ma anche dei difetti e che ogni tanto ha detto qualche ca*****, significa rendergli giustizia, toglierlo dal piedistallo dell’ideologia e restituirlo al piano dell’uomo, fallace ma proprio per questo ancora piu’ meritevole nelle grandi cose che ha fatto." Insomma, al di là della parolaccia, che già lo qualifica come assolutamente privo di Senso Gerarchico, spicca il doroteismo neo-democristiano che porterà allo sfacelo il partito giunto alla soglia dello scioglimento, e che spero libererà la Fiamma per lasciarlo a chi degnamente vorrà proseguirne il cammino.
Che tristezza, vedere certe cose in questa povera Italasia, dove parlar di Mussolini può condurre in galera, mentre oltralpe Napoleone, che ben più lutti addusse ai Francesi, è considerato il Padre della Patria !
Tantopiù in momenti nei quali i transalpini celebrano a Parigi Maria Antonia Josepha Johanna Von Habsburg-Lothringen. Archiduchessa d’Austria, Principessa Imperiale, Principessa Reale di Ungheria e di Boemia, Delfina e poi Regina di Francia e di Navarra, dedicandoLe una stupenda mostra nella splendida cornice del Grand Palais.
I Francesi, per i quali il Revisionismo non è peccato, ma hanno uomini di cultura di Destra come Alain de Benoist, Reynald Secher e molti altri che non esitano a contestare la resistenza (e quella francese fu "vera") e la Rivoluzione Francese, rendono finalmente onore alla sfortunata Regina Maria Antonietta, della quale si dissero cose ignobili e senza senso, meramente inventate, dopo averla ingiustamente ghigliottinata. Con l' unica colpa d'essere l' Austriaca. In realtà SAR non pronunciò mai la frase sulla brioche nè tantomeno fu coinvolta nella fola della Collana della Regina, ma si dedicò a molte opere di beneficenza. Piuttosto era malvista a Corte, sia per essere Austriaca, sia perchè invisa alle amanti di Suo Marito, Luigi XVI. E fu in realtà ottima Madre e Cattolica Praticante, come testimonia l' ultima lettera indirizzata alla cognata: "l'ultima volta che scrivo, sorella mia, e scrivo a voi. Sono stata or ora condannata non a una morte vergognosa, ché tale essa non è che per i delinquenti, ma ad andare a raggiungere vostro fratello; innocente al pari di lui, spero di mostrare la medesima sua fermezza negli ultimi istanti. Sono calma come si è calmi quando la coscienza non ha nulla da rimproverarsi; ho un profondo rammarico di abbandonare i miei poveri figliuoli; voi sapete che non esistevo che per loro e per voi, mia buona e tenera sorella; voi che, per l'amicizia vostra, avete sacrificato ogni cosa per stare con noi, in che congiuntura vi lascio! Sono venuta a sapere dagli stessi difensori del processo che mia figlia era separata da voi. Ahimè! Povera figliuola, non oso scriverle, non riceverebbe la mia lettera; non so neppure se questa giungerà a voi. Ricevete per loro due, qui, la mia benedizione; spero che un giorno, quando saranno più grandi, potranno ricongiungersi a voi e fruire in pieno delle vostre tenere cure: pensino entrambi a ciò ch'io non ho mai smesso di ispirar loro: che i principi e il compimento dei propri doveri sono la prima base della vita, che la loro amicizia e la loro fiducia reciproca ne farà la felicità, che mia figlia senta come, all'età che ha, deve sempre aiutare suo fratello con i consigli che l’esperienza ch’ella avrà più di lui e la sua amicizia potranno ispirarle, ch'entrambi sentano infine che in qualunque posizione possano venirsi a trovare, non saranno davvero felici che in grazia della loro unione, che prendano esempio da noi, quanta consolazione ci abbia data nelle nostre disgrazie la nostra amicizia e nella felicità si gode doppiamente quando si può condividerla con un amico, e dove trovarne di più tenero, di più vero che nella propria famiglia? Che mio figlio non dimentichi mai le ultime parole di suo padre, che espressamente gli ripeto: non cerchi mai di vendicare la nostra morte. Ho da parlarvi di una cosa penosissima per il mio cuore. So quanto dispiacere deve avervi procurato quel fanciullo: perdonategli, mia cara sorella, pensate all'età che ha e a quanto è facile far dire a un fanciullo ciò che si vuole e perfino ciò che non capisce neppure. Verrà un giorno, spero, in cui egli sentirà ancor meglio il valore delle vostre bontà e della vostra tenerezza per entrambi. Mi resta da confidarvi ancora i miei ultimi pensieri. Avrei voluto scrivere fin dal principio del processo; ma oltre che non mi si lasciava scrivere, le cose si sono svolte tanto rapidamente, che in realtà non ne avrei avuto il tempo.
Muoio nella religione cattolica, apostolica e romana, in quella dei miei padri, in quella in cui sono stata educata e che ho sempre professata; nessuna consolazione spirituale avendo da attendere, ignorando se qui esistano ancora preti di questa religione, senza contare che il luogo ove io sono li esporrebbe troppo se vi entrassero anche una volta soltanto. Chiedo sinceramente perdono a Dio di tutte le colpe che ho potuto commettere da che sono al mondo; spero che, nella sua bontà, vorrà benignamente accogliere gli estremi miei voti, così come quelli che ho fatto da gran tempo ormai perché voglia ricevere la mia anima nella sua grande misericordia e nella sua bontà. Chiedo perdono a tutti coloro che conosco, e a voi, sorella mia, in modo particolare, di tutti i dispiaceri che, senza volerlo, potessi avervi cagionato. Perdono a tutti i miei nemici il male che mi hanno fatto. Dico qui addio alle mie zie e a tutti i miei fratelli e le mie sorelle. Avevo degli amici. L'idea d'esserne separata per sempre e le loro sofferenze sono uno dei più grandi dolori che porto meco morendo; sappiano almeno che, fino all'ultimo istante, penso a loro.
Addio, mia buona e tenera sorella; possa questa lettera giungere fino a voi! Pensate sempre a me, vi abbraccio e bacio con tutto il cuore, così come quei poveri e cari figliuoli. Quanto è straziante, mio Dio, abbandonarli per sempre! Addio! Addio! Ora non mi occuperò più che dei miei doveri spirituali. Siccome non sono libera delle mie azioni, mi condurranno qui, forse, un prete che ha fatto il giuramento, ma io protesto che non gli dirò una parola e che lo tratterò come un essere assolutamente estraneo."

Come si vede, una splendida persona, che, pestando il piede al boia inavvertitamente mentre saliva sul patibolo, con grande stile e dignità si fermò e gli disse: "Monsieur, vi chiedo scusa. Non l'ho fatto di proposito".
Si dirà, altri tempi, altri stili:non proprio, infatti basterebbe aver conosciuto Giorgio Almirante per aver conosciuto un' altra splendida persona.
Ma oggi abbiamo i Fini e certi piccoli dirigenti locali, che si permettono di tutto. Giovanitristi crescono.

4 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ecco i commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#1 31 Maggio 2008 - 18:11

In Italia è vietato l?apologia del fascimo.E' forse per voi sbagliato? La storia va revisionata?
utente anonimo
#2 01 Giugno 2008 - 07:49

concordo al 99%, perchè bisogna ammettere che Almirante una gran cavolata l'ha fatta: dare fiducia a Fini!
federica
utente anonimo

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#3 01 Giugno 2008 - 08:41

Negli Stati Uniti la Libertà di Pensiero è un bene di tutti, caro Anonimo...

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Federica.

Già l'uso del termine "cavolata" è di ben altro significato.

Peraltro, pure Cesare diede fiducia a Bruto, e Mussolini a Ciano...

Il fatto è che molti si dimenticano di certe frasi o presenze del sig. Fini di una volta...

Tra selva di braccia tese,ai Funerali di Cecchin, per esempio...
Vandeaitaliana
#4 01 Giugno 2008 - 09:16

Ma tu (sarebbe meglio dare del Lei ma permettimi dai... :)) l'hai conosciuto Almirante?
Reazionario
#5 01 Giugno 2008 - 10:48

Si, come credo ogni militante dell' epoca:era una persona disponibilissima con tutti...

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Semmai del "Voi" Hi hi hihi.

No, tranquillo, il Lei solo con le Gentili Ospiti oppure con gli avversari.

Ci siamo sempre dati del tu, no ?
Vandeaitaliana

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

#6 02 Giugno 2008 - 08:49

Sono curioso... in quale blog hai letto quella splendida risposta verticistica, da ascaro più realista del re???
Quanto a Giorgio Almirantem in tanti si sono apprestati a ricordarlo, ad inneggiare alla sua memoria, a farsene legittimi successori, a rivendicare il proseguimento di un cammino nel solco da lui tracciato. Questa corsa all’eredità non convince, soprattutto perché lui non può confermare la legittimità. Però, ho trovato un sistema per valutare se queste appropriazioni (soprattutto alla luce di alcune sconcertanti dichiarazioni, più o meno recenti degli ‘auto-eredi’) siano o meno indebite…

http://faber2008.blogspot.com/2008/05/giorgio-almirante-appropriazione.html
utente anonimo
#7 02 Giugno 2008 - 16:33

Da Ricky, "Il Mio Mondo". Ottimo ragazzo.
Speriamo che il dirigente non lo punisca...
Vandeaitaliana